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Autore: Mary_Jane    02/01/2005    2 recensioni
Scritta in un attimo di depressione. Sulle note della splendida "I'm with you" di Avril Lavigne,una song-fic breve ma intensa,malinconica ed in parte autobiografica..
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DAMN COLD NIGHT


...


I'm standing on a bridge
I'm waiting in the dark
I thought that you'd be here by now
There's nothing but the rain
No footsteps on the ground I'm listening but there's no sound


E’ notte. Tutto dorme, tutto tace, come è giusto che sia. Ma io non dormo. Io ti aspetto. Ti aspetto qui, nel buio. Ti aspetto qui, sotto la pioggia. Ti aspetto qui, dove non odo altro che il silenzio. Ti aspetto qui, dove so che non verrai.
Ah,che stupida! Mi ero illusa di trovarti qui. Ma non è stato così, perchè tu non verrai. Non mi cercherai mai più. Forse è inutile rimanere qui, ad ascoltare la pioggia battere sul selciato. È meglio andare via, poichè sono sicura che non sentirò i tuoi passi alle mie spalle ...


Isn't anyone tryin' to find me?
Won't somebody come take me home?


Me ne vado. Cammino. Cammino senza una meta. Non posso tornare a casa, lo so. Ma non mi dispiace. A volte, vagare fa bene. Hai il tempo per pensare, per riflettere. Ma spesso è solo l’ennesimo mezzo per sentirsi soli e dimenticati ...
C’è qualcuno a cui interessa veramente di me? Qualcuno mi starà cercando in questo momento?
E tu ... tu mi stai almeno pensando, ora? ... spero di si.


It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand?
Take me somewhere new
I don’t know who you are
But I'm, I'm with you
I'm with you


Cazzo,fa veramente freddo. Ma non è solo perchè siamo in Gennaio; anche il mio cuore è freddo, gelido. La mia anima è lacerata, non riesco a respirare. Ho il fiatone, e non sto correndo. Sto andando fuori di testa, e la colpa è tua, solo tua. È come se stessi per morire. Possibile che non te ne freghi nulla di me? Ti prego, vienimi a cercare. Almeno tu. Non mi aspetto che i miei genitori lo facciano, o che i miei “amici” lo facciano. Ma tu ... tu devi farlo. Per me. Tu, così strano, così complicato. Tu, pieno di difetti, eppure così perfetto ai miei occhi. Tu, che mi hai insegnato che cosa sono l’amore, l’odio, la sofferenza. Tu, che mi hai fatto provare sensazioni mai provate e poi mi hai abbandonata, scomparendo così come eri comparso, per poi tornare di nuovo, anche se tra noi non era più lo stesso.
Ricordi? .. anche la prima volta che ti ho visto pioveva. Pioveva a dirotto. Ma nel mio cuore c’era il sereno, quel giorno. Ero così felice, senza pensieri ... poi ti ho visto. Volevo apparire simpatica e cordiale ai tuoi occhi. Tu mi hai scacciata. Mi hai trattata male. Davvero male. perchè l’hai fatto? ... se tu ti fossi comportato come tutte le persone normali, magari sorridendomi e domandandomi quale fosse il mio nome, forse non avresti attirato la mia attenzione. Forse saresti stato uno come gli altri, una persona come tutte confusa nella folla. E invece ... e invece ho voluto fare di testa mia. Ti ho seguito, tormentato, esasperato. Sono davvero pesante quando mi ci metto, lo so. Ma qualcosa mi diceva di non cedere. Non volevo mollare. Non con te. Perchè già l’avevo capito, sai? Avevo capito cosa provavo per te. E volevo starti accanto, nonostante tu mi trattassi sempre come una bambina, insultandomi in continuazione e fregandotene di me. Ma alla fine ci sono riuscita, non è vero? Ce l’ho fatta a farti provare qualcosa nei miei confronti. Ed erano sentimenti veri, sinceri. Come quelli che io provavo per te. Ah ... tutto era così bello, così perfetto. Forse troppo. Ma presto è finito tutto in cenere ... tu non ti sei più fatto sentire, e hai calpestato tutto ciò per cui avevo lottato. Hai distrutto il mio dolce piccolo mondo. Hai mandato in frantumi la mia sicurezza, i miei desideri. Mi hai lasciata sola a piangere. Perchè ho pianto, sai? Ho pianto davvero. E tanto. Ho pianto per colpa tua. Mi hai lasciata nel dubbio di aver fatto qualcosa di sbagliato per mesi. Mesi! Ti rendi conto? E poi, proprio quando ero riuscita a dimenticarti, anche se non del tutto, sei ricomparso. Volevi vedermi soffrire ancora, non è vero? Non ti eri divertito abbastanza, o almeno così pensavo. Nonostante la paura e l’angoscia di soffrire ancora per te, ti ho affrontato con coraggio, un coraggio che non pensavo neppure di possedere.
E tu ... tu hai detto che era colpa mia. Era colpa mia se ci eravamo persi di vista.
Era quindi colpa mia se avevo passato mesi a soffrire? ed era sempre colpa mia se la mia personalità era cambiata in peggio, e il mio mondo era crollato?
No, certo che no. Non potevo accettare le tue insinuazioni, non io, che avevo sofferto in quel modo, per tutto quel tempo. Ma tu non volevi mollare. Non che me l’aspettassi, non sei mai stato un tipo portato ad accontentare la gente. E sei testardo. Davvero testardo. Vuoi sempre avere ragione. Già, a volte sei davvero impossibile. Alla fine, ho proposto un compromesso ... era stata colpa di entrambi se ci eravamo persi di vista. Era stata colpa nostra e del nostro sciocco orgoglio. Tu non hai ribattuto, cosa per la quale ti sono davvero grata. Ah, ero finalmente felice ... di nuovo. Peccato che la mia felicità fosse attaccata ad un filo molto sottile. Quel filo si è subito spezzato quando ho capito che tra di noi non era più lo stesso. Eri tornato a trattarmi male. Di nuovo. Eri tornato a trattarmi come agli inizi, con quel tuo modo di fare distaccato ed arrogante. Eri tornato a trattarmi come tratti tutti gli altri ....
Ed ora, ora è cambiato ancora qualcosa? Non riesco a capire, forse non ne sei pienamente sicuro neppure tu. Un giorno mi tratti male, il giorno dopo m’illudi trattandomi un po’ meglio, forse non di proposito ... probabilmente non te ne rendi neppure conto. Ma ricordati che alla fine il passato ritorna sempre, e nel tuo passato ci sono io. Per questo io credo ci sia ancora speranza. Una piccola, minuscola, speranza. Per noi due. Ed è per questo che ti sono vicino, in ogni cosa che fai. Io sono con te ...
sempre ...


I'm looking for a place
I'm searching for a face
Is anybody here I know
'Cause nothing's going right
And everything's a mess
And no one likes to be alone


E sto vagando ancora per la città, pensandoti. Forse sono alla ricerca di un posto che per me significhi casa, protezione. Ma quel posto non esiste. Non esiste, se tu non sei con me. Tu eri l’unica persona della quale mi importasse veramente, l’unica che mi facesse sentire protetta, l’unica che mi facesse sentire amata. Ma non posso contare su di te, ora. Ora sono sola, in questa fottuta città. In questa fottuta realtà. Ho freddo ed ho paura ... non conosco nessuno qui. Tutti questi visi, così insignificanti per me, così fottutamente sconosciuti. Ah ... so perchè scruto i loro visi ... perchè spero di vedere il tuo viso, in mezzo alla folla. Ma so che non lo vedrò. Cazzo, tutto va da schifo nella mia vita. Tutto, da quando tu non sei più con me. Tutto è così incasinato, dai contorni sfocati, sbiadito ... e mi sento sempre più sola, abbandonata da tutti. E nessuno ama stare da solo ... neppure tu, nonostante tu sostenga il contrario. Non puoi stare da solo. E lo sai.


Isn't anyone tryin' to find me?
Won't somebody come take me home?

It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand?
Take me somewhere new
I don't know who you are
but I'm, I'm with you
I'm with you


Oh, why is everything so confusing?
Maybe I'm just out of my mind
Yeah yeah yeah


Oddio, è tutto così confuso! Non riesco più a capire se ti voglio bene, se sono innamorata di te ... o se ti odio. Forse sono semplicemente impazzita. La mia testa è piena di pensieri, frasi, immagini ... provo tristezza, rabbia, angoscia ... e sono sola.


No, forse non sono sola. Una voce chiama il mio nome, la sento bene. Mi volto. Si tratta di una delle mie “amiche”. Oh, vattene. Vattene via, idiota! Non mi servi, lo capisci? Mi senti??!! Non mi servi in questo momento!
-Ehi,ciao! Che ci fai da sola in giro a quest’ora?-
Non te ne fotte cosa ci faccio in giro da sola a quest’ora.
Vattene.
-nh .. niente di speciale-
Non so perchè le rispondo. Dovrei correre via, allontarmi da questa cretina che neppure mi conosce veramente. Che non sa cosa sto passando.
-ah .. beh, stai bene?-
Ancora mi parli!? Dio mio, vattene! Vattene via!
-Si .. benissimo!-
Non è vero. Non sto bene. Non sto affatto bene. Non sto bene per un cazzo!
-Scusa, ma sono di fretta ...-
Mi allontano, dopo averla salutata e averle sorriso di un sorriso finto. Lei non è che una pedina. Una pedina sulla scacchiera della mia vita. Lei non è l’Alfiere, non è il Cavallo. E non il Re, tantomeno la Regina. La Regina sono io, perchè questa è la mia scacchiera. Questa è la mia vita. Rimane ancora da capire chi diavolo sia il Re per me ...sei forse tu? No, non sei tu. Tu giochi contro di me. Tu sei il Re nero, io la Regina bianca. Sono curiosa di vedere chi vincerà la partita, sai? ...


It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand?
Take me somewhere new
I don't know who you are
but I'm, I'm with you
I'm with you


Chi sei veramente? Chi sei? Qual è la tua vera personalità? Che cosa pensi di me? ... forse non voglio saperlo.


Take me by the hand
Take me somewhere new
I don't know who you are
But I'm, I'm with you
I'm with you


Take me by the hand
take me somewhere new
I don't know who you are
but I'm, I'm with you
I'm with you
I'm with you


Continuo a camminare, anche se più lentamente. Non vorrei fermarmi, ma sento il bisogno di tornare a casa. Sento il bisogno di rivedere mia madre, anche se lei sembra non sopportarmi; sento il bisogno di rivedere mio padre, che a me sembra vivere in un mondo suo, un mondo dove io conto molto poco; sento il bisogno di rivedere mia sorella, sempre al telefono con le sue amichette sceme. E sento il bisogno di rivedere il mio gatto, unico testimone delle lacrime silenziose che verso la sera, nel mio letto, quando il peso dei miei problemi grava su di me in modo inesorabile. Quando penso a te ...

Si, torno a casa. Ho deciso.


Eccomi. Eccomi qui, davanti alla porta di casa, incerta se suonare o no il campanello. Chissà, potrebbe essere la cosa giusta da fare ... ma potrebbe anche non esserlo. Però ... cosa mi aspetta, fuori da qui? Il nulla ... visi sconosciuti ed inespressivi ... e persone ipocrite che credono di conoscermi ma in realtà non sanno nulla di me...


...


Sospiro. Poi suono il campanello. Subito sento la voce di mia madre dall’altra parte della porta ... -Chi è?- Non vorrei rispondere. Vorrei correre da te. Sei tu la mia vera casa, la mia vera famiglia... Ricordatelo sempre ... io sono con te ...

-Sono io. Sono tornata-


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Ed eccoci alla fine!!! Spero vi sia piaciuta!
Ma è tempo di ringraziamenti: prima di tutto un grande grazie ad Avril,perchè le sue canzoni mi sono sempre d'ispirazione,un ringraziamento speciale alla persona di cui si parla nella fic,perchè senza di lui non avrei mai scritto "Damn Cold Night" e...un ringraziamento a chi avrà il coraggio di leggere qst song-fic e commentarla!
  
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