Perdonate questa immane fesseria, non so davvero
come mi sia uscita. Personalmente, nonostante – e anche a causa de - i
suoi indiscutibili e innumerevoli difetti, mi piace molto il personaggio di
Sasuke. Ogni tanto, però, la sua tracimante allegria e la maniera
frizzante e positiva che ha di guardare alla vita mi fanno cadere le braccia.
Una presa in giro – con tanto affetto - se la merita.
Dai, Sas’ke-kun, e tira fuori un sorriso una
volta tanto, non ci vuole una laurea…
(Comunque non allarmatevi. Normalmente non sforno
una shot al giorno – anche se questa cavolata
non può nemmeno definirsi shot - è solo
che sono convalescente e non posso muovermi. Ma presto finirà e vi
libererete di me)
suni
Ah… Ringrazio sentitamente itachina,
Promise, giulietta117, Ainsel, sasukina94, Dragon gio, Crystal Alchemist e kry333
per i gentili e lusinghieri commenti al Fratello Maggiore. Non mi aspettavo una
così calorosa accoglienza alla mia prima comparsa in questa sezione ed
è stata davvero una sorpresa piacevolissima. Grazie mille.
A Fra’. Per una valanga
di buone ragioni.
L’ottimismo
è il sale della vita
Ecco
che suona quella dannata sveglia. Odio la sveglia. La odio a morte, detesto
svegliarmi. Non che mi piaccia particolarmente rimanere a letto a non fare
niente, è noioso e serve solo quando si è davvero stanchi.
Restando comunque noioso.
Però
odio svegliarmi. Mi dà un fastidio immane aprire gli occhi e scoprire
immancabilmente che il sole ha sputato in terra un altro giorno. In più
puntualmente ci sono quei dannatissimi uccellini seccatori che cinguettano
tutti contenti appollaiati esattamente sul ramo di fronte alla mia finestra, un
giorno di questi tiro giù l’albero direttamente a testate. Che
avranno da cantare alle sette di mattina mi piacerebbe proprio saperlo; razza
di beoti assordanti, state zitti e meditate sulle vostre misere vite. La cosa
più interessante che fate è mangiare vermi.
Oh.
Ecco.
Una sveglia fastidiosa come un clistere formato gigante con un suono che ancora
non mi spiego come ho potuto avere la pazienza di resistere tutti questi anni
senza darle fuoco con il katon al primo trillo; delle
cinciallegre o passeri o avvoltoi o cosa cavolo sono che fanno un chiasso
infernale; un intollerabile sole splendente che così farà troppo
caldo e ci vedrò male – non che se piovesse sarebbe meglio, visto
che finirei per bagnarmi e sprofondare nel fango, e io odio bagnarmi e odio il
fango.
Questo
è l’idilliaco quadro del mio risveglio mattutino.
Per
giunta, appena mi riscuoto dal torpore e acquisto un minimo di lucidità
mi balza in mente la fosca prospettiva di tutto quel che mi attende appena
messi i piedi fuori dal letto: devo prepararmi la colazione ed è una
cosa che detesto fare, come se non avessi maniere migliori per impiegare il mio
tempo. D’altra parte se salto la colazione sono intrattabile per tutto il
giorno. E quando sono intrattabile sono cazzi.
Poi
mi attende una quantità improponibile di ore in quell’Accademia
per ritardati che ce ne fosse uno, ma dico uno, in grado di utilizzare i
neuroni per far qualcosa di più utile di un trenino nella calotta
cranica sarebbe una grande vittoria per l’umanità. Forse Nara, ma quello sta sempre a lamentarsi e mi fa girare le
scatole. Chiudi quella fogna e non ci sfrantecare con
le tue lagne, non sei mica l’unico che ne ha le tasche piene.
In
sostanza spreco un numero assurdo di ore della mia giornata ad aspettare che
gente del calibro di quel deficiente galattico di Uzumaki impari a fare le cose
più elementari; quando ho visto che sa legarsi le scarpe da solo ero
così stupito che ci son quasi rimasto male. E comunque io odio sprecare
tempo. Non ho tempo da perdere, devo diventare forte il più in fretta possibile
per uccidere Itachi.
Invece
mi tocca aspettare invano che quei cretini dei miei compagni raggiungano un
livello accettabile per starmi al passo, e intanto mi sento ribadire le stesse
cose – che so già perfettamente - per quaranta volte perché
oltre a essere francamente stupidi a quanto pare sono anche sordi, visto che se
il sensei non ripete le istruzioni almeno sei volte loro non sono in grado
nemmeno di trovare la strada per il bagno. Di questo passo Konoha verrà
rasa al suolo a sassate dai genin del più
sfigato dei villaggi del pianeta, dato che qui da noi sta venendo su una
generazione di shinobi imbecilli e totalmente inetti.
Li
odio. Vorrei davvero che mi dessero delle lezioni individuali, tanto mi sono
tutti antipatici che non li posso vedere. Le femmine poi le strangolerei tutte senza
rimorso alcuno. L’unica cosa che sanno fare è saltellarmi intorno
come canguri ritardati squittendo il mio nome con quelle loro vocette acute e
sgradevoli che danno fastidio ai timpani. E Sasuke-kun
ti serve di un foglio, e Sasuke-kun se ne hai bisogno
posso passarti i miei appunti, e Sasuke-kun come sei
bravo e Sasuke-kun la vuoi la mia merenda. No, oca
rompiballe, levati di torno. Se avessi voluto la tua merenda me la sarei presa,
non è che stavo ad aspettare che tu mi ragliassi beatamente nelle orecchie
per tre quarti d’ora. Tre volte scema.
Che
fastidio.
Poi
dopo le lezioni quelle befane delle mie compagne - personaggi tipo Sakura Haruno ma non lei personalmente, perché se non altro
è in grado di comprendere il sensei dato che lui parla la nostra lingua,
ma comunque mi dà noia in mille altre occasioni - fingeranno sicuramente
di non aver capito qualcosa soltanto per farmi perdere tempo e trattenermi con
le loro angherie. Peraltro loro saranno convinte di fingere di non aver capito la spiegazione salvo poi scoprire che
non l’avevano capita veramente. Per dire quant’è stupida la
gente che ho intorno.
Quanta
pazienza.
A
fine lezione, sicuramente, l’imbecille farà una delle sue solite
scempiaggini da far venire il latte alle ginocchia. Ieri, per dare un’ulteriore
prova – non richiesta, chiaramente – delle sue portentose
capacità intellettive, Uzumaki ha disseminato il cortile della scuola di
cacche di cane. No, ma dico io. Sono in classe con un individuo che trascorre
il suo tempo libero raccogliendo feci nei prati e spostandole dove la gente
cammina, e lo trova anche divertente. È imbarazzante soprattutto
perché è orfano come me e ho sempre il timore che la gente ci
associ o ci consideri in qualche modo analoghi. Sarebbe un’umiliazione
senza fine.
Oggi
probabilmente passerà allo sterco di vacca. Essendo io lo studente
più bravo dell’accademia mi toccherà aiutare il sensei a
pulire quello schifo.
Se
Naruto stamattina mi arriva a portata di tiro gli spacco preventivamente la
testa.
Poi
mi andrò ad allenare per conto mio e ci sarà sicuramente qualche
illuminato scocciatore che avrà la bella idea di venire a darmi noia per
allenarsi con me e mettersi alla prova. Tipo quel mentecatto di Kiba con il suo cagnolino irritante che abbaia in quella
maniera insoffribile e mi fa venire voglia di estirparmi i timpani dai
padiglioni auricolari. Un giorno di questi quando quel demente del suo padrone
si distrae gli amputo le zampe con uno shuriken. E
voglio vedere se poi va ancora in giro a spisciazzare
e lasciarmi ricordini odorosi fuori dalla porta.
Siccome
io giustamente a mia difesa li allontanerò rifiutando di cooperare
– tanto Kiba è scarso, è inutile
che si sforzi, quando uno è limitato non è che possa farci molto
- poi domani il sensei mi verrà a dire che non sono collaborativo e che
non do la giusta importanza al lavoro di squadra. Il che è assolutamente
falso perché sono una persona di una tolleranza encomiabile. Difatti non
protesto mai, non mi lagno mai come quella piaga di Shikamaru,
non insulto nemmeno tutta questa gente che mi alita sul collo, mi limito a
starmene per i fatti miei e non considerare nessuno, pacifico e sereno, sono
educato, calmissimo e direi persino cordiale, e loro sentono questa impellenza
intrattenibile di venire a importunarmi. Io non reagisco aggressivamente ma non
è che mi vada di assecondarli, anche perché l’esistenza
è abbastanza deprimente anche senza peggiorarla volontariamente con
spiccato masochismo.
Come
se non avessi già abbastanza problemi di mio da dovermi accollare anche
la loro inettitudine. La mia massima ambizione per l’avvenire è
uccidere il mio fratello maggiore, direi che è sufficiente senza che
loro mi diano il tormento.
Quando
questa tortura sarà giunta a termine finalmente sarà sera e
potrò tornare a casa, arriverò in questo enorme posto buio e
deserto e dovrò anche farmi da mangiare, sempre perché tanto non
ho nulla di più edificante da fare. La gente normale ha dei genitori che
fanno quel genere di cose, io chiaramente no. Come Uzumaki, solo che io non
sono un cretino. Lui è una bestia e si strafoga di ramen in un modo
smodato, a vent’anni avrà il fegato bucherellato come una rete da
pesca ma tanto vista la sua utilità sociale non sarà una grave
perdita. Io sono una persona civile e mangio come gli esseri umani, quindi mi
tocca cucinare che sinceramente è una delle cose più odiose che
mi vengano in mente.
Quello
stronzo di Itachi.
Che
non c’entra con quello che stavo pensando ma ci sta sempre bene.
Stronzo.
Esse. Ti. Erre. O. Enne. Zeta. O.
In
realtà non è che non c’entri, anche perché
c’entra sempre. Tutte le mie sventure alla fin fine fanno capo a lui. Ad
esempio dopo cena invece di fare cose come un undicenne normale, tipo
raccontare a tuo padre cosa hai fatto a scuola o giocare a go o che ne so io,
laverò i piatti e forse dovrei fare anche il bucato se no poi puzzo come
Kiba ed è una cosa disgustosa. E questo sempre
perché quello schifo di essere che chiamare fratello a volte mi ripugna
ha fatto a pezzi tutti quanti, ma proprio senza tralasciare nessuno.
Così me ne starò solo fino al momento in cui il sonno mi
coglierà e mi addormenterò, con la felice consapevolezza di dover
riattraversare lo stesso supplizio non appena riaperti gli occhi.
Che
angoscia.
Quasi
quasi mi rimetterei a dormire, se potessi.