Era tanto l'astio che aveva Hans nei confronti di Dio, quel Dio che non faceva altro che torturarlo da quando era nato.
Lo stesso Dio che gli aveva fatto conoscere una ragazza splendida per poi portargliela via quando più ne aveva di bisogno per sopravvivere, quando era così innamorato, un amore cieco che l'avrebbe spinto a fare di tutto per lei.
Aveva passato i mesi più belli di tutta la sua vita, non c'era niente che non andasse.
Aveva sempre la sua famiglia perfetta che per quanto fosse stramba non aveva niente che non andasse, aveva il suo lavoro, che adorava e poi aveva lei, lei che amava sopra ogni cosa.
Non c'è molto da dilungarsi su ciò..Loro erano la perfezione, quell'amore che oggi non si trova ovunque e che i giovani non pensano possa esistere.
Le giornate procedevano sempre uguali suppergiù, ma per lui erano sempre così speciali, si sposarono qualche mese dopo, quando finalmente entrambi erano diventati maggiorenni,andarono a vivere insieme e fin da subito provarono ad avere dei figli, bimbi che non arrivarono.
Visto da fuori sembrava una cosa troppo affrettata, come si poteva amare e sposare una donna nel giro di pochi mesi?
Eppure per loro era così, si erano lasciati risucchiare da quel vortice d'emozioni ed avevano lasciato parlare la società, gli amici e chiunque mettesse bocca in qualcosa che non conosceva, tanto comunque la gente parla sempre e comunque ed a loro bastava il loro piccolo angolo di felicità.
Fu' una sveglia a destarlo dai suoi sogni la mattina del suo ventunesimo compleanno, si stropicciò gli occhi e si sbrigò per andare a lavoro quella mattina, eppure fu lei che trovò davanti il portone..Giselle.
Non si dissero niente, non servivano le parole quando i loro sguardi ardevano di passione e amore proprio come quando si erano conosciuti.
Non ricordava un compleanno così bello da tantissimo, quel giorno non uscirono da sotto le coperte, non gli importava di essere licenziato, non aveva bisogno di altro se non di lei, ancora ed ancora;
La sua pelle profumata, le sue labbra morbide ed i suoi capelli rossi che al sole ardevano come fiamme.
Aveva sempre amato i capelli rossi, ma i capelli della sua Giselle erano qualcosa fuori dal comune.
Giselle, Giselle era come l'odore dei cornetti caldi appena svegliato, come i primi raggi caldi che riscaldano e spazzano via l'oscurità.
Non si sa se quel giorno finì la storia con un bel lieto fine o se magari iniziò un c'era una volta, perché da quel momento ad Hans sembrò di vivere in un sogno.
Finalmente lui e la sua Giselle aspettavano un bambino o meglio una bambina, nonostante fosse ancora presto per dirlo il medico era quasi del tutto sicuro che fosse una bambina.
Nel giro di un battito di ciglie passarono sette mesi, e mancava poco al loro anniversario probabilmente la bambina sarebbe nata proprio quel giorno.
Mancava poco allo scadere del tempo, presto avrebbe avuto le sue donne fra le braccia. Giselle si era alzata presto quella mattina, mentre Hans come al solito dormiva, scrisse poche righe dove gli diceva che era andata a prendergli la colazione e che sarebbe tornata presto.
Non tornò...
Non sarebbe mai tornata fra le sue braccia.
Non sarebbe mai tornata per far nascere la loro bambina.
Rimase vittima di un incidente e fu la responsabile della perdita di umanità di Hans.
D'altronde...
...Come diventa chi perde tutto?..