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Autore: larrytatoos    18/06/2014    0 recensioni
Dal quarto capitolo:
"Ogni giorno, io, in questi quattro mesi, ero sempre andato al cimitero. Parlavo con lei e pregavo, portandole anche il suo fiore preferito: il gelsomino"
Con questo mio scritto non intendo ferire o offendere nessuno, i fatti sono fantasiosi e niente rappresenta la realtà
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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00:00 Ospedale Londra


Erano ormai due giorni che stavo in quell’ospedale, alimentandomi solo con dei caffè. Erano due giorni che non vedevo il mio bambino. Erano due maledettissimi giorni di attesa, nei quali aspettavo che mi annunciassero la morte di mia moglie

Avevo passato queste 48 ore tra lacrime e consolazioni da parte dei miei amici. Lei, la donna della mia vita, stava per andarsene e mi lasciava con una bambina da crescere. Sapevo che ormai non c’era più niente da fare, ma non riuscivo ad arrendermi. Sapevo che non avrei potuto rivederla più, che se ne andava lasciando un vuoto in ognuno di noi e che io non mi sarei mai ripreso

A un certo punto una voce dietro di me disse “Zayn” così io mi voltai e vidi che mi venne incontro, così lo salutai , e lui subito chiese' Allora? Hanno detto qualcosa?'

Non riuscivo a parlare; la mia voce era soffocata da quel pianto che stava per iniziare. L’unica cosa che riuscii a fare, fu abbassare la testa e piangere.
Louis si avvicinò a me e mi abbracciò. “Amico ce la farai, ce la faremo insieme. Ne hai passate tante e passerai anche questa” mi disse guardandomi negli occhi.
Io, sopraffatto dal dolore e da quella parole, caddi in un pianto di disperazione.
“Non ti arrendere, per favore”, continuò Louis. “Devi essere forte in questo momento, se vuoi resistere”, le lacrime cominciarono a bagnare anche il suo viso. “Io sono con te”.

Lo so, la situazione era delle peggiori e in nessun modo mi sarei potuto riprendere, ma le parole del mio amico mi furono di grande conforto.
In quell’istante mi strinsi ancora di più a lui e cercai di fargli capire che doveva continuare. Capì.
“Resisti” disse. Però fu fermato dalla voce di un uomo, che si presentò davanti a noi con un camice bianco.
'Signore' disse l'uomo dal camice bianco.

Alzai lo sguardo e lo vidi: era il dottore. Sapevo cosa doveva dirmi e quindi mi alzai, anche se non volevo.
E poi mi diede quella notizia che avrebbe cambiato la mia vita 'Sua moglie non c’è più!'

Anche se sapevo cosa doveva dirmi, quelle parole furono come dei macigni. Cercai di trattenermi, ma non ce la feci. Le lacrime cominciarono ad invadermi il viso e il cuore sembrò andare in mille pezzi.

 

 

 

 

Mi sentii trattenere il bracciò da Louis e poggiai la testa sulla sua spalla. Ripresi fiato e risposi al dottore. “Grazie mille dottore; posso vederla?” “Certamente” rispose.
Mi avviai nella stanza in cui stava ormai da tre mesi e la vidi supina sul quel letto. Tanti macchinari le stavano attaccati attorno e dei tubicini attaccati al corpo. Non si muoveva, né respirava. Era morta: dovevo farmene una ragione. Mi avvicinai a lei e le presi la mano, che bagnai con le mie lacrime.
La guardai mentre stava con gli occhi chiusi e rimasi immobile per un po’. Dopo, distrutto dalla situazione, poggiai la testa sul suo petto,cominciai a piangere e le parlai, anche se non poteva sentirmi.

“Kaley, amore mio .. Co-come faremo io e Kathy senza di te? Vita mia, svegliati. Non ce la faccio senza te. Sei la cosa più importante della mia vita e sappi che non ti dimenticherò mai. Io .. io .. ti amo e non smetterò mai di farlo.” dissi tutto di un fiato mentre le lacrime presero a scorrermi sul viso.

Quel pianto di dolore si impossessò di me ed io non potetti continuare a parlare. Quante cose avrei voluto dirgli, quante cose avrei voluto fare ancora con lei. Era giovane così giovane, con una vita ancora davanti. Mi vidi portare via la persona più importante per me ed io non potevo fare nulla; ormai era finita e lei non c’era più, ma ero sicuro che sapeva quanto l’amavo e quanto avevo fatto per noi.

Ricordo ancora quel lenzuolo bianco, posato su di lei, ricoperto di acqua salata. Erano le mie lacrime che oltre ad aver bagnato quello, avevano bagnato anche lei e le sue labbra, baciate da me dopo aver parlato. In quel momento, con quella scena, caddi in un pianto di dolore e disperazione. Urlai anche: il dolore era troppo forte. Non m’importò di essere in un ospedale, né degli occhi indiscreti della gente che mi fissava. L’unica cosa che per me aveva importanza in quel momento era lei: la mia Kaley.
Però, mentre piangevo, fui sorpreso da Louis che mi fece alzare da lì; mi prese per il braccio e cercò di portarmi via dalla stanza. “No, no! Lasciami Louis .. non voglio” urlai per la disperazione, mentre il pianto aumentava. “Zayn,, basta! Non possiamo fare più nulla, vieni con me” mi disse. “No, ti prego ..” proseguii con tono arrendevole. Mi feci trasportare da Louis e lentamente uscii da quella camera. Però, prima di essere completamente fuori, alzai lo sguardo e la guardai per l’ultima volta.

 

   
 
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