CAPITOLO 2:
TRE ANNI DOPO
Era una giornata soleggiata a HeartLandCity e gli uccellini svolazzavano allegri. Essendo domenica, tutta la gente si era riversata fuori nelle strade per ammirare la meraviglia dell’estate. In quel marasma di gente, un ragazzo di sedici anni stava passeggiando tranquillamente per le strade, non curante dei bambini che urlavano e facevano capricci.
Indossava un uniforme da terza superiore color rosso rubino, come i suoi occhi. I capelli erano color blu notte e un ciondolo appeso al suo collo lo distingueva dagli altri.
- Ehy Yuma!-
La voce squillante di una ragazza lo fece girare e sorridere.
- Ciao Tori.-
Tori Mizuki affiancò il ragazzo e ricambiò i suo sorriso.
- Cosa ci fai qua? Pensavo fossi ancora a letto.-
- Ho perso quella abitudine. Ora sono un uomo!-
La ragazza aveva i capelli color verde smeraldo e gli occhi color tramonto. Erano lunghi fino a metà schiena, ma erano un po’ mossi.
Yuma Tsukumo, duellante, alzò la testa al cielo.
- Pensi ancora che quel desiderio si avererà?-
Disse Tori. Yuma scosse la testa.
- Sai, nella vita può succedere di tutto. Potrebbe anche darsi che lui…-
- Yuma, no. Non può tornare. Sono passati ormai tre anni e lui non è mai tornato.-
Il giovane Tsukumo scosse la testa e sospirò. In quel momento, una moto passò ad alta velocità vicino a loro. A Yuma bastò un’occhiata per capire chi era. La moto si fermò e un ragazzo di diciassette anni scese, per avvicinarsi ai ragazzi.
- Buona domenica, ragazzi. Cosa si dice?-
- Tutto a posto.-
Il trio passeggiò per le strade, non sapendo che qualcuno li stava seguendo.
Un uomo, che avrà avuto venti anni, prese il D – gaiser e digitò un numero.
- Moshi moshi?-
- Sono io.-
- Ma davvero? Wow! Di aiuto…-
- Non fare la spiritosa, lui è qua, in questo momento… volete che il piano funzioni, o no? Non fatevi vedere!-
- Certo, come no…-
Poi riattaccò, lasciando basito il ragazzo.
- Chi era?-
- Chi pensi che ci telefoni?-
Una ragazza di sedici anni aveva lunghi capelli (fino a sfiorar terra) lisci e color viola. Gli occhi erano color ametista e la carnagione color neve. Indossava una maglia che lasciava scoperte le spalle e maniche lunghe, a strisce orizzontali, color viola scuro e nero. Indossava jeans neri e le scarpe di ginnastica con le stringhe rosse.
L’altra invece i capelli color azzurro cielo e lievemente mossi, lunghi fino alla vita. Gli occhi color viola, carnagione chiarissima. Indossava una maglia a mezze maniche fucsia e leggins neri.
- Non pensi che si arrabbierà se saprà che siamo uscite senza il suo permesso?-
- Abbiamo sedici anni ormai, sappiamo cavarcela da sole.-
- Se lo dici tu…-
Poi il suo sguardo si spostò su una coppia con un figlio. Il bambino aveva in mano un palloncino.
- 1…-
- 2…-
- 3.-
Dissero in coro e al loro tre, il palloncino sfuggì dalle mani del suo piccolo proprietario, sotto i suoi occhi piangenti.
- Andiamo, verrà un bel acquazzone.-
Dissero e si allontanarono, proprio mentre il cielo si rannuvolava.
ANGOLO AUTRICI
Yulin: Perché Kelly mi deve correggere sempre?
Kelly: Boh, talento naturale.
Vector: Perché tutte e due siete pazze.
Kelly: Perché i pazzi sono i migliori.
Yulin: Che citazione da Alice in Wonderland… AYA! MI DAI LA MOTOSEGA!?
Vector: *Fugge*
Kelly: Scappa, che fa dimagrire! XD
Yulin: Penso che possiamo concludere questo “emozionante” chappy, anche se l’ho scritto tutto io *guarda male Kellly*
Kelly: Non è vero. 1: sono la madre della grammatica 2: sto scherzando. 3: scrivevi prima che io ti potessi dare un aiuto.
Yulin: raga, sono le 23:30 di notte, quindi pensa quanto siamo lucide! Ora è meglio che andiam!
Kelly: Andiam, andiam, andiamo a lavorar!
Yulin: … appunto.
Sayonara,
Yulin & Kelly