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Autore: EmmeEnne    18/06/2014    2 recensioni
Cassidy Fernandez è un Omega che passa per Beacon Hills. Non dopo molto tempo dal suo arrivo, si trova coinvolta nella guerra tra l'Alpha Derek Hale e la famiglia Argent. Mentre aiuta Derek con il suo branco, si avvicina molto al Beta Isaac Lahey. Riuscira a fare di Beacon Hills il suo mondo?
[La storia non mi appartiene, è solo un lavoro di traduzione il mio. Si ambienta nella seconda stagione. Enjoy!]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 15
 
Una volta che tutti ebbero finito di cambiarsi, Isaac uscì dagli spogliatoi per chiamare Cassidy. La loro squadra aveva vinto, ma l’umore non era proprio quello adatto al momento. Quella sera, Jackson Whittemore si era ucciso sul campo. Per ragioni sconosciute a tutti loro, Jackson si era infilzato con i suoi artigli ed era morto.
I tre lupi mannari era presso l’armadietto di Stiles, in attesa che gli ultimi ragazzi uscissero. Scott aveva un piano per trovare il suo migliore amico e sapeva che poteva contare sull’aiuto di Cassidy e Isaac.
«E adesso? Jackson è morto, che cosa significa questo per Gerard?» chiese Cassidy, pensando ad alta voce.
«Non lo so» le risposero Isaac e Scott all’unisono.
Lo sceriffo Stilinski si avvicinò ai tre per ottenere le loro dichiarazioni su quello che era successo quella sera. Una volta finito, li aggiornò sulla situazione Stiles, visto che era sicuro che avessero delle domande.
«Va bene, mi devo incontrare con il medico legale per capire che cosa sia successo a Jackson. La Jeep di Stiles è ancora là fuori nel parcheggio, il che significa che…» iniziò, per poi fermarsi e pensarci sopra. «Non lo so che cosa significa. Se rispondesse al telefono, se rispondesse alle e-mail, se qualcuno di voi dovesse vederlo…»
«La chiameremo» gli disse dolcemente Isaac.
«Probabilmente era solo fuori di testa per tutte le attenzioni o qualcos’altro. Lo troveremo» disse Scott.
«Già… Ci vediamo, okay?» disse lo sceriffo prima di allontanarsi.
Cassidy capiva lo sceriffo. Non nascondeva la preoccupazione per suo figlio potenzialmente scomparso. Proprio in quel momento il Coach Finstock si avvicinò ai tre.
«McCall, ho bisogno di te nella squadra, va bene?» disse, sostituendo il suo solito sarcasmo con la serietà. «Lo sai che non posso metterti in squadra la prossima stagione se non ottieni voti alti»
«Sì. Lo so, Coach» gli rispose Scott.
«Voglio dire, so che urlo molto, ma non vi odio ragazzi. Beh, odio Greenberg ma si sa, è Greenberg. Sto solo dicendo che noi… Io ho bisogno di te nella squadra. Cerca di far alzare i tuoi voti»
«Lo farò»
Il Coach si allontanò, lasciando Scott, Isaac e Cassidy da soli negli spogliatoi.
«Sono andati via tutti?» chiese Cassidy a Isaac.
Isaac si guardò intorno, mentre Scott si voltava verso l’armadietto di Stiles.
«Credo di sì» rispose Isaac.
Scott strappò via l’anta dell’armadietto di Stiles e la gettò a terra. Afferrò la camicia di Stiles e una scarpa, passando quest’ultima a Isaac. L’idea di Scott consisteva in lui e Isaac che cercavano di seguire l’odore di Stiles e Cassidy che guidava.
«Lo troveremo seguendo il suo odore?» chiese Isaac a Scott.
«Sì, tutti e due» gli rispose.
«Aspetta, perché tu hai la maglia e io la scarpa?»
Cassidy guardò Isaac e rise notando la sua espressione. Poi vide Scott guardare alla sua sinistra, dove c’era Derek insieme a un uomo che non aveva mai visto prima.
«Dobbiamo parlare» disse Derek.
«Tutti quanti» aggiunse l’uomo.
«Ma che…?» disse Scott, con gli occhi spalancati. «Che cosa diavolo succede?»
«Sai, ho pensato la stessa cosa quando ti ho visto parlare con Gerard alla stazione di polizia» gli rispose Derek.
«Okay, aspetta, ha minacciato di uccidere mia madre. Cos’altro avrei divuto fare?»
«Sono d’accordo con Scott su questo» disse l’uomo, rivolgendo l’attenzione a Cassidy e Isaac. «Avete visto sua madre? E’ bellissima»
«Sta’ zitto!» dissero Derek e Scott all’unisono.
«Chi è?» chiese Cassidy a Scott.
«Peter, lo zio di Derek. Un po’ di tempo fa ha cercato di ucciderci tutti, ma gli abbiamo dato fuoco e Derek gli ha tagliato la gola» rispose Scott.
«Ciao» disse Peter, salutando Cassidy e Isaac.
«Buono a sapersi» rispose tranquillamente Isaac.
«Come fa ad essere vivo?» chiese Scott.
«La versione corta è che lui sa come fermare Jackson» rispose Derek. «Sa come salvarlo»
«Beh, sarebbe molto utile, tranne per il fatto che Jackson è morto» disse Isaac.
«Che cosa?»
«Sì, è appena successo sul campo» disse Cassidy.
«Okay, perché non la prendete come una buona notizia?» chiese Isaac, notando le facce di Derek e Peter.
«Perché se Jackson è morto non è solo successo. Gerard voleva che accadesse» rispose Peter.
«Perché?» chiese Derek.
«Beh, questo è quello che dobbiamo scoprire. E qualcosa che quest’opportunità sta svanendo. Rapidamente»

 

Cassidy, Isaac e Scott erano diretti alla vecchia casa Hale. Nel frattempo, Scott aveva provato a rintracciare l’odore di Stiles, senza nessun risultato.
Non appena mise piede nella casa, ricevette un messaggio.
«Hanno trovato Stiles» disse, sollevato.
«Grazie a Dio» disse Cassidy tranquillamente.
«Ti ho detto che ho guardato dappertutto» disse Derek a Peter.
«Non qui» disse Peter.
Si fermò ai piedi della scala e tirò fuori una scatola da uno dei gradini.
«Che cos’è, un libro?»
«No. E’ un computer, ma in che secolo vivi?»
Cassidy girò la testa e la seppellì nella spalla di Isaac per trattenersi dal ridere. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma lo trovava divertente.
«Pochi giorni dopo essere uscito dal coma, ho trasferito qui tutto quello che avevo. Fortunatamente, gli Argent non sono gli unici a prendere nota» Peter continuò, prima di entrare in salotto.
Il telefono di Scott squillò e lui rispose. Isaac e Cassidy seguirono Derek e Peter nella stanza accanto.
«Ehi mamma, non posso parlare adesso» disse Scott al telefono. «Va bene, arrivo» Attaccò il telefono e andò nella stanza accanto.
«Devo andare in ospedale. Mia mamma dice che c’è qualcosa che non va con Jackson» disse Scott.
Cassidy tirò fuori le chiavi della macchina e si diresse verso la porta.
«Guido io» disse.
«Isaac, va’ con loro» gli disse Derek.
Isaac e Scott seguirono Cassidy fuori e salirono in macchina. La corsa verso l’ospedale fu silenziosa e non appena arrivati c’era Melissa ad aspettarli in corridoio. Li portò nella stanza in cui si trovava il corpo di Jackson e aprì la borsa nella quale era chiuso. All’interno, Jackson era circondato dalla sua  tossina paralizzante.
«Che cosa sta succedendo?» chiese Scott.
«Pensavo me l’avresti detto tu. E’ tanto brutto?» chiese Melissa.
«Non sembra buono» rispose Isaac.
Improvvisamente Jackson si mosse, spaventando tutti quanti e portandoli ad indietreggiare.
«Mamma, potresti chiudere la zip per favore?» chiese Scott.
«Lo fai fare a tua madre? Pappamolla» mormorò Cassidy a Scott.
«Perché non lo fai tu allora?»
«Perché tu sei più vicino»
«Chi è il fifone adesso?»
«Ancora tu»
«Va bene… va bene» disse Melissa, cominciando a chiudere la zip.
La cerniera sembrava chiudersi senza intoppi, almeno fino a quando rimase bloccata poco sotto il mento di Jackson. Tutti e tre i ragazzi sgranarono gli occhi per l’orrore. Sembrava davvero come essere in un film dell’orrore, tutti si aspettavano che da un momento all’altro Jakson si sarebbe svegliato e li avrebbe uccisi tutti. Melissa cercò di chiudere la cerniera, ma Jackson si mosse ancora, questa volta mostrando le zanne.
«Mamma, chiudi» disse Scott.
«Va bene. Va bene» disse nervosamente Melissa, mentre provava di nuovo.
Jackson cominciò a muoversi sempre più frequentemente.
«Chiudi. Chiudi. Mamma, chiudi!»
Una volta che la cerniera fu completamente chiusa, tutti si lasciarono sfuggire un sospiro di sollievo. Tuttavia, il sollievo fu di breve durata, perché Jackson continuava a muoversi all’interno della borsa.
«E adesso?» chiese Isaac.
«Chiama Derek» rispose Cassidy.
Scott tirò fuori il telefono e chiamò Derek.
«Jackson è vivo. Sta succedendo qualcosa» disse a Derek.
«Tipo cosa?» chiese Derek.
«E’ in questo… involucro trasparente fatto con la sua tossina. Si muove troppo»
I tre licantropi ascoltarono Derek che discuteva con Peter.
«Scott, portalo qui»
Jackson continuava a muoversi sempre più violentemente. Melissa, Cassidy, Isaac e Scott erano ormai con la schiena contro il muro, guardando la borsa con il corpo che si muoveva.
«Non sono sicuro che abbiamo tempo»
«Scott, tiralo fuori di lì. Adesso»
Scott riattaccò il telefono, sospirando.
«C’è un uscita posteriore da dove possiamo uscire?» chiese Cassidy a Melissa.
«Sì» le rispose, dirigendosi verso le porte.
Scott e Isaac afferrarono le estremità della borsa contenente il corpo di Jackson e seguirono Cassidy e Melissa. Arrivarono al parcheggio senza essere scoperti da nessuno.
«State attenti» disse Melissa ai tre prima di chiudere la porta.
Cassidy si guardò intorno per controllare se ci fosse qualcuno nelle vicinanze. Fortunatamente per loro, la via era libera.
«Okay, andate. Forza, forza, forza» sussurrò Cassidy.
Scott e Isaac corsero verso l’auto di Cassidy, ma lungo la strada Scott si lasciò sfuggire la parte anteriore della borsa con Jackson dentro. I tre licantropi si guardarono l’un l’altro spaventati, aspettandosi che Jackson cominciasse ad agitarsi di nuovo. Quando non lo fece, Scott cercò di riprendere la sua estremità, quando una grossa macchina si fermò dietro di lui.
L’autista scese, rivelandosi Chris Argent.
«Sei solo» gli disse Scott.
«Più di quanto tu creda» gli ripose Chris.
«Che cosa vuoi?»
«Noi non abbiamo molto in comune, Scott. Ma al momento abbiamo un nemico in comune»
«Ecco perché stavo cercando di portarlo via di qui»
«Non mi riferivo a Jackson. Gerard ha fatto il lavaggio del cervello ad Allison, nello stesso modo in cui aveva fatto con Kate. La sto perdendo, e so che la stai perdendo anche tu»
«Ha ragione. Quindi può fidarsi di me per risolvere questo?» Chris annuì. «Ci lascia andare?»
«No. La mia macchina è più veloce»
Chris aiutò Scott a caricare Jackson nella sua macchina. Cassidy e Isaac li seguirono con la macchina di lei.

 

Arrrivati al magazzino, Chris si fermò e parcheggiò la sua macchina. Cassidy fece lo stesso proprio dietro di lui. Tutti uscirono dalla macchina e si misero a cercare Derek con lo sguardo.
«Penso che abbia smesso di muoversi» disse Isaac a Scott.
«Dov’è Derek?» chiese Chris.
Come non detto, Derek sbucò di corsa lungo il vicolo, a quattro zampe, fermandosi davanti la macchina di Chris. Si alzò in piedi e guardò il cacciatore.
«Sono qui per Jackson. Non per te» disse il cacciatore a Derek.
«Per qualche ragione non ne sono sicuro» gli rispose prima di guardare Scott e Isaac. «Portatelo dentro»
Chris salì in macchina ed entrò con essa nel grande magazzino. Quando spense il motore, Scott e Isaac presero Jackson dalla macchina e lo appoggiarono a terra.
«Dove sono?» chiese Scott a Derek.
«Chi» chiese a sua volta Derek.
«Peter e Lydia» Derek ignorò Scott e cominciò ad aprire la borsa che conteneva il corpo di Jackson. «Okay. Ehi, aspetta, avevi detto che sapevi come salvarlo»
«Ho cambiato idea»
«Ma che…»
«Pensaci, Scott! Adesso è Gerard che lo controlla. Ha trasformato Jackson nel suo cane da guardia ed ha architettato tutto questo in modo che lui potesse diventare ancora più grande e potente»
«No, non lo farebbe mai. Se Jackson fosse un cane, avrebbe potuto prendere la rabbia. Mio padre non lascerebbe mai un cane rabbioso vivere» disse Chris.
«Certo che no» disse improvvisamente Gerard, sorprendendo tutti quanti. «Tutto ciò che è pericoloso e fuori controllo è meglio che sia morto»
Derek guardò in basso e fece fuoriuscire i suoi artigli, preparandosi ad uccidere Jackson. Prima che potesse colpirlo, Jackson aprì gli occhi e trafisse Derek al petto, sollevandolo e gettandolo in un angolo come una bambolina di pezza.
Scott e Cassidy si scambiarono uno sguardo e lei corse a controllare Derek. Quando arrivò da lui, si inginocchiò e controllò le sue ferite.
«Sento che si sta diffondendo. Dovrai farla uscire» le disse Derek.
Cassidy annuì e fece fuoriuscire i suoi artigli. Afferò il braccio di Derek e ce li affondò dentro, aprendo una ferita per drenare il veleno. Tra un gridolino e l’altro di Derek, Cassidy sentì il suono di una freccia.
«Allison?» sentì dire a Scott con grande sorpresa.
Si girò a guardare e vide Scott che stava trascinando Isaac da parte, che aveva una freccia nella spalla. Si voltò nuovamente verso Derek e finì quello che aveva iniziato.
«Riesci a muoverti?» gli chiese.
«Sì. Va’ a controllare Isaac» le rispose Derek, mentre le sue ferite cominciavano a guarire.
Cassidy si alzò e corse verso Isaac e Scott. Fu solo allora che vide una seconda freccia nella spalla di Isaac.
«Quella stronza» borbottò, mentre ne tirava una fuori. «Voi due pensate a Jackson, io troverò Allison»
«Cass, non ucciderla» le disse Scott.
«Non posso prometterti nulla»
«Cass! Cassidy!»
Cassidy ignorò Scott, mentre correva intorno al magazzino per cercare di trovare Allison. All’improvviso sentì la sua presenza dietro di lei e si voltò, fermandola dall’accoltellarla. Spinse via il braccio di Allison facendole cadere il coltello.
Allison provò a tirarle un pugno e poi un altro ancora, ma Cassidy li bloccò entrambi. Poi la ragazza riuscì a darle una ginocchiata nello stomaco e poi in faccia, abbattendo il lupo mannaro. Allison si mise a cavalcioni su Cassidy e tirò fuori un altro coltello e cercò di colpirla due volte, ma entrambi i tentativi furono vani. Cassidy allora avvolse le sue gambe intorno al collo di Allison e se la tolse di dosso, ma non l’attaccò a causa del coltello che ancora teneva in mano.
«Allison, smettila. Ti prego» le disse, mentre entrambe si alzavano.
Tuttavia, Allison rispose tornando alla carica. Cassidy riuscì ad afferrarla e buttarla a terra, atterrando su di lei. All’improvviso, però, sentì un dolore acuto allo stomaco. Guardò verso il basso e vide il coltello della cacciatrice affondato nella sua carne.
Allison si tolse Cassidy di dosso e si alzò, dirigendosi all’interno per il suo obiettivo principale: Derek.
Cassidy fece una smorfia di dolore mentre si alzava e cercava di seguire Allison, la mano sulla ferita. Quando tornò dentro vide Allison pugnalare Isaac un paio di volte, prima di avanzare verso Derek.
 «No, Allison!» la chiamò Scott.
All’improvviso il Kanima afferrò Allison per le braccia e le fece cadere i coltelli da mano, poi le afferrò la gola.
«Non ancora, tesoro» disse Gerard.
Cassidy si inginocchiò dolorosamente accanto ad Isaac e controllò che stesse bene. Per qualche ragione lei non era ancora guarita, ma era la sua ultima preoccupazione perché sembrava che Gerard avesse previsto tutto quanto.
«Che cosa stai facendo?» gli chiese Allison.
«Sta facendo quello per cui è venuto qui» disse Scott.
«Allora lo sai già?» gli chiese Gerard.
«Di che cosa sta parlando?» chiese Allison a Gerard.
«E’ stata la notte in ospedale, non è vero? quando ho minacciato tua madre» continuò Gerard. «L’ho visto nei tuoi occhi. Hai sentito l’odore, non è vero?»
«Sta morendo» disse Isaac, quando sentì anche lui quell’odore.
«E’ vero. Sono malato da un po’. Purtroppo la scienza non ha ancora trovato una cura per il cancro. Il soprannaturale sì»
Tutti gli occhi si posarono su Derek non appena capirono a cosa puntasse Gerard. La presa del Kanima sulla gola di Allison si strinse.
«Sei un mostro» disse Chris a suo padre.
«Non ancora»
«Che cosa stai facendo?» chiese di nuovo Allison, mentre lo shock cresceva.
«Ucciderai anche lei?» gli chiese Chris, in un misto di dolore e rabbia.
«Quando si tratta di sopravvivenza, ucciderei anche il mio stesso figlio» rispose, guardando poi Scott. «Scott?»
Scott strinse i denti, mentre guardava prima Gerard e poi Derek, ancora a terra. Lentamente si avvicinò a quest’ultimo e prima di afferrarlo a costringerlo ad alzarsi guardò Allison.
«Scott. Scott, non farlo» gli disse Derek. «Sai che subito dopo mi ucciderà. Sarà un Alpha»
«Questo è vero. Ma penso che lui già lo sappia, non è vero Scott? Sai che il premio finale è Allison. Fai questa piccola cosa per me e potrete stare insieme. Tu sei l’unico pezzo del puzzle che non c’entra, Derek. E nel caso tu non l’abbia ancora imparato, nulla può mettersi contro un giovane amore»
«Scott, non farlo» gli disse Cassidy, con le lacrime agli occhi.
«Scott, non farlo» gli disse Derek. «No!»
«Mi dispiace, ma devo» disse Scott, guardando tristemente Allison.
Afferrò il collo di Derek e spinse sui punti di pressione, portando Derek ad aprire la bocca. Gerard, nel frattempo, si sollevò la manica e mise il suo braccio in bocca a Derek. Emise un grido di dolore quando fu finalmente morso. Poi, Scott lasciò andare Derek.
Cassidy e Isaac si scambiarono un’occhiata, mentre Gerard teneva il braccio alzato in segno di vittoria. Cosa diavolo stava succedendo adesso? Tutti guardarono Gerard e notarono che il suo morso cominciava ad espellere sangue nero anziché rosso.
«Che c’è?» chiese Gerard, quando vide gli sguardi sorpresi e confusi di tutti quanti. Si guardò il braccio e poi si rivolse a Scott. «Che cos’è questo? Che cosa hai fatto?»
«Tutti dicono che Gerard ha sempre un piano» disse Scott a Derek prima di guardare Gerard. «Ne ho avuto uno anche io»
Gerard tirò fuori il uso piccolo contenitore per le pillole e lo aprì.
«No! Sorbo degli uccellatori!» disse con rabbia, frantumando e pillole.
Tutti guardarono Gerard con disgusto quando un getto di sangue nero uscì dalla sua bocca; poi Gerard cadde in ginocchio. Continuò a vomitare il sangue nero prima di accasciarsi al suolo.
«Perché non me lo hai detto?» chiese Derek a Scott.
«Perché potrai anche essere un Alpha, ma non sei il mio»
«Uccidili!» ordinò improvvisamente Gerard al Kanima. «Uccidili tutti!»
Gerard crollò a terra e il Kanima lascio andare Allison. Poi lei gli diede una gomitata e il Kanima la spinse di lato.
Improvvisamente, la Jeep di Stiles sfondò il muro dell’edificio e colpì il Kanima, per poi fermarsi. Cassidy e Isaac si alzarono e andarono verso Derek, aiutandolo ad alzarsi.
«L’ho preso?» chiese Stiles.
Il Kanima saltò sul cofano della Jeep, portando Lydia e Stiles a urlare e uscire.
«Jackson?» disse Lydia al Kanima, mentre Stile correva verso Scott.
«Lydia!» la chiamò Stiles, cercando di andare in suo aiuto.
Scott fermò Stiles per un braccio, mentre Lydia chiuse gli occhi e il Kanima si avvicinava a lei. Il Kanima guardò per un momento la chiave che Lydia aveva in mano e per metà tornò ad essere di nuovo Jackson. Poi il ragazzo prese il pieno controllo, prendendo la chiave e annuendo tristemente.
Si allontanò da Lydia e allargò le braccia, guardando verso Derek e annuendo. Derek da una parte e Peter dall’altra, infilzarono Jackson con i loro artigli. Derek fu il primo a ritirare gli artigli e indietreggiare, non esattamente orgoglioso di quello che aveva appena fatto.
Lydia corse rapidamente verso Jackson, mentre questi cadeva in ginocchio.
«Tu… Tu ancora…» iniziò a dire debolmente Jackson.
«Sì. Ti amo ancora. Sì, sì» disse Lydia, mentre piangeva.
Gli occhi di Jackson si chiusero e la testa cadde contro la spalla della ragazza. Un paio di lacrime caddero dagli occhi di Cassidy mentre la chiave cadeva dalle mani di Jackson. Si sentiva male per Lydia… nessuno dovrebbe mai provare tutto questo.
Isaac e Cassidy si guardarono. Lui le prese la mano e intrecciò le moro dita, mentre Lydia metteva delicatamente Jackson giù.
«Dov’è Gerard?» chiese Allison, quando si rese conto che non c’era più.
«Non può andare lontano» disse Chris.
Lydia si alzò e lentamente si diresse verso Stiles, Scott e Allison, quando all’improvviso delle unghie graffiarono il pavimento.
Tutti guardarono verso Jackson scioccati. I suoi occhi adesso brillavano di un blu acceso, si alzò e ringhiò. Cassidy guardò Derek, chiedendosi come quello potesse essere possibile. Jackson era finalmente un lupo mannaro.
Lydia corse velocemente verso di lui e l’abbracciò stretto.

 

La mattina seguente, Derek, Peter, Cassidy e Isaac, diretti alla vecchia casa Hale, trovarono un simbolo dipinto sulla porta.
«Oh no» disse Cassidy.
«Non gli avete ancora detto tutto, non è vero?» chiese Peter a Derek e Cassidy.
«Che cuoi dire?» chiese Isaac.
«Perché pensi che Derek avesse tanta fretta di crearsi il suo branco? Così desideroso di rafforzare il suo potere e il suo numero? Quando c’è un nuovo Alpha le persone prendono nota»
«Persone tipo chi? Questo che cos’è?» domandò Isaac, avvicinandosi alla porta. «Che cosa significa?»
«E’ il loro simbolo» gli rispose Derek. «Significa che stanno arrivando»
«Chi?»
«Gli Alpha»
«Più di uno?»
«Un intero branco» rispose Cassidy.
«Un branco di Alpha. E non stanno arrivando. Sono già qui» aggiunse Peter.
Cassidy fissò il simbolo dipinto sulla porta. Era una della ragione per le quali aveva lasciato la sua città natale. Voleva evitare quelli che si nascondevano dietro quel simbolo perché sapeva che sarebbero venuti per lei. Adesso, però, era a Beacon Hills e aveva un branco.
I branchi di Alpha non sono troppo comuni, ma quando arrivano portano solamente caos all’interno delle vite di tutti quanti. E Cassidy sentiva che il loro arrivo non avrebbe fatto bene a nessuno lì.
Ma se fosse stata fortunata, insieme a Derek poteva sopravvivere a quello che il branco Alpha aveva in serbo per loro.

 

Emme's corner:
Ed eccoci qui, alla fine di questa storia. Come vi avevo detto qualche capitolo fa -ve l'ho detto, vero? Ricordo di sì- non è la fine di niente. Questa fantastica ragazza ha continuato a scrivere, e la storia sta andando avanti che è una meraviglia. Vi avevo chiesto di mandarmi una rencensione, o un messaggio, per sapere se qualcuno stesse seguendo e volesse continuare a seguire, ma non ho ricevuto niente e mi pare di capire che la risposta sia no. Peccato, perchè Isaac e Cassidy sono bellissimi :3 Io per adesso ho deciso di smettere di tradurre. Adesso, ditemi voi se volete sapere del continuo o meno, sta solo a voi. Tanto io continuerò a keggermela lo stesso. E' un arrivederci o un addio er questa storia, non lo so, aspetto la voce del popolo. Bye :D #Emme#


 
  
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