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Autore: 04_04_2014    19/06/2014    3 recensioni
Il testo che segue non è una storia, ma bensì uno sfogo: lo sfogo di una ragazza che, in una notte di pioggia, riflette sulle proprie debolezze e ricorda i bei vecchi tempi in cui la vita le piaceva di più ed era raro che le lacrime le accarezzassero il viso proprio come la pioggia scivola sui vetri delle finestre...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo ancora con precisione quella sera.
Quella sera non riuscivo ad addormentarmi.
Quella sera pioveva: fuori e dentro.
Quella sera il mio cuore non sapeva nuotare. Credo che non abbia ancora imparato.
Era per questo che non dormivo. E, visto che non dormivo, pensavo. Pensavo a me. Al mondo. Alla pioggia.
A quella pioggia che avevo dentro e che odiavo tanto. A quella pioggia che scrosciava fuori dalla finestra e che solitamente mi rilassava.
La pioggia mi ricorda quella volta in cui ero ancora felice e sapevo godermi la vita.
La pioggia mi ricorda quella volta in cui non avevo l'ombrello e io e i miei amici ci bagnammo completamente.
La pioggia mi fa sentire un sapore amaro in bocca ed il trucco che si scioglie sulle guance.
Non è cambiato nulla da quel giorno. Sento ancora quel sapore amaro ed il trucco continua a sciogliersi.
È sempre colpa della pioggia. Però è la pioggia che ho dentro al cuore e ai polmoni. Quella che non si contiene più nel torace e che mi sgorga dagli occhi.
Sì, quello che tu chiami pianto, quelle che tu chiami lacrime, io la chiamo pioggia.
   
 
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