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Autore: Seiko    17/08/2008    6 recensioni
"Non vede quello che vediamo noi, non sente ciò che sentiamo noi, la sua mente è altrove. Il mako in circolo nel suo corpo gli mostra cose che noi possiamo solo immaginare, e forse nemmeno la nostra immaginazione è abbastanza..." La storia si colloca cronologicamente durante il videogioco nel periodo in cui Cloud rimane avvelenato dal mako e si ritrova nell'ospedale di Mideel...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bittersweet Illusion

“...Illusione...”

 

[Occhi verdi, un sorriso....

Lo sai, o se lo sai, ma continui a negarlo.

Lo neghi continuamente, con insistenza, ma sai già che è inutile.

Accade come sempre, nello stesso modo in cui l’hai visto la prima volta, nello stesso modo in cui lo vedi di nuovo ogni volta che chiudi gli occhi.

Hai paura?

Urli, sputi fuori tutto il dolore che hai dentro, tutta la rabbia, tutta la frustrazione, tutta la tua impotenza...

Ma l’immagine non sparisce, non sei capace nemmeno di smettere di pensarci...

Continui ad urlare, urlare con rabbia vuoi che sparisca, vuoi cancellare quel ricordo per sempre...

Non vuoi più vedere quel sorriso, quegli occhi verdi pieni di vita, non vuoi più vederla mentre si spegne tra le tue braccia.

Si, tra le tue braccia, eri lì ma non hai fatto niente, l’hai solo guardata morire, senza muoverti, senza parlare, hai solo guardato...

Urli ancora più forte, non vuoi vedere, non vuoi sentire... non vuoi ricordare...

Cadi a terra lentamente, stringendo la testa fra le mani, e urli...

E allora lo specchio si spezza in mille minuscoli frammenti che ripetono tutti le stesse immagini....

Occhi verdi, un sorriso e una lama coperta di sangue...]

 

Apri gli occhi di scatto, forse anche troppo velocemente, perché un attimo dopo sei costretto a richiuderli dal momento che la luce lì intorno è quasi accecante.

E non capisci, o non ricordi cos’è successo, dov’è il tuo limbo di oscurità e vuoto?

Riapri lentamente gli occhi quando senti una mano sfiorarti lentamente una guancia nel tentativo di spostare un ciuffo biondo ribelle.

Ti appare un immagine sfocata, quasi l’ombra di una persona che ti sovrasta, ma la cosa non ti preoccupa.

La sua presenza ti fa sentire bene...

Il profumo di fiori stuzzica dolcemente i tuoi sensi, e allora inizi lentamente a ricordare...

L’ombra diventa sempre più nitida, mentre lentamente riaffiorano i ricordi...

Non sei più nel tuo limbo, non sei più prigioniero della tua pazzia, lei ti ha portato via, lei ha spazzato via tutto...

Il buio, il vuoto, la solitudine, non c’erano più erano volati via come petali al vento...

Ora c’era solo lei e quell’immenso prato fiorito...

Lei avrebbe risposto alle tue domande, lo faceva sempre, lei non nascondeva mai i suoi sentimenti, lei era sempre sincera, sempre sorridente, lei c’era sempre per te...

E finalmente la vedi, non è più un ombra, la vedi e inconsciamente sorridi...

Con lei sei libero di essere te stesso, non devi fingere di essere forte, non devi fingere di essere un eroe, con lei puoi essere Cloud, non un soldier di prima classe, né il leader di un gruppo di ribelli che vogliono salvare il mondo...

Non parla, ti guarda soltanto, con quei suoi occhi verdi che non sei mai riuscito a dimenticare e un sorriso che le illumina il viso...

Vorresti parlare, dirle tante forse troppe cose...

Dischiudi leggermente le labbra nel tentativo di parlare, ma lei ti blocca dolcemente con un dito...

-Non ti sforzare, ti sei appena risvegliato...-

E il respiro ti muore in gola appena sentì quella voce, era così dolce, così bella, così sua.

Era come la prova della sua esistenza, la prova della sua presenza lì.

E allora non resisti, non riesci più a reprimere i tuoi istinti.

Ti alzi, veloce, così veloce che non riesce a fermarti, così veloce che riesce appena a mostrare un po’ di preoccupazione con i suoi grandi occhi verdi.

Allora passi le braccia dietro la sua vita e la stringi.

Non è un abbraccio passionale, non è disperato, è leggero, dolce, appena percettibile, vuoi solo assicurarti che ci sia, vuoi solo che sia lì con te, vuoi soltanto sentire il suo calore.

Il suo calore?

Un rumore, il fastidioso suono di uno specchio che si crepa e tutto sparisce.

 

[Freddo.

Il suo corpo diventa sempre più freddo.

Il viso diventa sempre più pallido, sempre più freddo, e la vita lentamente svanisce.

La vita sembra uscire dal quel corpo, col sangue caldo che fuoriesce dalla ferita.

Non riesci a fermarlo, eppure ci provi, cerchi di trattenerlo con le mani, cerchi di restituirle il calore che sta perdendo.

Ma non ci riesci, e solo allora inizi a realizzare, inizi a capire, ma non riesci ad accettarlo.

E allora spingi sempre più forte con quella mano, e nella tua testa rimbomba solo una frase...

“Non può essere vero!”

E alla fine rimani solo con un corpo freddo tre le braccia, e le mani sporche di un sangue che non dimenticherai mai.]

 

Riapri gli occhi, all’improvviso, così violentemente da farti quasi male.

E quando alzando lo sguardo rivedi il suo viso, dimentichi.

L’unica cosa che resta è l’immagine di un frammento di specchio in cui si riflettono delle mani sporche di sangue e una sensazione acre che ti invade.

Ma basta il suo sorriso e tutto sparisce, resta solo lei.

Ti accorgi di essere caduto e aver trascinato dietro anche lei, le tue braccia la stanno ancora cingendo, come se non volessi lasciarla andare.

Eppure ti sorride, mentre i suoi capelli ricadono verso di te, solleticandoti il viso quando ti sfiorano.

È bellissima, anche solo passare il tempo a guardare i suoi lucenti occhi verdi ti rende felice.

E allora la stringi più forte per paura che ti sfugga, per paura di non sentire più quel dolce peso su di te, per paura di sentire svanire il suo calore.

Dolcemente ti carezza il viso con la punta delle dita, come se anche lei avesse paura, e per un attimo ti sembra di vederla l’ombra della paura nei suoi occhi, ma tutto svanisce quando ti parla.

-Ti senti bene?-

Non puoi fare a meno che accennare un si convinto con la testa, e lei ride lasciandosi andare verso il tuo petto.

Si stringe in quello strano abbraccio, che sembra quasi una prigione, eppure non sembra importarle, come se volesse creare anche lei un angolo di cristallo in cui nessuno può disturbarvi, dove ci siete solo voi.

Il suo viso è a pochi centimetri dal tuo, e i suoi occhi color smeraldo ti guardano radiosi.

Puoi sentire il suo respiro sfiorarti la pelle e smuovere alcuni fili biondi ribelli.

Con la mano le sfiori il viso, delicatamente, come per paura di romperla.

E lei sorride, mentre le guance si tingono di un leggero rosso al tuo tocco, eppure negli occhi qualcosa stona...

Un ombra, una tristezza che non appartiene al vostro mondo, una tristezza che non dovrebbe esserci, una tristezza reale.

Tutto quello non è reale, lei non è reale, non può esserlo lei, lei è morta, è stata uccisa davanti ai tuoi occhi, stai forse sognando?

E senti ancora quel rumore, un rumore quasi doloroso, che penetra nelle orecchie...

E lentamente l’immagine di lei si rompe in mille frammenti di vetro, tutto svanisce, tutto torna nero.

Porti le mani agli occhi quasi per non vedere, ma solo allora lo noti...

La tua mano è sporca di sangue, un sangue che mai sei riuscito a dimenticare...

E la realtà preme per poter entrare nella tua mente, i ricordi fluiscono come un fiume in piena...

 

[La stringi tra le braccia, lei non lo sente, me tu sei testardo e la stringi lo stesso.

La stringi come non hai mai fatto quando ancora era viva...

La stringi sperando che si risvegli con sorriso sulle labbra a rassicurarti che quello non è altro che un incubo, ma non lo fa...

Stai camminando nell’acqua, è gelata ma tu nemmeno la senti, l’unico freddo che provi viene da dentro.

Non c’è più la luce dei suoi occhi a guardarti, non c’è più il suo dolce sorriso a rallegrarti, non c’è più la sua voce a riscaldarti il cuore, non c’è più lei.

Sei arrivato nel punto più profondo del lago, a fatica riesci a tenerla tra le braccia mentre scordinatamente cerchi di restare a galla.

Devi lasciarla , sai che ormai non c’è più motivo di tenerla stretta tra le braccia, che ormai non c’è più posto per lei tra i vivi.

Ma non ci riesci, speri ancora che quello sia soltanto un brutto incubo, speri ancora di vederla svegliarsi, ma lei non si muove.

Il suo viso è immobile, sembra una bambola, una fredda ed immobile bambola...

La lasci andare, e mentre lentamente sprofonda nel lago senti che qualcosa di te sta andando via con lei.

Resti lì a guardarla mentre la sua figura raggiunge le profondità del lago, e vorresti piangere, vorresti far sparire quel dolore che ti divora dentro, che ti permette appena di respirare, ma non ci riesci, hai già finito le tue lacrime, i tuoi occhi ancora bruciano, mentre in quel combattimento versavi tutte le tue lacrime...

Ormai il suo corpo non si vede più ma tu non riesci a muoverti, resti lì a fissare il punto in cui l’hai vista per l’ultima volta, sperando di risvegliarti da quello che ti sembra solo un tremendo incubo...]

 

Ti risvegli ancora in quell’immenso prato fiorito, eppure non ti sembra di esserti addormentato.

Lei ti sta abbracciando, il viso nascosto nel tuo petto, e appena la vedi ti scosti bruscamente.

Lei non è vera, lei non è qui, lei è morta.

I suoi occhi verdi di guardano tristi, come non li hai mai visti, e hai paura.

Si riavvicina a te e dolcemente ti sfiora i capelli con la mano.

Sorride tristemente, e lentamente muove le labbra per parlare.

Tutta la paura, il dolore per la sua perdita, la solitudine che hai provato alla sua morte si riversano in te come un fiume in piena...

Vuoi dimenticare, non vuoi sentirla mentre ti dice la verità, mentre ti mette di fronte alla realtà, vuoi vivere rinchiuso in quel sogno, vuoi rimanere lì con lei per sempre, non vedere la tua felicità distruggersi ancora una volta.

E allora con una mano la avvicini a te stringendola dietro la schiena, mentre con l’altra le prendi dolcemente il viso.

La baci, con passione con violenza, con tutti i sentimenti che senti muovere dentro di te.

Finite in ginocchio uno di fronte all’altra mentre lentamente riprendete il respiro.

Stai per riprendere da dove avevi interrotto ma lei ti blocca, e alzandosi in piedi si allontana dandoti le spalle.

-Cloud, dobbiamo parlare...-

-Non voglio parlare....-

Le afferri il polso con forza, come per trattenerla.

Quando si gira vedi i suoi occhi verdi lucidi, mentre con la poca forza che ha tenta di divincolarsi dalla presa.

-Cloud...-

 

[Occhi verdi...]

 

-Cloud...-

 

[...un sorriso...]

 

-Cloud!!!-

 

[...una lama coperta di sangue...]

 

-NO!-

Ti porti le mani alla testa accasciandoti letame a terra, cercando di scacciare quelle immagini, ma non ci riesci, le vedi continuamente.

Lei si avvicina, inginocchiandosi di fronte a te, e ti guarda con quegli occhi verdi velati di tristezza.

Dovrebbe essere morta, ma continui a negarlo, continui a urlare il contrario.

-Non può essere vero.-

Sussulti lievemente quando senti la sua mano sfiorarti la guancia.

La guardi mentre ti sorride tristemente, e lentamente una lacrima percorre il tuo profilo.

Odi sentirti debole, non sopporti di apparirle fragile, eppure a lei sembra non importare, sembra accettarti per quello che sei, un bambino indifeso.

Le sue braccia ti circondano la testa mentre lentamente si avvicina, abbracciandoti.

Affondi la testa nel suo petto, e puoi sentire chiaramente il battito del suo cuore.

Sei confuso, non capisci...

Quale è la realtà?

E se fosse quella?

Se lei in realtà non fosse mai morta?

Solo un incubo, possibile che sia stato solo quello?

-No, Cloud, non era un incubo.-

Le sue parole ti crollano addosso come una valanga.

Schietta e diretta, la realtà di colpisce senza pietà e senti l’amaro senso di perdita in ogni singola parte del tuo essere.

Vorresti chiederle che sta succedendo, vorresti sapere perché sei lì, vorresti sapere tante, anzi troppe cose, ma il nodo alla gola ti impedisce di parlare.

Eppure come se lei ti leggesse nella mente inizia a parlare, senza però smettere di stringerti.

-Cloud, tu sei malato in questo momento, gravemente.-

Ti alzi di scatto, sciogliendo quell’abbraccio quasi materno, e la guardi.

I tuoi occhi blu si riflettono in quelli verdi di lei, mentre ti chiedi se non ti stia mentendo.

-Aeris, dimmi la verità.-

I suoi occhi si spengono lentamente soffocati dall’ombra della tristezza.

-Ti prego Cloud, ascoltami, non c’è più molto tempo.-

Vedi i suoi occhi inumidirsi, e lacrime calde scendono lentamente lungo il suo viso.

Ti avvicini e col dorso della mano raccogli quelle lacrime che le sono sfuggite al controllo.

Quella è forse la prima volta che la vedi piangere, certo l’hai vista giù altre volte, ma mai l’hai vista versare una lacrima.

 

[-Sono sola.-

-Ma io... noi siamo qui.-

-Lo so, lo so, ma sono l’ultima rimasta.-

-Non possiamo aiutarti?-]

 

Riapri gli occhi e porti le mani alle tempie ancora doloranti.

-Cloud!!-

Il suo sguardo ora è preoccupato, mentre dolcemente ti sfiora la testa con le mani.

-Cloud, i tuoi ricordi stanno passando da questa parte, ti prego ascoltami.-

La guardi, i suoi occhi ora sono impauriti, come se temesse la tua morte.

-Cloud, tu sei stato gravemente intossicato dal mako, che ti ha portato ad un crollo.

La tua anima, i tuoi ricordi, la tua stessa esistenza è in frammenti in questo momento.

Tifa sta lentamente raccogliendo i frammenti del tuo vero io, dalla vostra infanzia, sta facendo di tutto per recuperare la tua coscienza.

Ma un frammento è arrivato fino al cuore del pianeta, nel flusso vitale, il luogo dove riposano i morti.

Questa parte della tua anima mi ha chiamata Cloud, gridava il mio nome.

Il posto che vedi ora è un passaggio, se tutti i tuoi ricordi arriveranno qui, passerai al mondo dei morti Cloud.

Devi accettare la mia morte Cloud, se non lo farai...-

-Non ci riesco, non posso accettarla Aeris.-

-Devi farlo Cloud, vuoi gettare tutto al vento?-

-Aeris, non voglio lasciarti...-

-Vuoi rendere inutile la mia morte Cloud?

Se non fermerai Sephiroth, il mondo in cui ho vissuto, il mondo in cui risiedo ora, i nostri ricordi, noi svaniremo...-

Le lacrime ora scorrevano senza sosta su quel viso angelico, mentre le labbra erano contratte in una smorfia per trattenere i singhiozzi.

-Aeris, io...-

La stringi dolcemente tra le tue braccia, tentando di rassicurarla, devi essere forte, devi esserlo per lei.

-Cloud...Andrà tutto bene, io sarò sempre qui, non ti lascerò.-

E qualcosa scomparve dentro di lui, quel peso che gli impediva di respirare, una sicurezza...

Doveva tornare, doveva farlo per lei, per non gettare al vento la sua vita...

Lentamente il paesaggio si sgretola, e come uno specchio si rompe in tanti piccoli frammenti.

Sente delle voci in lontananza chiamarlo, e sente di doverle raggiungere,, che quella è la cosa giusta da fare, la strada da seguire.

Lei si alza e con la mano porta via alcune lacrime rimaste a bagnarle il viso.

Ti alzi, e prendi il suo viso fra le dita, mentre lentamente ti avvicini alle sue labbra.

Le sfiori con un bacio dolce, come un arrivederci.

Quando vi staccate un'altra lacrima riga il suo volto, ma i suoi occhi sono tornati a sorridere.

-Ti aspetterò Cloud.-

Ti saluta con la mano, con il sorriso da bambina che trionfa sul suo candido viso.

-Aeris, io...-

-Ti prego non dirlo.-

Gli ultimi fiori sotto i vostri piedi stanno sparendo, e con loro anche la figura della ragazza.

Non puoi lasciarla andar via senza dirlo, non vuoi, e allora parli anche se lei non vuole, vuoi almeno toglierti quel peso dal cuore.

-Ti amo...-

L’ultima cosa che vedi, è il suo sorriso solcato da una lacrima solitaria, mentre le labbra si muovevano lentamente per parlare.

-Anche io...-

 

[-Non importa quanto sarai lontano...

Sono sicura che saprai tornare qui...

Così rimarrò qui, e farò il tifo per te...

Cloud...-]

 

 

Fine...?

 

Sarà davvero la fine?

Lo scopriremo alla prossima puntata....

Bene grazie a tutti i lettori e soprattutto a chi recensisce questa fic.

Sono davvero felice di aver riscosso un po’ di successo, spero via sia piaciuto anche questo capitolino...

In realtà mi ero immaginata anche un’altra scena un po’ cruenta, ma che non ho voluto mettere, perché mi allungava inutilmente la storia, ed è quindi finita nel dimenticatoio...

Ma visto che tutto sommato tutto quello che ho detto finora non è interessante passerei ai ringraziamenti più che volentieri ^_^

 

Allora un ringraziamento speciale a chi ha aggiunto la fic. tra i preferiti:

1 - fenicex8
2 -
pika chan
3 -
Selhin
4 -
Yunie the Black Angel

 

Grazie di cuore a tutte ^_^

 

Ringraziamenti:

 

Yunie the Black Angel: Anche questo cap. è molto confusionario, ma del resto come ha detto pure Aeris Cloud è malato no? Sono davvero contenta che questa fic. ti sia piaciuta e ti prometto che ne scriverò altre, sperando vengano almeno carine ^_^”,, cercherò cmq con tutte le mie forze di riempire la sezione di fic. con loro due che adoro alla follia ormai *_*.

Ed infine sarà l’ultimo capitolo questo? Chissà (lo so sono perfida... ._.)

 

Selhin: Lieta di non averti deluso col capitolo prima, spero di fare altrettanto con questo, spero di aver reso abbastanza bene i personaggi anche qui, sai iniziavo davvero a delirare pensando alle loro reazioni ._.

Grazie mille per i complimenti spero sia bellino anche questo capitolo, e forse il possibile prossimo ^_^

 

Fenicex8: Be penso di averti risolto il problema su chi ha visto ^_^ e no mi dispiace non mi unirò alla storia di crisis core che ho giocato e finito troppo bello quel gioco*_*...

Per una futura apparizione di Zack mmm chissà ^_^

Cmq grazie mille per le recensioni ^_^ felice che ti sia piaciuta ^_^

 

Pika chan: Non so se ho fatto presto, posso solo dire che ho fatto il prima possibile, sono contenta di averti rinfrescato la memoria con i flash back e spero ti piacerà altrettanto questo capitolo ^_^

 

Infine ancora grazie a chi ha recensito e grazie anche ai lettori...

Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo...

Come sempre accetto volentieri commenti e critiche aspetto recensioni con ansia, o anche solo letture...

Grazie a tutti vi voglio bene ^_^

Un bacione

 

Seiko

 

 

   
 
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