21/06/2014
0 recensioni- Prologo –
Jade è cresciuta in una famiglia di agenti dell’FBI. A 5 anni manifestava già il desiderio di seguire le orme dello zio Gideon, agente speciale dell’FBI.
A 10 anni, quando era abbastanza grande per capire, la sua famiglia le ha insegnato la prima regola fondamentale: NON innamorarti mai, non mostrare MAI le tue debolezze, perché quando lo farai i criminali cominceranno a cercarti.
A 15 anni aveva già terminato gli studi ed era pronta per l’addestramento militare. La sua determinazione la stava portando già molto lontano.
A 18 anni era assolutamente convinta che l’amore non fosse necessario, che fosse solo un effimero sentimento, qualcosa che l’avrebbe distratta dal suo obiettivo finale.
A 20 anni era ufficialmente entrata a far parte dell’FBI. Si era creata una corazza intorno a lei, una corazza che suo zio aveva temprato molto bene.
A 21 anni, Jade è una profiler fatta e finita, desiderosa di mettersi al lavoro nella squadra di suo zio. L’amore? Ormai è una certezza: un piacevole diversivo. Nulla di più.
A 22 anni, età attuale, non sa che le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E quello in cui ha sempre creduto potrebbe venire spazzato via da un paio di occhi verdi e ricci indomabili.
Più o meno questo è quello che si dice di me: una ragazza prodigio, che in un batter d’occhio è entrata all’FBI. C’è anche chi mi considera una raccomandata, una privilegiata. Ah! Se solo sapessero quanto ho dovuto sudare per arrivare dove sono ora.
In ogni caso, quello che raccontano è vero.
A 10 anni, mio zio Gideon, mi ha portata a fare una passeggiata, e dopo essersi assicurato che nessuno ci stesse seguendo, mi ha fatta sedere su una panchina e mi ha detto che l’amore è la distrazione più grande che possa esistere. All’epoca ero ancora troppo piccola per capire cosa mi volesse dire realmente, ma nel corso degli anni ho capito che aveva ragione. Ciò che mi sono prefissata è in contrasto con i sentimenti e io non ho intenzione di rovinare quello che ho costruito a causa di un uomo.
Molti dicono che è un peccato io la pensi così, perché obiettivamente non passo inosservata: ho lunghi capelli castani, ereditati da mia madre, un viso in armonia col mio corpo slanciato e un paio di occhi azzurri, ereditati da mio padre. A questo aggiungiamo una determinazione senza pari e un caratterino niente male. A concludere il tutto, posso confermare che non può importarmi di meno di pensieri che hanno gli altri. Per cui, a prescindere da quello che pensano, io vado avanti per la mia strada.
Potrei sembrare eccessivamente cinica e distaccata, o semplicemente una che se la tira, ma credetemi, è l’ultima cosa che mi interessa. Io voglio diventare una persona rispettata, che possa fare del bene rinchiudendo persone terribili in cella, un po’ come mio zio. E’ considerato il massimo alla sede di Quantico ed io voglio poterlo raggiungere. Se questo fa di me una snob, beh, sono felice di esserlo.