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Autore: ___Page    21/06/2014    6 recensioni
Non ce la faceva più.
Sentiva di essere al limite.
E si chiedeva sempre più spesso se ne valesse la pena.
Dover fare rilevazioni e prendere dati su ogni singola isola che toccavano. Ritrovarsi a dover disegnare un cartina ogni due o tre giorni per non rischiare di accumulare il lavoro.
Litigare ogni santa volta con il buzzurro perché l’aiutasse con i suoi pesanti strumenti.
Era stufa.
Stufa marcia.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Nami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SOSTENERSI

A Star e Soke

 

 

 

 

Stanca.
Distrutta.
Esausta.
Fissava la cartina con sguardo furente, in un’inutile tentativo di incenerire il foglio.
Quella dannata isola era un casino.
Era la terza volta che rifaceva la stessa mappa, sbagliando sempre qualcosa, finendo sempre insoddisfatta.
Sapeva che era colpa della stanchezza ma non poteva farci niente. Era talmente esausta che era ben oltre la soglia del sonno, non riusciva a dormire, già da qualche notte ormai.
E ogni santa notte finiva lì nel suo studio a disegnare quelle maledette cartine.
A litigare proprio con la causa principale della sua stanchezza e, quindi, implicitamente, della sua insonnia.
Non ce la faceva più.
Sentiva di essere al limite.
E si chiedeva sempre più spesso se ne valesse la pena.
Dover fare rilevazioni e prendere dati su ogni singola isola che toccavano. Ritrovarsi a dover disegnare un cartina ogni due o tre giorni per non rischiare di accumulare il lavoro.
Litigare ogni santa volta con il buzzurro perché l’aiutasse con i suoi pesanti strumenti.
Era stufa.
Stufa marcia.
E non tanto perché non potesse delegare quel delicato lavoro, che solo lei poteva portare a termine, ma perché si sentiva incompresa.
Non che i suoi Nakama non la sostenessero. Ma sentiva nel profondo che nessuno poteva capire.
Nessuno di loro aveva un sogno che richiedesse tutta quella mole di lavoro, tutta quella costanza, tutto quel provare e riprovare per ottenere un prodotto perfetto.
Escluso Usop, a cui sarebbe bastato riuscire a non fuggire davanti a un nemico o a non tremare come una foglia durante uno scontro, a tutti gli altri bastava aspettare, impegnandosi per non farsi catturare.
Aspettare di trovare l’All Blue, aspettare di raggiungere Raftel, aspettare di tornare da Loovon.
Sospirò, sconsolata, stropicciandosi gli occhi.
Aveva bisogno di uscire da quella stanza, subito, o avrebbe rischiato di impazzire e rompere qualcosa. Magari avrebbe finito con lo stracciare le ultime cartine. Decisamente, non era il caso.
Uscì svelta in corridoio, decisa ad andare in cucina e prepararsi un the al mandarino ma la sua attenzione fu attratta dalla luce accesa della biblioteca.
Chi c’era ancora sveglio a quell’ora?
Sicuramente si trattava di Robin ma era strano che fosse lì dato che sapeva che avrebbe avuto la cabina tutta per sé, Nami l’aveva avvisata che avrebbe lavorato anche quella notte durante la cena.
Si avvicinò incuriosita e, sporgendo solo il busto, si affacciò alla porta aperta.
Medico e archeologa erano seduti al lungo tavolo di ciliegio, assorti nelle loro letture. Decise di avvicinarsi, stando attenta a non fare rumore per non disturbarli.
Con suo grande stupore si rese conto che nessuno dei due stava leggendo per piacere.
Robin era alle prese con un volume scritto in un alfabeto sconosciuto, sicuramente antico e difficile da collocare nello spazio e nel tempo.
Chopper invece era immerso nel manuale di erbe mediche, sul tavolo accanto al tomo un foglio pieno di appunti e schemi testimoniava che stava studiando già da qualche ora. Li fissò senza parole, rendendosi conto in un attimo di non essersi mai sbagliata tanto in vita sua.
I suoi Nakama stavano sacrificando una notte di sonno per il proprio sogno, esattamente come lei.
E di certo non era la prima né sarebbe stata l’ultima.
In un attimo si ritrovò a viaggiare con la mente verso la palestra dove Zoro si allenava ogni notte, senza mai concedersi una vacanza o una pausa, nemmeno quando  era convalescente, dalla preparazione necessaria per diventare il miglior spadaccino del mondo.
Si spostò verso la testa del leone a prua, luogo prediletto di Rufy, che si impegnava ogni giorno per diventare più forte e più saggio, per diventare un vero capitano, per diventare il re dei pirati, One Piece o meno.
E Sanji che non faceva altro che sperimentare, instancabile, alla ricerca delle ricette perfette, dei piatti più prelibati.
Usop e Franky sempre presi per mantenere la Sunny al massimo dell’efficienza e migliorarla.
Brook che era capace di stare alzato anche 72 ore di fila pur di trovare la melodia perfetta.
Sorrise tra sé, lo sguardo perso sui due compagni  concentrati sulla lettura, realizzando che ognuno di loro metteva impegno e costanza in ciò che faceva, per ottenere il risultato perfetto, infischiandosene di quanto potesse essere pesante e stancante.
Si rese conto che la ciurma al completo la poteva capire eccome.
Più di chiunque altro.
Quella stramba famiglia la capiva anche meglio di quanto avrebbero potuto fare Nojiko, Genzo e Bellemere.
E tutti la sostenevano costantemente.
Si sostenevano a vicenda, con piccoli gesti come un saluto mentre si era di passaggio, un cambio di vedetta, un asciugamano pulito ad aspettare fuori dalla porta, la cena servita direttamente nello studio, due note suonate col violino per avvisare che c’era qualcun altro sveglio sulla nave.
Scosse la testa senza smettere di sorridere mentre si avviava per uscire dalla biblioteca, silenziosa come vi era entrata. C’era una cartina che aspettava di essere finita e non si poteva rimandare.
Finché loro si fossero impegnati per raggiungere i loro obbiettivi anche lei avrebbe fatto altrettanto, lottando contro la fatica, lo sconforto e la frustrazione.
Perché quello era esattamente il collante che teneva insieme la ciurma di Cappello di Paglia.
Sostenersi a vicenda, credendo l’uno nell’altro.
Sostenersi silenziosamente.
Sostenersi.
Sempre.

 

 

Angolo dell’Autrice:
Dando la giusta misura alle cose, questa fic mi è venuta in mente dato quello che ci siamo dette negli ultimi giorni…
E’ solo un modo per ringraziarvi e per farvi sapere che siete tra <3 <3 le mie muse ispiratriiiiciiiii!!! <3 <3 XD XD
Piper.
 

 

  
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