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Autore: RosesWhite    20/06/2014    1 recensioni
Quindi è questo quello che si prova?
L'amore è così?
Se sapevo prima, avrei tentato di non incrociare i tuoi occhi quel giorno mentre ti esibivi con quel fottuto modo da ‘’Divah”.
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-Rose, loro due sono Gerard e Frank, membri di una band emergente, i My Chemical Romance. Saranno una delle tante band che vi sfideranno.-
Li squadrai, il primo sembrava uscito da un fumetto di zombie, con i suoi capelli lunghi neri e quel trucco pesante che rendeva la sua pelle più chiara del normale, e l’altro, un tappetto pieno di tatuaggi con l’atteggiamento da duro.
Feci un mezzo sorriso per poi porre la mia mano verso i due –Ci divertiremo miei cari-
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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"Quando ti costruisci una realtà semi perfetta dentro di te poi diventa difficile relazionarsi col mondo di fuori."

 -Gerard Way-

 

 

 

 

 

 

-E quando il mondo ti crolla addosso, vorresti solo un momento per respirare, ti prego. Lasciami vivere. E quando il mondo ti crolla addosso, vorresti solo un momento per respirare, ti prego. Love me..-  iniziai a scrivere quello che avevo appena detto dalla mia bocca su un vecchio blocknotes nero con sopra alcune band disegnate con dei pennarelli indelebili di vari colori, bianco, rosso e verde.  Molto spesso, quando ero nervosa, iniziavo a inventare poesie o frasi con senso di solitudine e tristezza. Solo quando ero molto in pensiero riuscivo a scrivere certe poesie, se devo essere sincera, molto spesso le trovavo molto espressive e sincere. Non sono mai stata una persona che esprime i suoi sentimenti con tanta facilità. Ma neanche, io non li dimostravo quasi mai.

-.. e quando tutto diventa nero, tu sei la luce, la luce dove vorrei annegare dentro senza nessun rimpianto e..- una mano si posò sopra il quaderno, facendomi incontrare due occhi di un colore azzurro, uno sguardo che mi metteva piuttosto inqueta ogni volta. Che ti assaporavano, che ti guardavano  ogni minimo dettaglio –Sei molto sdolcinata a volte, lo sai Rose?- la sua voce mi fece percorrere un brivido dietro la schiena, mi metteva in agitazione ogni santa volta che mi parlava. Ormai ero cotta di lui da mesi. Ma lui da sua parte, non era affatto interessato a una ragazza banale come me, che ama leggere manga e disegnarli, leggere libri classici e quelli romantici, dove la protagonista è catturata da un giovane bello e dannato ragazzo vampiro con i capelli alla Sid Vicious e occhi azzurri, esatto. Come Victor.

Sorrisi per placcare i pensieri perversi che mi saltarono in testa e lo guardai con arroganza –Sai, meglio essere sdolcinati che freddi come te- perfetto Rose, bella mossa, ora ti odierà di più.

Lui non rispose, ma si limitò a un malizioso sorriso che si stampò in faccia dopo alcuni secondi –Ti consiglio di stare attenta mia cara, siamo amici da anni, ma non devi parlarmi così-

-Sennò che fai? Mi uccidi?-

-Tu stai li, è lo scoprirai-  Detto questo, si alzò dalla sedia affianco alla mia e si diresse al tavolone del bar.

Dall’entrata principale, entrarono 5 ragazzi, uno più insolito dell’altro.  Al centro uno dai capelli neri, lunghi fino le spalle. Alla sua sinistra uno riccio e alla destra un ragazzo dai capelli neri con tatuato uno scorpione al collo. Per finire dietro due ragazzi che si scontravano nei miei occhi, uno magro con occhiali e  uno grosso di corporatura e alto. Tutti e due biondi.

Il ragazzo dal tatuaggio si voltò verso di me, guardandomi dritta negli occhi, mettendomi piuttosto in soggezione e facendomi avvampare in faccia. Non ero abituata allo sguardo di qualcuno,  nessuno mi aveva mai notato in questi anni.  O forse non mi ero mai accorta io.

Notando che ero diventata rossa, il ragazzo mi sorrise e continuò a seguire il ragazzo dai capelli neri cambiando direzione.  Per un momento ci rimasi male, ma subito pensai che forse non stava guardando me, ma per esempio qualcosa dietro di me.. o qualcuno. Mi svoltai per vedere chi fosse alle mie spalle, avevo ragione. Contro una porta c’erano 3 ragazze vestite in modo provocante che stavano ridacchiando come oche. Immaginavo.

Vidi Alex correre verso di me, per poi sbattere contro il ragazzo riccio, che stranamente, si scusò con un dolce sorriso che si pose sulla sua faccia.

-Rose, Rose! Ci vuole il direttore del pub, ora-  non me lo rifeci ripetere due volte, presi sia il quaderno che la penna e segui Alex con il fiato sospeso. Era il momento.

Entrai in una grande sala, al suo interno c’era un uomo di mezza età accompagnato dal ragazzo tatuato e quello dai capelli lunghi. All’impatto ci rimasi piuttosto male, ma era da intuire che fossero dei membri di quella band.

-Bene, Rose, loro due sono Gerard Way e Frank Iero, membri di una band emergente, i My Chemical Romance. Saranno una delle tante band che vi sfideranno-

Questa volta li  guardare per bene. Il primo sembrava uscito da un fumetto di zombie, con i suoi capelli lunghi neri e quel trucco pesante che rendeva la sua pelle più chiara del normale, e l’altro, un tappetto pieno di tatuaggi con l’atteggiamento da duro.

Feci un mezzo sorriso per poi porre la mia mano verso i due –Ci divertiremo miei cari-

Gerard fu il primo a stringermela, la sua pelle era piuttosto fredda e il suo colore spiccava dalla luce della stanza, mostrando, anzi, facendo vedere nessun difetto.

-Oh, piacere mio Rose- Rimasi pietrificata di come pronunciò il mio nome. Non saprei definire con l’esattezza il modo di come lo fece. Ma era tipo una doccia calda. Anzi bollente.

Appena la ritirò, Frank, dopo vari minuti, pose la sua. Questa volta la sua mano era piena di tatuaggi, e la sua pelle era liscia. A differenza di Gerard, lui mi sorrise di nuovo facendomi ancora arrossire come un’idiota.

Sembrava che tutto ciò era durato secoli, invece mi svoltai a guardare l’orologio ed erano le 19:28, erano passate solamente 5 minuti da quando aveva visto l’orario l’ultima volta.

Alex strinse le mani ai due, dicendo il suo nome con serenità e calma. Loro fecero altrettanto.

Dopo alcuni secondi mi ricordai quello che disse l’uomo : è una delle tante band che vi sfideranno .

Mi spaventai e intervenni in quel silenzio che si era formato fra noi

-Aspetti un attimo.. lei ha detto ‘’è una delle tante band?’’ noi mica dobbiamo fare una sfida!- L’uomo mi guardò stranito, come se venissi da un altro pianeta. Si girò e prese un foglio con scritto:

 

MERCOLEDI’ 12 LUGLIO BATTAGLIA FRA BAND.

 

INIZIERA’ ALLE 20:30 E’ TERMINERA’ ALLE ORE 00:00 AL LOCALE Black Moon in Via Torino 22

 

 

Rimasi di sasso, anche Alex lo era. Non sapevamo assolutamente niente di questa sfida.

-Avete idea di ritirarvi? Sembra che la cosa vi renda nervosi- quel Gerard ci stava prendendo in giro. Come osava!?

Lo guardai dritto negli occhi, con aria di sfida –Oh, noi non abbiamo paura di sfidare un gruppo che si chiama ‘’Il mio amore chimico’’ – avevo vinto, 1 a 0 mio caro emo.

Lui ci pensò un attimo prima di rispondere, ma era troppo tardi per farlo. Frank  rispose prima di lui

-Non c’è motivo di litigare per cose così stupide, vi auguro di andare bene. Ci vediamo sul palco Rose- guardò di fianco a me –E Alex-

Quel Frank era così calmo, che mi fece quasi innervosire.

-Altrettanto- Alex mi prese per un braccio e mi portò con se fuori dalla stanza, lasciando una certa aura di sfida li dentro.

Dovevamo vincere noi, assolutamente

-Bene, ragazzi e ragazze. Vi presento la prima band. Si chiamano gli Elysium – Entrai non appena aveva pronunciato il nostro nome.

Sulla mia destra c’era Victor, con la sua Les Paul rossa e arancione come quella di Slash.

Alla mia sinistra invece, c’era Alex con la sua solita Fender nera con sopra un adesivo dei Linkin Park.

Per finire dietro di noi, Lili sulla sua batteria argento e Alex con il basso.

Eravamo pronti. Dovevamo fare una bella figura.

Mi avvicinai al microfono, leccandomi prima le mie labbra secche.

-Bene! Questa è Killjoymi girai verso Lili per indicare che ero pronta, lei annui e con le bacchette le fece sbattere tre volte su se stesse.

Iniziai io a suonare, quattro accordi ripetuti tre volte, dopo di me gli stessi accordi ripetuti per quattro volte e poi James iniziò con un semplice rif(*). Saltai sul microfono, pronunciando piano piano il testo in inglese. Non dovevo aver paura. Ormai ero abituata a cantare, non avrei sbagliato.

Alla fine il rif centrale lo feci io, per non fare altre litigate fra James e Victor.

Buttai con un piede l’asta del microfono e scivolai sulla tastiera della mia chitarra nera, senza fermarmi. Avevo lo sguardo di tutti puntato su di me, non mi piaceva la cosa ma non era da stupirsi dopo quello che stavo facendo.

Finì buttandomi per terra con un bending(*)

Ripresi fiato e mi tirai i capelli indietro guardando la gente applaudirci, ero veramente felice. Ero veramente felice.

Guardai verso il nostro gruppo di sfida, Gerard era piuttosto arrabbiato dalla sua espressione. Invece Frank, aveva stampato in faccia un piccolo sorriso compiaciuto.

Gli altri invece, stavano applaudendo insieme agli spettatori. Mi girai verso i miei amici, tutti felici per la nostra perfomance .

Che dire.. eravamo stati veramente bravi.  Ora toccava a loro, ma ero certa che anche loro non erano tipi che scherzavano, anzi.

Scesi dagli scalini, seguita da Lili, che dire, la miglior batterista e migliore amica che conoscevo.  Girato l’angolo  c’era Frank con il ragazzo dolce dai capelli ricci ribelli. Da lontano ci sorrisero tutti e due.

-Che brave eh! Il tuo assolo poi Rose, era magnifico. Sai, io suono la chitarra e devo dire che te la sei cavata bene. Riguardo a te..- guardò la mia amica

-Lili-

-..Lili, non so cosa dirti, purtroppo Bob è con Gerard e Mikey, ma penso che sei stata brava- Lili sorrise per ringraziarlo.

-Bene, ora dobbiamo andare Frank, ci vediamo dopo ragazze- Detto questo, i due si allontanarono, ma prima Frank mi toccò la spalla sorridendomi soddisfatto. Mi mandava sempre in cortocircuito ogni volta che lo faceva.

 

Mi avvicinai ai miei compagni di band, che erano già seduti sulle sedie del banco del bar girati verso il palco. Presi posto e ordinò una birra per rilassarmi.

-Siamo stati bravi!- mi rivolsi verso loro. Tutti mi sorrisero compiaciuti, sapevamo bene che eravamo stati magnifici quella sera. Ora il destino dipendeva dall’altra band.

Sul palco salirono Gerard e gli altri, anche lui era in centro come cantante, ma senza chitarra. Sulla destra Frank con una Epiphone Les Paul bianca, invece sulla sinistra il riccio con una Les Paul nera. Dietro Gerard invece c’era un ragazzo che l’assomigliava, però con occhiali e molto più magro di lui che stava sistemando il basso all’altezza giusta. Per finire dietro Bob, che era seduto ad aspettare che si iniziasse.

-Bene ragazzi, invece loro sono i My Chemical Romance!-

Gerard prese il microfono, con una sicurezza molto visibile, ma ero sicura che lui stava morendo di paura per come si tormentava una ciocca di capelli con la mano sinistra.

-Noi siamo i My Chiemical Romance, e questa è Romance!-

Che fantasia di nome..

Fu allora, che capì una cosa molto importante.

Quel ragazzo doveva essere buttato giù dal palco subito, sennò avrebbero vinto loro di sicuro.

 

 

 

 

*Rif: per chi non sapesse, indica quando si esegue un assolo di chitarra, però non è formato da accordi, ma ben si da uniche note sulla tastieta

*Bending: per chi non sapesse, indica quando durante un rif/assolo si vuole creare ‘’movimento’’ basta tirare su con il dito la corda, trasformando il suono semplice a movimentato.

 

 

 

 

  
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