Serie TV > Violetta
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Autore: BeYoSinger    21/06/2014    7 recensioni
Lui? è partito due anni fa in Messico, perde amici, abitudini, fidanzata. Adesso? ritorna a casa, con un familiare in meno. Non vuole semplicemente voltare pagina, vuole cambiare libro, e ricominciare dal capitolo 1.
Lei? soddisfatta della sua vita, della sua famiglia, delle sue passioni, è felice. Con l'arrivo di un ragazzo nel suo Liceo, cambia improvvisamente umore, e all'istante si accorge che gli occhi verdi del ragazzo raccontano una storia che lei vuole conoscere.
I due hanno affrontato vite diverse, Nel vederlo per lei è subito una cotta, ma lui si accorge di ben poco, la migliore amica di lei sarà motivo di intralcio? e Lui riuscirà a togliersi di testa la sua ex?
Un Liceo, Un ritrovo per suonare, Un gruppo di amici, coppie improbabili.
La trama racconta ben poco, perchè non voglio rivelarvi molto, dateci un occhiata.
Pairing: Leonetta.
Spero vi piacerà;) Vi Amo Violetteras!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13
-Leòn Vargas.- dico a questo gorilla che tiene la lista degli invitati in mano, scorre velocemente l'indice su di essa, dopodichè sgancia la corda di velluto dopo aver fatto un segno di assenso con il capo alludendo al fatto che posso entrare. Non mi sarei mai immaginato che questa festa si sarebbe svolta in una villa così lussuosa, mi sembra di essere in casa di Paris Hilton! Musica a palla, e l'interno è praticamente stracolmo di gente con cocktail in mano. Cerco di farmi spazio passando davanti agli invitati che ballano e scambiano chiacchiere per poter osservare meglio la struttura. La casa dispone di un enorme piscina, e noto con mia sorpresa che addirittura ragazzi ci sguazzano dentro. L'intera villa è arredata in modo molto pregevole, divani in pelle bianca, luci abbaglianti, un televisore al plasma che trasmette cio che succede alla festa, perciò posso constatare ci siano delle telecamere. Cerco di recarmi all'entrata ricordando di essere arrivato quì con Freddie e James, ma di averli abbandonati. -Hey, Dio Greco, ti va di ballare?- Mi sento afferrare per una spalla e allora mi volto per capire a chi appartiene la voce. Una ragazza con lunghi capelli rossi e il viso coperto di lentiggini visibili anche a questa luminosità da discoteca, mi sorride maliziosamente, e noto che è accompagnata da altre tre ragazze che avranno all'incirca la mia età. -Mi dispiace, sto cercando dei miei amici- Rispondo quasi urlando per via del volume elevato della musica, rimandando il sorriso molto più timidamente, e osservo l'espressione interrogativa della ragazza che tiene ancora la leggera mano appoggiata sulla mia spalla, so che vorrebbe domandarmi qualcosa. Apre la bocca per parlare più volte, ma contemporaneamente mi osserva meglio richiudendola. Una ragazza scura dietro di lei la spinge, come per incoraggiarla a fare qualcosa, ed io sono sempre più confuso, faccio persino fatica a darle retta per via del caos all'interno della villa. -Tu... sei Leòn Vargas?- Mi domanda serrando gli occhi in una fessura. -Sono io.- Rispondo alzando le sopracciglia con un espressione ancora più perplessa. La rossa sgrana gli occhi, e le amiche si uniscono allo stupore. -Qualche problema?- Domando sempre con il tono un di voce abbastanza sonoro. Vedo la rossa scuotere il capo, -Ci si vede in giro.- Mi dice allontanandosi insieme alla scorta. Scuoto la testa stranito e torno alla ricerca, quando sento il cellulare vibrare, Lo prendo e controllo il numero: Tomàs. Adesso devo solo cercare un luogo nel qualche possa riuscire a sentire qualche sillaba di ciò che mi dirà. Esco in piscina e mi allontano andando verso i bagni, che si trovano all'esterno, dove già il suono assordante della musica si sente in modo più sbiadito. -Pronto?- Rispondo, e intanto mi aggiro per l'immenso giardino che noto davanti ai miei occhi. Oltrepasso le folti chiome di un albero piangente e mi ritrovo davanti un'enorme fontana con qualche panchina attorno. -Tomàs, mi senti?- Qualche problema di segnale disturba la comunicazione. -Leòn? io si, tu?- Mi accomodo in una panchina. -Tom, dimmi.- Esorto il mio migliore amico, cercando di avere un tono il più curante possibile. -Sto arrivando alla Villa, appena sono lì ti faccio uno squillo.- Mi avverte. -Ah, hai cambiato idea molto velocemente vedo, non dovevi studiare?- Domando ironico. Eh Tomàs, pensi di lasciarmi confuso, il fatto è che agendo così capisco perfettamente le tue intenzioni più di quanto tu creda, amico. -Parleremo una volta lì..- Dice e attacca. Rido di gusto, che tipo. Mi alzo dalla panchina a mi avvicino alla fontana, ne accarezzo la fresca acqua limpida che scorre tra le mie dita. E pensare che oggi ho agito come un... un codardo. Violetta, chissà cosa starà facendo.. Sospiro violentemente. Stanotte vorrei divertirmi, devo distrarmi ne ho bisogno. Sposto lo sguardo dall'acqua luminosa deciso a tornare all'interno quando noto una figura parata a pochi passi da me. Stringo gli occhi per focalizzarla appieno, e solo quando ho capito di chi si tratta ogni organo del mio corpo perde la propria naturale funzionalità. Ebbene sì, è lei. La ragazza dai capelli neri come una notte d'inverno, gli occhi azzurri come il cielo in primavera, e il sorriso raggiante come il sole d'estate. Rimango immobile nel ricordare ogni momento trascorso assieme a questa ragazza, che in questo momento mi guarda con gli occhi pieni di lacrime amare. Respiro a fatica, e non riesco a muovere un muscolo, non riesco a parlare, a pensare. La guardo e i miei occhi dimenticano di sbattere le ciglia. Come ci si sveglia da un incubo se non sei addormentato? Trascorrono, attimi, secondi, minuti.. aiuto. La vedo deglutire, serrare gli occhi come se stesse provando un dolore incommensurabile, ma dopo un secondo li riapre, inizia a correre verso di me fiondando le sue braccia intorno al mio collo. -L-Leòn!- Singhiozza il mio nome, e mi stringe forte, fortissimo fino a soffocarmi. Io rimango immobile, con gli occhi chiusi, freddo come il ghiaccio. La odio, odio questa ragazza perchè ho avuto così bisogno di lei, e non c'è stata. Non appena si accorge del mio stato emotivo si stacca da me contro la sua volontà, quasi per obbligo. Mi guarda ma abbassa gli occhi impregnati di lacrime come se fosse sotto accusa. Contraggo prepotentemente la mandibola, non appena rialza il capo. Rimango rigido, e la fisso con rabbia, malinconia, odio, amore, ribbrezzo per ciò che ha fatto. -Non intendi dire niente?- Si asciuga accuratamente le lacrime cercando di non rovinare il trucco esagerato che porta sugli occhi. Scuoto la testa in segno di risposta, poi tiro un lungo sospiro. -Ti va di parlare?- Mi domanda e sembra disperata. -Non appena mi hanno detto che eri tornato, io... io ho sentito di morire.- Dice stringendo forte i pugni. Io rido sarcasticamente, poi scuoto il capo. -Ma davvero?- Continuo a ridere, ma dentro sto combattendo contro dei demoni che continuano a trafiggermi il cuore senza pietà. Lei sembra offesa, ma mi guarda in modo strano, quasi come se non mi riconoscesse. -Vorrei oppormi al tuo atteggiamento, ma non ci riesco. Sembri un angelo, sei talmente perfetto Leòn.- Continua a fissarmi e le brillano gli occhi. Mi riavvio i capelli con entrambe le mani. -Leòn...- Si avvicina a me e mi accarezza il viso con le nocche delle mani, io mi volto per evitare che continui a farlo. -Ally, non potevo evitare di valutare la possibilità del fatto che avrei potuto incontrarti prima o poi.- Dico con il viso ancora rivolto verso destra, non la guardo, ho una voce intensa e profonda, ma soprattutto fredda. Mi fa voltare per guardarla appoggiando le sue dita sulla mia mandibola. -Mi fa così felice che sia successo.- Ammette con le labbra che tremano. -Devo crederti?- Le domando incrociando le braccia al petto. -Ti ho pensato così tanto..- scuote il capo e ride tristemente. Sembra sincera, ma questo non giustifica ciò che ha fatto. Indossa un vestito bianco piuttosto lungo, e il vento fa sì che lo strascico sia teso da un lato. -Parlami, ti prego Leòn.- Appoggia le mani sui miei avambracci incrociati al petto. -Ricordi? Era la tua voce che mi tranquillizzava, quel tuo modo di parlare, quel nomignolo che mi riservavi. Eri tu, e quando si trattava di te, i-io... non so cosa mi accadeva, per quanto cercassi di trattenermi, quando si trattava di te, io ero felice.- Confessa singhiozzando. I miei occhi ardono. -Perchè mi stai dicendo questo?- Le domando serio. -Non lo so, dentro di me si è scatenato qualcosa non appena ti ho rivisto pochi minuti fa. Io non so spiegarlo.- Serra gli occhi. Io annuisco e sorrido tristemente torturandomi le labbra con i denti. -La smetti per favore?- Mi dice. -Di fare cosa?- Domando confuso. -Di fare in quel modo.- Allude alle mie labbra. -Perchè?- Domando seccato. -Perchè ho voglia di baciarti e non lo posso fare.- Confessa. Io deglutisco e stringo i denti. -Ally, sai cosa? Tu per me sei stata importante e continuerò a ricordarti come una persona importante. Sei la prima persona che ho amato e che mi ha tradito, in tutti i sensi. Sono stato malissimo per te, ho pianto giorno e notte come una ragazzina di 10 anni, chiedendomi per quale motivo non ti facessi mai sentire, perchè non mi cercavi, perchè lasciavi passare mesi senza di ''noi''. Non ero più 'l'uomo' che credevo di essere.- Mi sfogo con gli occhi impregnati di rabbia. -Ah, e credi che io non sia stata male? Ho fatto venire il mal di testa alle mie amiche parlando di te e piangendo, ancora, per te. E' stato uno dei periodi più brutti della mia vita, quando mi dicesti che dovevi andare via mi sentivo svenire perchè volevo una vita con te, non una storiella passeggera.- Ammette piangendo. -Ah, e così è per questo che hai fatto ciò che hai fatto.- , -Ah, perciò non mi credi?!- , -Ally, ho imparato a vivere senza di te, non per scelta mia ma per scelta tua. E non credere che a me non faccia male ora dirti di 'no' ma devo farlo.- Dico sorridendo, con le lacrime agli occhi, sì esatto, sorrido con le lacrime agli occhi, è più normale di quanto credessi adesso che lo faccio io. -Vorrei soltanto che non mi vedessi come 'La tipa che mi ha tradito'.- Mi dice, e come il suo solito le tremano le narici perchè trattiene il pianto esasperato che è in lei. -No, tranquilla io ti vedo più come 'La tipa che mi ha ucciso.'- Continuo a sorridere ma le lacrime non smettono di scorrere, molto rozzamente le asciugo via dalle mie gote e torno a guardare la mia assassina negli occhi, fa male, perciò ancora non ho vinto, fa davvero male, troppo. Mi guarda ed è sul punto di scoppiare più di prima, -Perchè avrei dovuto ucciderti se ti ho amato con tutto il mio cuore?- Dice ponendo entrambe le mani intorno alla vita stringendosi forte. La guardo con disprezzo perchè lo sta facendo ancora, mi sta uccidendo senza rendersene conto. Nell'asciugare quelle dannate lacrime dai miei occhi mi graffio con le unghie le guance, calcando più che posso, serro i pugni e faccio per andarmene. -Leòn, ti prego.- Mi prende per un braccio. -Cosa?- , -Non andartene, non di nuovo. Ti sei portato via con te anche la mia anima, quando te ne sei andato. Come un soffio di vento trascina con se le foglie secche, in pieno autunno.- Mi implora stringendomi forte il braccio, che a mia volta contraggo. -Sto solo cercando di non cascarci, okay?- Rispondo esasperato. -Vorrei tanto che mi credessi.- Lascia andare il mio braccio e sospira. -E' nell'ordine delle cose. Tutto ha un inizio e una fine. Nulla dura in eterno, nemmeno ciò che ritenevamo indistruttibile. Ci siamo lasciati, lo hai voluto tu, mi avevi detto che mi avresti aspettato, ma così non è stato, mi hai tradito mettendoti con un altro, quando dicevi di amarmi, mi hai lasciato per sms, senza pietà, adesso a cosa dovrei credere? Spiegami? Un giorno mi sono reso conto che ero troppo giovane per quella malinconia così costante. Ho cercato di andare avanti, avanti e basta, soltanto che poi momenti come questo mi distruggono, in questo preciso istante so che sto per crollare, ma magari domani mi rialzerò, forse si, forse no, chissà. Adesso però non trattenermi, perchè sto facendo uno sforzo incredibile per cercare di andarmene.- Le labbra mi bruciano come le fiamme dell'inferno, vedo tutto appannato, so che sto crollando ma ormai ci sono abituato. -Solo una cosa.- dice, si avvicina a me molto rapidamente, mi prende il viso tra le mani e... le mie labbra, che fino a secondi prima torturavo, sono premute da quelle di Ally, che mi bacia con delicatezza anche se tiene il mio viso con forza. Sono fermo come una statua, ho gli occhi sgranati e fisso un punto non preciso, non muovo le labbra, e so di odiarla. La odio perchè è egoista, ed io odio l'egoismo, sa di farmi del male, gliel'ho detto pochi secondi fa, eppure lo fa,mi fa del male, senza interessarsi delle conseguenze. Non la spingo via, lo farei ma non riesco a muovermi. -Si, la musica è uno sballo!- Odo una ragazza che parla a gran voce, -Ma cosa... ALLY!- Sento urlare da un tono maschile, Ally si stacca da me voltandosi, io rimango immobile nella posizione attuale senza preoccuparmi di chi ci ha visti. Focalizzo la ragazza e noto che si tratta di Angie, la tipa che oggi si è presentata a casa di Tomàs. -Elliot posso spiegarti tutto!- Gli dice Ally in preda al panico; vedo il ragazzo avvicinarsi molto velocemente, spinge Ally per una spalla facendola allontanare da me, e mi sferra un pugno sul labbro gettandomi al suolo. Avvicino le dita al viso e noto l'abbondante sangue che scorre da esso. Guardo il bestione che mi fissa con gli occhi rossi di rabbia e respira proprio come un toro che è pronto all'attacco. -Lascialo stare!- grida Ally circondandogli la vita con le braccia. -Chi cazzo sei, stronzo!- mi urla, io sforzo due colpi di tosse e mi alzo dall'erba. -Non voglio discutere.- Dico sorridendo, lui si avvicina a me ed è parecchio sudato, ad un soffio dal mio naso. -Provaci ancora con la mia ragazza e ti ammazzo!- minaccia, e intanto noto Allison che mi guarda con un senso di colpa negli occhi. La sua ragazza. -Perchè non mi ammazzi eh?- urlo furioso. -Giuro che sono già morto, un colpo di grazia e saluto tutti i presenti sulla terra! Forza ammazzami, non aspetto altro da due anni ormai, AMMAZZAMI!- allargo le braccia, e sono fuori di me, so solo che sto dicendo una verità che aspettavo di urlare a gran voce da troppo tempo ormai, e adesso che lo sto facendo mi sento benissimo. -Cosa aspetti?!- continuo gridando. Lui mi guarda stranito, sembra essersi pentito persino del pugno che mi ha tirato, è completamente sotto shock. Ally ha un viso disperato, la guardo negli occhi, e noto i suoi offuscati dalle lacrime. Trascorrono un paio di secondi e vedo la mia ex gettarsi con le ginocchia al suolo per poi iniziare a piangere sonoramente, singhiozzando, come non l'avevo mai vista. Il suo ragazzo si volta verso di lei ed Angie si avvicina correndo, dato che era rimasta in disparte per tutto il tempo. -Che ti succede?- Le domanda il tipo, lei alza il viso e il trucco che aveva cercato di non rovinare ormai è sbavato sull'intero volto. -Leòn, mi dispiace così tanto.- Mi dice. Contraggo ancora una volta la mandibola stringendo forte i denti, il fidanzato sposta gli occhi da me a lei continuamente, esattamente come fa la bionda al suo fianco. Non riesco a definire l'espressione del tizio, ma so che è meglio finirla, abbasso gli occhi un paio di secondi, e allungo il passo andandomene. Quando mi sono ormai allontanato do un ultima occhiata indietro e i tre non mi hanno tolto gli occhi di dosso, sospiro e seguo il mio cammino. Mi faccio spazio ancora una volta tra gli invitati cercando l'uscita; -Fratello!- Sento Tomàs urlare a qualche passo da me, io mi fermo. -Dio mio, ti ho cercato ovunque. Certo che non rispondi mai a quel cazzo di telefono!- Avvicinandosi mi mette una mano sulla spalla. -Sto andando via.- rispondo con nonchalance. -Cosa hai detto?!- Fa una smorfia per via del volume troppo alto della musica. -Che sto andando via, Tomàs!- ripeto alzando il tono della voce. -Ma cos'hai, sei bianco come un foglio di carta!- Mi dice apprensivo. Scuoto la testa alludendo al fatto che non voglio parlarne e faccio per andarmene. -Vengo via con te.- Mi dice.
Arriviamo alla moto che era parcheggiata parecchio più distante dalla villa. -Come sei venuto tu?- Domando a Tomàs voltandomi verso di lui. -Ma cos'hai sul viso!- Mi domanda avvicinandosi a me con gli occhi sgranati. -Vuoi rispondermi Tomàs- dico non curante. -Che hai combinato, Leòn?- preoccupato avvicina una mano al mio labbro, io la caccio via. -A domani.- dico salendo sulla moto. -Leòn, puoi spiegarmi per l'amor di dio!- , -Non ho niente da spiegare.- , -Ma hai fatto a botte?- , -ALLY MI HA BACIATO!- Gli urlo in faccia. Lui si mette due mani davanti alla bocca spalancata e fa due passi indietro da me. -N-non può essere- dice scuotendo il capo. -Vuoi il passaggio si o no?- , -No.- , -Bene. Ciao.- Mi metto il casco accendendo il motore. -Leòn aspetta!- sgommo lasciando il mio amico. Devo scappare per un pò, da tutto e da tutti. Ho fatto una sciocchezza. -Avevi ragione Tomàs, volevi sentirmi dire questo? Be' te lo dirò: Avevi ragione!- Urlo sapendo che nessuno mi sta ascoltando, però urlo, per liberarmi. Sono un coglione! Si! Sono proprio questo! Certe persone non si dimenticano. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore. Le persone non di dimenticano, cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita. Ally nella mia vita ha creato un gran casino, ha sconvolto i miei piani, ha confuso le mie idee. Non posso dimenticare chi ha toccato con mano, almeno per una volta la mia vita. Perchè se lo ha fatto significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con ciò prima di andare avanti.
Controllo l'orologio attraverso la visiera del mio casco: 02:12. Giro con la moto a tutta velocità, mi sento così vuoto. Non voglio tornare a casa, finirei per torturarmi il cervello, finirei per commettere qualche sciocchezza. C'è solo un posto dove posso andare, per scaricarmi senza far altro che respirare, respirare quell'aria così magica, il mio 'Luogo incantato'.
Arrivo lì e attraverso le folte chiome degli alberi per la milionesima volta. Eccomi quì, chiudo gli occhi assaporando la strana brezza di questo posto, e la sensazione inspiegabile che mi da. Avanzo per andare a sedermi sotto quel famoso albero. I lampioni creano una luce più fastidiosa della luminosità naturale che mi regalava la luna, oggi è a metà, esatto, la luna a metà, proprio come il mio cuore. Volto ancora qualche albero quando mi accorgo di una presenza, mi avvicino ancora di più: Una ragazza sdraiata sull'erba a pancia in giu, una matita e un quaderno, tutto ciò di cui ha bisogno per sentirsi meglio, dopo tutto il male che le ho fatto oggi: Violetta. Faccio molta attenzione ai passi che percorro, non voglio farla spaventare, ma non voglio neanche che si accorga della mia presenza. Se solo fossi stato meno codardo da presentarmi all'appuntamento, adesso magari sarei con questa fragile ragazza tra le braccia, e non mi sentirei morto dentro. Oh Violetta quanto mi riempe l'anima vederti! Ormai sono accanto a lei mentre disegna, noto le cuffiette che porta alle orecchie, e allora mi spiego il motivo per il quale non mi abbia sentito. Mi abbasso in ginocchio, tremante le avvicino una mano all'orecchio, le sposto una ciocca di capelli e la vedo sussultare cacciando un rumoroso urlo. -Shh, tranquilla sono io- cerco di rincuorarla non appena mi focalizza appieno. I suoi occhi, sempre così lucidi e coperti di sofferenza, prendono a guardarmi, e solo allora posso visualizzare la sua anima, attraverso due fari color castano, splendenti nonostante le lacrime che costantemente scendono da essi, ed in questo momento sento che nel mio corpo ferito, quasi morto, venga soffiata un'anima solo con uno sguardo di un angelo, Violetta è il mio angelo. Mi si inumidiscono gli occhi e istintivamente la stringo forte a me, facendole cadere di mano il quaderno e la matita che teneva vigorosamente tra le mani. Vorrei non abituarmi a nessuno, ma ci sei tu. A nessun buongiorno, ma vorrei che ci fosse il tuo. A nessun odore, ma adoro il tuo. A nessuna voce, però la tua mi fa stare bene. A nessun modo di entrarmi dentro, ma ormai ci sei. A nessuna felicità, ma in questo momento sei la mia. E' che magari rivedere i tuoi occhi sotto la luce offuscata della luna mi farivivere, e tu mi fai stare bene, Violetta.


 

Mi ha stretto fra le sue braccia e mi ha baciato la fronte, ho pensato “stavolta o mi salva o mi uccide.” -Non sai quanto mi fa bene averti incontrato, dopo tutto ciò che è successo.- Mi dice stringendomi più forte; Io non ricambio l'abbraccio, non dopo come si è comportato, mi limito a... be' a piangere, e a singhiozzare come... una bambina, ma non posso evitarlo. -Stringimi, ti prego, altrimenti muoio stanotte, me lo sento Violetta, per piacere salvami tu da tutto questo.- Sgrano gli occhi nell'ascoltare l'amore della mia vita disperarsi in una maniera così esasperata. Senza pensare ad altro secondo mi getto su di lui facendolo cadere con la schiena sull'erba. Lui mi fa allontanare giusto quanto basta per guardarmi in viso infilando le dita tra i miei capelli, e solo allora noto la sofferenza che le è disegnata sul volto, le lacrime che si fanno spazio sulle guance, e le labbra crespe rovinate dai morsi dei suoi denti. Noto l'estremità del labbro leggermente gonfia, fresca di sangue, ma non intendo domandargli cosa ha fatto, so che mi distruggerebbe, e non farebbe bene a lui. Gli porto una mano al viso ed al tocco lui chiude gli occhi come se provasse un gradevole sollievo, lo accarezzo dolcemente asciugando qualche lacrima, dopodichè mi avvicino appoggiando la mia guancia sinistra alla sua guancia destra. Rimaniamo immobili per un pò fin quando non decido di rivolgergli la parola. -Oggi... be', è stato orribile non vederti arrivare.- Mi alzo da sopra di lui mettendomi a sedere appoggiata al tronco dell'albero. Lui mi prende le mani, -Perchè ti sei spostata? Stavo così bene.- Mi dice, infastidito dal fatto che mi sia messa a sedere lontana da lui. -Leòn, chiedo troppo se ti domando il motivo per il quale non ti sei presentato?- Domando più autorevole anche se con voce tremante, lui sospira riavviandosi i capelli. -Forse si, chiedi troppo.- a questa risposta alzo lo sguardo che tenevo abbassato e sorrido tristemente. -Oh, be'... Okay.- Mi limito a dire mentre mi alzo e mi avvio a prendere il quaderno. -Dove vai?- Mi domanda seguendomi. -Me ne vado a casa, lasciami in pace per favore.- Dico il più cortesemente che posso continuando a camminare, lui mi afferra il polso facendo cadere il quaderno che avevo in mano che si apre una volta toccato il suolo; Entrambi ci voltiamo a raccoglierlo quando... -Ma... questo sono io!- Esclama osservando i vari disegni posti in esso, -Ancora e ancora.- Dice sfogliando, -Li hai fatti davvero tu?- Continua guardandomi con gli occhi che brillano, io annuisco fissandomi le converse. -Perchè?- mi domanda avvicinandosi e alzandomi il viso ponendo l'indice e il pollice sotto il mio mento, -Lo sai perchè..- rispondo timidamente mordendomi l'estremità delle labbra. Lui sorride appoggiando una mano sull'incavo del mio collo, così cominciano i brividi. -Voglio sentirmelo dire.- mormora, io sospiro e scuoto il capo -Ammettere di amare una persona, è un pò come confessare le proprie debolezze.- Affermo. -Mi basta questo.- Sorride commosso. -Se solo oggi avessi dato ascolto al mio cuore...- dice schiaffandosi una mano sulla fronte. -Perchè non l'hai fatto? Cosa ti costa dirmelo?- Gli domando ponendo le mie mani sui suoi avanbracci. -Non capiresti.- mormora. -Cosa te lo fa credere?- , -Non lo so, ma... se te lo dico so che ti farei del male.- , -Peggio di così è impossibile- , -Credimi, è così.- , -Lo so che non mi ami, ma perchè mi dimostri che sono importante per te se non è così?- , -Tu sei importante, mi fai stare bene, mi fai sorridere...m-ma credo troppo in ciò che provi per me, rovinerei tutto in un secondo adesso, e non voglio che succeda, Violetta.- , -Non smetterei mai di amarti, purtroppo.- , -perchè 'purtroppo'?- , -Un amore non ricambiato fa sempre soffrire.- sorrido tristemente e mi allontano, mentre lui mi osserva non replicando, ciò mi fa capire tante cose, lui non arriverà mai ad amarmi. -Forse è meglio che vada.- dico strofinandomi le mani. -Aspetta..- mi esorta, -Leòn, basta, non prendiamoci ancora in giro.- dico facendo una smorfia, lui scuote il capo -Tu non capisci..- , -Capisco tutto invece. Tu non mi amerai mai.- , -Perchè pensi questo?- , -Non lo penso, lo so!- , -E' il passato, mi condiziona, vorrei che mi aiutassi a scacciarlo via dai miei pensieri.- Dice come implorandomi. -So che ci andrebbe di mezzo la mia vita, Leòn.- mi temano le labbra, -Forse è solo meglio che mi sbrighi, mi sbrighi a dimenticare, perchè se non dimentichi subito non dimentichi più; E non importa se la vita va avanti, se ogni cosa ti ricorda che certe cose non possono funzionare. Se non dimentichi subito, certi ricordi ti vengono a cercare, esattamente come è successo con te.- Stringo gli occhi e respiro piano. -Non voglio che tu ti dimentichi di me.- Mi dice, -Ti comporteresti da egoista.- A questa parola lui si irrigidisce. -No, non mi sono spiegato.- Si avvicina a me ancora una volta, mi prende per i fianchi e preme le sue labbra contro le mie; sento le sue crespe e rovinate catturare le mie tremanti. Cerco di emollire le sue, come un balsamo magari, rispondo al bacio senza esitare più di tanto infilando le dita tra i suoi capelli come ho già fatto questa mattina. -Vorrei.Solo.Che.Tu.Mi.Aiutassi.- Dice tra un bacio e l'altro. -Io.Vorrei.Che.Tu.Dimenticassi.- Faccio lo stesso, e a fiato terminato mi stacco mordendogli il labbro inferiore. -Ci proverò ancora, con il tuo aiuto.- dice respirando affannosamente. -Non voglio essere 'la ragazza che usi per dimenticare l'ex'- detto ciò lui contrae la mandibola e serra gli occhi violentemente, come se provasse un dolore infernale al petto. -Non posso nascondertelo.- riapre gli occhi, e non so leggerli, non questa volta. -Cosa?- Domando intimorita, ancora con le braccia che circondano il suo collo. -Be'...lei...- , -Lei chi?- , -Ally, la mia ex- , -Eh, cosa?- , -Questa sera...- , -COSA?- , -Mi ha baciato.- confessa abbassando il capo, io ritraggo le braccia ponendo le mani davanti alla mia bocca spalancata. Lo guardo con gli occhi sgranati e solo dopo pochi minuti ho il coraggio di formulare una frase. -Come hai potuto baciarmi adesso? Dopo aver toccato le labbra di un altra?- Urlo con voce graffiata. -E' stata lei a baciarmi.- risponde con voce piena. Faccio un respiro profondo ignorando il dolore al cuore, giro i tacchi e inizio a correre. -Violetta aspetta!- mi segue. -Lasciami in pace!- Urlo cercando di accelerare la corsa, lo sento afferrarmi la vita da dietro -MOLLAMI, LASCIAMI IN PACE!- grido prepotentemente, quando mi accorgo che è più forte di me mi accascio a terra, cedendo a un pianto disperato. -Ti accompagno io a casa.- , -Non è affatto necessario.- riesco a dire a malapena con la voce strozzata, -Hai visto che ore sono?-.
Sdraiata nel letto, continuo a strappare pagine del mio quaderno che ritraggono il viso di Leòn, prendo il mio diario e inizio a stracciare anche i fogli con su scritto il suo nome a caretteri sempre differenti. Non posso credere che l'abbia fatto. Avrei dovuto immaginarlo, non si sarebbe mai innamorato di un disastro come me. Mi sono fatta riaccompagnare solo perchè non avevo forze, ne' per camminare, ne' per fare altro. D'un tratto sento bussare alla porta della mia camera. -Chi è?- Domando mentre raccolgo velocemente i resti dei disegni di Leòn. -Sono io.- apre la porta e si ferma sull'uscio. -Papà, dimmi.- Dico dissimulando e cercando di nascondere il mio volto. -Non sei proprio brava a piangere senza far rumore.- Entra e si chiude la porta alle spalle. -Io sto bene, te lo giuro; Soltanto non guardarmi negli occhi per favore.- si avvicina e si siede sul bordo del letto. -Perchè sei uscita senza dire niente a quest'ora di notte? Sai che io e tua mamma siamo stati in pensiero.- , -Papà avevo avvisato Olga..- , -E' stata lei infatti a tranquillizzarci, altrimenti avrei chiamato la polizia, non farlo mai più.- , -Va bene.- , -Sai che non ti sto facendo storie solo perchè non riesco a vederti in questo stato no?- , -Si.- , -Posso sapere cos'hai?- , -Papà, ho bisogno di rimanere sola, sul serio, per piacere.- , -Va bene, lo faccio solo pe...-, -Perchè non riesci a vedermi così, ho capito.- Lo interrompo ripetendo a cantilena. Dopo avermi dato un bacio sulla fronte si allontana -Buonanotte.- , -Notte.-  ed esce dalla camera. Anche lui, si il mio papà, so che mi ha vista arrivare con il messicano, chissà perchè non mi ha detto niente. Mi dispiace averlo dovuto mandare via, ma non riuscivo a reggere il suo sguardo.
Mi giro e mi rigiro nel letto, troppi pensieri, troppe lacrime. Prendo il telefono ed entro su What's app: 567 messaggi. Dio santo. Sul gruppo della classe si sono dati alla pazza gioia. Francesca: 123 messaggi. Camilla: 45. Diego: 23. Il resto del gruppo. Mi hanno praticamente bloccato un cellulare. Noto che Camilla è online invece Fran no. Sono le 04:00 del mattino.
''Ancora sveglia?''
4:03 AM
invio il messaggio che viene subito visualizzato.
''potrei dire lo stesso di te''
4:03 AM
Risponde.
''Ho visto Leòn''
4:05 AM
invio. Sta scrivendo...
''COSA?''
4:05 AM
Risponde all'attimo.
''Rispondi al cellulare che ti sto chiamando.''
4:06 AM
Scrive di seguito.
Sento il telefono vibrare e rispondo subito. -Hey..- , -Vilu, allora?- , -Niente Cami, è successo un casino..- Sospiro. -Stai piangendo?- non rispondo. -Adesso spiegami, cosa fai oltre a piangere, ad amarlo e ad aspettarlo? Dimmi ti prego che pensi ai tuoi capelli, che hai un libro sul comodino, che se lo smalto si rovina tu provvedi a rimetterlo. Dimmi che non ti sei forse dimenticata dei tuoi amici, che pensi ancora a quel sogno di cui lui non ha mai fatto parte. Dimmi, se ti ritrovi da sola un sabato qualsiasi, non vorresti morire; che se tua madre prova ad abbracciarti, tu non la mandi via come se fosse solo colpa sua. Dimmi che, quando vai in giro per le strade, riesci ancora a guardare i fiori senza pensare che appassiranno. Non è quello il loro lato migliore, non è a quello che devi pensare. Dimmi che non sei veramente convinta che dire 'ti amo' voglia dire essere tristi, che riesci a guardare chi si da la mano senza odiare la coppia; non hanno fatto niente quei due, non hai fatto niente tu. Lo sai vero? Non hai fatto niente di male. Dimmi, ti prego che hai ancora voglia di guardare un film sul divano, che il tuo gelato preferito ti fa ancora venir voglia di ridere un pò, che non credi che amare sia sbagliato. Dimmi che lui non ti ha cambiata, dimmi che sei consapevole di esistere a prescindere da voi. Dimmi, ti prego, che non devo dirtelo io, dimmi che lo sai da sola, che vali qualcosa anche se lui non c'è.- Mormora l'ultima frase scoppiando a piangere, il mio cuore prende a palpitare, -Non so se posso dirtelo... non lo so.- Rispondo afflitta con la voce a tratti udibile. -Meriti tutto l'amore di questo mondo, meriti che qualcuno venga a strisciare ai tuoi piedi e ti tratti come una regina!- Urla non rendendosi conto di che ore sono. -Lo so, lo so che magari merito di meglio, ma io voglio lui!- , -Dimenticalo Vilu, ti fa solo soffrire!-. Attacco al telefono e mi getto a peso morto sul letto. Non voglio sentire nessun'altra voce. Mi dicono 'dimenticalo, ti fa solo soffrire', ma nonostante tutto è sempre stato la mia cura.


ANGOLO AUTRICE
Hey, Hey, Hey!!!! Che mi dite bei bimbi?! hahaha come va la vita? xD Be' a me bene da quando è finita la scuola.. ieri ho visto un vestito strabiliante e....Okno... a voi non credo interessi più di tanto HAHAHAHA Dai cerchiamo di sdrammatizzare il capitolo u.u Benee Scusate per l'ennesima volta il ritardo, ormai ci avete fatto l'abitudine no? *Si rintana a piangere* I'm soooo sorryyyy!! Be' passiamo al capitolo: Avrete notato che è apparso qualcuno.... Ta daaaaa Allyy!!! Ally Ruiz (Cognome suggerito dalla mia collega Niley u.u) Ve la immaginavate così?? Commentatee!! xD Allora riassumiamo algo: Leòn arriva alla festa, ma chi l'ha organizzata ne avete idea? Booohh si scoprirà presto! Ojoo! Incontra delle ragazze, cerca i suoi amici ed esce in giardino per poter parlare al telefono con Tommy, ma ad un tratto compare la tizia che ho notato odiate a morte hahaha (Niley certo che tu vuoi fare una strage! O.o xD) Dopo questo capitolo avete cambiato idea sul suo conto? hahaha Be' dopodichè il bacio! (Lo ha baciato solo lei u.u) Chi arriva? Elliot (Attuale fidanzato) ed Angie...emh, Elliot e Angie avranno qualcosa a che fare? Buuu... capitolo 14 ù.ù hahah.. Elliot-pugno a Leòn-Ally reagisce come nessuno si aspettava-Leòn se ne va-compare tomàs-leòn sgomma-arriva al luogo incantato-incontra Violetta *_* Quaaa è bellooo hihihihi Abbraccio 'o mi salva o mi uccide'! Leòn non da spiegazioni per la buca, lei tenta svariate volte di andarsene ma alla fine lui la baciaaa 'Applausi per Clarii!!! u.u' (Clari sono io xD), in seguito però Leòn le confessa del bacio AllyxLeòn, e la sua reazione l'avete letta:/ 'Fischi e buuu per Clari' ç-ç alla fine dopo varie conversazioni la riaccompagna a casa. -Letto-Padre sbattuto fuori verbalmente-Whatsapp-Camilla al cellulare. Mi piace molto ciò che Cami dice a Vilu, fa molto piangere ç-ç......Be'... cosa succederà il giorno dopo a scuola??? E Francesca? Che avrà fatto? La band? Violetta e la sua passione? Leonetta? Vedremoooo nel capitolo 14 che si intitolerà 'Capitolo 14' waaaaaa!!! xD Allora ringrazio tutti i lettori che mi sostengono, i recensori, chi ha aggiunto la storia ai preferiti, seguiti e ricordati GRAZIE! non mi stancherò mai di dirlo! Un salutoo alla scrittrice che ha fatto le storie più belle di Efp: Niley Story (@MagicGirl96) Teee quierooo! (Ah sapete che fine ha fatto Leonetta99 O.o? non la sento da tanto :,( ) Bee' un bacio a tutti e alla prossima!! :**
-BeYoSinger <3

  
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