#5
- Siamo tutti ex di qualcuno
Castle
entra a
testa bassa all’Old Haunt.
Striscia
i piedi
sul pavimento, schiacciato dal senso di colpa.
“Yo,
bro!”
riconosce la voce di Esposito e si volta nella sua direzione.
Al
tavolo con lui
ci sono anche Lanie e Ryan.
“Wow”
esclama Kevin
“Sembra che ti sia passato addosso un tir”.
Castle
si siede con
loro lasciando le braccia ciondolanti sotto il tavolo e la fronte
appoggiata
sul legno.
I
tre amici si
guardano preoccupati.
“Prima
di prendere
a testate il tavolo, ci dici cosa è successo?”
domanda Espo.
Lo
scrittore muove
la testa in diniego senza sollevarla.
Lanie
si avvicina
circospetta “Riguarda Mathieu?”.
Castle
solleva la
testa di scatto “Cosa sai??!!”
“So
solo che sei geloso dell’ex
di Beckett” spiega Lanie.
Castle aggrotta
le sopracciglia
“Sono sicuro che sai benissimo che non è un ex
qualsiasi”.
Espo e Ryan si
lanciano
un’occhiata perplessa “Tu sai di cosa stanno
parlando?” domanda l’irlandese
mentre il suo partner prontamente scuote la testa.
“E non
è solo gelosia” prosegue
Castle “È una questione di principio ormai: se io
ho una mia ex in casa è colpa
mia. Se ho un suo ex in casa e colpa mia. Perché ho la
sensazione che sia
sempre colpa mia?”.
I due detectives
alzano
immediatamente le orecchie. Meredith. Castle si sta sicuramente
riferendo a
lei.
Ma
l’ex di Beckett, invece?
“Ospiti
un ex di Beckett?”
tenta, invano Esposito.
“Voi
due state affrontando la
situazione in maniera esagerata” Lanie risponde a Castle,
ignorando i due.
“Odio
gli ex. Perché esistono?!
Sono una categoria infame! Sempre lì pronti a mettere
zizzania rievocando
ricordi ed emozioni passate. Li detesto. Sei un ex? E.ICS. lo dice la
parola
stessa. Ex, passato, adios, ciao ciao, caput! E invece no! Loro
tornano! Ti
vengono a trovare a casa per giunta!!” lo scrittore sembra
inarrestabile nel
suo monologo “Ci vorrebbe un bel falò in cui
buttare tutti gli ex!”
Lanie scuote
leggermente la
testa, sorridendo comprensiva “Castle, rifletti.
Stermineresti l’intero genere
umano, Kate compresa” vede lo sguardo dell’uomo
farsi attento e prosegue “Siamo
tutti ex di qualcuno. Tu sei un ex, Kate lo è. Io, Javi e
Kevin anche” i due
annuiscono, sentendosi finalmente partecipi “Non è
la fine del mondo. Non è
mica morto qualcuno” conclude con una tipica freddura da
anatomopatologa e
detectives della omicidi.
Infatti loro tre
sono gli unici
a ridere.
Castle non ride
affatto “L’ho
quasi ucciso” mormora sconsolato.
La risata di
Lanie aumenta di
volume, sovrastando le altre.
“No,
sul serio. È al pronto
soccorso con Kate, ora”.
I tre si
raggelano all’istante,
spalancando la bocca.
“A
quanto pare è allergico alla
Papaya” continua Castle.
Ryan beve un
sorso di birra e
poi domanda “E non lo sapeva?”.
Castle scuote la
testa.
“Dove
l’ha presa la papaya?”
chiede Lanie.
“A
casa mia. Gentile ricordo
lasciato da Pi...”
“Merda”
esclama Esposito “Come
sta, ora?”.
Castle si
stringe nelle spalle
“Lo stavano ancora curando quando è arrivata Kate
e mi ha praticamente
cacciato”.
Lanie gli posa
una mano sulla
spalla nel tentativo di confortarlo.
“Ho
cercato di farle vedere il
lato positivo: ora, grazie a me, Matt sa di essere allergico alla
Papaya, ne
starà lontano e si informerà sugli ingredienti
prima mangiare o bere qualcosa”.
Ryan sorride
“Scommetto che
l’hai fatta incazzare ancora di più!”.
“Sembrava
l’incredibile Hulk”.
Restano qualche
minuto in
silenzio assimilando le parole dette.
Poi Castle non
resiste oltre e
scoppia a ridere “Avreste dovuto vederlo. Gli si è
gonfiata la faccia come una
palla da basket!”.
Lanie cerca
invano di
bacchettare i tre che ridono a crepapelle ma cede quando visualizza la
scena
nella sua mente.
Quando la risata
generale scema
di nuovo in un imbarazzante silenzio Castle domanda “Sono
fregato, vero?”.
“Tentato
omicidio, Castle” gli
risponde Esposito “Beckett non te la farà passare
liscia”.
***
È
quasi mezzanotte.
Seduta sul
divano, Beckett
batte il piede sul tavolino con frenetica insistenza.
Poche ore fa
Mathieu ha
rischiato di andare in shock anafilattico; la lingua si era gonfiata a
tal
punto da rischiare il soffocamento.
Come era potuto
succedere?
Se avesse potuto
rivivere
quella giornata avrebbe evitato di invitare l’ex ragazzo a
stare da loro. Si
sarebbe risparmiata un bel po’ di nervosismo e discussioni.
Per fortuna ora
Matt sta bene e
riposa già da mezz’ora nella camera degli ospiti.
Ora invece
è preoccupata per
Rick.
Non risponde al
cellulare e non
sa dove si trova.
Sente di aver
esagerato al
pronto soccorso.
Non voleva
cacciarlo in malo
modo ma si era davvero spaventata nel saperli entrambi in ospedale e
nonostante
Castle le abbia subito spiegato al telefono che lui stava bene e che Matt era stato
curato in tempo, una
volta giunta sul posto la stanchezza e il nervosismo della giornata si
unirono
allo spavento appena provato e si riversarono sul povero scrittore.
Kate si sente in
colpa per
‘l’incidente’ di Matt anche se non
dovrebbe e sa che anche Castle si sente
responsabile.
Si è
scusata a nome di entrambi
anche con Mathieu.
“Il
tuo
fidanzato si è già scusato mille volte mentre mi
portava qui, Kate. Non è di certo
colpa vostra se non ho mai avuto occasione di assaggiare la papaya e
scoprire
di esserne allergico. Poteva succedere anche se non ti fossi venuto a
trovare...”.
Così
le aveva risposto Matt,
una volta che la lingua gli si era sgonfiata.
Ed è
tutto maledettamente vero,
allora perché il senso di colpa non si decide a passare?
E se non passa a
lei che non
era nemmeno presente e non è l’artefice del
frullato incriminato, come si deve
sentire Castle?
Non doveva
arrabbiarsi con lui.
Riprova a
chiamarlo. Staccato.
In
quell’anno e mezzo di
relazione Kate ha imparato che quando discutono, Castle è
solito isolarsi. Esce
per una passeggiata e spegne il telefono. Oppure si rintana nel suo
studio.
Gli serve per
pensare e
riflettere.
Ma di solito il
periodo di
isolamento dura venti minuti. Un’ora al massimo.
Non si era mai
negato per più
di due ore come sta facendo adesso.
Il preesistente
senso di colpa
per l’intossicazione di Matt adesso è sommato al
senso di colpa per la sfuriata
a Castle.
Doppia
dose dritta in vena pensa
sarcasticamente mentre finalmente decide
di alzarsi e di uscire a cercarlo.
Ma la sua
ricerca si ferma in
attesa dell’ascensore del palazzo, quando è
proprio Castle ad uscire dalle
porte automatiche.
“Ehi”
riesce solo a dire lui.
“Ti
stavo venendo a cercare...hai
il telefono spento...” .
Castle accenna
un sorriso “Non
di proposito, questa volta. Si è scaricato mentre ti
aspettavo al pronto
soccorso”.
Kate annuisce e
poi domanda
"Dove sei stato?".
"All'Old Haunt"
le
spiega Castle "Sapevo di trovare lì i ragazzi. Questa volta
non avevo
voglia di stare da solo".
"Tranquilla, non
ho
bevuto" aggiunge in fretta, volendo fugare ogni dubbio.
Kate accenna un
piccolo sorriso
“Non l’avevo nemmeno pensato” lo
rassicura immediatamente.
“Adesso
però...” borbotta Castle,
in direzione del mobile bar.
Si versa due
dita di scotch e
lo beve tutto d’un fiato.
Poi versa di
nuovo, altre due
dita.
Questa volta lo
passa a Kate.
Lei ci riflette
qualche
secondo, rigirando il bicchiere tra le mani.
Dopo quella
giornata, almeno una
bottiglia di vodka le ci sarebbe voluta.
Ma senza
fiatare, accetta e
beve anche lei tutto d’un sorso.
E
poi il silenzio.
Solo
il rumore dei bicchieri
nuovamente posati sul mobile bar.
“Scusa”
esclamano entrambi.
Un
sorriso compare sui loro
volti.
“Ho
esagerato ad arrabbiarmi
così” ammette Kate.
Castle
scuote la testa “Ti
ho innervosita tutto il giorno con la mia gelosia per Mattieu e per mia
esperienza diretta so che quando ti pulsano in quel modo le vene sulla
fronte
significa che stai affrontando un brutto caso al distretto”.
“Davvero
brutto” conferma
lei.
“Se
mescoli tutto assieme
direi che la tua reazione Hulkiana
è
più che giustificata”.
Kate
lo guarda con gli occhi
lucidi. È sempre troppo buono con lei.
“No,
Castle. La mia reazione
non è per niente giustificabile. Ti ho trattato come se
l’avessi intossicato
apposta quando so che non lo faresti mai. Gelosia o non gelosia non
faresti del
male a nessuno” gli dice prendendogli le mani.
Castle
fa una smorfia buffa
“Beh... non mi sarebbe dispiaciuto dargli almeno un
pugno” scherza “Ma anche
l’allergia non è stata male” poi
più seriamente, domanda “Sta bene?”.
Lei
annuisce “Sta
riposando” e
con la testa fa un cenno in
direzione della camera di sopra.
“Mi
toglieresti una
curiosità?” prosegue Kate abbracciandolo in vita e
appoggiando il mento sulla
sua spalla “Perché eri così geloso?
Viviamo insieme e ci stiamo per sposare. Ti
ho dato modo di pensare che tu non sia più quello che
voglio?”.
“No..no...non
è questo...” borbotta Castle, non
aspettandosi quella domanda.
“Allora
cosa?”.
“Non
voglio darlo per scontato ancora, tutto qui”
Castle alza le spalle e abbassa lo sguardo.
“Ancora?
Quando lo avresti dato per...” Kate si
blocca ricordandosi del discorso con Lanie di quella mattina
“Stai ancora
pensando a Eric Vaughn?”.
“No...o
meglio, sì... mi ha fatto capire che non
voglio sottovalutare il nostro rapporto e che solo perché
adesso stiamo insieme
e ci stiamo per sposare non significa che io debba abbassare la guardia
o darti
meno attenzioni” le spiega, conducendola verso il divano.
Lei si siede e
gli sorride dolcemente “Sono
d’accordo con te, Castle, ma voglio che ti dimentichi di Eric
Vaughn, ok? E
anche di Mathieu. L’unica cosa che ti devi ricordare e che io
stessa ti
ricorderò sempre è che ti amo”.
Castle sorride
immediatamente. Quelle due parole
dette da Kate lo lasciano sempre senza fiato.
“Mi
dovrei scordare dell’uomo che dorme al piano di
sopra?” domanda, mentre attira a sé Kate facendola
sedere sulle sue gambe.
Lei annuisce
“Da domani, quando lo aiuterò a
trovarsi un’altra sistemazione. Mi dispiace, è
stato irrispettoso nei tuoi
confronti invitare un mio ex fidanzato a stare qui”.
Castle la bacia
“Credo sia un’ottima soluzione”
esclama felice “E anche molto salutare per lui, vorrei
evitare di aiutarlo a scoprire
altre allergie”.
“Si
anche io!” ride Kate “Siamo d’accordo
allora?
Niente più Vaughn e niente più Mathieu”.
“Ok!”
Castle sta per baciarla ancora quando si
ferma all’ultimo momento “E doctor motorcycle
boy?”.
Kate sbuffa
“Sì, anche lui” e si riavvicina per
baciarlo ma Castle si scosta ancora.
“E
Demming?”.
La donna chiude
gli occhi respirando profondamente
“Sì”.
Chissà
come, Kate sa che l’elenco di Castle non è
ancora finito.
“E
Sorenson? E qualunque altro Mathieu in giro per
il mondo?” lo deve ammettere, si diverte un mondo ad
innervosirla.
“Sì,
sì, sì, Castle, scordateli tutti. Va bene? O
preferisci che inizi io a fare l’elenco delle tue
ex?”.
La risposta arrivò
immediata in un lungo e dolce
bacio.
Ivi’s corner:
awww quanto sono carini quando sono
pucci
pucciiiiiii *-*-*-*-*-*
Bon, non ho molto da dire, il prossimo sarà
l’ultimo
capitolo.
Le pene di Matthieu sono quasi
finite. Quasi.
Ma ci sei vede in giro presto, non
temete ;-)