«Chi siete? Non vi conosco.». «Come “chi siamo”? Non ci riconosci? Siamo i tuoi amici Leolio, Gon e Killua!», gli dice Leolio. «Mmmh... Leolio... Gon... Killua... Mi spiace ma non conosco nessuno con questi nomi. Comunque, sembrate conoscermi, allora potreste gentilmente dirmi chi sono perché io non ne ho ricordo.» “Non si ricorda di noi. Il colpo alla testa deve avergli causato la perdita della memoria.”, pensa il piccolo Gon. «Ti chiami Kurapika e sei l'unico sopravvissuto del Clan Kurata che è stato sterminato dalla Brigata Fantasma, una banda di malviventi che vi ha attaccati perché voleva impossessarsi dei vostri preziosi occhi cremisi. Inoltre, sei un Black List Hunter con l'intenzione di eliminare coloro che hanno assassinato la tua gente.», gli spiega Leolio. «Eh? Io un Hunter? Ma se non sono in grado di fare del male nemmeno ad una mosca!». “È completamente andato!”, pensa tra sé e sé Killua. Passano i giorni e i quattro riprendono il viaggio passando per il bosco. «Sono passati cinque giorni dal suo risveglio e ancora non ha recuperato la memoria; spero che non rimanga sempre così.». «Potremmo fargli tirare una cannata in testa da Gon e vedere cosa succede». «Ma che, sei scemo, Killua? Vuoi peggiorare la situazione?». «Stavo solo scherzando. Leolio, cerca di calmarti, sei diventato troppo emotivo!». «Scusa, e che è solo col...», ma improvvisamente si blocca, fulminato dallo sguardo omicida di Killua. «... Niente, niente.». Parlando, non si accorgono di essersi allontanati troppo e continuano a camminare finché non vengono assaliti da un enorme ragno dieci-zampe, tipico di quella zona, che li attacca. Intanto, Gon e Kurapika restano indietro a conversare, ignari dell' ”abbandono” dei due compagni. «Ti fa ancora male l'occhio?», domanda Gon. «No, ma il signor Leolio mi ha detto di tenere la fasciatura ancora per qualche giorno. Non lo conosco bene, ma... di lui mi fido.». «Leolio è un uomo molto affidabile ed è il miglior medico che conosca (anche se non si è ancora laureato). ». «Ne sono certo... Ma, dove sono finiti? Non li vedo più!», dice Kurapika preoccupato. «Sta tranquillo, sono a portata di naso. Riesco a sentire il dopobarba di Leolio: non sono lonta... », ma non fa in tempo a finire la frase che «WAAAH!!», si sentono delle urla provenire da poco più avanti. «LEOLIO! KILLUA!», e i due ragazzi si precipitano verso gli amici. Arrivati lì, vedono i due a terra. «Leolio, che è successo?», domanda Gon allarmato. «Siamo stati attaccati da un ragno dieci-zampe. Vi conviene allontanarvi perché è ancora nei paraggi.», li informa Leolio. «AAAAHHH!!», grida Gon. Il ragno dieci-zampe lo aveva afferrato per una caviglia e lo stava sballottando di qua e di là. «KURAPIKA, SCAPPA!», gli intima Leolio. Il ragazzo si volta e, improvvisamente, i suoi occhi si colorano di cremisi e, afferrando il pugnale di Leolio, compie uno scatto fulmineo e si fionda sul nemico infilzandogli nel cranio la lama per tutta la sua lunghezza. L'enorme bestia cade a terra agonizzante liberando il ragazzino. «Tutto ok, Gon?», domanda Killua. «Sì, tutto bene. Non mi sono fatto niente.». «E tu, Kurapika?», gli chiede Leolio. «Sì, sto be...», e sviene sotto gli occhi dei compagni. «Ehi, Kurapika! Kurapika, mi senti?», domanda Leolio. «Mmmh... sì, ti sento. Non parlare così forte, ho mal di testa.», risponde il ragazzo, sdraiato, con la testa appoggiata sulle gambe di Leolio. «Ehm, Kurapika, ci riconosci?», gli domanda perplesso Gon. «Certo, siete Gon, Leolio e Killua! Perché non dovrei riconoscervi?», chiede il ragazzo rialzandosi. «Dimmi, qual'è l'ultima cosa che ti ricordi?», lo interroga Killua. «L'ultima cosa che mi ricordo? Mmh... fammi pensare... aahh... che mal di testa... Dunque, sono caduto dallo strapiombo... ho rotolato per alcuni metri e ho battuto la testa su un sasso: questo è quanto.». «Non ti ricordi quello che hai fatto poco fa?», gli chiede ancora il ragazzo. «Perché, che ho fatto?», domanda Kurapika un po' confuso. «Hai appena fatto fuori quel ragno gigante con un solo colpo.». «Ma davvero?». «Allora sei tornato quello di prima! Sono contento!», dice Gon, lanciandosi al collo dell'amico. «Perché? Prima com'ero?», chiede il biondino sempre più disorientato. «Lascia stare!», gli risponde Killua abbracciandolo. «Io continuo a non capire...». «Ti spiegheremo tutto più tardi, con calma.», conclude Leolio. E tutti e quattro insieme proseguirono lentamente il cammino nel bosco.