Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Elisewin Ci    24/06/2014    4 recensioni
Elena ha perso i genitori in un incidente. Sono morti cadendo dal ponte di Wickey con la macchina e lei si è salvata per miracolo.
Elena ha una migliore amica, Bonnie, che pensa di essere una strega. Un'amica d'infanzia, Caroline, che è al quanto superficiale. Poi c'è Matt, il compagno di giochi che diventa qualcosa di più. Una storia d'amore che Elena sa, non essere amore. Ad Elena manca passione. Cerca passione. E dopo la morte dei suoi genitori, dopo mesi d'infelicità, vuole tornare ad essere normale.
Elena ha dei lunghi capelli neri e lisci, gli occhi da cerbiatta, e un diario senza cui non sa stare. Adesso vive con sua zia Jenna e suo fratello minore Jeremy. Lui, divide il suo dolore, tra droghe e videogiochi. Vivono a Mystic Falls, vanno al liceo, Elena era una cheerleader.
Un rewatch che parte dalla 1x01 fino alla 5x22 lungo tutta l'estate in attesa della sesta stagione. Ma questa volta la protagonista è lei, suoi sono i pensieri, sue le parole scritte.
Per provare ad andare oltre lo stereotipo delle ship che dividono un fandom. Stelena, Delena. No. Solo Elena alla ricerca di sè stessa.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Caro diario,
ho chiesto la vita. Ho preteso da me stessa la vecchia me.
Quell’Elena impegnata, piena di spunti e di svaghi, quella vita che era la mia, anche se Mystic Falls era solo una cittadina dove non accadeva niente di esaltante, ho preteso di tornare indietro. Non voglio dimenticare il dolore, ma solo accantonarlo per un po’: non dargli più la priorità su di me. Ed è successo, così, come per magia, come se Bonnie fosse davvero riuscita a far volare le piume del mio cuscino.
E’ successo.
Così.
Dal nulla.
Negli ultimi giorni.
Dopo quell’incontro casuale fuori dal bagno dei maschi. Dopo il bacio più dolce di tutta la mia vita.
E’ arrivato Stefan e come una novità sperata, le carte in tavola si sono ribaltate.
Ho aperto gli occhi.
Ho ripreso a guardare, a sentirmi partecipe.
E ho scoperto che nel mondo s’incastrano così tante esistenze diverse da restarne senza fiato. E’ come se avessi aperto gli occhi adesso, per la prima volta da quando esisto.
 
Stefan mi ha regalato un ciondolo bellissimo.
Me lo ha legato al collo, mi ha detto che appartiene alla sua famiglia da sempre.
Mi ha chiesto di tenerlo con me.
Non so che valore dare a un gesto del genere… mi sembra solo giusto così, tornare a vivere insieme: io che indosso di nuovo gli shorts e lui che entra a far parte della squadra di football della scuola.
Mi ha parlato di Cime tempestose delle sorelle Bronte.
Ho capito che ha un’ossessione spasmodica per la storia, che infondo, davvero, è un tipo solitario che sta facendo sforzi da quando mi ha incontrata.
Sembra che viva di me, che sia partecipe per me.
Perché io ne ho bisogno.
 
Credo… credo che mi piaccia troppo, caro diario.
Quell’alone di mistero e dolcezza, di galanteria e eleganza.
Quel modo sottile di essermi sempre accanto e di sorridermi.
 
Forse, caro diario, mi sto innamorando.
 
Ma… ma…  - sospiro, prendo aria, non vorrei scriverlo, perché scriverlo equivarrebbe a dargli importanza e Lui, quest’importanza non se la merita – ho paura, ho paura perché la vita che ho cercato, nel tempo di un minuto, mi è sfuggita di mano.
Ho tentato di sorridere davvero, di essere la vecchia me, quella senza pregiudizi, vogliosa di sapere e conoscere, di giocare e divertirsi.
Ho cercato di essere il bel tipo che ero un tempo.
Di piacergLi davvero perché piacergLi è quello che volevo.
L’ho ascoltato e gli ho parlato con sincerità.
Credo di aver sentito i miei occhi brillare per un po’.
Ma Lui… Lui, Lui… Lui – caro diario – ha provato a baciarmi.
 
Damon ha provato a baciarmi.
 
Ha farneticato qualcosa sul fatto che Caroline fosse insopportabile, ha detto che mi aveva raggiunto per cercare un attimo di respiro e poi, poi non ho capito come sia successo ma mi ha fatto notare quanto fosse scontato il fatto che lo desiderassi, che lo avessi sognato – ed è vero, io l’ho sognato, ho visto il suo volto e non quello di Stefan mentre ci stavamo baciando – che mi sentissi morire dalla voglia di baciarlo.
 
L’ho schiaffeggiato.
Forte.
Un colpo secco.
Sento ancora il suono nelle orecchie.
 
Non avevo mai schiaffeggiato nessuno prima d’ora.
 
Non ho schiaffeggiato la sua sfrontatezza.
Ho preso a schiaffi la sua eleganza volgare, il suo sorriso sfacciato.
Il suo essere un uomo vissuto che sa sorridere prendendosi gioco del tempo.
Ho schiaffeggiato il dolore nascosto che ho trovato in lui e che lui ha negato.
 
Ho picchiato la sintonia che c’è stata tra noi.
Il suo ‘mi piaci perché sai ridere’.
La nostra confidenza improvvisa e inaspettata.
Il suo aiutarmi a fare la lavastoviglie, l’arrivare a casa mia e il mio farlo entrare.
 
L’ho fatto per Stefan.
Sono stata così presuntuosa da credere di poterlo aiutare a far pace con suo fratello.
Ma Damon non è un uomo, è un signore galante travestito da animale.
 
Sono arrabbiata e ferita.
Ho provato pena per lui.
Per quell’assurdo parlare sempre e comunque di Katherine.
 
Ho provato compassione per un uomo che perde la donna che ama in un incendio e ne parla ancora con tutto quell’amore represso negli occhi, cercando di mantenere una dignità che non esiste.
 
Damon ha rubato la fidanzata a suo fratello, anche se vuol farmi credere il contrario.
Stefan e Damon si sono divisi una donna.
 
E Lui, adesso, mi ha creduta capace della stessa cosa.
Io che mi sono scusata con lui.
Io che gli ho detto che ho ancora speranza di provare ancora qualcosa di vero, un giorno, quando saprò guardare oltre la morte dei miei genitori.
Io che non ho raccontato niente a Stefan per non farli litigare ancora.
Io che mi sono tirata fuori dai giochi.
Che ho urlato con tutta la rabbia che ho in corpo che non sarò mai come Katherine, questa Katherine che è morta, ma che sento più viva che mai.
Bellissima, egoista, poco gentile, ma superba e seducente.
 
Questa donna che ha distrutto una famiglia.
 
Gliel’ho letto negli occhi, quanto dolore continua a respirare.
Quanto amore sfacciato e superbo e poco gentile porta addosso.
 
Damon mi ha presa per una ragazzina stupida, ha pensato che delle scuse e un mezzo inchino, il racconto delle vecchie guerriglie di Mystic Falls con le sue leggende, bastassero davvero a farmi cambiare idea. A dimenticare in un lampo.
 
E per un po’ davvero è stato così.
Con quel fascino lieve e dirompente mi ha lanciato addosso una domanda che mi rimbomba nel cuore.
 
“Non si riduce sempre tutto all’amore per una donna?”
 
Spiegatemi, caro diario e tu, maledetta vita, come possa esistere un uomo che usa certe parole guardandomi negli occhi, senza vergogna, e poi finisce per mordere e picchiare una ragazzina svampita e immatura come Caroline.
 
Dov’è tutto quell’amore?
Quel rispetto dignitoso, quel ricordo ferito di un amore passato e condiviso?
 
Che bestia è mai quest’uomo?
 
Volevo vita, caro diario.
Volevo gioia. Cercavo a più non posso la vecchia me.
Invece ho trovato dubbi e ferite, ho scoperto la passione degli altri, segreti che non sono degna di conoscere.
 
Ho pregato Stefan di spiegarmi, di parlarmi. Di aprirsi con me.
L’ho pregato di essere sincero come sono stata io.
Gli ho chiesto di mettere uno smoking e accompagnarmi ad una serata che era importante per mia madre.
 
Mi ha portato al Ballo dei Fondatori, ma non ha saputo dirmi la verità.
Così sono appesa al niente, alle parole farneticate da Bonnie sui dettagli sporchi che Damon ha confessato a Caroline, su un amore che non conosco.
Su delle vite che esistevano a prescindere da me.
Su due ragazzini che si fingono uomini e che con presunzione sono entrati in casa mia senza dirmi davvero chi sono.
Chi è davvero Stefan?
Qual è il volto reale di Damon? Lo sfacciato animale che mi ha considerata l’ennesimo pretesto per far incazzare suo fratello o il gentiluomo che mi ha baciato la mano?
 
Io sono solo Elena, il bel tipo che ero, le mie converse di adesso.
Il desiderio di vita che porto nel cuore.
Vorrei sapere cos’è quell’amore segreto di cui nessuno mi parla.
Il massimo che ho raggiunto è Matt che mi corre incontro e mi dice che non vuole mollare, che noi torneremo insieme, supereremo qualsiasi ostacolo.
Non so più neanche quali sono gli ostacoli in una relazione.
Credevo che un amore senza passione non fosse degno di essere vissuto.
 
Ma negli occhi di Damon c’è un dolore sordo che chiede solo di essere ascoltato.
Non so perché ne parlo ancora.
Non so dirti perché scrivo di lui.
Soprattutto di lui.
 
Forse, forse… forse perché è la persona più lontana dalla  mia vecchia vita.
La persona più diversa tra quelle che ho mai incontrato.
 
Stefan  mente, come mi mente Damon, ma ha quei modi dolci che aveva anche Matt.
Quel farmi sentire importante.
Lo ha fatto subito.
Dal primo istante.
Quel guardarmi come se fossi davvero bella, davvero interessante. Davvero la vecchia me.
 
Damon mi ha solo ascoltata. E ha solo parlato.
Ha detto quello che voleva, ha fatto sembrare piccolissime le mie vecchie paure.
Non sono tipo da cheerleader, non lo sono mai stata, e lui lo ha notato con una semplicità sconvolgente. Nessuno è mai stato così schietto con me.
 
Stefan per quanto sorprendente, resta usuale tra le mie cose.
Damon è fascino e terrore. E’ quello che non ho mai visto, né letto, né immaginato.
 
Non sto bene caro diario.
Se anche stanotte mi chiedessero come sto, risponderei che la mia vita è un disastro.
Ma un disastro vivo con la presenza costante di una donna morta, e una me che cerca un amore che non esiste.
 
Stefan si è volatilizzato nel nulla.
Io sono qui in attesa.
Ma non chiamerò.
Non sarò una di quelle ragazzine che smettono di vivere per un tizio qualunque.
Non mi merito un messaggio e tre giorni di silenzio solo per aver chiesto attenzione.
Valgo di più. La nuova me, vale più di tutto questo.
 
 
  • pagine bianche. Una è stropicciata –
 
 
Arriva così, nella mia cucina, si mette ai fornelli e inizia a parlare.
Mi dice di lei, di questa Katherine che ossessiona i miei pensieri, di quanto folle bella,
la più bella ragazza che avesse mai visto. Di quanto fosse irresistibile ma impaziente, di come la sua risata facesse ridere chiunque.
Anch’io, un tempo, facevo ridere tutti. Anch’io mi sentivo desiderata come immagino si sia sentita Katherine.
Stefan parla di assenze, di mancanze che esistono ma non paralizzano più.
Di come si possa amare e poi vivere ancora.
Sembra un gioco alle possibilità,
io che ascolto e poi decido se quell’assenza di giorni valga la pena di essere dimenticata.
Dov’è finita la libertà di una cometa che è una palla di neve che fluttua, schiava di un percorso senza esserne consapevole?
Sono io quella cometa.
Attratta da Stefan, da questa Katherine che è stata ed è tutt’ora, dai segreti del pensionato Salvatore, da quel Damon che è partito senza salutare Caroline.
 
E’ meglio così.
E’ meglio che se ne sia andato.
 
Stefan si è occupato di lui.
Care smetterà di essere picchiata ingiustamente.
 
E’ un violento. Che schifo.
Se ci penso, urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
 
Non mi ha salutata.
Però, non mi ha neanche salutata.
 
Caro diario,
qualche notte fa mi sono svegliata come se qualcuno mi avesse accarezzato una guancia.
E’ stato un gesto gentile, come se a qualcuno importasse davvero di me.
Credo sia stata la mamma.
 
Alla mamma, Damon non sarebbe piaciuto.
Se n’è andato, senza salutare.
Non sono un tipo da cheerleader. Non lo sono mai stata.
 
 
Elena.



- note autrice -

Ecco il secondo episodio, in collaborazione con la pagina delena https://www.facebook.com/ItsGonnaBeDamon
Puntate di riferimento 1x03-1x05-metà1x05
Spero ritroviate Elena tra le mie righe.

Elise.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Elisewin Ci