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Autore: aresum_    19/06/2014    2 recensioni
Questa è la prima volta che scrivo una ff. Ho scelto di descrivere come io immagino sia stato il momento in cui Seamus e Dean hanno deciso di rendere pubblica la loro relazione, spero vi piaccia e se volete fatemi sapere se secondo voi vale la pena continuare a scrivere!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Thomas, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Seamus Finnigan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Finalmente era arrivato il grande giorno. Quasi tutta Hogwarts ne parlava, dal terzo al settimo anno nessuno pensava ad altro da tempo: ogni singolo studente aveva aspettato con grandissima ansia la visita a Hogsmeade. Che si trattasse dei più giovani, ansiosi di vedere coi loro occhi ciò di cui tutti parlavano, o di quelli più grandi, bisognosi di un po’ di meritato riposo, ognuno non vedeva l’ora di salire sulle carrozze e partire. E così facevano pure i Grifondoro del sesto anno, rilassandosi al tiepido piacere offerto dal camino in pietra prima di uscire nella neve.

Tra una parolaccia urlata da chi si accorgeva di aver lasciato qualcosa al piano di sopra nei dormitori, e il chiacchiericcio eccitato di chi pensava a cosa fare per godersi appieno il pomeriggio, prestando molta attenzione era possibile sentire anche due ragazzi, il tono delle loro voci così basso che quasi sembrava non parlassero affatto, ridacchiando e sussurrando chissà cosa, finché altri tre studenti non decisero di avvicinarsi allo stesso comodo divanetto di velluto rosso su cui stavano loro.

«Hey, di che parlate?»

Seamus e Dean si zittirono non appena videro Harry, Ron ed Hermione dirigersi verso di loro. Con le guance di una sfumatura di rosso particolarmente accesa contro il candido pallore del viso, Seamus rispose nervosamente

«Parlavamo dell’ultima partita, sì… Le Holyhead Harpies che perdono contro i Chudley Cannons, che vergogna!» e prima che Ron potesse iniziare una discussione su quanto i Chudley Cannons fossero sottovalutati e su quanto potenziale fosse nascosto dietro le loro innumerevoli perdite, Hermione intervenne.

«È tardi! Faremmo meglio a sbrigarci, se vogliamo riuscire ad andare – ho proprio bisogno di una pausa da quella pergamena di Aritmanzia… Voi due che avete intenzione di fare?» Con un enorme sorriso stampato sulla faccia Seamus disse che avrebbero passato la giornata assieme, ma Dean, con uno sguardo terribilmente colpevole, lo interruppe.

«Ehm, Seam… Ho dimenticato di dirtelo… A dire il vero oggi sto con Ginny…» Anticipando la reazione di Ron, Hermione lo prese per il braccio e lo trascinò via, mentre lui borbottava qualcosa su quanto la sorella fosse ancora troppo piccola per certe cose.

«Oh, beh… In effetti non me l’avevi detto… Harry, tu e gli altri siete impegnati?» e con una nota di tristezza nella voce, Harry rispose che avevano dei piani urgenti che non potevano posticipare.

Col viso velato di amarezza, Seamus prese la sua borsa e se ne andò.

In qualsiasi caso non gli andava di stare con nessun’altro. Aveva aspettato quella gita a lungo, perché in quel preciso giorno cadeva anche l’anniversario della nuova relazione che era fiorita tra lui e il suo non-più-solo-migliore amico, relazione nota solo a loro due per scelta di Dean. Evidentemente non gli interessava abbastanza. Voler nascondere il tutto fingendo di uscire con una ragazza era un conto, ma a Seamus non andava proprio giù il fatto che Dean mettesse la sua falsa relazione con Ginny su un livello più alto rispetto a quella vera che c’era tra loro.

Seamus salì su una carrozza piena di ragazzi del quarto anno, tirò fuori un libro dalla borsa e iniziò a leggere. Anzi, a fingere di leggere, dal momento che non riusciva a smettere di pensare a ciò che era successo. Era come se dopo l’accaduto avesse un vuoto dentro al petto, un vuoto che sembrava impossibile da colmare.

Con la mente che vagava da un pensiero all’altro, nemmeno si accorse del viaggio. Appena sceso dalla carrozza era totalmente spaesato. Solitamente quando c’era qualche gita ad Hogsmeade ci andava con Dean, quindi non aveva idea di cosa fare. La prima cosa che gli venne in mente fu di fare un salto da Mielandia, prendere da mangiare e rintanarsi in qualche angolo nascosto a deprimersi; quindi dopo aver comprato una quantità di cioccolato sufficiente a sfamare tutto Grifondoro se ne andò in un piccolo campo davanti alla Stamberga Strillante, lontano da occhi indiscreti e libero di riflettere. “Se ci fosse stato Dean probabilmente avrebbe messo il mantello a terra per farmici sedere sopra” pensò. Non si era mai accorto di quanto si sentisse vuoto e spento senza di lui, e in effetti quando si erano accorti entrambi di provare l’uno per l’altro qualcosa di più che un semplice affetto tra amici, il cambiamento era stato naturalissimo. Sembrava che fosse passato a malapena un giorno da quando Dean, come se fosse la cosa più normale al mondo, durante una noiosissima sessione di studio con Seamus per prepararsi ai G.U.F.O. di Storia della Magia, si era guardato intorno per poi posare dolcemente le proprie labbra sulle sue, senza nessun preavviso. «Dovevo farlo,» aveva detto «dimmi che non aspettavi altro.» E da lì tutto era iniziato. Un anno di amore, di discussioni, di bottiglie di whiskey incendiario, un anno di baci, abbracci, notti passate assieme a dormire nascosti dalle tende del letto a baldacchino, altre trascorse assieme, ma senza dormire… Un anno felice, anzi, l’anno più felice che Seamus avesse mai vissuto.

Però, con quel fatto accaduto prima, si ritrovava a mettere in dubbio tutte le certezze che aveva riguardo alla relazione tra lui e Dean, ma soprattutto riguardo ciò che Dean realmente provava nei suoi confronti. Ed ecco turbinare nella sua mente decine, centinaia, migliaia di pensieri: pensieri negativi, pensieri positivi, ricordi e speranze. Allo stesso modo turbinavano i fiocchi di neve sempre più numerosi e furiosi, come se rispecchiassero il suo umore.

Sarà meglio andare,” pensò Seamus “devo trovare un posto al coperto dove poter stare da solo”.

Dopo essersi alzato lanciò un ultimo sguardo alla Stamberga Strillante e, con sua sorpresa, si accorse che la neve aveva smesso di cadere. Guardò in alto e vide un grosso ombrello nero fargli da riparo, e non fece in tempo a girarsi che un braccio, quel braccio che conosceva ormai tanto bene, che non avrebbe confuso col braccio di nessuno altro, lo cinse da dietro, portandolo a sé.

«Scusa… Non so davvero cosa mi sia preso, giuro, non ho la più pallid-…»

Un semplice bacio. Un bacio freddo ma ardente. Un bacio bagnato di neve, ma che ti scalda dentro comunque. Seamus voleva solo mettere una pietra su tutto quello che era accaduto.

«Ma come mi hai trovato?»

«Non so… Mi sentivo di venire qui… Dev’essere il destino…»

Seamus si guardò attorno.

«Hai seguito le carte dei cioccolati per terra, vero?» E con quel sorriso, il sorriso adorabile da bambino che vuole sembrare adulto che faceva tremare le gambe a Seamus ogni volta, Dean tirò fuori dalla borsa una scatola di calderoni al cioccolato ripieni di whiskey incendiario, i loro preferiti, quelli di cui riuscivano a mangiarne scatole intere accoccolati sul letto.

Con quella bufera Hogsmeade sembrava una palla di Natale, di quelle che le agiti e la neve inizia a vorticare, e ti sembra quasi di sentire il vento gelido sul collo come se dentro a quella sfera di vetro ci fossi tu.

«Perché non andiamo a bere qualcosa da Madama Piediburro? Fa troppo freddo per stare fuori.» Confuso, Seamus gli ricordò che da Madama Piediburro solitamente andavano le coppie, e che avrebbero potuto dar vita a pettegolezzi riguardo loro due, assieme, in quel posto.

Con un sorriso dolce come il miele stampato sul viso, dopo avergli accarezzato con altrettanta tenerezza la guancia, le uniche parole che Dean disse furono «Lo so.»

E così, mano nella mano, varcando la soglia della sala da tè, i due si prepararono ad iniziare un nuovo capitolo di quello che aveva tutti i presupposti per diventare il grande romanzo della loro vita insieme.

   
 
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