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Autore: Sarah_Milka_    19/06/2014    0 recensioni
Da lontano il ragazzo li guardava increduli, lui era steso nel letto, con tutti quei fili attaccati al corpo e altri due che lo aiutavano a respirare.
"Mamma, non piangere, sono qui!"
Passò la mano davanti al viso del padre, ormai sull'orlo del pianto, cercò di abbracciare le sorelle con gli occhi rossi e le lacrime sul viso.
Ma niente, nessuno lo sentiva, nessuno lo vedeva, lui ora era solo un fantasma.
Da lontano vide una luce, nessuno sembrò notarla, ma per lui era accecante.
"Vieni ragazzo, non aver paura."
"C-chi sei?"
Chiese allarmato e con un po' di tremolio nella voce.
Una figura apparve sotto quella luce, un ragazzo con un accenno di barba e i capelli raccolti in un ciuffo castano rivolto all'insù gli sorrideva allegramente.
"Sono il tuo angelo custode."
"Il-il mio angelo custode?"
"Si, sono qui per aiutarti, vuoi tornare dalla tua famiglia, vero?"
"C-certo che voglio tornare da loro, ma non so come..."
"Fidati di me!"
L'angelo gli porse la mano e il ragazzo gliela strinse con più sicurezza di quanto si aspettava e, dopo aver guardato un'ultima volta i visi pieni di tristezza della famiglia, sparirono...
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E' passata una settimana da quando ho trovato Sarah.
Esattamente trentasette giorni dall'incidente e niente era cambiato.
Sarah ha iniziato a sospettare della mia presenza esattamente due giorni fa mentre studiava per il compito di musica.
Ho sfiorato le corde della sua chitarra situata nell'angolo della camera, si è guardata intorno spaventata, ma niente di più. Mi manca tanto suonarla.
Ogni sera prima di andare a dormire mi sedevo sul mio letto impugnandola e facendo vibrare quelle sei corde creando una melodia a mio piacere.
Avevo messo molti risparmi da parte per potermela comprare e una volta riuscito nel mio intento ho preso subito lezioni.
Questa mattina i corridoi della scuola sembravano più movimentati, c'erano festoni ovunque.
Vagai un po' in cerca di qualche indizio per capire il perchè di ciò.
Trovato un manifesto capìì a cos'era dovuta tutta questa agitazione: un ballo scolastico.
Quelli che si organizzano prima della fine della prima metà dell'anno e per i saluti di Natale.
Merda, mancava qualche giorno a Natale e io ero ancora su quel maledetto letto d'ospedale, e sarebbe stato anche il mio diciottesimo compleanno, per colpa mia i miei familiari avrebbero passato la Vigilia rintanati su un ospedale fino alla fine dell'orario delle visite.
Le mie sorelle non avrebbero festeggiato come al solito, niente canzoni intorno all'albero, niente regali da scartare, niente cenone con cui festeggiare.
Per colpa mia nessuno della mia famiglia avrebbe festeggiato.
Chiusi gli occhi cercando di trattenere le lacrime e tornai indietro.
"Ci andrete al ballo?"
Li guardai intenti a parlare anche loro, come tutto l'istituto, del famoso ballo.
"No, io non ci vado."
Rispose acida Sarah, non l'avevo ancora vista così, era strana.
"Perchè?!"
Chiese preoccupato Zayn accorgendosene subito dal suo tono di voce.
Di quel ragazzo so ben poco, passa la maggior parte del tempo in silenzio a scrutare gli altri, come se volesse imparare a conoscere le persone solo tramite i loro gesti.
"Non ne ho voglia, lo trovo stupido, preferisco starmene a casa."
"Sono d'accordo con lei."
Disse Niall stringendola con un braccio a lui e annuendo vistosamente.
E pensare che io non mi sarei mai fatto scappare un'opportunità simile, non perdevo mai una festa scolastica.
"Perfetto, allora staremo a casa e passeremo la serata insieme."
Si aggiunse Harry scompigliandole i capelli e procurandole un piccolo sorriso sulle labbra.
Era un gruppo fantastico, non ho mai avuto amici come loro, se solo li avessi conosciuti prima saremo potuti andare anche d'accordo.
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"Non possiamo venire, ci dispiace."
Furono le parole di Harry e Niall dopo qualche giorno.
La festicciola fatta da Sarah a casa sua per loro era saltata, motivo: Festività in famiglia con partenza.
Niall sarebbe tornato, almeno per Natale, in Irlanda mentre Harry sarebbe andato a Boston dal padre.
Diciamo che Sarah avrebbe passato un Natale in completa solitudine essendo che non ha nè fratelli nè sorelle e i genitori sono di poche parole.
Sarebbe stato un giorno come un altro per lei.
"Oh che peccato, ci rifaremo a capodanno!"
Sorrise lei chiudendo il suo armadietto e mettendosi la cartella sulle spalle.
"Ci vediamo domani!"
Continuò avviandosi verso l'uscita della scuola dove c'erano decine di studenti che facevano a spallate per poter uscire da là dentro.
Di solito aspettavo un po' prima di uscire per evitare questo.
Mi affiancai a lei sul marciapiede e misi le mani in tasca, avvertivo la musica che ascoltava attraverso gli auricolari.
Ascoltava 'Mirrors' di Justin Timberlake.
Camminava a passo svelto avvolta per bene nel suo cappotto, sciarpa e cappello mentre io camminavo con una semplice maglietta bianca con le maniche rotolate verso il gomito e dei semplici pantaloni neri.
Una macchina sfrecciava a tutta velocità verso Sarah che camminava lenta, aveva un faro rotto e  in men che non si dica la spostai lanciandola lontano, la macchina non si fermò, continuò a correre a tutta velocità lasciando Sarah e i passanti basiti.
"C-che c-cosa è successo?"
Bisbigliò incredula alzandosi.
"Stai bene ragazza?"
Guardò l'uomo per poi annuire.
"Si, grazie, s-sto bene."
Se ne andò via lasciandoli là, ormai deve saperlo, glielo devo dire.
Appena arriviamo a casa controlla in ogni stanza, come alla ricerca di qualcuno.
"So che sei qui."
Sbuffò togliendosi il cappotto.
"Avanti, esci fuori, non ho paura."
Mi materializzai davanti a lei che rimase immobile per qualche istante per poi aprirsi in un sorriso.
"Lo sapevo lo sapevo!"
Urlò saltellando avanti e indietro per la stanza, mi limitai a sorridere di fronte alla sua reazione.
"Tornando seri, perchè mi aiuti?"
"Perchè ho bisogno del tuo aiuto"
Mi guardò confusa per poi sedersi sul divano.
"In che senso 'hai bisogno del mio aiuto'?"
"Sono in coma, circa 2 mesi fa ho avuto un brutto incidente e solo tu puoi aiutarmi ad uscirne."
"Ma...ma io non so come."
"Devi aiutarmi a trovare la persona che mi ha investito per poi denunciarlo alla polizia."
Spalancò gli occhi trattenendo il respiro, mi aspettavo una reazione simile e mi ero già preparato a ciò.
"C-cosa?!"
 "Dobbiamo trovare l'uomo che guidava quell'auto quella sera per poi denunciarlo. La polizia ha già chiuso le indagini senza riuscire a trovare indizi che potessero aiutarli. Ti prego, ho bisogno del tuo aiuto."
"Ma tu chi sei?"
Domandò poi scrutando il mio corpo semitrasparente davanti a lei, il suo sguardo mi trasmetteva ansia, preoccupazione, curiosità.
Certo, non è da tutti i giorni trovarsi un ragazzo semi morto per casa e che cerca disperatamente aiuto per trovare il criminale che lo ha ridotto in tale stato, ma se potrei eviterei recarle tanto disturbo.
"Sono Louis Tomlinson, frequento la tua stessa scuola, sono il capitano della squadra di calcio."
"Allora quello che si diceva su di te è..."
"Non è del tutto vero, quella sera non mi sono ubriacato, quella sera non ero andato a nessuna festa. Ero per strada con un mio amico per alleviare la tensione per la partita che si sarebbe tenuta il giorno successivo."
"Allora perchè dicono tali sciocchezze?"
"Conosci le voci di corridoio come funzionano, no? Una cosa minuscola e impossibile la fanno ingigantire,a volte possono girare solo per giorni, altre per mesi e credo che quella su di me durerà per molto. Lo fanno solo per far sentire a disagio chiunque ne sia al suo interno, lo fanno solo per invidia o per accendere risse inutili."
"Io ancora non capisco una cosa però... perchè proprio io?"
"Mi ha detto che tu sei l'unica in grado di poter fare ciò, e io mi fido di lui."
"Lui chi?"
"Questo non so se te lo posso dire, se sia contro le leggi o meno."
Rimanemmo in silenzio per un bel po', cercavo di non guardarla per non sentirmi in imbarazzo e fuori luogo.
Osservai tutto ciò che mi circondava con molta attenzione finchè lei non si schiarì la voce.
"Ti aiuterò."
Disse guardandomi, io le sorrisi e feci per avvicinarmi ma mi fermò.
"A una condizione"
La guardai confuso e aspettai che continuasse.
"Devi portarmi dove si trova il tuo corpo."
La guardai sorpreso, diceva sul serio?
Realmente voleva andarmi a trovare su quel maledetto ospedale?
"Come vuoi."
Risposi solamente per poi sospirare.
Speriamo che tutto vada per il meglio, ora.



*Sarah! 
Lo so, c'ho messo 'na vita per caricare il terzo capitolo, ma - scusate la sbadataggine - avevo dimenticato del tutto il mio account qua sopra lol
Coooomunque, tornando alla storia, che ne dite?
Qui c'è il loro 'primo incontro', finalmente Lei può vederlo.
Ora non so tra quanto riesco a pubblicare, anche perchè ho già un paio di capitoli pronti, devo solo correggerli per bene.
Spero di farmi sentire al più presto.
Ciaao e a presto (?)
 
  
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