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Autore: Elisewin Ci    20/06/2014    9 recensioni
Elena ha perso i genitori in un incidente. Sono morti cadendo dal ponte di Wickey con la macchina e lei si è salvata per miracolo.
Elena ha una migliore amica, Bonnie, che pensa di essere una strega. Un'amica d'infanzia, Caroline, che è al quanto superficiale. Poi c'è Matt, il compagno di giochi che diventa qualcosa di più. Una storia d'amore che Elena sa, non essere amore. Ad Elena manca passione. Cerca passione. E dopo la morte dei suoi genitori, dopo mesi d'infelicità, vuole tornare ad essere normale.
Elena ha dei lunghi capelli neri e lisci, gli occhi da cerbiatta, e un diario senza cui non sa stare. Adesso vive con sua zia Jenna e suo fratello minore Jeremy. Lui, divide il suo dolore, tra droghe e videogiochi. Vivono a Mystic Falls, vanno al liceo, Elena era una cheerleader.
Un rewatch che parte dalla 1x01 fino alla 5x22 lungo tutta l'estate in attesa della sesta stagione. Ma questa volta la protagonista è lei, suoi sono i pensieri, sue le parole scritte.
Per provare ad andare oltre lo stereotipo delle ship che dividono un fandom. Stelena, Delena. No. Solo Elena alla ricerca di sè stessa.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL DIARIO DI ELENA
Episodio 1
TVD 1x01-02



Caro diario,
sono tornata a scuola.

Sai mamma,
ho conosciuto un ragazzo.

Parlo così, vi parlo così, seduta contro una lapide fredda in questo cimitero che oggi è coperto di nebbia.

Parlo con voi,
non c'è nessuno con me.
Non c'è stato nessuno con me in questi mesi. Sono stata assente, lontana da me stessa.
Lontana da tutti.
Chiusa al mondo.

Oggi, solo un corvo mi fa compagnia.
È nero e mi fissa.
Lo ritrovo spesso tra le mie cose.
Mi mette paura in mezzo a tutta questa nebbia in questo cimitero che ormai sento più casa mia di quanto lo sia in realtà la mia casa.

Ma voi siete qui, mamma e papà chiusi nel mio cuore.
In questi giorni ho cercato di andare avanti, non vi ho dimenticati.
Non sentitevi trascurati dalla mie mancanze, sto solo cercando di riprendere le mie vecchie abitudini.
Se riprendo la mia vecchia vita, forse la vita torna da me.

Bonnie è venuta a prendermi in macchina, mi ha detto che la sua famiglia discende dalle streghe di Salem, forse potrà far volare le piume del mio cuscino e io smetterò di soffocare la vostra assenza con la faccia contro le federe.

Non preoccupatevi per me, sarò forte. Sono forte.
Me lo sono imposta perché Jenna si sente responsabile per noi e questo non è giusto.
Jeremy ha bisogno di me perché si sta perdendo, non so bene dove e non voglio accettarne il come.

Mamma.
Papà.
Jeremy si lascia vivere.
Io non sono abbastanza stupida.
O abbastanza coraggiosa da fare come lui.
Non riesco ad eccedere, non so andare oltre, non ballo sopra i tavoli come Vicky Donovan e non so essere frivola come Caroline.

Ormai per me il sole non è mai solo sole. Una giornata calda non è più l'arrivo dell'estate, ma il ricordo di quella che non sarò più.

Matt mi ha guardata da lontano, mi ha evitata, non ha fatto neanche un cenno di saluto.
Fa male mamma.
È doloroso infondo al cuore.
Non so immaginare la mia vita senza di lui, ma... ma quando lo guardo penso solo che voglio di più.
Sono egoista, mamma?
Tu non ci sei ad abbracciarmi la sera prima di dormire. Papà non mi bacia più la fronte prima di andare a lavoro.

Mi mancano i piccoli gesti, mamma.
Mi manca il porto sicuro che eravate per me.
Mi manca avere un fratello piccolo, adesso Jeremy è solo un ragazzino che non sa a chi appoggiarsi per scegliere come vivere.

Sono consapevole di tutto.
Ho capito che quando qualcuno ti chiede come stai della mia risposta non gliene frega un cazzo.
Tante cerimonie solo per ricordarmi che schifo è diventata la mia vita.

Mi guardano con gli occhi della compassione e io lo odio.

Così sorrido.
Mamma, sorrido davvero.
Sorrido con le labbra e spero che i miei occhi si accendano ma so che non succede più.

Giurami che riderò di nuovo.
Promettimi che starò bene, che saprò scegliere, che questa malinconia che brucia lo stomaco se ne andrà e non mi ucciderà più lentamente.

Sono forte mamma.
Forte come te.
Sicura come papà.
Ma sogno come la zia Jenna.

Mi sono detta che per sentirmi normale avrei dovuto riprendere le mie vecchie abitudini.
Tornare a una festa, bere una birra, passare i pomeriggi con Bonnie, maledire la parlantina irriverente di Caroline.
Mi sono detta che andrà bene.
Che fingendo così tanto alla fine mi sarei convinta di stare bene davvero.

E un po' - davvero - un po' mi sono lasciata andare.
Te l'ho detto, te l'ho scritto, ho sperato che tu fossi con me mentre succedeva, dietro la mia spalla ad osservare la mia vita... ho conosciuto un ragazzo.

Si chiama Stefan.
Viene da fuori.
È un tipo misterioso e... ha un bel fondoschiena.
È la prima cosa che abbiamo notato io e Bonnie, oltre alle sue spalle larghe.

Sono corsa nel bagno degli uomini per controllare cosa stesse facendo Jeremy - avevo paura che si drogasse mamma, capiscimi. È difficile essere sorella e genitore. È difficile fare la scelta giusta quando non ho mai voglia di alzarmi da letto perché ogni giorno sembra un peccato. Io vivo e voi no. Sarei dovuta morire ma non è successo. Così corro e fingo e urlo e rimprovero Jeremy e così mi sembra di avere un posto nel mondo. Di esistere per un motivo - e si, proprio mentre uscivo da quel bagno ho sbattuto contro di lui.

Ha gli occhi verdi.
E quando sorride il mondo si ferma.

Credo... credo sia un tipo riflessivo.
È sempre solo.
Parla poco.
Ma quando parla resto incantata.
Sembra che non abbia 17 anni come me, sembra venuto da un mondo lontano.
Un mondo fatto di buone maniere e educazione, di eleganza. Un mondo di classe, riservato.
Quasi inarrivabile.

Eppure... eppure durante la lezione di storia del professor Tunner, Bonnie mi ha mandato un sms per dirmi che mi stava fissando.

Sono frivola mamma?
Sbaglio?

Eppure poi l'ho trovato qui, al cimitero, sono caduta perché quel corvo nero continuava a fissarmi e si era posato sulla tua lapide, io volevo solo mandarlo via ma ho avuto paura.

Quell'animale ha gracchiato e io sono corsa via.
Sono arrivata sulla strada scivolando col sedere e Stefan - si chiama così, mamma - mi ha aiutata a rialzarmi.

Era qui, come me, in visita a un cimitero.

Come si può avere 17 anni ed essere in visita a un cimitero?
Fa male mamma.
Ma lui ha solo sorriso.
Poi però si è volatilizzato nel nulla.

Fa male, caro diario.
Non fa male solo perché mi sento sola, fa male perché la prima persona con cui mi sono sentita in sintonia è un ragazzo con gli occhi verdi che porta con sè del dolore.

Glielo leggo negli occhi.
Nello sguardo.
Nella rassegnazione consapevole con cui mi sorride.

Sai che... si insomma... Mamma con lui sono stata audace.
La sera è venuto a scusarsi con me, stavo uscendo e lui era lì fuori che stava per suonare il campanello.

Ci credi al Destino mamma?

In quel preciso momento, eravamo sincronizzati.

Due compagni di tristezza che si scusano ancor prima di conoscersi davvero.
Mi ha detto che gli dispiaceva di essere fuggito così al cimitero.
Gli dispiaceva avermi lasciata da sola in mezzo alla nebbia, ma non sopporta la vista del sangue.

Un piccolo graffio sulla caviglia, niente di più niente di meno.
Però... quando l'ho visto sulla porta non ho resistito, in un attimo mi sono sentita viva.
Ho sorriso col cuore e l'ho invitato ad uscire con me, a venire con me alla festa della scuola.

Ho fatto bene mamma?
Vorrei un tuo consiglio.

Io... io so solo che sono andata a letto senza sentirmi in colpa per una notte. So che mentre camminavo con lui mi sentivo capita.

Gli ho detto anche di Matt.
Gli ho detto perché non lo amo, forse perché davvero non l'ho mai amato.
Mamma, l'ho detto ad alta voce.

Ho detto che mancava passione.

Ed è questo che voglio nella mia vita. Voglio normalità ma io ho ancora speranza.
Non saprei dirti quando l'ho capito, so che la vecchia Elena è morta con voi e so di desiderare altro, non so ancora bene cosa, non ho ancora trovato la strada giusta ma ci sto provando.

Sento di volerci provare e... Stefan parla il mio stesso linguaggio.
Ha lo sguardo lontano di chi non ha paura di sentirsi un pesce fuor d'acqua. 
Forse Stefan si lascia vivere come Jeremy. Non forzano gli avvenimenti.
Jeremy si droga.
Stefan si difende con la malinconia.

E con i suoi segreti.
Non volevo dirtelo mamma, avevo giurato di tenermelo per me.
Pensavo che se l'avessi scritto o detto ad alta voce i miei dubbi sarebbero diventati reali. 
Ma poi mi sono ricordata che mi piace pensarti intorno a me, persa tra le mie cose, un osservatore attento e... allora sono qui, contro questa lapide, a scrivere e parlare, a pensare, a lasciare che la paura mi stringa un po' lo stomaco.

È una bella sensazione sai?
Sa di vita.
Quella che non sentivo più.

Mi fa paura pensare che Stefan abbia dei segreti, dei problemi, delle congetture che non vuole condividere.

Si, lo conosco da poco, ma... ma io gli ho detto tutto di me.
Tutto quello che era importante.
La vecchia me.
Il ponte di Wickery.
Quella notte.
Matt.
Il mio diario.
Le mie consapevolezze.

Lui sembrava capire e... anche lui scrive un diario.

Siamo così dolorosamente simili mamma, che io non ho saputo resistere e ho raggiunto la vecchia casa dei Salvatore a piedi solo per fargli una sorpresa.

Volevo stare con lui.
Volevo andare a scuola con lui.
Volevo che fosse felice di sentirsi meno solo.
O per lo meno volevo che ci sentissimo soli insieme.

È troppo mamma?
Ho desiderato troppo?
Sono stata presuntuosa secondo te?
Vorrei che tu mi abbracciassi perché... perché...

... non è venuto Stefan ad aprirmi alla porta. Mi ha aperto suo fratello.

Non sapevo che avesse un fratello.
Non me lo aveva detto.
Ha detto solo che i suoi genitori sono morti, proprio come i miei.

E suo fratello... è così arrogantemente elegante.
Damon - si chiama così - ha una bellezza sfacciata, gli occhi di ghiaccio.

Il sarcasmo stampato nell'anima.

Mi ha baciato la mano mentre sorrideva. E... io ho sorriso di rimando. Nessuno mi aveva mai baciato la mano.

Ma i nostri sorrisi erano diversi.
Lui mi ha spogliata con gli occhi.
Ho creduto che mi volesse nuda, che cercasse altro oltre i miei jeans e le mie converse, oltre il mio zaino a tracolla che dice solo che sono una studentessa qualunque.

Poi, poi ha iniziato a parlare, a farneticare. Ha detto che trova il loro salotto un po' kitsch.
E mamma, davvero, quel salotto è maestoso. Non ho mai visto una libreria del genere, tutti i loro mobili sono di legno pregiato.
Ma per lui, quello sfarzo sembrava essere troppo.

I suoi modi dicevano questo.
È scanzonato.
Si è preso gioco di me.
Ha detto che era felice di vedermi.
Ha aggiunto che Stefan gli aveva parlato di me.

Mi ha messa a disagio.
Si, a disagio.
Ha parlato di una certa Katherine, un vecchio amore che ha distrutto Stefan.

Mamma, Stefan ha amato prima di me. Non che io lo ami, ma ho creduto che provassimo la stessa delusione silenziosa.

Damon mi ha gettato in faccia quella verità scomoda e io mi sono sentita stupida.
Lui sapeva di me, ma io non sapevo niente di loro.
Nè che Damon esistesse, nè che Stefan avesse una casa e un vecchio amore del genere.

È questa la vita mamma?
Quella che bramo tanto?
Quella che mi fa pensare che Matt non sia abbastanza?
Quella stessa vita che forse covo dentro ma che non ho il coraggio di lasciar fluire?
Quella stessa vita che mi fa voler bene a Caroline pensando che però sia superficiale?

Sono andata al Grill con Bonnie dopo. Le ho detto che non mi sarei lasciata coinvolgere, che Stefan ha il dolore nelle parole e troppi problemi familiari.

Ma... ma i suoi occhi sono troppo verdi. E io ho bisogno di appigliarmi a qualcosa. A qualcuno.

Ieri notte ci siamo rivisti.
Per caso.
Passava la cometa mamma, quella di cui tu mi raccontavi da bambina.
Tenevo la mia candela in mano e pensavo a voi, a me, a tutto quello che era e a tutto quello che sarebbe potuto essere.

Stefan mi ha detto che crede che la cometa sia una palla di fuoco e di neve prigioniera di una traiettoria da cui non sa scappare.

Ho sperato che parlasse di me.
Sono ingenua, lo so.
Forse farà male e io sono già coinvolta.
Ma... ma ho provato davvero ad allontanarlo. Ho detto che siamo pieni di problemi, che... che è stato magico conoscerlo - mamma l'ho detto davvero. Per la prima volta ho trovato magia nella mia vita e non m'importa se lui ha dei segreti, io sto cercando una strada, sto correndo incontro alla vita che voglio e allora sono sincera. Sarò sincera, sempre e comunque - ma poi ho detto che questo sogno è svanito e che la realtà mi ha riportata con i piedi per terra.

Le parole di Damon mi hanno ferita.
Il suo sguardo sarcastico mi ha ferita.
È un bel tipo mamma - non pensare che abbia giudicato una sconosciuto così, dal nulla. Non lo farei mai, adesso ancora più di prima - ma mi ha fatto paura.
Le sue parole mi hanno ricordato che la vita troppo spesso fa schifo e che i sogni non esistono.

Ma poi, mamma, poi Stefan mi ha baciata. Ed è stato il bacio più dolce di tutta la mia vita.

Caro diario,
sono stata baciata.
Non so cosa succederà ma lui mi piace.

Voglio provarci mamma.
Non ad essere felice del tutto - quello mi fa ancora paura - voglio provare a stare bene.

Quindi si, quando me lo chiedono, Elena Gilbert risponde che sta bene.

Voglio convincermi che sia così.
E dei suoi segreti spero di scoprire presto qualcosa di più.
Ma lui mi piace.
Io mi piaccio quando sto con lui.
Il resto non deve contare.
Neanche un fratello sconosciuto e bellissimo che mi ha accolta in casa con tutta quell'irriverenza.

A domani mamma.
A più tardi, caro diario.

Elena.
 
  
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