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Autore: Persej Combe    21/06/2014    2 recensioni
Un giorno, tanto tempo fa, ho incontrato un bambino. Non lo dimenticherò mai. È stato il giorno più emozionante di tutta la mia vita. Nessuno potrà mai avere la stessa esperienza che ho avuto con lui. Ciò che abbiamo visto, è precluso soltanto a noi.
...In realtà, non ricordo neanche il suo nome. Non ricordo nemmeno se ci siamo presentati, a dire il vero. Però non smetterò mai di cercarlo. Un giorno so che le nostre mani si uniranno di nuovo, come quella volta. Perché noi siamo destinati a risplendere insieme per l’eternità.

[Perfectworldshipping]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Elisio, Professor Platan, Serena
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterna ricerca'
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..

8 .  Che cos'è l'eternità?


 

   Passò del tempo. L’entusiasmo della giovinezza cominciò lentamente ad appassire. Entrambi avevano preso le loro strade e avevano continuato a percorrere il cammino che si erano preposti. Per il momento i sentieri erano ancora relativamente vicini. Ma fino a quando sarebbero rimasti tali?
   Inevitabilmente prima o poi qualcuno sarebbe stato destinato a cadere nel precipizio alla fine del percorso.
 
 

~

 

   Si svegliò con il cuore che gli martellava talmente tanto forte che era convinto che se non fosse riuscito a calmarsi in qualche modo prima o poi esso sarebbe uscito dal suo corpo lacerandogli il petto. Aveva le membra sudatissime, la coperta gli si appiccicava dappertutto fin quasi a soffocarlo. Sentì il bisogno di prendere aria, subito, immediatamente. Si alzò dal letto e si affacciò al balcone, rimanendo lì per qualche minuto ancora con il fiatone e la testa che gli girava. Ciò che lo aveva fatto sentire in quel modo doveva essere qualcosa che aveva visto in sogno, ma più si sforzava, più non riusciva a ricordare. Vuoto. Niente. Solo un orribile gracchio straziante.
   Sospirò osservando le strade di Luminopoli illuminate dal chiarore dell’alba e, in lontananza, il bianco bagliore della Torre Prisma sfiorato dai primi raggi di luce. Decise che se ne sarebbe andato a fare due passi per acquietare il malessere. Tornò in camera e si vestì. Mentre si infilava le scarpe osservò Platan che dormiva con il viso sereno dall’altra parte del letto. Addosso aveva la solita buffa e larga magliettona che gli lasciava scoperta una spalla. Elisio prese un lembo della coperta e gliela coprì con essa. Poi gli diede un leggero bacio sulla fronte cercando di non svegliarlo e uscì di casa.
   In giro c’era una piacevole calma. Qui e là si potevano sentire i Fletchling cinguettare e nell’aria un buonissimo odore di pane e di baguette appena sfornate. Si disse che più tardi, sulla via del ritorno, sarebbe passato in pasticceria a comprare un po’ di croissant per colazione. A Platan avrebbe certamente fatto piacere. Sorrise pensando a quando l’amico gli avrebbe rivolto uno sguardo entusiasta nel momento in cui sarebbe entrato in cucina e avrebbe visto la bella sorpresa.
   Elisio si mise a riflettere.
   Amico. Poteva ancora chiamarlo così? Potevano ancora definirsi semplicemente “amici”?
   Ormai il tempo che passavano insieme si interrompeva soltanto nelle ore di lavoro e di notte, quei giorni in cui dormivano ognuno a casa propria. E in questi momenti non facevano altro che aspettare, trepidanti, che finalmente finisse quell’attesa insopportabile e potessero di nuovo rincontrarsi. Tutt’e due ormai avevano capito perfettamente di provare dei forti sentimenti nei confronti dell’altro. Lo avevano percepito dai gesti, anche semplici, che si scambiavano, dall’intensità dei loro sguardi, dai loro silenzi.
 Sì, anche dai silenzi. Perché molte cose riuscivano a comunicarsele persino attraverso un solo sorriso, con una carezza o stringendosi le mani, oppure ancora semplicemente stando vicini, senza il bisogno di dire alcuna parola. Era un qualcosa di meraviglioso.
   Tuttavia non si erano mai dichiarati il loro amore. Forse perché, pensava Elisio, quando entra in gioco Amore, ogni cosa è inevitabilmente destinata a deperire?
   Lui stava bene così. Nonostante desiderasse ardentemente fare quell’ulteriore passo, la paura di inciampare e cadere nel precipizio era troppo grande. Forse nascondere il loro amore dietro alla parola “amicizia” era l’unico modo per mantenerlo e preservarlo. Elisio avrebbe preferito quel nobile sentimento durare in eterno, anziché sciuparsi sempre di più fino a cessare di esistere.
   Ma che cos’era in realtà l’eterno? Continuò a camminare e rimase a pensare a quella strana domanda che gli aveva fatto Platan la sera precedente, prima di addormentarsi fra le sue braccia: «Che cos’è l’eternità?».
   Il perché di quella domanda saltata fuori dal nulla non riusciva a spiegarselo. Erano stati come al solito seduti sul divano a guardare la televisione. Platan si era portato dal Laboratorio alcuni DVD su cui aveva registrato qualche documentario sui Floette. Per qualche ragione, subito dopo cena aveva fortemente insistito per metterli nel lettore e studiarli. E poi, mentre erano concentrati a guardare il video, se ne era uscito con quella frase.
   Ad un tratto urtò distrattamente un uomo. Alzò lo sguardo e lo squadrò, impressionato dalla sua incredibile altezza. Abbassò la testa. Chiese scusa e continuò il suo cammino. Giunse vicino a un’aiuola. Si fermò, incantato dalla purezza di un fiore che stava sbocciando in quell'esatto momento.
   «Che cos'è l'eternità?» pensò, stavolta ad alta voce.
   «Senza ciò che si desidera, è solo un logorante ed inutile supplizio» rispose l'uomo in tono greve, dandogli le spalle.
   Elisio si girò, lo osservò incuriosito. Quello strano figuro aveva un’aria singolare e, in un certo senso, chissà perché, inspiegabilmente familiare. Fece un passo in avanti, mosso da un’istintiva voglia di fargli qualche domanda, ma ormai l’uomo era già sparito fra i tanti viottoli della città di Luminopoli lasciandolo solo.


 



Lo so, lo so. È cortissimo, me lo ripeto sempre. >.<
Ma non potevo nè unirlo con il capitolo precedente nè con quello successivo, quella domanda andava messa qui, da sola. Più avanti avrà un suo senso, vedrete!
Può darsi che lo migliorerò nelle revisioni successive, ma per ora lo lascerò così. Spero vi piaccia lo stesso!
~
EDIT del 13.01.2017: Alla fine ho deciso che rimarrà così, dopo due anni che è rimasto uguale non me la sento proprio di cambiare qualcosa c':
Pers

  
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