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Autore: sonofabeach    18/06/2014    0 recensioni
finalmente in quel momento trovai le mie risposte.
trovai le cause al suo dolore.
trovai il perchè al suo comportamento, il perchè alle sue ferite.
capiì che ero l'unico a poterle curare, a farle rimarginare.
ero l'unico a poterlo aiutare, e non l'avrei abbandonato, per niente al mondo.
finalmente in quel momento trovai le mie risposte.
trovai le cause alla mia insistenza.
trovai il perchè al mio comportamento, il perchè ai miei timori.
capiì che era l'unico che avrebbe potuto sopportarmi.
era l'unico a potermi aiutare, speravo solo non mi avrebbe abbandonato.
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La voce della professoressa di filosofia oggi era più acuta del solito. 
Scandiva le vocali in maniera squillante. 
Era insopportabile, a dir poco. 
La filosofia mi piaceva, come tutte le altre materie, tranne l'educazione fisica e lo spagnolo. 
La scuola in generale mi piaceva. mi ero trasferito qui proprio per frequentarla. Nel mio paese c'era solo un liceo artistico che non avrei mai frequentato, quindi mi trasferì a Londra. 
L'unica cosa che odiavo era il fatto di dovermi svegliare presto per dover passare ore con gente assurda. 
I miei compagni erano uno peggio dell'altro, li odiavo e loro non mi calcolavano. 
Era una specie di patto. 
Si limitavano ad ignorarmi. 
C'era solo niall, lui si era trasferito con me. 
Niall era il mio migliore amico, anche l'unico. 
Era così fragile e puro. 
Lo conoscevo dall'asilo, avevamo frequentato sempre le stesse scuole, le nostre famiglie erano in un buon rapporto. 
Era stato vittima di bullismo in seconda media e questo permise alla nostra amicizia di fortificarsi. 
L'avevo aiutato ad andare avanti in un momento di depressione e lui per me c'era sempre stato. 
La campanella suonò sovrastando la voce della professoressa ed i miei innumerevoli pensieri. 
Mi alzai di scatto e fui il primo ad uscire dalla classe. 
Niall mi raggiunse a passo svelto. 
'avrei conficcato la matita in gola alla prof oggi!' esclamò con rabbia. 
Niall arrabbiato mi faceva sorridere, era così surreale. 
Ci dirigemmo verso la classe successiva per fare matematica, che io adoravo, poi avremo avuto due ore di inglese e poi saremo usciti. 
Eravamo entrambi in terzo liceo, ma avevamo diciotto anni, eravamo stati bocciati in terza media. 
All'uscita notai che c'erano tantissime facce nuove. 
Tanti ragazzi che non avevo visto prima. 
Poi notai quelli di primo. Erano molto dolci e sembravano così indifesi. 
Vidi un gruppetto di ragazzi del quarto. 
Sembravano parlare tra di loro in cerchio, ma poi vedendo meglio notai un ragazzo tra di loro, uno di quelli di primo. 
Mi avvicinai di scatto. 
'Parker lascialo stare, è facile prendersela con le matricole.' urlai. 
'Tomlinson ne vuoi salvare un altro? sei patetico, non ti farai amici in questo modo, rimarrai solo comunque.' scattò. 
Non ci vidi più dalla rabbia, non poteva insultarmi in questo modo così strinsi il pugno scagliandolo dritto sulla sua guancia destra. 
Cadde a terra, ero abbastanza forte. 
'posso continuare quanto ti pare, Parker, oppure puoi andartene, fai tu.' sbottai. 
'calmo tomlinson, per ora vado, ma credimi che non finisce qui.' 
'che fai? minacci pure, ora? vedi di correre.' risi, in quei momenti diventavo davvero aggressivo, le parole si facevano strada ed uscivano da sole. 
Il ragazzo di primo era ancora steso a terra. 
Aveva del sangue sul viso, dei lividi sulle braccia e sono certo ne avesse anche sulla pancia. 
Era molto bello, aveva dei bellissimi occhi verdi, delle labbra intense e dei ricci neri fitti e lucidi. 
'hey, stai bene?' gli chiesi gentilmente. 
'benissimo, figurati, minimo un paio di costole incrinate e tagli e lividi ovunque, ma sto benissimo, che domande fai? no, sto malissimo.' fece uno di quei ghigni sarcastici. 
'ti ho appena salvato, non si sarebbero fermati per molto altro tempo, quindi dovresti ringraziarmi, comunque ora ti porto in infermeria e dopo posso accompagnarti a casa, ho la macchina qui fuori.' 
'no, ora vado a casa, da solo, grazie mille.' si alzò velocemente e scappò via quasi correndo. 
Provai a fermarlo, ma ormai era andato. 
Niall era dietro di me, aveva assistito all'intera scena senza fiatare, ma sapevo che se avessi avuto bisogno del suo aiuto, ci sarebbe stato. 
'che tipo strano, lo salvi, ti risponde male e poi scappa via.' disse niall. 
'hai ragione, ma alla fine non importa...' 
Una volta fuori entrammo in macchina e guidai fino al nostro appartamento. 
Era in un condominio abbastanza vicino alla scuola, in una zona di Londra vicina al centro. 
Era un grande palazzo sui toni del grigio con decine di appartamenti. 
Il nostro era al quarto piano. 
Avevamo due stanze, un salone, una cucina e due bagni. 
Era davvero carino. 
In salone c'era anche un divano letto così ogni volta che qualche familiare sarebbe venuto a trovarci avremo avuto posto.
In realtà non c'erano mai venuti a trovare, solo mia sorella, una volta. 
Dopo il trasferimento i contatti con la mia famiglia si erano quasi persi. 
Ero andato a trovarli due volte in questi tre anni, ed ogni tanto ci sentivamo per telefono. 
La stessa cosa valeva per niall. 
Lui aveva un cugino qui, lo andavamo a trovare ogni tanto, era più grande di un anno e gestiva un locale. 
Si chiamava liam e non somigliava per niente a niall. 
Non avrei mai detto che erano parenti. 
Niall si mise a cucinare. 
Sapeva cucinare solo la pasta al sugo e il pollo alla piastra. 
Era quello che mangiavo da tre anni a questa parte. 
Finivamo sempre ad ordinare pizza o cibo d'asporto, perché anche sapendo cucinare, ero troppo pigro per farlo. 
Mangiammo con la tv accesa, sovrastata dalla voce acuta di niall che mi ripeteva che già gli mancava l'estate, che già odiava la scuola e di una ragazza del secondo che aveva visto questa mattina. 
Era dolcissimo con le ragazze.
Da quando lo conosco l'ho visto solo con una ragazza, la quale lo lasciò dopo pochi mesi, era più grande. 
gli spezzò il cuore e lui era davvero distrutto. 
Durante il pranzo continuai a pensare a quel ragazzo del primo. 
Era stato così strano, ma mi incuriosiva, non sapevo neanche il suo nome. 
Quello che aveva fatto, che mi aveva detto mi era sembrato davvero assurdo, ci doveva essere qualcosa sotto, qualcosa che non sapevo.
Decisi che il giorno dopo l'avrei cercato. 
'Niall, è finita la birra, scendo giù a comprarla, ti serve qualcosa?' dissi. 
'compra qualcosa da mangiare di surgelato e poi fai tu.' 
'okay, a dopo!'
C'era un piccolo negozio che vendeva di tutto proprio un angolo dopo il mio condominio. 
Era gestito da una famiglia molto unita e numerosa. 
Erano tre figlie femmine ed un maschio. 
Il figlio si chiamava Zayn, avevamo fatto amicizia per tutte le volte che ero venuto. 
Niente di che, non avevo neanche il suo numero, ma era un tipo apposto. 
Aveva un anno in meno di me. 
Presi delle pizze surgelate, della carne, altra pasta, birre, una vodka e mi diressi alla cassa. 
Vidi un ragazzo in fila davanti a me e riconobbi immediatamente i ricci neri. 
Aveva una semplice tuta grigia ed una felpa nera. 
Gli diedi una leggera pacca sulla spalla che lo fece sobbalzare. 
Quando si girò aveva un livido in viso e tagli sulle mani, la mattina non li aveva. 
'hey, non ti chiedo se stai bene, perché si vede che non lo sei. che è successo?' chiesi con gentilezza. 
'non ti dovrebbe interessare, dovresti pensare ai tuoi problemi.' disse e si girò dandomi le spalle. 
'scusami se non è gentile aiutare una persona, salvarle la vita quasi e poi chiedergli perché ha il viso pieno di lividi e tagli. a me l'unico che non è gentile qui sembri tu.'
Non rispose, rimase girato di spalle. 
'comunque mi chiamo louis.'
'harry, e grazie per questa mattina.' disse sempre senza girarsi. 
Poi pagò e sgattaiolò via, aveva preso un disinfettante, delle garze. 
Doveva essere successo qualcosa. 
Alla cassa c'era zayn, il figlio dei proprietari. 
'hey zayn.' sorrisi. 
'louis, come stai?' 
'tutto apposto, tu?'
'bene bene, conosci quello? sembra davvero strano!'
'si, oggi lo stavano picchiando a scuola.'
'ah wow... senti louis, sto cercando un lavoro, qui non ce la faccio più. sai di qualcosa?'
'mh posso chiedere a liam, il cugino di niall, ha un locale verso il centro, si chiama 'gray', magari ti faccio sapere.'
'forte, grazie mille, ti do il mio numero, puoi darlo a lui se ha bisogno di chiamarmi.'
'perfetto! ciao zayn.' 
Una volta a casa chiesi a niall per il lavoro per zayn, mi disse che cercavano una persona, fortunatamente, così diedi il numero di zayn a liam. 
Ero felice di averlo aiutato. 
Salvai il numero di zayn, il giorno dopo l'avrei chiamato chiedendogli se aveva avuto il lavoro. 
Continuavo a pensare ad harry, mi aveva detto il suo nome, ma era stato più strano di questa mattina. 
Era davvero conciato male, ma non avevo idea di chi avrebbe potuto essere stato. 
Parker no di certo, l'avevo messo a posto, per un po' non gli avrebbe dato fastidio. 
Non cenai, non avevo fame. 
Me ne andai a letto spedito e mi addormentai in pochissimo. 
  
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