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Autore: sesshy94    16/08/2008    2 recensioni
Nuove avventure per i nostri Cavalieri! Cosa succederebbe se improvvisamente Lady Isabel dimenticasse tutto quel che è accaduto e loro si trovassero costretti a vivere una vita normale senza Guerre Galattiche? E se a risolvere almeno in parte la situazione arrivasse un ragazza? E se...vabbè basta leggete la storia no? Bacioni vostra sesshy94
Genere: Generale, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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La grande battaglia per il destino del mondo era cominciata

La grande battaglia per il destino del mondo era cominciata. Dieci Cavalieri a difesa della Giustizia e della Pace, contro il più grande esercito che la storia avesse mai visto.

Sul campo di battaglia si vedevano già i primi morti. Fortunatamente nessuno di questi era rivestito d’oro.

“Per il Sacro Virgo!” Shaka scagliò per la centesima volta il suo colpo più potente. Aveva il fiatone. Raquel aveva ragione. Non era ancora completamente in forze per poter combattere al meglio. Cadde in ginocchio. Ma non aveva tempo per riposare. Si rialzò e ricominciò a combattere.

Poco più in la, Kanon stava dando se stesso.

“Galaxian Explosion!” Evitò un colpo diretto saltando in aria. E poi colpì il suo nemico con un calcio.

                                               ****

Dalla Sesta Casa, Raquel osservava la battaglia. Ma era strana. Non era del tutto presente. Con la mente volava a ricordi passati.

Ripensava ad una visione che aveva avuto.

Tre corpi stesi a terra. Erano morti! Uno di essi era…era Shaka!

Ciò significava che sarebbe morto! No…non lo avrebbe mai permesso. Mai.

Corse giù per la Sesta casa. Proprio mentre grossi nuvoloni neri stavano chiudendo il cielo. Presto sarebbe venuto a piovere. Un fulmine cadde poco distante dal campo di battaglia. Seguito da un tuono.

                                              *****

 Ares si guardava intorno. Il Vampiro aveva ragione. Quei Cavalieri non erano da sottovalutare. Ma la ragazza non si vedeva. Probabilmente le avevano impedito di combattere. Ma nonostante tutto lui aveva sempre un piano di riserva. E questo piano prevedeva la morte di una certa persona. E la discesa forzata sul campo di battaglia di un’altra. Sogghignò, compiaciuto della sua stessa malvagità.

Poi chiuse gli occhi. Li riaprì. In pochi attimi due figure gli furono accanto.

“Spavento, Terrore, voi occupatevi dei Cavalieri finché non vi darò altri ordini. Dovete lasciarmi solo Shaka. Lui è mio!”

I due annuirono. Poi si persero nel campo di battaglia.

Ares si avviò con calma. Non c’era fretta. Si guardò intorno alla ricerca della sua preda. E infine, la individuò.

                                                  ****

Shaka scaraventò il corpo senza vita dell’ennesimo uomo di Ares lontano. Si guardò intorno. Tutti erano impegnati a combattere. Ma già molti dei guerrieri di Ares erano morti. Il suo esercito era quasi decimato. Sorrise soddisfatto.

Ma poi lo vide. Ares gli stava andando incontro. Feroce. Una sola cosa lo spingeva. La sete di sangue. Del suo sangue.

Shaka non era stupido. Sapeva che Ares l’avrebbe ucciso solo per far soffrire Raquel. Che figlio di puttana.

Si preparò a combattere. Anche se le gambe gli tremavano e rischiavano di tradirlo da un momento all’altro. Anche se sapeva di non avere molte speranze contro un Dio. Avrebbe combattuto. Per Raquel.

                                                *****

Raquel correva per il campo di battaglia. Direzione: Shaka. Proprio in quel momento cominciò a piovere. Nonostante la pioggia vide distintamente la persona che cercava. Si fermò. E per poco non le venne un infarto. Shaka stava fronteggiando Ares.

Riprese a correre. Più veloce di prima. Doveva impedire che la sua visione si avverasse. Ma forse era troppo tardi. I due avevano già cominciato a combattere.

                                               *****

Ares alzò la mano. Una sfera nera come la pece gli formò nel palmo. La ingrandì e poi la scaglio sul Cavaliere con una ferocia incredibile.

Shaka evitò il colpo scansandosi all’ultimo secondo. Con uno scatto si avvicinò ad Ares e lo colpì in piena pancia.

Ares non si scompose. Afferrò il braccio del Cavaliere con la sinistra. Mentre con la destra gli sferrava un pugno.

Shaka urlò di dolore. Gli aveva rotto il braccio!

Ares sogghignò.

“Male eh?”

Shaka lo guardò con odio. Il braccio inutilizzabile lungo il fianco.

“Di te mi hanno detto che sei l’uomo più vicino agli Dei. Ma resti sempre un uomo. E io ti ucciderò come tale…ah!”

Shaka sgranò gli occhi. Una spada trapassava Ares da dietro a davanti.

“Ne sei proprio sicuro?” raquel teneva in mano quella spada!

“Ra…gazzina.” Ares aveva il respiro affannoso. La ferita gli faceva un male assurdo.

“Questa me la paghi.” Disse prima di scomparire.

Raquel osservò la spada. Era quella di Ares. Gliela aveva sfilata mentre minacciava Shaka di morte. E gliel’aveva conficcata nella schiena. Era sicura però che non sarebbe stata mortale. La spada le cadde di mano. Si sentì stringere da un forte braccio. Ci mise un attimo a capire che era Shaka.

Il ragazzo aveva affondato il viso nel suoi capelli. Raquel lo strinse con forza.

Rimasero per poco così.

“Grazie.” Sussurrò poi Shaka.

Raquel non rispose.

“Per un attimo…ho avuto paura. Di morire. Di non poterti più vedere.” Disse dolcemente stringendola ancora di più.

Si staccarono. Si fissarono negli occhi. E poi si baciarono con passione.

“Visto che ormai sei qui, vai a fare qualcosa di utile. Ti do il permesso di combattere.” Sorrise debolmente Shaka.

“Grazie Maestro. Prima però fammi guarire il tuo braccio.” Sorrise a sua volta Raquel.

“Lascia stare. Vai.” Shaka la spinse via.

“Ma…”

“Vai!”  Raquel non provò nemmeno a ribattere. Corse sotto la pioggia. Alla ricerca di qualcuno da far fuori. Non tardò a trovarlo.

                                                 *****

Milo stava combattendo contro cinque dei tirapiedi di Ares, quando se lo sentì comparire alle spalle. Un cosmo malvagio. E molto potente.

Si girò. Per trovarsi faccia a faccia con Spavento.

“Salve Cavaliere.”

“Salve, figlio di puttana.” Milo strinse i pugni.

Spavento fissò con odio il Cavaliere, a lungo.

Sembra che stia studiando una preda. Quindi mi conviene stare in guardia. Mi attaccherà da un momento all’altro.” Pensò il bel Cavaliere.

Mai pensiero fu più giusto. Con uno scatto fulmineo Spavento gli si scagliò contro. Milo evitò il colpo.

“Scarlet Needle.” Il colpo venne respinto come se fosse aria.

C’ho provato.” Pensò il ragazzo.

“Tutto qui Cavaliere? Accidenti mi hai proprio deluso.”

Milo strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nel palmo delle mani.

Saltò in alto. Mentre stava per colpire Spavento senti la lama penetrargli nel petto.

Stronzo.” Fu l’unica cosa che pensò prima di rotolare per terra.

“MILOOOO!” fu l’unica cosa che vide prima che tutto diventasse silenzioso.

Una sagoma chinarsi su di lui prima di chiudere gli occhi per sempre.

                                                    *****

“MIOLOOOO!” raquel urlò con tutta la forza che aveva in corpo. Corse dal ragazzo. E gli si chinò sopra. Aveva le lacrime agli occhi. No, non aveva le lacrime agli occhi. Stava piangendo.

Afferrò Milo per le spalle e lo scosse.

“Milo! Milo! Ti prego svegliati. Ti prego…” la rabbia cresceva in lei.

Prese la spada di uno dei tanti soldati. E si alzò di scatto.

Cominciò a combattere contro Spavento.

Quest’ultimo era preoccupato. La ragazza aveva gli occhi rossi. Combatteva con la forza della rabbia. E lui per la prima volta in vita sua era in difficoltà.

La ragazza fece volare via la spada. Spavento si ritrovò con una lama puntata alla gola.

Raquel non sembrava padrona di se stessa. Respirava affannosamente.

“Spavento! Non dirmi che ti sei fatto battere da una mocciosa umana?”

“Terrore! Ben arrivato! Devo dire che il tuo aiuto mi farebbe comodo.” Rispose di rimando Spavento.

“Non sono qui per aiutarti. Nostro padre vuole che eseguiamo quegli ordini.”

“Ah capisco.” Il ragazza indietreggiò. Raquel non si mosse. Spavento si lasciò scappare un impercettibile sospiro di sollievo. Si affiancò a Terrore. I due stavano per sparire quando Raquel scattò in avanti e si aggrappò al braccio di Terrore. E sparì insieme hai due.

                                                    *****

Irene era a passeggio con Raul e i suoi due bambini quando se li vide comparire davanti. Urlò spaventata.

“Dannata ragazzina, non eri incosciente allora!”

“Quando mai lo sono stata Terrore? Soprattutto se si tratta della mia famiglia. Non oserete più fargli del male!” Raquel aveva ancora in mano la spada del soldato. Si avventò contro Terrore. Che schivò il colpo. 

Raquel era carica di rabbia. Non avrebbe più permesso che qualcuno morisse per mano di quei mostri.

Spavento parò il colpo. E tentò un affondo. Ma la ragazza girò su se stessa. E si potò alle spalle dell’avversario. Senza dare il tempo a quest’ultimo di reagire gli tagliò la schiena dalla spalla sinistra al fianco destro.

Spavento cadde in ginocchio.

Con studiata lentezza Raquel gli andò di fronte.

“Questo è per i miei genitori.” Sibilò minacciosa. L’ultima cosa che Spavento vide furono gli occhi rossi della ragazza. Poi più niente. Raquel gi aveva tagliato la testa di netto.

Terrore si staccò dal muro dove si era appoggiato.

“Devo ringraziarti ragazzina. Senza quel buono a nulla di mio fratello fra i piedi sarà molto più facile fare tutto!” sussurrò. Le si avvicinò.

“Sai che non sei niente male, ragazzina. Non mi dispiacerebbe averti nel mio letto!”

Raquel lo guardò con odio. E gli diede uno schiaffo. O almeno ci provò. Terrore sorrise. E le bloccò il braccio. Poi l’attirò a sé. E la baciò con forza.

Raquel per tutta risposta gli morse un labbro.

“Ah! Dannata!” disse asciugandosi il sangue.

“Se mio fratello è stato facile da uccidere non sarà lo stesso per me. Preparati ad una morte lenta e dolorosa!” detto questa espanse il cosmo. Gli comparirono in mano due spade.

“Ed ora…combattiamo!” si lanciò contro la ragazza. Che parò il colpo con molta difficoltà.  Terrore sogghignò.

E poi colpì la ragazza con maggiore forza. La spada le volò di mano.

Terrore colpì ancora. Ma le due lame vennero bloccate in aria. Raquel aveva creato una barriera di energia.

Terrore venne respinto all’indietro.

Irene e Raul si scambiarono un’occhiata.

“Provate a muovervi voi due e vi assicura che i vostri cari bambini faranno una brutta brutta fine!”

“Non osare toccarli!” urlò Raquel.

“hai ragione. Bambini innocenti!” detto questo scagliò la spada. Diretta verso Irene. Ma non arrivò mai a destinazione. Raul si era messo in mezzo per proteggere sua moglie.

Cadde fra le braccia di quest’ultima. Che non riusciva a parlare. Piangeva. E basta.

“Raul, ti prego…resta con me…per favore!” riuscì a sussurrare mentre l’uomo moriva.

Raquel non ci vide più. La rabbia accumulata in quei giorni esplose. Come un uragano. Il cosmo dietro di lei era rosso come le fiamme. E così erano gli occhi della ragazza.

Terrore guardò la ragazza preoccupato. La sua forza cresceva a dismisura. Cercò di fermarla, lanciandogli addosso tutte e due le spade. Con scarsi successi. Perché finiirono disintegrate.

Terrore cominciò ad indietreggiare. Era veramente spaventato ora, per non dire terrorizzato.

Raquel sentiva la rabbia crescere dentro di lei. Rivide Milo steso a terra. Raul che proteggeva Irene. Ripensò ad Ares, che voleva uccidere Shaka. E hai sui genitori. Tutto ciò non fece altro che aumentare a dismisura la sua rabbia.

Il cosmo rosso l’avvolse. Si chiuse intorno a lei come un fiore si chiude quando è secco.

E poi esplose nuovamente. Raquel era avvolta da una luce dorata. Dietro di lei il cosmo rosso prese la forma di un drago che spiccò il volo. Il drago investì in pieno Raquel.

La ragazza era incosciente ora.

Ci fu una tremenda esplosione di luce.

Terrore si riparò come meglio poté. Irene invece non subì danni.

Quando la luce scomparve Raquel era sparita.

Terrore si guardò intorno. E sgranò gli occhi.

Era vero Raquel era sparita. Ma al suo posto si poteva ammirare…un meraviglioso drago d’orato.

Il drago, o meglio la dragonessa, aprì lentamente gli occhi. E li puntò su Terrore.

Il ragazzo era immobile. Era…terrorizzato! Non si muoveva.

Raquel abbassò il muso fino a trovarsi faccia a faccia con i suoi occhi. Lo fissò. Fu un attimo. Terrore neanche se ne accorse.

Cadde a terra morto. Raquel gli aveva piantato una zampa artigliata nel petto.

Irene fissava la dragonessa. Tremava. Raquel si girò verso di lei. Irene per poco non morì.

Lei avvicinò il muso al viso della donna. Irene temette di essere sbranata.

Ma, contrariamente a quanto pensava, gli occhi della dragonessa erano velati di lacrime.

“Mi dispiace, sorella. Mi dispiace veramente. Tutto questo è successo per colpa mia. Non volevo che Raul morisse. E che i bambini vedessero tutta questa morte. Perdonami.” Sussurrò leccando poi il viso della sorella.

Questa non rispose ma prese il muso della dragonessa e lo strinse forte.

Si staccarono.

“Un giorno ti spiegherò tutto questo. A te e a Paola. Promesso! Scusami ma ora devo andare. Ti voglio tantissimo bene. dillo anche a Paola.” Detto questo dispiegò le ali. Irene prese i bambini per mano. E li portò lontano da lì. Raquel aprì le ali. E con un potente balzo spiccò il volo.

Sbattè più volte le ali per portarsi in quota. Poi volò in direzione del Santuario.

Amici, sto arrivando!

 

CONTINUA

 

Angolo autrice

Vi prego non linciatemi. Ve lo sto chiedendo in ginocchio. Per favoreeeeeeee!!! Secondo me questo chap è scritto malissimo non mi piace per niente. Comunque fatemi sapere voi. Non mi stupisco se mi tirate pomodori e quant’altro di marcio. Ci sono un sacco di cosa che vorrei dire ma sto zitta altrimenti vi dico tutto il prossimo chap. A proposito ne mancano circa quattro o cinque ( ma potrebbero essere di meno) e la storia è quasi finita. Ecco altro linciaggio. Da ringraziare c’è solo

 

Ai91: grazie mille per la tua recensione. Come vedi Shaka non è morto. Ma ci è andato decisamente vicino.  E non morirà neanche Mu. Mi sta troppo simpatico. Ma che t’ha fatto di male povero!!! Vabbè spero che anche questo chap ti sia piaciuto. Bacionissimi a presto!             

  
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