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Autore: Yuko otaku powa    21/06/2014    5 recensioni
Mihawk occhi di falco, il misterioso e freddo spadaccino.
Una promessa, la scoperta di un calore immenso, una forte emozione.
L'amore perduto (?) dello spadaccino più forte del mondo, ma il finale non è ancora stato scritto, solo loro possono impugnare l'elsa della spada che deciderà il loro destino.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul Mihawk, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Drakul Mihaw, Occhi di Falco.'
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Occhi di falco.

 

Mai, mai in vita sua avrebbe voluto innamorarsi.

Le emozioni tradivano, facevano soffrire e distraevano in battaglia.

Un vero guerriero non deve mostrare le sue emozioni al nemico e lui era sempre stato un tipo pratico: se le emozioni erano difficili da nascondere bastava eliminare il problema alla radice, bastava non provare emozioni, cancellarle .

Non era stato difficile per lui, era sempre stato da solo concetti e come amore ed affetto gli erano del tutto estranei.

Sentirsi soli è impossibile se non si sa come si ci si sente in compagnia.

Questo era il riassunto della sua vita, solo, senza nessun problema, contando solo sulle sue forze.

I falchi cacciano da soli.

Era entrato nella ciurma di Gol. D. Roger. solo allo scopo di trovare la leggendaria spada, quella che lo avrebbe reso invincibile.

Sembrava tutto perfettamente calcolato ma Lei arrivò a rovinargli i piani...

 

 

 

 

Era il crepuscolo sulla nave del re dei pirati e le reclute festeggiavano dopo un arrembaggio ben riuscito, bevendo come dei forsennati.

-Mihawk, non fare l'antipatico: vieni a divertirti con noi, hic!-

all'improvviso un braccio si poggiò sulla sua spalla ed il fiato pesante di un ragazzo con un cappello di paglia in testa arrivò alle sue narici.

-Shanks, sei ubriaco fradicio: mi sembra che tu ti sia divertito abbastanza!- disse freddo.

Lui e Shanks erano l'uno l'opposto dell'altro, uno freddo, solitario e distaccato, l'altro festaiolo, allegro e sognatore.

Mihawk decise che se voleva un po' di pace doveva arrampicarsi sulla cima dell'albero maestro, almeno lì il canto dei suoi compagni tutt'altro che sobri l'avrebbe disturbato di meno.

Si arrampicò fino al punto più alto della nave e si sdraiò.

L'altezza gli trasmetteva un grande senso di tranquillità, stare lontano dagli altri gli metteva tranquillità.

Era un bel posto quello, doveva ricordarsi di tornarci.

-Ehi, ciao!Non ti avevo visto, anche tu qui a guardare le stelle?-

Una voce lo distolse dai suoi pensieri, non era solo;

Mihawk grugnì infastidito ed osservò la sua interlocutrice, capelli biondo scuro, la frangia tenuta indietro da una bandana verde muschio, un viso dai tratti gentili con due grandi occhi color ambra lo fissava con un'enorme sorriso sul volto ricoperto da lentiggini.

La prima impressione fu che si trovasse davanti ad una persona fastidiosa. Grugnì.

-Ma cosa fai?L'orso?-le chiese lei divertita.

Ma il ragazzo non si stava divertendo.

-Vattene.-disse freddo.

La ragazza parve congelarsi ma si riprese in fretta.

-No.-

-Allora me ne vado io.-il ragazzo fece per alzarsi

-NO FERMO!-

il tono di voce spaventato della ragazza lo prese alla sprovvista e si fermò istintivamente.

-Si può sapere che problema hai?-

Mihawk non amava le persone rumorose, specialmente chi gridava senza motivo.

-S-se ti alzi, p-potresti cadere...-disse lei abbassando lo sguardo, per poi rabbrividire ed aggrapparsi all'albero.

Il ragazzo la squadrò, una persona infantile che aveva evidentemente un problema, appunto: lei aveva un problema, non lui.

-Io me ne vado.-disse alzandosi.

La ragazza era paonazza e non lo guardava negli occhi, cercava di non guardare a terra ma ogni volta il suo sguardo cadeva sul ponte e lei tremava.

-Le persone prima di cacciarsi in situazioni difficili dovrebbero riflettere sulle conseguenze.-

Detto questo si voltò cadde nel vuoto.

-Kyaaaaa!-l'urlo della ragazza accompagnò la discesa e si spense solo quando il ragazzo atterrò sulle aste scricchiolanti della nave perfettamente incolume.

Sorrise con sguardo di fida.

La ragazza lo guardò digrignando i denti mentre che si voltava ed andava verso la sua cabina.

Decise di affrontare le sue paure, in fondo era quello il motivo per cui era salita lassù, si era fermata a guardare le stelle.... e si era accorta che non riusciva a scendere.

Guardò il cielo e si tuffò nel vuoto.

 

 

 

 

 

Quando aprì gli occhi la luce la accecò.

Dov'era?

Perché era lì?

All'improvviso ricordò tutto: era svenuta mentre precipitava dall'albero della nave!

Ma lei non era sulla nave, era su una scialuppa di salvataggio!!

Cos'era successo dopo che era svenuta?

-Odio le persone fastidiose.- quella voce fredda...dove l'aveva sentita?

I suoi occhi iniziarono ad abituarsi alla luce del giorno e le sagome sfocate le arrivarono alla mente sempre più nitide.

Sulla scialuppa c'era un'altra persona, un ragazzo più o meno della sua eta.

Era bello, aveva un'aura di mistero intorno a se, la pelle candida ed i capelli neri, ma ciò che saltava all'occhio erano due, grandi, ipnotici occhi dorati, come quelli di un falco.

Non era la prima volta che lo vedeva.

All'improvviso si ricordò.

-Sei il folle che si è buttato dall'albero maestro!- gridò indicandolo.

Lo spadaccino sbuffò infastidito.

-Non sei nella posizione di criticare!-

disse lui in modo distaccato, com'era freddo!

Però aveva ragione.

-Cos'è successo?-chiese lei portandosi una mano alla fronte, aveva un forte mal di testa.

-Sei caduta in mare, ho chiamato gli altri ma con la musica non mi hanno sentito, così ho dovuto recuperarti io.-era evidentemente scocciato, bhè, almeno adesso sapeva che le emozioni ce le aveva!

-Grazie.-disse imbronciata-Comunque non facciamone una tragedia, quando si accorgeranno della nostra mancanza verranno a prenderci.-disse cercando di essere ottimista.

-Si certo, si accorgeranno subito che due reclute sono cadute in mare.-proferì lui sarcastico.

Lei si rabbuiò.

Aveva ragione di nuovo.

-Come facciamo ora?-chiese sull'orlo delle lacrime.

-Tu fai troppe domande.-disse lui calmo spostando il suo sguardo sul mare.

-Ora stai zitta.-

Sollevò il braccio aspettando il momento propizio mentre la ragazza l'osservava curiosa.

Veloce la mano dello spadaccino scese in picchiata ed infranse il pelo dell'acqua, riemergendo con un pesce fra le mani.

-WOW; COME HAI FATTO!?-gli occhi della ragazza si illuminarono.

“Infantile” pensò Mihawk, prima di accorgersi che i suoi occhi si erano soffermati per troppo tempo in quelli di lei.

-Ehi abbiamo entrambi gli occhi color ambra!!-esclamò lei divertita.

-Mh, vediamo...visto che la tua mano sembrava un falco e visto il colore e la forma dei tuoi occhi....

ti chiamerò Occhi di Falco!-

-Mihawk.-

-Eh?-

-Il mio nome.-

-Io sono Melissa, piacere!-

Disse lei illuminandosi in volto, gli tese una mano, ma lui non la prese.

-Non mi piace essere toccato.-disse riluttante.

-Oh.-la ragazza lo guardò per qualche secondo, pensierosa.

-Quindi ti agiti se faccio così!- esclamò saltandogli addosso.

-F-ferma che fai?-la ragazza con un sorrisetto malvagio in volto faceva il solletico al temuto Occhi di Falco, gli scompigliava i capelli ed ogni volta che il poveretto provava a liberarsi lei gli saltava in groppa.

-FERMA!-gridò lui paonazzo in volto, cercando di colpirla con una sberla, che lei fermò abbracciando il ragazzo con foga, imprigionandogli le braccia al torace.

Panico.

Mihawk si divincolava come un'anguilla ma non riusciva a liberarsi dalla presa.

Si fermò.

Quello strano gesto gli stava riempiendo con uno strano tepore il corpo, immobilizzandolo.

Era una sensazione piacevole, ma del tutto estranea.

La ragazza lo liberò.

-Ehi, tutto bene?-chiese, notando l'espressione sconvolta sul volto del ragazzo.

-Non dirmi che non hai mai abbracciato una ragazza!-disse lei beffarda.

-Abbraccio?-chiese lui lentamente.

Il suo tono di voce era basso ma la ragazza lo sentì ugualmente.

-Non dirmi che non sei mai stato abbracciato prima!-esclamò strabuzzando gli occhi.

-Eppure avrai pur vissuto con qualcuno, amici, parenti, è un gesto d'affetto!-

-Affetto- Mihawk disse lentamente quella parola, marcandone ogni sillaba.

La ragazza lo guardava triste, ci si dimenticava spesso, quando si stava bene, di quanto potesse essere dura la vita per gli altri.

Si sentiva uno straccio, aveva fatto un'osservazione molto indelicata ed adesso non sapeva cosa dire...

Pensò a come doveva sentirsi lo spadaccino.

Un'altra fitta allo stomaco.

Se lei non fosse mai stata abbracciata, si sarebbe sentita molto triste.

Ecco cosa ci voleva!

Per ringraziarlo per averla salvata gli avrebbe insegnato cos'è l'affetto e sarebbe diventata sua amica!

Lo abbracciò ancora, questa volta con delicatezza, un abbraccio dolce.

Il contatto così carico d'affetto fece sobbalzare Mihawk che però non oppose resistenza ed, un po' titubante, rispose all'abbraccio.

Era piacevole, sentiva il profumo di Melissa cullarlo, sapeva di mare e gelato, frose ne aveva mangiato uno la sera precedente.

In quel momento la ragazza non era più la persona fastidiosa che aveva incontrato prima, era....

-.......una persona importante.-disse lentamente il ragazzo come se stesse afferrando un concetto alieno.

-Si esatto!-disse lei dolcemente:

-Gli amici sono persone importanti e da oggi noi due siamo amici, ok?-continuò sorridendo.

Mihawk sentì un nodo alla gola e riuscì solo ad annuire con la testa.

 

 

 

 

 

 

-Guarda, questa volta ci riuscirò!-Melissa aveva un'espressione determinata sul volto, teneva la mano alzata e fissava il mare.

Veloce, la sua mano guizzò in acqua, ma non afferrò niente....

-Nooo, uffa di nuovo!-disse stremata.

-Siamo 30 a 0-le ricordò lo spadaccino.

-Uffa, saranno mesi che navighiamo!-si lamentò la ragazza.

-E' passato solo un giorno da quando sei caduta in mare.-le fece notare il ragazzo.

-Si, un'infinità!E non si vede neanche l'ombra di...TERRAAA!-urlò felice la ragazza indicando l'orizzonte, dove il sole tramontava sulle colline che circondavano un villaggio di pescatori.

-Mihawk guarda un villaggio!-

-Come se fosse la prima volta che ne vedi uno...-

La compagnia di Melissa aveva reso il freddo spadaccino leggermente più loquace, molto leggermente.

I due remarono fino alla riva.

-Si siamo salvi!-la ragazza abbracciò Mihawk (rigido come una tegola) che appena sciolto l'abbraccio la guardò imbarazzato.

-Cosa c'è?-chiese lei.

-Niente...sei piatta.-

-COOOSA, tu brutto....-

 

 

 

Il villaggio non era molto grande ma c'erano comunque un sacco di negozietti e bancarelle, doveva esserci una festa locale perché la gente passeggiava allegramente per le viuzze o sulla spiaggia.

-Wow guarda quanti negozi carini!-

-Prima pensiamo al cibo.-

Decisero di prendere dei takoyaki ad una bancarella li vicino.

-Mi scusi signore, come si chiama questo villaggio?-chiese educatamente Melissa.

-Questo è il villaggio Takatorò, sigorina, siamo piccoli ma gli affari dei nostri pescatori vanno a gonfie vele ed il nostro pesce è il migliore sul mercato!-disse fiero il vecchietto.

-Sa se c'è qualche peschereccio che sarebbe disposto a darci un passaggio per l'isola Thunderfly?-

chiese il ragazzo.

Era sicuro di aver sentito il navigatore della loro nave dire che la prossima isola sarebbe stata quella.

-Capitate proprio al momento giusto!Conosco una persona che fa proprio al caso vostro, ogni giorno va su quell'isola per vendere le sue merci ed importare vino ed altri prodotti, tornerà domani in città.-

-Ok la ringrazio.-disse freddo Mihawk, avrebbero dovuto pernottare alla locanda, per fortuna che si portava sempre un po' di denaro dietro e che Melissa aveva ancora il bottino dell'arrembaggio.

-Guarda, guarda!-disse lei strattonandogli il braccio

-Guarda che bella bancarella!-non fece in tempo a protestare che la ragazza l'aveva trascinato verso un bancone dove erano esposti vestiti e gioielli.

-Wow, guarda che bella questa collana, oh ma anche questo vestito!-

-Vuole provarlo signorina?-chiese sorridente la commessa.

-Oh si!Mihawk aspettami qui!-

-Ok.-

Seguì un silenzio pesante, il ragazzo sentiva lo sguardo della mercante su di lui.

-E' davvero una ragazza carina!-gli disse ammiccando.

Il ragazzo arrossì, aveva completamente frainteso!

Allora perché arrossiva?

-Eccomi, come mi sta?-

Melissa indossava un abito verde chiaro semplice legato da qualche nastro più scuro intorno alle maniche a sbuffo.

Era uno stile fresco e leggero, le donava molto.

Il ragazzo rimase a bocca aperta, come ipnotizzato.

-Oh, no lo sapevo: sembro un sacco di patate!Lo sapevo che era troppo femminile per una come me,

ora mi prenderai in giro a vita!-la ragazza parlava a macchinetta, il viso tra le mani.

-N-no..-disse imbarazzato-...stai bene-com'era difficile dirlo, a lui suonava come una confessione, distolse lo sguardo cercando di sembrare disinvolto.

-Non starai mica mentendo, eh?-chiese lei montando uno sguardo minaccioso.

Era troppo buffa.

Mihawk scoppiò a ridere, lui l'insensibile e freddo Occhi di Falco stava ridendo di cuore.

Melissa lo fissò incredula.

-Che c'è?-chiese lo spadaccino dopo essersi ricomposto.

La ragazza si ridestò dal suo coma.

-Dai, fallo di nuovo!-disse pastrocchiando con le sue guance.

-C-cosa?-

-Sorridi come prima, dai!Hai un sorriso bellissimo!-disse lei con slancio.

Ci volle qualche secondo perché entrambi si rendessero conto di cos'era appena successo, dopodiché i due si allontanarono imbarazzati.

-Allora signorina, prende il vestito o la collana?-

-Oh no, che scelta difficile!Mh..vediamo, prenderò il vestito.-

La commessa piegò il vestito e lo consegnò alla sua nuova proprietaria.

-Vado a prenotare due stanze alla locanda.-disse lei allontanandosi.

-Ci vediamo dopo alla spiaggia!-

Il ragazzo la seguì con lo sguardo fino a quando la sagoma di Melissa non scomparve tra le strade del villaggio.

Mihawk non era uno sciocco.

Aveva capito cosa provava per lei, Shanks da ubriaco aveva cercato più volte di propinargli dei bei discorsetti sull'amore, sulle donne eccetera, eccetera, ed anche se aveva tentato di ignorarlo,aveva riconosciuto in uno dei discorsi del rosso le sensazioni che provava in quel momento.

Non era un codardo e visto che ormai la sua freddezza era stata sconfitta, avrebbe affrontato i suoi sentimenti.

-Signorina, mi dia quella collana per favore.-

 

 

 

 

Era tarda sera ed i due pirati erano sdraiati sulla sabbia ed osservavano le stelle.

Melissa al chiaro di luna sembrava un angelo, aveva indossato il vestito nuovo e lasciato liberi i capelli che le ricadevano sulle spalle in boccoli dorati.

-Sai, guardare il cielo mi ha sempre aiutato!Quando ho paura guardo le stelle...e mi sento subito meglio.-disse lei piano.

-Guarda quella è Orione, le vedi quelle tre stelle lassù?-

Occhi di Falco non vedeva le stelle, la ragazza le oscurava completamente al suo sguardo.

-Chissà come siamo noi agli occhi di quelle stelle...-sospirò la ragazza.

 

 

 

 

 

-Melissa.-

-Mh?-

-Grazie.-

Lo guardò perplessa.

-E per cosa?-sorrideva, quanto gli piaceva quel sorriso.

-Per avermelo insegnato.-

La ragazza sorrise ancora, questa volta in modo triste.

Non era da lei quello sguardo, c'era qualcosa che la preoccupava.

-Tutto bene?-

-Mh, si..sono solo stanca.-

 

 

Silenzio, i due non parlavano, osservavano il cielo cercando le parole.

Una scia luminosa cadde leggera nella notte.

-Mihawk, guarda: una stella cadente!Esprimi un desiderio!Io voglio ...io voglio avere una vita serena con tanti amici!-disse in fretta, lo spadaccino sapeva cosa desiderava.

-Mihawk presto!-lo incitò lei.

Chiuse gli occhi.

-Io voglio,...io voglio stare con te Melissa.-

La ragazza si voltò ed arrossì.

-A-anche io.-disse piano.

-La collana, è per te-disse lui burbero porgendogli il ciondolo.

-Mihawk io, io...-

-Tu?-le chiese lui guardandola negli occhi, l'uno si perse nello sguardo dell'altro e senza accorgersene i loro volti si avvicinarono.

I due si baciarono dolcemente.

Mihawk non pote non pensare che amava quella ragazza che sapeva di salsedine e gelato.

Sapeva d'estate.

Melissa pensò che quell'uomo così freddo l'aveva stregata, era freddo come l'inverno fuori, ma aveva un cuore caldo che la riscaldava, si ritrovò a pensare alla cioccolata calda ed hai pupazzi di neve.

I due si staccarono da quel contatto delicato solo dopo, per respirare, dopodiché tornarono alla locanda mano nella mano.

 

 

 

 

Quella sera Melissa non riuscì a dormire.

Si sentiva un mostro, una stupida ed anche una codarda visto quello che stava per fare.

Aveva accettato quel lavoro pensando che sarebbe stato forte combattere contro i pirati per la giustizia.

Ma quando si era imbarcata sulla nave il suo piano era sfumato;

tra quei pirati c'erano tante brave persone che cercavano avventure ed inseguivano i propri sogni e la volontà di sconfiggere il “male” andò silenziosa a farsi benedire.

Poi, ciliegina sulla torta, aveva conosciuto lui e se ne era innamorata, e lui la ricambiava!

Ed ora non sarebbe più riuscita a farlo.

Era entrata tra le reclute della ciurma del re dei pirati dopo aver parlato con un cliente della locanda di sua madre arruolato nella marina militare.

Avevano bisogno di soldi ora che il padre se n'era andato e lei pensava che sarebbe stato un lavoretto facile:

al momento giusto avrebbe dovuto informare i marines sulla posizione di Gol. D. Roger in modo che loro potessero catturarlo.

Però ora non poteva farlo.

Se avessero catturato dei suoi amici della ciurma non se lo sarebbe mai perdonato.

Se avessero catturato Mihawk non se lo sarebbe mai perdonato!

Ed adesso l'unica cosa da fare era rinunciare all'incarico di spia ed abbandonare la ciurma.

Aveva scritto un messaggio al ragazzo, l'aveva messo in camera sua insieme alla collana, prima di andarsene gli aveva dato un bacio sulla fronte, quanto faceva male lasciarlo lì!

Ma non aveva scelta.

-Addio, amore.-sussurrò la figura sottile di Melissa mentre che scompariva nel buio della notte.

 

 

Il mattino dopo Mihawk aver letto il messaggio, era stato malissimo.

Lì Melissa gli raccontava della marina, della ciurma e di come mai non potesse rimanere al suo fianco, ma diceva anche che lo amava, che non l'avrebbe mai dimenticato e gli sarebbe rimasta fedele, infine lo pregava di cercarla.

 

Mentre il peschereccio partiva ed il sole sorgendo accarezzava le onde un ragazzo stringeva al petto un ciondolo a forma di pugnale, uno sguardo determinato verso l'orizzonte.

L'avrebbe ritrovata, era una promessa.

 

 

 

THE END ?

  
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