Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: _Ash    19/06/2014    1 recensioni
Il Caporale Rivaille non sapeva per quanto ancora potevano sopravvivere, ma una cosa era certa: non sarebbe mai e poi mai diventato fonte di divertimento e sostentamento per quei fottuti titani; non se lo sarebbe mai perdonato, non l'avrebbe mai accettato.
Genere: Guerra, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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NOI DUE, SOLDATI PERDUTI



« Caporale...è la fine?»

« Se provi a morire ti uccido, moccioso»






Per quanto sarebbero sopravvissuti? Per quanto ancora avrebbero potuto continuare a cercare di sopravvivere, in quella giungla piena di pericoli?

Il Caporale Rivaille non sapeva per quanto ancora potevano sopravvivere, ma una cosa era certa: non sarebbe mai e poi mai diventato fonte di divertimento e sostentamento per quei fottuti titani; non se lo sarebbe mai perdonato, non l'avrebbe mai accettato.

Ormai il suo mantello era fradicio, così come quello di Eren, sentendolo a stretto contatto con la sua spalla.

Respirava a fatica, ma era vivo. Entrambi erano ancora miracolosamente vivi.

Decise che non potevano più stare sotto quell'albero, consapevole che più sarebbero stati fermi, più possibilità avevano di incontrare il nemico; così si alzò e prese il braccio di Eren per sostenerlo, mentre questo zoppicava, debole e ferito, sostenuto dal suo Caporale.

« Oi Jaeger!» cercò di richiamarlo alla realtà, consapevole che il ragazzo ero ferito, stanco e provato; cercò di rispondere alla chiama del Caporale, ma sentiva le forze abbandonarlo lentamente, il senso di nausea salire sempre più.

« Merda.» imprecò tra se, sentendo il peso del ragazzo farsi sempre più pesante; era chiaro che non avrebbe potuto continuare a camminare.

Con i sensi all'erta, si sistemò meglio quel peso morto sulle spalle, cercando di camminare tra il fango scivoloso e folte foglie che non permettevano una buona visuale.

« Moccioso del cazzo, questa è la prima e ultima volta che ti porterò in braccio, quindi vedi di regolarti di conseguenza.»


Davanti a sé, vide una possibilità remota di salvezza, una grotta e vi entrò, stendendo Eren delicatamente a terra e riprendendo fiato.


Rimase appoggiato con la schiena a quella grotta spigolosa, gli occhi fissi sulla vegetazione pronto a scattare nella malaugurata possibilità di una visita di qualche gigante.

Anche senza attrezzatura per il movimento tridimensionale, avrebbe combattuto fino alla morte.



Tutto sembrava tranquillo.


In fondo i giganti si muovevano con la luce ed ora c'era solo buio, freddo e pioggia.


Sentì Eren tremare e con enorme fastidio si avvicinò a lui, tentando di scaldarlo con il suo calore corporeo.

Gli sentì la fronte e si accorse che scottava, probabilmente aveva la febbre alta.

Imprecò tra sé, mentre prese il suo fazzoletto umido e lo poggiò sulla fronte di Eren, la sua frangetta era imperlata di sudore.

« C-caporale...» Eren era intontito ma abbastanza sveglio.

« Taci e dormi. Domani ripartiremo.»

Eren non disse niente, scoraggiato da tutta quella situazione...ma come diavolo c'erano finiti!?

« Caporale Rivaille...» Si bloccò incerto se fare effettivamente una domanda come quella, una domanda che non aveva certo risposta e che avrebbe certo fatto salire il livello di irritazione del suo caporale.

Eppure non riuscì a tenere a freno la lingua, non poteva non chiedere.

« ...Torneremo vivi a casa?»

L'occhiata fu davvero agghiacciante, ma la lingua di Eren proprio non voleva stare ferma.


Masochista.


« ...Ho fatto una cazzata.»

« Eren...»

« Non volevo che finisse così...» sentì gli occhi pungere. Non voleva piangere ,o meglio avrebbe voluto, ma non di fronte a lui.

« Eren...»

« Se lei mi avesse lasciato lì, non l'avrei certo coinvolta, io...» il suo tono rasentava l'isteria.

« Jaeger...» Rivaille sentì una vena pulsare sulla tempia.

« Io ho fatto di nuovo la scelta sbagliata!» urlò.

« Cazzo, sta zitto!» il tono di Levi riuscì a far tacere quella testa calda, i suoi occhi grigi lo trafissero e lo immobilizzarono dalla paura di ricevere davvero uno dei suoi ganci destri, un calcio in pieno volto magari.


Aia, no, proprio non ne aveva bisogno.


La scelta sbagliata.

Odiava quella frase, quanto i ricordi che gli faceva riaffiorare.

La squadra Levi era andata perduta.

Se fosse rimasto, forse sarebbero ancora vivi, o tutti morti.

Oh, no, lui era sempre il sopravvissuto, colui che vede i suoi compagni morire, colui che è ancora vivo, nonostante tutto.


Calò il silenzio tra i due. Un silenzio pieno di parole non dette, frustrazione, tensione da scaricare, paura, rimorsi, rimpianti, una vita non vissuta abbastanza...


« La febbre ti fa delirare. Dormi, è un ordine.»

« Ho freddo...» piagnucolò, come se quello fosse il problema principale.

Perchè Levi si sedette accanto a lui, non se lo spiegò e perché Eren si sentì arrossire ancora di più dalla vicinanza del caporale, non seppe spiegarselo, il castano.


« Mi lasci qui. Lei saprà di sicuro tornare alle mura.» biascicò intontito.

« Una volta per tutte Jaeger, non è mia abitudine abbandonare un soldato ancora vivo e vedi di dormire o te le suono.»

«...L'umanità ha bisogno di lei.»


E io ho un bisogno fottuto di te, dannato ragazzino.


« Per l'ultima volta...»

« Caporale...» Eren si alzò, aggrappandosi alla sua camicia, mentre i suoi occhi verdi lo fissavano seri cercando di celare quel rossore che iniziò a diffondersi nelle guance, mentre Rivaille lo guardava, sentendo uno stimolo, un eccitazione pervaderlo.


Le sue labbra erano umide, piccole ed inesperte, cercando un contatto intimidito e Levi lo accontentò, prendendolo per i capelli e baciandolo con passione, avvolgendo la sua lingua in quella del ragazzo che iniziò a gemere, confuso ed in balia della febbre e della sua passione, tenuta a freno fino a quel momento per paura della reazione del suo superiore.

Dopo pochi minuti Eren si staccò, sentendo di nuovo i suoi occhi umidi, non completamente consapevole del gesto appena compiuto.


La febbre stava salendo.


« ...Ora capisce perché deve lasciarmi qui?»

« Idiota, ho un motivo in più per non lasciarti qui.»

« No, lei non- » questa volta fu l'esasperazione e la voglia di contatto di Rivaille a prendere l'iniziativa e a baciarlo, in modo che potesse starsene zitto e calmarsi.

Eren si lasciò andare un po' alla volta, mentre i baci del maggiore gli trasmettevano passione, parole non dette, che sarebbero sopravvissuti, che sarebbero tornati alle mura e rivisto i loro compagni.


Questo è ciò che Levi voleva dirgli.

Ciò che Eren percepì.

Un armonia perfetta.


Il povero Eren crollò dalla stanchezza e così Levi gli accarezzò i capelli, sentendoli umidi ma morbidi. Chissà da puliti come erano ancora più morbidi...

Rimasero così, per tutta la notte, il caporale a vegliare su di loro, due soldati che insieme potevano fare la differenza.








ERERI






Salve reclute!

Ok, questa è la prima-seconda Ereri che scrivo (la prima c'era di mezzo Petra e non era chissà cosa...) ormai questo manga mi ha preso talmente tanto che mi sono ordinata anche il cosplay di Levi, personaggio che adoro!

Nel manga sono arrivata al 5 volume e leggendo alcune cose in giro, mi sto chiedendo se eren e levi davvero abbiano passato 6 mesi fuori dalle mura...

per il rating non sapevo se mettere verde o giallo, magari lo cambierò.

Spero che questa piccola one shot vi sia piaciuta, se volete commentare sarò ben felice =) scusate gli error i>.<









   
 
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