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Autore: robertamichelle    19/06/2014    1 recensioni
[Video musicale ]Michelle è una ragazza di appena 16 anni. Eppure è destinata ad essere la nuova eletta, la nuova ribelle per guidare la rivoluzione contro il regime totalitario che si è impadronito di Suburbia.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian, Gloria, Jesus of Suburbia, St. Jimmy, Whatsername
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rimasi per qualche secondo a fissare quella donna, attonita. "Prima della loro morte". Quelle parole mi rimbombavano ancora nella testa, così forti da fare male. Com'è possibile? I miei genitori non sono morti, vivo con loro, Jorge e Antonela Barça. A un certo punto un bagliore di folle paura si insinua in ogni singola parte del mio corpo. Una trappola. Certo, potrebbe essere una trappola, forse vogliono trattenermi per aspettare il momento giusto per colprimi, o uccidermi, o farmi prigioniera. Mi alzo lentamente dal tavolo, le braccia penzoloni lungo il corpo. "Devo...devo andare" mormoro. Kyle mi segue con gli occhi, ancora non sicuro della mia innocenza. "Remdios" dice dolcemente Johanne "ti prego, siediti, non vogliamo farti del male." "Io sono Michelle, nessuno mi ha mai chiamata Remedios", rispondo fredda, ma sto per perdere la pazienza. "Ti sei mai chiesta perchè?" "Forse perchè è un brutto nome?" inizio a diventare ironica. "Tua madre ti chiamava Remedios." "CHE NE SAI DI MIA MADRE?!?" sbotto. Non ne potevo più. "Avete preso la persona sbagliata. Io non sono mai stata qui, non ho mai visto questo postaccio e non conosco nessuno di voi. Lasciatemi andare adesso." Johanne si dirige verso un mobile antico e apre un cassetto. Prende delle fotografie un po' ingiallite e le poggia sul tavolo. "Se non vuoi credere a me, crederai a loro", mi dice. Mi avvicino esitante al tavolo, ma allo stesso tempo la curiosità mi sta divorando viva. Prendo in mano le foto. Nella prima ci sono Johanne con un bambino di circa 5 anni in braccio (che era ovviamente Kyle) e un uomo accanto...L'uomo che prima avevo visto morire davanti ai miei occhi. Accanto a loro c'era un'altra coppia. Una donna dell'età di Johanne con capelli sciolti sulle spalle colore castano scuro e un uomo con gli occhi castano-dorati, proprio come i miei, alto e bello, con i capelli ricci. Guardo la bambina che aveva in braccio e scoppio a piangere, lanciando la foto sul pavimento. Avevo visto quella bambina milioni di volte. Avevo imparato a riconoscere i suoi occhi, le sue labbra, la forma del suo naso e le sue guanciotte rosse nei lineamenti della ragazza che ogni giorno mi saluta dall'altra parte dello specchio. Quelle foto erano ovunque a casa mia. Quella bambina ero io. "Lo so, è difficile" mi consola Johanne che nel frattempo si era avvicinata a me e mi aveva abbracciata. "Ma la verità non può rimanere sepolta per sempre." Anche Kyle stava guardando la foto. Lo sento mormorare "allora è vero." Johanne mette su una camomilla. Mi siedo nuovamente al tavolo, mi sento troppo debole per restare in piedi, e ho paura di svenire da un momento all'altro. "Spiegami". Aspettiamo che la camomilla sia pronta, e poi Johanne si siede con me. "La storia è molto lunga, ma bellissima. Quindi ascoltami bene e non essere triste per quello che hai perso, ma per ciò che hai ora ritrovato. Tua madre si chiamava Remedios Sirio, la conoscevo da quando eravamo bambine. E' sempre stata una donna dolce, buona ma anche determinata e testarda. Era la mia migliore amica, l'unica che sapesse capirmi senza parlare. Le confidavo tutto, ogni singola cosa. Quando mi innamorai di mio marito lei fu la prima a saperlo. Ero ancora una ragazza." "A proposito di tuo marito, lui è ancora..." non ci avevo pensato. Lo avevano lasciato lì per terra. "Non possiamo nè prendere il corpo nè dargli sepoltura. Il regime è molto potente, se lo facessimo ci troverebbero subito e ci ucciderebbero per aver dato le onoranze funebri a un ribelle. Mio marito stesso mi ha fatto giurare che se fosse morto non avrei toccato il cadavere". Johanne stava piangendo. "Comunque stavamo parlando di tua madre, una donna davvero forte". In quel momento volevo tanto aggiungere "proprio come lo sei tu", ma non ci riuscii. "Da giovane, quando io conobbi Daniel e ci fidanzammo, tua madre conobbe l'uomo che vedi in foto. Melquiades Victoria, tuo padre. Melquiades era un uomo buono, tranquillo, silenzioso ma anche scherzoso, allegro, volenteroso. Già da ragazzo aveva delle idee di libertà e ugualglianza molto ben radicate, infatti faceva parte di piccole comunità di studenti, ragazzi che avevano un sogno: quello di liberare per sempre Suburbia dal regime totalitario che anche allora la governava." "Quindi Suburbia è sempre stata così?" questo non lo sapevo, mi sembrava che ultimamente la situazione fosse peggiorata. "No. E se non lo è stata per un lungo periodo lo dobbiamo proprio a Remedios e Melquiades. Tua madre non hai mai amato queste cose politiche, anche se la ribellione avrebbe fatto proprio per lei, dato il suo carattere. Ma Melquiades...beh, con lui è impossibile non cambiare idea. Quando tua madre mi disse che stava con lui non ci potevo credere." In quell'istante Johanne aveva gli occhi pieni di luce, la luce dei ricordi, quelli che non sbiadiscono come le foto ingiallite. "Erano così tremendamente uguali per stare insieme, eppure pieni di differenze. Remedios soffriva il freddo, Melquiades non sopportava il caldo, che invece a Remedios andava benissimo. Litigavano sempre su se dormire con le finestre aperte o no. Remedios era permalosa, aveva un bel caratterino, rideva sempre, era un uragano di espressività ed emozioni, mentre Melquiades era riflessivo, calmo, forte. Remedios era un'animale senza controllo, e Melquiades era dotato di un autocontrollo strepitoso, ma era anche vivo, passionale. Ma se c'erano delle cose su cui erano uguali erano la testardaggine e l'orgoglio. Erano complementari, non potevano vivere l'uno senza l'altro. Si sono amati tantissimo, erano la coppia più bella che avessi mai visto". Le lacrime scendono sulle mie guance, le sento scivolare giù, calde e salate e arrivano fino alle labbra. Quello che dice è vero, lo sento. Sento di appartenere a Remedios e Melquiades, non so perchè, ma lo sento. E' come se i ricordi si stessero svegliando in me, come se fosse una vita passata che avevo dimenticato per così tanto tempo. Si amavano, erano giovani, belli. Avevo sempre pensato che i miei genitori avrebbero dovuto essere così. "Vai avanti Johanne, ti prego." "Si sposarono poco dopo di me e Daniel. Dopo un anno sei nata tu. Kyle invece aveva già quasi due anni. Io e mio marito siamo stati i tuoi testimoni di battesimo. Quei due...erano irrefrenabili! Iniziarono a beccarsi su come dovevano chiamarti. Tuo padre diceva che Michelle era un nome bellissimo, dolce ma deciso, e gli piaceva. Tua madre...Non ne parliamo! Era la tradizione: tu dovevi chiamarti come lei, come sua madre e come tutte le donne della famiglia Sirio. Quindi, dato che non riuscivano a decidersi, convennero di chiamarti Michelle Remedios..Con la differenza che in vita mia non ho mai sentito tuo padre chiamarti Remedios nè tua madre chiamarti Michelle". Johanne scoppia a ridere. "Che tipi che erano quei due! Al tuo battesimo tua madre, sempre la solita, andava in giro a chiedere a chi somigliassi di più. Arrivò il fatidico momento in cui chiese la mia opinione e io dissi che avevi gli occhi di tuo padre e il resto di tua madre. E in effetti è vero. Nel frattempo, tua madre si era fatta contagiare dalla passione per la libertà politica di Melquiades ed era entrata anche lei a far parte dell'esercito contro il regime, così come me e Daniel. Il rapporto tra i tuoi era pieno di sfumature particolari. Per esempio, Meme, adoravo chiamare tua madre così, si faceva totalmente coinvolgere dalle passioni di Melquiades. Era molto ricettiva, come se assoribisse qualsiasi cosa come una spugna. Era una donna molto entusiasta. Dal giorno in cui Meme decise di entrare nell'esercito, si allenò duramente e non lasciò mai tuo padre solo in battaglia. Quando Suburbia diventò più potente, l'esercito del regime inziò a fare vere e proprie stragi. Io e Daniel ci ritirammo, avevamo Kyle da crescere. Tuo padre e tua madre invece continuarono a combattere. Dicevano che lo facevano proprio per te, per darti un futuro migliore, un posto migliore dove vivere. Erano sicuri di non morire, e dicevano che se fosse successo tu un giorno avresti capito il perchè erano morti, e li avresti ammirati. L'esercito alleato diventava sempre più forte e pieno, e arrivò il giorno. A capo della spedizione che doveva finalmente scacciare il regime da Suburbia c'erano proprio Remedios e Melquiades. Si batterono con onore e vinsero. Suburbia era finalmente salva. Tua madre e tuo padre furono acclamati come eroi, e tu come la nuova eroina, figlia dei Victoria, che avresti sempre protetto Suburbia. Era la sera dei festeggiamenti. Tuo padre aveva un completo nero, e tua madre era bellissima in quel suo vestito rosso. Nessuno si aspettava quello che sarebbe sucesso quella notte. Tornavamo a casa dai festeggiamenti, io, Daniel, Remedios e tuo padre che ti teneva per mano, eravamo vicini di casa. Ci stavamo salutando quando sentimmo un rumore dietro un cespuglio attorno al nostro giardino. Nemmeno il tempo di voltarsi. Un uomo armato balzò fuori dal buio e puntò il fucile contro tuo padre. Ma Meme fu più veloce, e si scagliò davanti a lui per proteggerlo, prendendosi la pallottola. Morì quasi sul colpo. Tuo padre non ebbe nemmeno il tempo di soccorrerla, un altro sparo ed era anche lui a terra. L'uomo guardò me e Daniel che gridavamo aiuto, ma non ci ferì. Nel caos non ci accorgemmo che quello sconosciuto ti aveva rapita per portarti chissà dove. Quando me ne accorsi era già salito su un auto. Ti cercammo ovunque, ma da allora non si ebbero più notizie di Michelle Remedios, figlia di Melquiades e Remedios Victoria. Tutti hanno creduto che fossi morta. E invece eccoti qui, e prometti che sei tornata per restare. Bentornata, Michelle."
   
 
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