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Autore: Roro9    21/06/2014    0 recensioni
Non ti sei mai amata
la metà di quanto ti amo io.
Non ti tratterai mai bene, tesoro
ma io voglio che tu lo faccia.
Se ti faccio sapere che
sono qui per te
magari amerai te stessa
tanto quanto ti amo io.
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Questa è la storia di un’adolescente insicura e introversa che combatte da sempre contro se stessa. Vincerà la sua battaglia solo quando un ragazzo entrerà a far parte della sua vita. Mi chiamo Sarah, ho diciassette anni, sono italiana e questa è la mia storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Pretty pretty please, don't you ever ever feel ... like you're less than fucking perfect-,
Pretty pretty please, if you ever ever feel ... like you're nothing, you're fucking perfect to me.

 
Questa è la storia di un’adolescente insicura e introversa che combatte da sempre contro se stessa.  Vincerà la sua battaglia solo quando un ragazzo entrerà a far parte della sua vita. Mi chiamo Sarah, ho diciassette anni, sono italiana e questa è la mia storia
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Dopo aver atteso impazientemente un anno intero, finalmente erano arrivate le vacanze di Natale. Ho sempre adorato questa festività perché capita nel bel mezzo dell'inverno, la mia stagione preferita. La neve, il freddo, i maglioni larghi e caldi, le caldarroste … come è possibile che la gente preferisca il caldo afoso e soffocante a tutto questo? Era una domanda che spesso mi ponevo. Comunque sia, la cosa che realmente contava era che finalmente avrei potuto dormire qualche ora in più nel caldo piumone, senza quell’odiosa sveglia che puntualmente suonava alle sette in punto del mattino, e finalmente avrei potuto anche passare qualche pomeriggio con la mia migliore amica Antonella, senza dover preoccuparmi dei compiti.
Quella mattina aprii gli occhi e non appena mi affacciai alla finestra rimasi a bocca aperta: nevicava. Iniziai a saltellare come una bambina che riceve un giocattolo tanto desiderato e già immaginavo come mi sarei divertita a giocarci e lanciarla dappertutto. Accesi subito il cellulare e chiamai Antonella senza pensarci due volte. Come immaginai stava ancora dormendo.
-Sveglia dormiglionaaaa!- Urlai al telefono.
-Sarah … ma sei impazzita? Che succede?- Mi chiese con la voce assonnata
- Affacciati alla finestra! Hai visto? C’è la neve! –
- Mi hai chiamata per questo? Buongiorno anche a te eh!
-Hahahah dai non fare l’antipatica, ci vediamo tra un ora alla gelateria di fronte casa tua, non ammetto scuse tantomeno ritardi! – Dissi riattaccando. Non vedevo l’ora di uscire di casa e godermi la mattinata.
Scesi al piano di sotto per la colazione. Aprii il frigo e presi un po’ di fragole, le tagliai a pezzettini e li versai nello yogurt.  Mangiai e corsi sotto la doccia. Dopo di che, accesi la radio mentre saltellavo di qua e di la tentando di infilarmi i jeans , misi ai piedi le mie converse bianche e una T-shirt bordeaux ricamata con del pizzo del medesimo colore. Lasciai sciolti i capelli lunghi, castani e ondulati e misi un po’ di mascara e di blush per dar un po’ di colore alla mia pelle bianca. Mentre scendevo le scale, spruzzai sul collo il mio profumo preferito e  indossai il mio amato giubbotto nero di pelle con una sciarpa dello stesso colore. Misi un paio di guanti ricamati, presi il cellulare ed uscii di casa salutando mia madre con un misero “Io esco, torno tra poco”, con la consapevolezza che mi avrebbe continuamente torturata con le sue telefonate per capire dove fossi finita.
Chiusi gli occhi e sentii i piccoli e freddi fiocchi di neve posarsi delicatamente sul mio corpo e incastrarsi tra i miei capelli. Il freddo mi provocò qualche brivido, così cercai di coprirmi il più possibile il viso con la sciarpa. A passo svelto mi incamminai verso la gelateria, e una volta raggiunta, Antonella non c’era.  “E’ sempre la solita”- pensai.
Dopo circa quindici minuti finalmente arrivò, correndo sotto la neve con il fiatone.
-Scusa il ritardo, ma te lo meriti. Così la prossima volta ci penserai due volte prima di svegliarmi inutilmente!- Disse ridendo
- Oh andiamo! Sono sicura che tra poco mi ringrazierai di averti svegliata!- Dissi incrociando le braccia.
-Che vuoi dire ?-
-Bhe… questo!- Dissi lanciandole una palla di neve, e la colpii in pieno volto.
- Questo è scorretto! Ora me la paghi! – Disse rincorrendomi con il pugno pieno di neve, e da quel momento iniziò una battaglia. Correvo e scivolavo sul ghiaccio, mentre cercavo con tutte le mie forze di scampare alle palline di neve che mi lanciava Antonella, mentre con l’altra mano tentavo di lanciargliene qualcuna anch’io.  Mentre correvo, un forte vento mi fece cadere per terra, e fece volare via la mia sciarpa. Non appena mi accorsi di quello che era appena accaduto, iniziai a rincorrere la sciarpa tentando di afferrarla, ma era tutto inutile. Antonella correva dietro di me, gridandomi di lasciar perdere, ma io volevo a tutti i costi la mia sciarpa.  Quando mi accorsi di non avere più forze era troppo tardi. La sciarpa era oramai scomparsa dalla mia visuale, e in compenso ci eravamo perse. Mi guardai attorno: il vuoto. C’erano tanti alberi e dell’erba alta, non c’era una strada ma solo terreno-
Sarah, dove siamo finite?- Mi chiese Antonella impaurita.
-Non ne ho idea! – Dissi continuando a guardarmi attorno
- Sembra una foresta! E ora che facciamo?- Disse attaccandosi al mio braccio.
- Anto, sono terrorizzata anch’io … ma dobbiamo solo mantenere la calma e cercare una soluzione!- Dissi abbracciandola per rassicurarla, ma la verità era che in realtà ero molto più spaventata io di lei.
-Aspetta … io credo che sia quel luogo lugubre e spaventoso di cui ci hanno parlato Mike e Carol l’altra volta, ricordi? Nessuno può avvicinarsi, è troppo pericoloso!
-Io sono del parere che quel luogo non esiste. Comunque, ora dobbiamo solo pensare ad un modo per andarcene di qui!
- I cellulari non prendono! E non c’è nessuno a cui chiedere aiuto…–
- L’unica cosa da fare è oltrepassare la foresta … forse al di là di questi alberi c’è una strada. – Dissi iniziando a camminare verso quel luogo misterioso.
- Oh no ma che fai? Chissà quanti animali selvaggi ci saranno lì!- Mi disse tirandomi per il braccio
- Non se ne parla. Non voglio rimanere qui ferma tutto il giorno sperando che qualcuno ci trovi -
- L’ultima volta che mi hai fatto da guida siamo finiti in una casa abbandonata piena di topi!-
- Daai! Fidati di me, questa volta non sbaglierò! – Dissi facendole gli occhi dolci.
-Non vale se mi fai il faccino dolce! Va bhè dai… tanto peggio di così! – Disse avvicinandosi agli alberi.
Iniziammo ad  attraversare quella foresta così cupa e misteriosa, ma all’improvviso accade qualcosa di strano, anzi di inquietante.
 
   
 
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