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Autore: Lovaticgirl    20/06/2014    2 recensioni
He made me feel alive,
he made me feel good,
he was the only beautiful thing i had,
he completed me.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alzo gli occhi al cielo e mi accorgo che piove. Ero troppo sovrapensiero e non ho minimamente sentito la pioggia bagnarmi. 
''Non ho nemmeno l'ombrello, merda!'' dico a voce troppo alta. 

''ben ti sta.. così impari ad ascoltare tua madre.''  dice la mia vocina interiore finendomi per irritare.

La pioggia comincia a cadere più forte e io devo farmi più di mezz'ora di strada a piedi. 
Oggi gli autobus fanno anche sciopero, ottimo.

 ''Qualcuno ce l'ha con me oggi, sicuro!'' dico incazzata e alzando gli occhi e le braccia al cielo. 
Ho i capelli zuppi e i vestiti fradici per non parlare che sento entrare l'acqua dento le mie scarpe. 

All'improvviso, sento suonare un clacson, ma lo ignoro. Risuona altre due volte e non volendolo più sentir suonare mi volto per vedere chi è. Non appena mi giro la macchina si accosta accanto a me, il finestrino si abbassa e intravedo la faccia del mio migliore amico. 

''Pff, eccolo!'' dico pensando troppo ad alta voce, ops. 

''Che accoglienza amorevole, eh! Sali, idiota.'' mi dice con una nota di sarcasmo. 

''Sempre gentile tu.'' rispondo altrettanto. 

Salgo in macchina, ma sono così sovrapensiero oggi che non sto ascoltando una sola parola di quello che mi sta dicendo e opto per lasciarlo parlare. 
In realtà oggi non sto ascoltando nessuno a dire il vero. 

''Ari, mi stai ascoltando?'' mi dice. 
Mi giro guardandolo strano, ma che vuole?

''Che c'è adesso?'' gli rispondo irritata. 

''Ho detto che domani mattina ti vengo a prendere per lasciarti a scuola.'' mi informa.

''Si, come vuoi.'' dico seccamente. 
***
Dopo mezz'ora di tragitto silenzioso intravedo quella che sembra essere la mia villa. 
Ah, sono a casa. E' proprio vero il detto ''casa dolce casa''.

''Grazie per il passaggio Noah.'' gli dico cercando di essere più carina possibile. Sorrido sarcasticamente.

''Di niente, bimba.'' dice lui pizzicandomi la guancia. 

Lo lascio fare, ma gli lancio un'occhiataccia potente che lo fa solo ridere, fanculo. 
E' così bello vederlo sorridere, ma fanculo lo stesso.

Scendo dall'auto e mi dirigo velocemente al cancello della mia villa. Non ho mai capito perché abito in questa casa da ricchi visto che mia madre deve spaccarsi la schiena per mantenerci. 
Per fortuna sono figlia unica e deve mantenere solo me, ma non capisco. Come fa a mantenere entrambi? Ah, dimenticavo che mantiene anche Anna, la nostra domestica. Dove li prende tutti questi soldi? Ci penso su troppo. 

Non ho mai conosciuto mio padre, non so nemmeno chi sia, se sia vivo o morto e questa cosa mi tormenta giorno per giorno. Il fatto che mia madre debba lavorare così tanto e non stare quasi mai a casa mi fa incazzare tanto quanto non volermi parlare di lui. 
Odio il fatto che quello stronzo di mio padre chiunque esso sia non sia qui ad aiutare mia madre in tutti i modi possibili.. non se lo merita, cazzo. 

Presa ancora una volta dai miei pensieri sono ancora davanti il cancello di casa mia e faccio per aprirlo. 
Mi giro nel tentativo di salutare Noah con la mano, ma non c'è.. è già andato via. Mi dirigo verso il portone, dove prima alberga un grande giardino di fronte la casa ovviamente. Una volta davanti il portone apro la porta e mi trascino dentro. 


''Sono a casa!'' urlo. Nessuna risposta. 
Non deve esserci nessuno a casa, come sempre. 
Butto zaino e giubbotto fradici per terra e porto il mio sedere in cucina. Ho troppa fame! 
Apro lo sportello del mobile per prendere un po' di pane e dopodichè apro il frigo per prendere del prosciutto, ma non appena lo apro vedo cadere un foglio per terra. Lo prendo e lo leggo.

*Non torno a casa prima delle sei del pomeriggio. Per qualsiasi cosa chiamami.
Stammi bene bambina mia.
Mamma*


Non poteva che non essere uno dei suoi bigliettini.

Scuoto la testa, non verrà, sicuramente. 
Butto via il fogliettino e finisco di farmi il sandwich. 
  
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