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Autore: giuxxx    16/08/2008    5 recensioni
Con questi pensieri si affacciò alla ringhiera e osservò i ragazzi nel cortile sotto di lui. Ce ne erano di tutti i tipi, ma il suo sguardo fu attirato da un ragazzo seduto all'ombra di un albero con un libro in mano. se ne stava per conto suo ed era così preso dalla lettura da sembrare non accorgersi di ciò che lo circondava.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE VERITA' NASCOSTE

TREGUA

"Interessante"

"Non fare quella faccia Chris"

David e Chris stavano passeggiando nel parco della loro città, era una soleggiata domenica mattina e i due ragazzi ne avevano approfittato per fare due chiacchere.

"Bhe David, che faccia vuoi che abbia dopo quello che mi hai detto?"

"Comprensiva magari"

Chris capiva che per David non doveva essere facile trovarsi in quella situazione. Lui che amava la solitudine e non sopportava di stare al centro dell'attenzione, si era ritrovato a dirigere lo spettacolo di metà anno. Con Alex Kane per di più.

"Vedrai che non andrà così male"

"Sarà un disastro Chris e lo sai. Non capisco come il preside abbia potuto scegliere di rappresentare una storia simile"

"Forse l'avrà pensata come un'ennesima punizione per Alex"

"Già ma io che centro? La scuola è già un inferno, mi mancava solo un pò di attenzione in più"

"Passerà vedrai, pensa al lato positivo"

"E quale sarebbe?"

"Bhe se tu ti senti a disagio immagina come deve sentirsi Alex! Come avrei voluto vedere la sua faccia quando ha saputo che la commedia parla di una storia tra due ragazzi"

"Ci mancava solo quell'idiota a completare il quadro delle mie disgrazie"

"Così almeno non sarai il solo su cui spettegoleranno"

"Se prorprio doveva succedere avrei preferito non averlo accanto"

"Perchè?"

"Mi mette a disagio. Non so perchè, sarà la sua aria da figo ma non riesco a stargli vicino senza perdere la pazienza "

"E' solo un idiota, non permettergli di turbarti con le sue stupide frasi, non ne vale la pena"

"Non è giusto, l'unica cosa che ho sempre desiderato è un pò di tranquillità, invece sembra che lassù ci sia qualcuno a cui sto antipatico"

Chris era un pò che non sentiva il suo amico lamentarsi, in effetti non era da David piangersi addosso, ma poteva capire quanto quella situazione costasse all'amico.

David a scuola era considerato lo sfigato gay, quasi tutti i ragazzi gli stavano alla larga e i pochi che cercavano di avvicinarlo erano allontanati da David stesso.

"Ma stai simpatico a me perciò basta lamentarsi e parliamo di cose serie"

"Tipo?"

"Chi saranno i protagonisti della recita?"

"Non lo sappiamo ancora, i provini inizieranno Lunedì, per caso vuoi candidarti?"

"Chi lo sa? Magari verrò scoperto da un produttore di Hollywood e diventerò una star del cinema. E tu un giorno potrai dire di avere avuto la fortuna di conoscermi"

"Questo posso dirlo già adesso Chris, sei il mio migliore amico no?"

"Tecnicamente sarei anche l'unico ma sorvoliamo su questo dettaglio, se anche fossi circondato da cento amici non potresti fare a meno di me"

"Come siamo modesti eh? Mi ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti, già da allora eri convinto di te stesso"

"Non era difficile accanto a uno scricciolo che aveva paura di alzare lo sguardo da terra"

"Sai com'è non tutti a otto anni sono già degli esperti di vita come te"

"Eh lo so. Ricordo ancora che evitavi tutti i bambini, per loro eri una novità. Un nuovo bambino nella nostra scuola, erano tutti curiosi di conoscerti, ma tu te ne stavi per conto tuo senza dare retta a nessuno"

"Finchè non sei arrivato tu, con quell'aria da capobanda. Ricordi il giorno della gita..."

David sapeva di essere stato fortunato, senza Chris in quegli anni non avrebbe saputo cosa fare. Era la sua ancora, il porto sicuro dove rifugiarsi quando qualcuno lo feriva. E questo purtroppo succedeva spesso, per quanto passasse il suo tempo ad isolarsi dagli altri, c'era sempre qualcuno pronto a colpirlo, più a parole che a gesti, e a farlo sentire ogni volta sempre più solo.

Ed era in quei momenti, più che in ogni altro, che Chris dimostrava il suo affetto a David.

I due ragazzi continuarono a parlare dei vecchi tempi finchè non arrivò l'ora di pranzo e non si salutarono.

Alex se ne stava sdraiato sul letto in camera sua, con una palla da basket tra le mani. Continuava a pensare all'incontro al teatro e a David, suo malgrado.

Non gli andava prorpio giù la storia dello spettacolo, di sicuro il preside aveva scelto quell'assurda storia per metterlo in imbarazzo. Già si immaginava la faccia dei suoi amici quando lo avrebbero saputo, l'avrebbero preso in giro per tutto l'anno. Fu distratto dai suoi cupi pensieri da qualcuno che bussava alla porta.

"Avanti... ciao papà"

Peter Kane era un uomo alto e imponente, aveva i tratti uguali al figlio, solo resi più affascinanti dall'età. Gli occhi erano dello stesso azzuro di quelli di Alex, ma non altrettanto limpidi e sinceri.

"Allora Alex cos'è questa storia dello spettacolo?"

Ecco ci siamo.

"Il preside mi ha costretto ad organizzare lo spettacolo della scuola"

"Si tua madre me lo ha detto. Non dovevi cacciarti nei guai, adesso perderai tempo prezioso da dedicare al basket"

"Tranquillo non succederà, non perderò un solo allenamento"

"Bene, sai quanto sia importante quest'anno per il tuo futuro"

"Certo, non ti deluderò"

"Bene, perchè mi aspetto molto da te. Visto che non hai niente da fare perchè non ti vai ad allenare un pò, ci vediamo a cena"

"Si, ciao"

Peter era un padre rigido e severo. Appena nato Alex, aveva deciso che il figlio avrebbe seguito le sue orme e sarebbe diventato un campione di basket. Alex non aveva avuto possibilità di scegliere, a lui piaceva il basket, ma in certi momenti si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se avesse potuto scegliersela da solo. Tutti lo ritenevano un ragazzo fortunato, era bello, le ragazze lo adoravano, era ricco, suo padre gli concedeva tutto quello che voleva, purchè conducesse la vita che lui aveva scelto.

Alex venne distratto di nuovo dal bussare alla porta. Ma stavolta la visita era certamente più piacevole. Alla sua porta si presentò una bella ragazza, alta, bionda e con due occhi azzurri che esprimevano comprensione e amore.

"E' venuto a farti la ramanzina vero?"

"Già, voleva essere sicuro che non trascurassi il basket"

"Non ti ha detto altro?"

"Lo ha mai fatto?"

Alex si mostrava indifferente come al solito, ma Lisa sapeva quanto stesse male per il difficile rapporto che aveva con il padre. Per tutti lui era forte e sicuro di sè, ma lei sapeva cosa si nascondesse veramente dietro la maschera che il fratello si ostinava ad indossare.

"Lui ti vuole bene Alex, forse non è capace di dimostrarlo ma ci tiene a te"

"Ma non quanto tiene al basket, se non giocassi non si accorgerebbe neanche di me"

"Lui non ti conosce veramente, e non sa che persona speciale sei"

"Sei l'unica a pensare che io sia speciale"

"Solo perchè sono l'unica a cui permetti di capirlo"

Lisa aveva un anno in meno di Alex, ma spesso era lei a comportarsi da sorella a maggiore. Sin da piccoli aveva cercato di spronare Alex a non lasciarsi sopraffare dalle decisioni del padre, ma il fratello pensava che se non avesse potuto avere il suo affetto almeno avrebbe avuto un minimo di considerazione conmportandosi da figlio impeccabile.

"Vedrai che presto troverai qualcuno che saprà capirti anche meglio di me"

"Non ci spero molto. Ora vado al campo a fare quattro tiri, ci vediamo a cena"

"Ok ti voglio bene fratellino"

"Anche io sorellona"

Alex passeggiava per il parco con la palla tra le mani, era andato lì per allenarsi ma non ne aveva nessuna voglia. Si sentiva vuoto dentro e impotente, come gli succedeva sempre dopo aver parlato con il padre. Sapeva che infondo Peter Kane non era una cattiva persona, semplicemente non amava il figlio. Per lui Alex era sempre stato invisibile, fino a quando non aveva iniziato a giocare a basket, ma anche dopo, le uniche parole che rivolgeva al figlio riguardano le partite e gli allenamenti.

Alex ormai era abituato e si ripeteva che non doveva soffrire per la poca considerazione che il padre gli dimostrava, ma era difficile.

Aveva ormai oltrepassato il campo senza fermarsi, dirigendosi verso la fontana che stava al centro del parco. Gli piaceva andare lì, quel luogo gli infondeva calma e sicurezza, ma arrivato alla sua solita panchina ebbe una sorpresa.

Lì, seduto scompostamente o con lo sguardo rivolto al cielo, stava David. I capelli biondi gli solleticavano la fronte e gli occhi erano chiusi. Aveva un'espressione triste e allo stesso tempo limpida. Alex era sicuro che se in quel momento lo avesse guardato negli occhi non avrebbe trovato il solito sguardo sfuggente.

Per quanto si ripetesse di allontanarsi prima di essere scoperto, non riusciva a distogliere lo sguardo da quel ragazzo.

Chissà perchè ha quell'espressione triste...

Alex si sorprese del suo stesso pensiero e decise di andarsene prima che il biondino lo vedesse, ma proprio in quel momento David aprì gli occhi e si voltò verso di lui.

David era andato al parco per distrarsi un pò dai tristi pensieri della mattina, si era seduto davanti alla fontana che amava tanto ed era rimasto lì a pensare ad occhi chiusi.

Questo finchè non aveva sentito qualcuno passare di lì e restare ad osservarlo, era abituato agli sguardi indiscreti e aveva deciso di fare finta di nulla.

Ma chiunque fosse sembrava non volersene andare, così si costrinse ad aprire gli occhi e a guardare chi fosse.

Restò molto stupito nel trovarsi davanti Alex, il moro aveva una palla da basket tra le mani e lo guardava come se fosse stato scoperto a rubare marmellata. Era quasi buffo con quell'espressione in viso, per un attimo a David era sembrato umano.

"Sempre in mezzo ai piedi eh?" Alex non voleva essere acido, ma quegli occhi lo mettevano a disagio, e si sa, la miglior difesa è l'attacco.

"Veramente quello che è venuto a disturbare sei tu" David non voleva litigare, ma neanche lasciarsi insultare.

"Io vengo sempre qui"

"Anche io, e come vedi non hai l'esclusiva su questo parco"

"Io no ti ho mai visto, chi mi dice che non mi sei venuto tra i piedi apposta?"

"Mi dispiace doverti dare questa notizia Kane, ma il mondo non ruota intorno a te"

"Non rompere Witter, oggi non sono in vena. Vedi di andare a cercarti qualche amichetto con cui divertirti"

"Fottiti"

"Quella è la tua passione non la mia" Alex non capiva perchè gli parlasse in quel modo, infondo David non gli aveva fatto niente. Eppure ogni volta che lo vedeva sentiva una grande rabbia dentro, e la voglia di ferirlo, ma sembrava non riuscirci.

David sussultò a quella frase, ma fece finta di niente, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederlo ferito dalle sue parole.

"Non serve a niente litigare, che lo vogliamo o no dobbiamo sopportarci fino allo spettacolo"

"Sopportarti la vedo difficile, mi sa che neanche tua madre ci riesce" Alex voleva ferirlo, ma non si aspettava di vedere i suoi occhi diventare lucidi e ancora meno si aspettava la sua risposta.

"Io non ce l'ho più una madre"

Ora si sentiva un verme, era uno stronzo si ma non un bastardo insensibile, così cercò di rimediare alla sua stupida uscita.

"Hai ragione, è inutile continuare a discutere. Dobbiamo lavorare insieme e sarebbe meglio fare una tregua"

Una tregua? Mi sta prendendo in giro? David lo guardava e cercava di capire se stesse scherzando o meno.

Una tregua? Ma che mi è preso? Preso dai sensi di colpa per quello che aveva detto, Alex non si era reso conto della prorposta che gli aveva fatto. Ma ormai era tardi per ripensarci.

"Stai cercando di fregarmi?" David non riusciva proprio a fidarsi di questa proposta.

"Niente affatto. Il preside è stato chiaro sullo spettacolo, non ci devono essere problemi, o non potrò giocare a basket. Perciò farò uno sforzo e ti sopporterò fino a che sarà necessario, e poi ognuno per la sua strada"

"E io che ci guadagno?" David capiva il suo ragionamento, ma non voleva ancora arrendersi.

"Avrai un nemico in meno a scuola" Alex non capiva perchè, ma ci teneva che David accettasse la sua proposta.

"Ok allora tregua" A David non era rimasto che arrendersi.

"Tregua"

"Bene allora, ci vediamo a scuola Kane"

"Perfetto Witter"

Una volta che David se ne fu andato, Alex si sedette sulla panchina e si chiese cosa gli fosse passato per la testa. Proporre una tregua a David Witter, come gli era venuto in testa? Forse era stato lo sguardo ferito che aveva scorto nei suoi occhi quando aveva accennato a sua madre, o l'espressione che aveva quando lo aveva scorto sulla panchina, tanto sta che si era sentito in colpa per quello che gli aveva detto e aveva cercato di rimediare con la prima cosa che gli era passata per la testa.

Chissà cosa succederà adesso?

David camminava verso casa e ripensava alla prorposta di Alex. Si chiedeva se non gliela avesse fatta solo per compassione, non capiva come gli potesse essere sfuggita quella frase su sua madre. Quella era una ferita vecchia ormai.

Se poteva capire i motivi che avevano spinto Alex a proporgli una tregua, non capiva prorpio quelli che avevano spinto lui ad accettare.

Ma pensava che infondo se si era sentito in colpa non doveva essere una persona così meschina come credeva.

Spero solo di non aver peggiorato la situazione...

(Continua)
Fine quarto capitolo.


Ecco il quarto capitolo. Mi dispiace di averci messo un pò di più stavolta, ma non voleva proprio essere scritto! L'ho letto e riletto cento volte prima di decidermi a pubblicarlo, ma sembra lo stesso non trasmettere tutto quello che volevo. Spero che almeno a voi sia arriavato qualcosa. Fatemi sapere! I vostri pareri mi fanno sempre piacere e mi aiutano ad andare aventi con la storia. Spero il capitolo non vi abbia deluso. Ora passiamo ai ringraziamenti.

Mello sexy doll: grazie! anche io adoro David, ha un posticino tutto suo nel mio cuore. Spero la trama dello spettacolo non ti abbia delusa, cercherò di aggiornare presto. Anche io sono una yaoi-maniac! Spero ti sia piaciuto un pò anche Alex.

athenachan: ti piace la trama? passata la brutta sensazione? per gli errori mi dispiace di non averli notati cercherò di stare più attenta.

Dors: il preside piace anche a me! e su David sarò ripetitiva ma lo adoro. ( E non perchè l'ho creato io!) Soddisfatta la curiosità sullo spettacolo? Riserverà molte sorprese... Grazie per averla messa nei preferiti.

Un grazie anche a tutti quelli che leggono senza commentare .Se volete dire la vostra fate pure è sempre gradita :-).

Al prossimo capitolo
  
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