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Autore: Morbid Fleur    21/06/2014    1 recensioni
- Non.. Non potrei essere da nessun’altra parte, Harry. – Mormorò sconnessamente il Serpeverde. Aggiunse, in seguito: - Sono a casa. –
Genere: Angst, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Draco sorrise.

Potter non avrebbe mai cambiato atteggiamento, nei suoi confronti. Non avrebbe mai smesso di dubitare, di osservarlo curiosamente e di pensare. Specialmente.

Lentamente, il Serpeverde s’issò dalla comoda poltrona sulla quale era seduto durante il viaggio d’arrivo ad Hogwarts, osservando Pansy e Blaise scendere con velocità dal treno, senza soffermarsi ad attenderlo. Preferiva che non gli stessero accanto, non quando aveva qualcosa da fare. Da continuare.
Mosse qualche passo verso la porta del vagone e, con le affusolate dita dal pallido colorito, la accostò allo stipite premurandosi di scendere la tendina color bianco in maniera che anche quelle poste ai finestrini del vagone la seguissero. Con un sonoro sospiro, volse il capo verso destra, mantenendo lo sguardo basso.

- Harry. –

La sua voce era roca, soffocata. Stanca, forse.

Il moro si rivelò dietro la figura longilinea del biondo, lasciando che il mantello dell’Invisibilità andasse a far compagnia al pavimento. Dopo aver mosso qualche passo in direzione del biondo, circondò la vita di questo con le braccia – maggiormente muscolose rispetto agli anni precedenti, Draco potè notarlo. Questo, portò i lisci palmi delle mani sui dorsi di quelle del Grifondoro, senza mancare di avvertire le nocche ossute pressare contro la pelle. Harry, con movimenti circolari e calcolati, sfregò le dita callose contro il ventre del compagno, avvertendone il calore da sopra il fine tessuto della camicia bianca indossata quest’ultimo.

Draco inclinò il capo all’indietro, lasciando posare la nuca contro la spalla del moro che, in risposta, volse il capo verso di lui ed iniziò a respirare con lentezza contro la pelle diafana rivestente il magro collo del Serpeverde; con movimenti lenti, intraprese a lasciare un’umida scia di saliva su un lembo di pelle di questo, avvertendolo fremere impercettibilmente. Successivamente, Harry esercitò una leggera pressione sul ventre del ragazzo per lasciare che ambedue i bacini collidessero, senza mancare di avvertire l’alto e sodo sedere del ragazzo pressare contro il suo bacino.

Draco sapeva come muoversi e la mancanza che entrambi avevano avvertito nei confronti dell’altro donava una nota di disperazione nei loro gesti.

- Sono stati tre mesi da incubo. –

Draco sorrise. Di nuovo. Harry era dolce, anche in certe occasioni dove alla dolcezza veniva riservato ben poco spazio. Annuì debolmente, socchiudendo le labbra nel tentativo di inalare più aria possibile, percependo le labbra del moro concentrarsi su un unico lembo della sua pelle, succhiandolo con avidità. – Mi lascerai il segno. Oh. Vuoi che le persone vedano questo segno? –

La risposta che Harry gli fornì fu un aumento della foga con la quale succhiava la sua pelle. Draco issò il braccio sinistro, portando la relativa mano a sfregare fra i capelli corti del moro, avvertendone la morbidezza. Volse il viso, dopo aver avvertito il compagno distaccarsi dalla pelle umida del suo collo, e soffermò le iridi in quelle altrui.

Harry andò a rafforzare la stretta che esercitava sulla vita del biondo, piegandosi appena sulle ginocchia per lasciare che l’erezione gonfia all’interno del suo jeans sgualcito andasse a collidere con il sedere del compagno, finemente contenuto in un pantalone elegante ed aderente alle longilinee gambe di questo.

Draco emise un leggero verso gutturale, prima di pressare la testa del compagno dalla nuca, lasciando congiungere le labbra di questo con le proprie in un bacio semplice, quasi delicato. Esso mutò repentinamente nel momento in cui Harry schiuse le labbra e lasciò che la propria lingua andasse a forzare la bocca del moro alla quale chiedeva disperatamente accesso; un accesso che il Serpeverde gli concesse, deliziato dall’irruenza con la quale l’altro lo possedeva.

Perché era così.

Harry possedeva Draco, dal momento in cui era l’unica persona in grado di domare il suo carattere tediato. Dannato.

Harry intraprese a strusciarsi lentamente contro il sedere del ragazzo, avvertendo la propria erezione costretta all’interno dei pantaloni dolere. Il biondo gradì quest’attenzione e, avvertendo il respiro mancare, portò entrambi i palmi contro la superficie gelida del vetro appartenente alla porta del valore, dopo aver malamente scostato la tendina. – Harry. – Pronunciò.

Questo continuò a strusciarsi con movimenti lenti e pesanti, conducendo poi le dita robuste – rispetto a quelle del biondo – sul cavallo dei pantaloni di questo, sorridendo compiaciuto nell’avvertire il pene del Serpeverde pressare disperatamente contro la chiusura lampo.

Dracò mugolò, lasciando ricadere il capo in avanti ed esponendo, con una lenta e sensuale inarcatura della schiena, il sedere ai tocchi famelici del Grifondoro. – Continua, Harry. Continua. Non c’è tempo. Non c’è. –

Con un abile gesto, Harry afferrò l’erezione del compagno dal tessuto dell’elegante pantalone, iniziando a pomparla ed accarezzarla con gesti esperti e carichi d’amore, senza soffermare i movimenti del proprio bacino. Potè avvertire differenti gocce del liquido pre-seminale andare ad impregnare il tessuto dei boxer scuri, sorridendo nel pensare come Draco riuscisse a fargli raggiungere il piacere pur non offrendosi completamente. Egli stesso, poco tempo prima, gli aveva espressamente domandato di poter aspettare. Aspettare di vivere. Aspettare redimersi. Aspettare di essere liberati da qualcosa che incombeva sulle loro vite.

Aspettare di potersi amare.

Harry socchiuse gli occhi, velocizzando i movimenti delle dita sull’erezione del biondo, potendo percepire lo scuro tessuto del pantalone di questo divenire umido. Il Grifondoro gemette.

- Mi appartieni. – Esalò, prima di riversarsi nell’aderente tessuto dei propri boxer, lasciando andare un roco gemito gutturale.

Draco strizzò gli occhi, percependo la stoffa umida dei pantaloni del compagno a contatto con quella del proprio pantalone ed il respiro accellerato. Il vetro della porta era sulla quale era appoggiato era ormai appannato e le proprie mani avevano tracciato due impronte su di esso.

Venne, violentemente. Esausto, si riversò sulle ginocchia prontamente seguito da Harry che lo sorresse mentre si sedette a terrà, ospitando la schiena di Draco contro il suo petto finemente scolpito da una muscolatura appena sbocciata.

- Non.. Non potrei essere da nessun’altra parte, Harry. – Mormorò sconnessamente il Serpeverde. Aggiunse, in seguito: - Sono a casa. –

Harry rafforzò la stretta attorno alle spalle del compagno, portando le labbra arrossate sulla testa di quest’ultimo. Sapeva quanto Draco venisse scosso da ogni approccio sessuale che avessero. Non perché costituissero qualcosa di nuovo – dato che il biondo aveva già avuto rapporti con diversi professori i quali non erano riusciti a resistere al suo fascino, alla sua intelligenza; con Harry, Draco sentiva di non avere più alcuna difesa ed ogni emozione era amplificata oltre ogni limite consentito dalla Ragione. Harry continuò a baciarlo ed accarezzarlo fin quando Hermione, con un tenero sorriso dipinto sulle labbra rosee, non avvertì entrambi di doversi dirigere al castello.
 










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Grazie per aver letto questa cacchina. Non è granché, ne sono consapevole, ma sono soddisfatta di aver pubblicato qualcosa dopo un anno e qualcosa di assenza. Questo periodo di sosta dallo studio inciderà positivamente sulla mia scrittura, forse. Grazie, ancora. 
  
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