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Autore: Ship_COFFE_Bar    21/06/2014    2 recensioni
Stony, Thorki e Clintasha, raccolta di one shot
Dalle storie:
Ma per quel momento, Steve sorrideva, in quel modo che Tony trovava
assolutamente adorabile e irritante, e tutto, tutto sembrava esattamente così come
doveva essere, tutto era perfetto.
...
La prima volta che l'aveva tenuta in braccio, Thor non aveva creduto che potesse essere così leggera.
Aveva paura si spezzasse, poi però, guardando in quegli occhi azzurri simili ai suoi, aveva pensato che fosse la seconda persona più bella dei nove regni.
...
Natasha guardava la piccola Emily, con la sua luce forte e determinata, che imparava a tirare con l'arco, insieme a Clint.
Non le importava più di nulla, nemmeno di star pensando cose sdolcinate o romantiche.
Non importava più nulla, oltre a loro.
...
Famiglia, perché è quello di cui tutti abbiamo bisogno, il luogo in cui tornare, sapendo che lì, saremo sempre al sicuro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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Secondo: Blue/Red eyes




Faceva un freddo cane, si sentiva tremare le ossa, come se il ghiaccio gli fosse 

penetrato fin nel corpo.

Tuttavia si riscosse quando un lamento più forte degli altri lo attirò da dentro alla 

grotta.

Si affrettò, sentendolo chiamare il suo nome con quel filo di voce che gli rimaneva, 

mentre fuori infuriava la tempesta di neve.

-Loki- quando gli si inginocchiò accanto, il moro si teneva stomaco, il viso contorto 

dal dolore e il corpo preso da violenti spasmi

Thor lo osservò, stringendolo fra le braccia.

Tutto quel freddo lo aveva fatto tornare alla sua forma Jotun, e questo non lo 

aiutava con la sensazione ghiacciata che sentiva fin nelle ossa.

Ma avrebbe resistito, per lui, per loro.

Gli passò una mano sul ventre gonfio, accarezzandolo, nel tentativo di dargli un po' 

di sollievo.

-Calmo, stai calmo- gli sussurrò ad un orecchio, posandogli poi le labbra sulla 

tempia.

Lo sentì singhiozzare il suo nome un'altra volta, -Ho paura- lo strinse di più, facendo 

aderire la schiena scossa dai singulti al petto.

-Shh- lo cullò, accarezzandogli la pancia, mentre sentiva i suoi lamenti affievolirsi un 

poco.

Una sferzata di vento gelido entrò nella grotta, spegnendo le fiamme del piccolo 

fuoco, e raffreddando di più Thor.

-Dannazione- disse fra i denti, mentre altre contrazioni scuotevano il corpo del 

moro.

-Thor, sta...-il moro inarcò la schiena, urlando di dolore.

L'altro lo strinse di più fra le braccia, tenendogli ferme le gambe che il moro aveva 

incominciato a muovere scompostamente.

Il freddo era talmente forte che anche la mente si stava via via congelando, insieme 

ai ricordi e ai pensieri.

Thor si chiese cosa avrebbe mai potuto riscaldarlo adesso, se non la persona che 

stringeva in quel momento fra le braccia.

Faceva male. Ma una male davvero insopportabile.

E la cosa più brutta era che non lo sentiva, o meglio, non lo provava, ma le urla e i 

gemiti di dolore gli colpivano il cuore come stilettate.

E non poteva fare nulla se non esserci.

Esser lì, a cercare di dargli un po' di coraggio, ma in effetti, si rese conto che Loki 

non aveva bisogno del suo coraggio, ne di quello di nessun altro.

Loki ne aveva  già abbastanza per sé.

Perché aveva sempre avuto coraggio, quel piccolo scricciolo, e no, non smetterà 

mai di considerarlo tale, perché Loki sarà sempre uno scricciolo tremante e indifeso 

ai suoi occhi, come la prima volta che l'aveva stretto fra le braccia.

Ma aveva sempre avuto coraggio, e tanto, anche.

Dietro quegli occhi verdissimi, tanto belli da assomigliare a quelli di vetro di una 

bambola, bruciava continuamente un fuoco, in perenne contrasto con la realtà del 

suo essere.

E nonostante le urla, il dolore, il freddo pungente e quasi ustionante, essere lì gli 

dava uno strano senso di felicità.

Quando arrivarono  le prime spinte, non se ne accorse nemmeno, continuando a 

mormorargli frasi all'orecchio.

Promesse, speranze per il futuro, frasi d'amore talmente dolci che si vergognava lui 

stesso di quello che diceva.

Quando poi, il dolore fu finito, quando altre grida acute invasero la grotta, 

superando il rumore della tempesta di neve, dichiarando al mondo che lei (perché 

era una lei) c'era e "ora prova a togliermi di torno" sembrava di dire.

La prima volta che l'aveva tenuta in braccio, Thor non poteva credere che fosse 

così leggera.

Aveva paura si spezzasse, poi però, guardando in quegli occhi azzurri simili ai suoi, 

aveva pensato che fosse la seconda persona più bella dei nove regni.

Loki l'aveva stretta fra le braccia, e la bambina era tornata alla sua forma originale, 

gli occhietti erano diventati rossi e guizzavano nel buio della caverna da una parte 

all'altra.

Aveva mormorato un nome, prima di addormentarsi sfinito, un soffio di vento che si 

perse quasi subito nell'aria.

-Lena- la bimba aveva guardato il genitore, sentendogli pronunciare il nome, quasi 

sapesse già che era il suo.

Thor li aveva avvolti entrambi nel mantello, coprendoli alla bell'e meglio e 

stringendoli a se.

Ora avrebbero dovuto pensare a come andare avanti, più precisamente a dove 

andare avanti.

La risposta venne da sola, senza che capisse perché: la Stark Tower.

Sorrise, immaginandosi la faccia che avrebbe fatto l'uomo di metallo vedendoli 

arrivare con una neonata al seguito.

Sarebbe stato divertente, vederlo strabuzzare gli occhi mandando giù un bicchiere 

di qualche strano alcolico midgardiano, tanto per smaltire la bella notizia.

La tempesta fuori dalla grotta continuava ad infuriare, ma non gli importava più, 

perché aveva smesso di provare freddo, da quando aveva incontrato lo sguardo 

della bambina.

-Lena- pronunciò il nome e la caverna gli restituì il suo eco, la bimba lo fissava, le 

palpebre che calavano sugli occhioni.

Le accarezzò il ciuffo di capelli, che solo ora comprendeva essere di un castano 

venato d'oro, come un tronco di quercia illuminato dai raggi del sole.

A quell'immagine gli venne in mente l'estate e osservando Lena capì che era anche 

quello.

Sarebbe stata l'estate che avrebbe sciolto ogni cuore, ne era sicuro.

E sarebbe stata anche un gran ruffiana, era sicuro anche di questo.

Ma in fondo, cosa importava, ora che aveva la sua famiglia?




...Angolo autrice/assassina... 
Immaginino si capisca che non tengo conto dei vari altri film, no?
Comunque, non mi sento particolarmente soddisfatta del capitolo, ma è la terza volta che lo riscrivo, quindi...giudicate voi.
Comunque, mi scuso per il ritardo ma ho avuto alcuni problemino tecnici e non riuscivo ad aggiornare.
Voglie ringraziare: she_s_a_rebel e frostgiant, che hanno recensito, ma anche 
Fallen angel 4 love, Mumma e yumiko06 che hanno messo la storia fra le seguite, grazie!
Un saluto

Im a Murder girl
  
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