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Autore: Vanisher    21/06/2014    3 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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CAPITOLO 2
" INIZIO "

 

Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche


 
L. Ryuzaki. L è Ryuzaki. Ryuzaki è L. Sono la stessa persona. Il detective più famoso al mondo è seduto proprio davanti a me, solo a pochi metri di distanza. Ed è un comune ragazzo. Sembra poco più grande di me, anche se l'aspetto tenebroso e trasandato gli toglie qualche anno. 
E se invece fosse solo uno scherzo? Se questo ragazzo non fosse il vero L? Il vero L non mostrerebbe la sua identità così facilmente, nessuno è mai riuscito a vederlo in volto, e invece parla con il signor Yagami come se si conoscessero da sempre ... Che Yagami abbia sempre conosciuto la vera identità di L? Probabile. Ma ... perché a me? Perché L avrebbe dovuto mostrare la sua identità anche a me, che sono una perfetta sconosciuta?
Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle - Ma il vero L non terrebbe segreta la sua identità? - chiedo, il mio tono sembra quasi scettico e dubbioso.
L rimane impassibile - Solo un detective inesperto non terrebbe a tenere segreta la propria identità, signorina Burners. Ma la polizia giapponese ha ritenuto necessario che, per poter collaborare con me al caso Kira, fosse necessario che mostrassi la mia vera identità. Diciamo che è anche per una questione di fiducia nel mie confronti. - si gratta la testa con una mano, con fare disinvolto.
- E io come posso essere utile? -
- Lei è una ragazza - risponde semplicemente L.
Alzo un sopracciglio - E con questo? -
- La ritenevo più perspicace, Burners. Lei sarebbe perfetta per poter, ad esempio, pedinare alcuni dei nostri sospettati. Nessuno si immaginerebbe mai di essere pedinato da una giovane e graziosa donna come lei. E poi, lei potrebbe esserci utile anche per altro -
- Capisco -
- Molto bene - L si alza in piedi. E' alto, ed è anche molto magro. Ha la schiena curva, come se così tanta intelligenza pesasse come un macigno. Non deve essere facile essere il detective più bravo del mondo, sopratutto quando si è così giovani. Con passo strascicato si avvicina a Yagami - Adesso non ci resta che aspettare Matsuda e Aizawa -
- Cosa? - mi volto a guardare Yagami, sorpresa - Ci sono anche loro? -
- Naturalmente, Burners -
Arriccio il naso, contrariata - E in questo momento dove sono? -
- In missione - risponde Yagami.
- Che missione? -
- Stai facendo troppe domande, Burners -
-  Direi che è mio dovere - incrocio le braccia davanti al petto, indispettita - Dato che da adesso in poi sono un membro ufficiale della squadra -
- Ogni cosa a suo tempo, Lena - sento una mano posarsi sulla mia spalla. Mi volto, ma invece di trovare Yagami, trovo L. Quasi sobbalzo dalla paura. Ha la mano fredda e pallida, sembra quasi un morto che cammina dopo tanto tempo che è restato sepolto sotto terra - Cerchi di mantenere la calma -
Ma io sono calma, solo ... Matsuda è un idiota che prende tutto per gioco e con una professionalità tale che persino un ippopotamo riuscirebbe a superare, e fortunatamente Aizawa è una persona molto diligente che sa qual'è il suo dovere e si comporta in modo tale da rispettarlo. Sapere che sono entrambi in missione ... chissà cosa staranno combinando! Sarebbero capaci di mandare all'aria l'intera missione e il caso Kira!
Yagami guarda improvvisamente l'orologio che ha al polso, perplesso. Poi abbassa di nuovo il braccio, e la perplessità lascia spazio alla frustrazione e all'abbattimento.
Il cambio di emozioni e di espressione non passa inosservato agli occhi di L - Qualcosa non va, signor Yagami? -
- Assolutamente, Ryuzaki - ma Yagami non ne sembra molto convinto - E' solo che oggi è il compleanno di mia figlia e le avevo promesso che sarei tornato in tempo per festeggiare con lei. Ma non importa, è più importante il caso Kira -
L scuote il capo - No, signor Yagami. Torni a casa e festeggi il compleanno di sua figlia, se non lo facesse le creerebbe soltanto un dispiacere enorme - L alza una mano per bloccare le parole di Yagami, che stava evidentemente per ribattere - Non si preoccupi, per oggi il suo lavoro qui è finito. E poi, una volta che Matsuda e Aizawa saranno tornati, avrò abbastanza persone sufficienti per poter continuare ad analizzare il materiale raccolto finora. Adesso che la signorina Lena si è unita a noi ... -
Mi guarda, per l'ennesima volta in meno di un'ora. Io faccio lo stesso, in attesa che finisca la frase. Ma invece di finire, L continua a guardarmi e io non so ancora per quanto riuscirò a sostenere il suo sguardo. Sarebbe come sostenere tutto il peso del mondo. Com'è possibile che un paio di occhi scuri possano avere questo effetto su di me? Oppure questa sensazione di vuoto è comune a tutti quelli che incontrano gli occhi di L?
Sembrano passati anni quando L riprende a parlare - Torni pure a casa, signor Yagami - distoglie, finalmente, i suoi occhi dai miei e nella mia testa mi lascio andare in un sospiro di sollievo - E la prego di fare gli auguri a sua figlia anche da parte dell'intera squadra -

 
* * *


Guardo l'orologio sulla parete di fronte a me. Sono le undici meno venti. E' passata un'ora e mezza da quando Yagami è andato a casa per festeggiare il compleanno di sua figlia. Matsuda e Aizawa hanno chiamato L sul telefono della stanza, un quarto d'ora fa, dicendo che la missione da lui assegnata era stata conclusa con successo. Sto ancora cercando di capire di che missione si tratti, ma dubito che L me lo dirà così in fretta.
Sono sola con L. Quando Yagami se n'è andato mi ha mostrato i dati raccolti finora sul caso Kira, sulle probabilità che coi suoi poteri paranormali possa manipolare le azioni precedenti alle morti delle vittime. Infatti, un carcerato morto per mano di Kira ha disegnato una strana stella su una parete del carcere e un altro ha scritto un messaggio in codice da decifrare. Già lo odio, questo Kira.
Sto studiando attentamente la strana stella, ingrandendo più volte con lo zoom l'immagine per cogliere eventuali dettagli nascosti, quando con la coda dell'occhio vedo L che mi fissa. E' seduto in quella sua strana posizione con le ginocchia al petto e i suoi occhi sono semi spalancati. Quasi ho paura che sia un robot invece che un umano.
Stare sola con L mi inquieta parecchio. Ma devo indagare su di lui ... e non saprei da dove cominciare, ci sono tante cose che dovrei chiedergli.
- Finora non ho trovato nessun significato particolare in questo simbolo, Ryuzaki - dico, per spezzare il silenzio - Magari è semplicemente il marchio che Kira ha adottato da utilizzare dopo aver ucciso le sue vittime. Ma anche se così fosse, ci sarebbe comunque un significato -
- E' una teoria interessante, quella del marchio - risponde L - Non ci avevo pensato -.
Dopo qualche secondo, L si alza dalla sedia e si avvicina allo schienale della sedia su cui sono seduta. Si china in avanti per vedere meglio l'immagine e sento il suo respiro sui capelli. Mi viene la pelle d'oca, come se fosse il respiro di un fantasma. Ma allo stesso tempo è una sensazione stranamente piacevole.
- Le posso fare una domanda, Lena? - mi chiede.
Esito qualche secondo - Certo -
- Lei ha paura di Kira? -
Mi blocco. Mi volto lentamente a guardarlo in volto, e come immaginavo lo trovo impassibile e tranquillo al tempo stesso. Abbasso gli occhi, magari in questo modo penserà che sto riflettendo. La verità è che per oggi ne ho abbastanza dei suoi occhi.
- Credo che chiunque abbia paura di morire - rispondo infine - Sopratutto se per mano di un serial killer -
- I serial killer sono diffusi in tutto il mondo -
- Ecco perché le persone tendono a restare in casa e uscire li mette paura e ansia. La persona che cammina dietro di te sul marciapiede potrebbe essere un killer con una pistola o un coltello e tu non puoi averne la certezza finché non agisce e ti uccide -
L annuisce - Credo che la sua risposta abbia il 45% delle possibilità di essere corretta, Lena. Ma il restante 55% mi suggerisce che ci siano altri motivi ancora da scoprire -
- Credo che una volta eliminato Kira la gente uscirà un po' più spesso -
- Ci sono buone probabilità  che sia vero anche questo - L torna a sedersi. Passano pochi secondi quando L riprende a parlare - Il signor Yagami ha dimenticato questa busta -
Mi volto. L tiene in mano una busta gialla e lunga, probabilmente dentro ci sono dei documenti. E suppongo che L non mi dirà di cosa si trattano, ma io sono stanca di restare all'oscuro di tutto - Se vuoi posso riportargliela io -
- La staranno aspettando a casa, Lena - 
- Io vivo da sola - rispondo, alzando le spalle - E poi conosco la via dove abita il signor Yagami, ci sono passata un paio di volte. E poi prima vado, prima torno per continuare ad analizzare i file -
- No, dopo che avrà ridato questa a Yagami torni a casa. Si è fatto tardi e domani avremo ancora parecchio lavoro da svolgere - L non sembra minimamente stanco. Mi porge la busta e io la prendo tra le mani - Dentro ci sono dei documenti falsi che serviranno per coprire l'identità del signor Yagami. Presto anche lei, Lena, dovrà averne -
Perfetto, in questo modo non dovrò perdere tempo in mezzo alla strada per controllare di nascosto cosa ci sia nella busta - Bene - mi alzo e mi stiracchio un attimo, alzando le braccia in alto. Non vedo l'ora di andare a dormire, oggi devo aver usato troppo il cervello - E' stato un piacere conoscerti, Ryuzaki -
- Anche per me, Lena. Buonanotte -
- 'Notte - m'infilo il giubbotto e mi avvicino alla porta, pronta ad uscire. Ma appena appoggio la mano sulla maniglia fredda e metallica, una domanda mi balena in testa. Mi volto a guardare L, che è tornato tranquillamente con gli occhi fissi sul computer, le mani sulle ginocchia e gli occhi spalancati - Ryuzaki? -
Non distoglie nemmeno gli occhi dallo schermo luminoso - Si, Lena? -
- Prima, quando hai detto al signor Yagami che poteva tornare a casa perché adesso ci sono io ... non ha finito la frase - dico.
L finalmente mi guarda. Il suo viso non lascia trasparire nessuna emozione, ed è una cosa molto snervante - Vorrebbe sapere la conclusione della frase? -. Annuisco. - Volevo solo dire che, adesso che c'è lei, ho come la sensazione che forse riusciremo a concludere questo caso con molta più facilità -
- Continuo a non capire -
L scuote il capo - Non si preoccupi, Lena. Non c'è motivo di preoccuparsi -
 

* * *


Non mi piace girare per strada a quest'ora della notte. Mi sento sempre seguita e ogni volta devo girare per assicurarmi che non sia così. Cammino velocemente, non vedo l'ora di poter tornare a casa e sdraiarmi sul letto.
Stringo la busta in una mano mentre l'altra la tengo nella tasca del giubbotto. L'aria è fresca e si sente che l'inverno pian piano sta arrivando anche quest'anno. Non mi piace l'inverno, è malinconico è mette sempre molta tristezza. E l'inverno sembra quasi la stagione del male, ma forse è solo una mia sciocca impressione. Forse perché tutto è freddo e quasi sempre buio. E poi non ho dei bei ricordi collegati all'inverno, quindi ho un motivo in più per detestarlo.
Il vento mi tira indietro i capelli corti che ormai stanno crescendo di nuovo. Ci passo una mano per portare le ciocche più lunghe davanti, come piacciono a me, quando finalmente riesco a scorgere nel buio la casa del signor Yagami. Le finestre sono accese, stanno ancora festeggiando. Non vorrei essere di troppo, ma devo consegnare la busta.
Busso al campanello e aspetto che qualcuno venga ad aprirmi. 
Dopo qualche secondo la porta finalmente si apre e spunta quella che deve essere la moglie del signor Yagami ... mi pare si chiami Sachiko.
- Buonasera - dico, cercando di sorridere - Dovrei consegnare una busta molto importante al signor Yagami ... sono una sua collega di lavoro e oggi ha dimenticato di prenderla -
- Oh, ma certo, tu devi essere Lena! - Sachiko Yagami si fa da parte per farmi entrare in casa, indicandomi con una mano l'interno caldo e accogliente - Prego, entra pure! -
- Non vorrei essere di troppo, so che oggi c'è un compleanno ... -
- Ma figurati, fa come se fossi a casa tua! -
Entro, timorosa. Lo sono sempre quando vado in posti che non conosco, anche se sono case di colleghi o posti di lavoro. Fortunatamente il signor Yagami si presenta subito, e ha ancora addosso i vestiti del lavoro. Mi chiedo perché non se li sia tolti.
- Signore, oggi ha dimenticato questa - alzo la busta.
- Oh, certo, grazie mille - Yagami prende la busta in mano - Posso offrirti una tazza di the? -
- Mi dispiace, ma non mi piace il the - dico, sperando di non sembrare scortese.
- Non c'è problema, una tazza di caffè caldo va bene? -
- Va più che bene, signore. Grazie mille -
La signora Yagami sparisce il cucina a preparare il caffè, e io rimango nell'atrio, indecisa sul da farmi. Non so se dovrei rimanere in piedi o dovrei seguire il signor Yagami in salotto, per sedermi con lui. Non sono mai stata brava in queste cose. Alla fine decido di seguire il signor Yagami in salotto, dove provengono schiamazzi e risate.
Il salotto è molto grande ed è accogliente. La televisione è accesa su quella che sembra una soap opera e ci sono palloncini sparsi per il pavimento e il tavolo è pieno di schifezze e bibite aperte. 
- Perdona il disordine, mia figlia ci teneva a festeggiare qui in casa - dice Yagami, sorridendo. Deve volere molto bene a sua figlia.
Sorrido anche io - Ma si figuri, è ... -
- Papà! -
Quella che sicuramente deve essere la figlia di Yagami entra in salotto correndo. E' piccola, avrà dodici anni o magari un po' di più, e ha il viso identico a quello della signora Yagami. Mi pare si chiami Sayo. Ha un vestito rosa pastello che le arriva alle ginocchia e con le maniche corte, e lo indossa con orgoglio. Un regalo di compleanno, suppongo.
- Papà hai visto che bel vestito? - appena Sayo finisce la frase, i suoi occhi piccoli si fermano su di me - Oh, e lei chi è? E' la ragazza di Light? -
E adesso chi è Light? Oh, giusto, deve essere il figlio di Yagami.
- No, è una mia collega di lavoro - scuote il capo Yagami.
- Accidenti, papà, ottima scelta! - sorride Sayo - Piacere, io mi chiamo Sayo - la bambina mi porge la piccola mano e io gliela stringo.
- Lena, piacere mio. Buon compleanno! - le sorrido.
- Grazie mille! Se ti vedesse Light! Si innamorerebbe subito di te, sei molto bella! -
- Ehm ... Grazie, Sayo -
Sayo corre via in tutta fretta - Light! Vieni qui, devo farti conoscere una persona! -
Scoppio a ridere, voltandomi a guardare Yagami - Ha una figlia davvero magnifica, signore -
- Grazie, Lena - anche Yagami sorride. La moglie ci porta due tazze di caffè fumanti. Prendo la mia tra le mani e lascio che il calore mi pervada, annusando il buon odore di caffè appena fatto. Ho appena bevuto un sorso o forse due quando la piccola Sayo compare di nuovo, ma questa volta sta trascinando un ragazzo.
Un bel ragazzo, direi. Deve avere la mia età. Poco più, forse. Alto e magro, capelli castani quasi chiari e occhi scuri e le labbra piccole. Si lascia trascinare da Sayo con svogliatezza, sembra quasi annoiato dalla situazione. Lui deve essere Light Yagami.



Ed ecco qui! Lena e L sono entrati subito in confidenza, forse troppo per essersi appena conosciuti ... Accidenti, adesso Lena ha incontrato anche Light ... che succederà? Lo riconoscerà subito come Kira? Da qui cominciano i fatti veri e propri pieni di colpi di scena e tanto altro! 
Grazie mille a chi segue la storia, recensite in tanti! Tanti baci
   
 
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