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Autore: FinnickOdair    19/06/2014    1 recensioni
Non è da molto che mi sono avvicinato ai libri di Harry Potter,lo so me ne dovrei vergognare XP Qui ho semplicemente scritto di un personaggio che adoro,spero vi piaccia. Buona lettura
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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Questa è la mia prima lezione a Hogwarts come insegnante di Difesa Contro Le Arti Oscure. Porterò i ragazzi a fare pratica con un Molliccio che si è rintanato in un armadio ieri, appena tutti sono entrati chiudo la porta con un colpo di bacchetta e cerco qualcuno che mi darà una mano. Riconosco i ragazzi che ho incontrato sul treno, sono tutti Grifondoro come lo ero io. Alla fine decido che sarò io a mostrare l’incantesimo per primo, mi avvicino all’armadio e lascio uscire il Molliccio. Come mi aspettavo si trasforma nella Luna, mi appresto a usare l’incantesimo ma le parole mi si fermano in gola. Tutto ciò è strano, non è la Luna vera, non dovrei trasformarmi ma ormai è tardi. Sento il mio corpo che si irrigidisce, i vestiti si lacerano,tutto ciò davanti agli occhi attoniti dei miei studenti. Una luce bianca che mi oscura la vista è l’ultima cosa che ricordo prima di risvegliarmi, mi alzo barcorrando da terra e appena riesco a mettere a fuoco la scena orribile che mi si para davanti inorridisco e indietreggio. Corpi mutilati e smembrati giacciono a terra in una pozza di sangue. Pian piano la porta dell’aula si apre, ma non entra nessuno, almeno nessun essere umano. Un grosso cane nero mi si avvicina,gli vado incontro e chiedo in tono dubbio: ”Sirius?” , ma l’animale non risponde. Guarda un ragazzo a terra e si rigira ringhiando verso di me, poi capisco, quello non era un ragazzo qualunque, era il figlio del nostro migliore amico. Inizio ad andare fuori di senno: ”Non volevo, non era mia intenzione. Sono un mostro, faccio solo del male alle persone che mi sono vicine. Sono un abominio”. Il mio delirio viene interrotto dal cane che inizia a parlare: ”Remus calmati”, ma le sue parole non hanno alcun effetto su di me fino a quando non inizia a gridare: ”REMUS”. Mi sveglio all’improvviso nell’Ordine insieme agli altri, per fortuna era solo un sogno. Sirius era alle mie spalle che mi chiamava, avevamo una riunione per decidere come ci saremmo comportati con Harry non appena fosse arrivato. Dopo varie ore la serata giunge al termine, dopo aver cenato i ragazzi si ritirano nelle loro stanze al piano superiore mentre alcuni di noi rimangono al piano di sotto nella cucina ancora svegli. Mentre gli altri parlano giro nella stanza ad osservare i quadri, mi soffermo davanti a uno che ritrae una montagna con delle nuvole nere sullo sfondo, ormai i quadri qui dentro li conosco tutti. Le nuvole dovrebbero spostarsi per lasciare spazio a un mago su una scopa. Le chiazze nere si spostano ma non c’è nessun mago dietro, una sfera argentea compare al suo posto: la Luna. Sento di impazzire. Non è quella vera. Che mi succede?...Perché?...Perché di nuovo?...Aiuto! La stessa sensazione del sogno e la stessa luce bianca mi annebbia la vista, lo spettacolo al mio risveglio non è orrendo come prima. Sul suolo ci sono solo un paio di cadaveri disposti in pose innaturali e raccapriccianti, le pareti invece sono pieni di graffi ed il legno è tutto scheggiato. Questo sensazione di dèjà vu è straziante, stavolta chi comparirà a darmi del mostro o a scagliarsi contro di me. La porta si spalanza e la vedo. La prima cosa che penso è per favore tutti tranne lei, tutto ma lei no. Tonks mi si avvicina, sto per iniziare a inveire contro me stesso ma lei inizia a parlare prima di me. “Hai visto cosa a hai fatto? Questo succede a fidarsi di uno scherzo della natura come te. Solo sapere che stiamo nello stesso edificio mi fa provare un senso di disgusto e ribrezzo che non puoi neanche immaginare”. Queste sono le sue parole, vorrei interromperla per dirle che so benissimo che prova, lo provo anche io ogni volta che mi guardo in uno specchio. Poi ricomincia a gridare contro di me, non riesco più a sopportarlo. Esco di corsa dall’Ordine chiedendomi come io abbia solo potuto pensare che lei ricambiasse i miei sentimenti, ogni tanto mi giro ma la trovo sempre alle mie spalle col dito alzato e con la bocca intenta a strillarmi qualcosa contro, che per fortuna non sento. Mi chiedo a cosa serve scappare, a che serve nascondersi, a che serve far finta di essere normale. Poi mi rispondo…non serve a niente. Quindi mi fermo e aspetto che mi raggiunga. Quando ti trovi nella mia posizione sentire determinate cose non ti ferisce mai veramente soprattutto dopo molto tempo,sono le persone che te le dicono a ferirti veramente. Ormai è vicinissima, mi preparo ad ascoltare, ma lei non parla fino a quando non mi è vicinissima, si mette in punta di piedi e mi sussurra all’orecchio: ”Svegliati Amore”. Questa è la realtà, sono al fianco di mia moglie, nonché futura madre di mio figlio. Questa donna ha avuto il coraggio, non solo di ricambiare i miei sentimenti per lei, ma addirittura di amare e di sposarsi con uno come me, di alleggerire le mie sofferenze, di sostenermi nonostante sapesse a cosa andava incontro. Mi chiede cosa stessi sognando, così le racconto tutto. A fine racconto mi chiede perché tutte le volte in cui mi riferivo al sogno lo chiamavo così e non magari incubo, allora le prendo la mano e le dico: ”Gli incubi sono sogni terribili con avvenimenti strani che ti dovrebbero spaventare, giusto? Quelle cose che ti ho raccontato certo mi hanno spaventato e non ti nascondo di aver paura di essere ancora addormentato, ma purtroppo quelli non erano avvenimenti strani. Io vivo costantemente nella paura che cose del genere possano succedere,cose di cui potrei pentirmi fino al resto della mia vita”. Lei mi interruppe saltandomi addosso, mi rassicura che lei sarebbe stata al mio fianco qualsiasi cosa sarebbe successa. Passiamo la sera tra coccole e sdolcinatezza varie, parecchi non lo sanno: i lupi non sono animali aggressivi ma guai a toccare la loro famiglia, potrebbero diventare davvero pericolosi, soprattutto quelli Mannari.
  
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