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Autore: marauder11    22/06/2014    1 recensioni
"La realtà supera la fantasia perché il caso va oltre ogni immaginazione"
Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere un postino far capolino sullo scalino d'ingresso di Grimmauld Place numero 12, il 30 Dicembre del 2015.
Harry non si sarebbe mai aspettato di ricevere quella lettera, che cambiò la vita di molte persone.
******************
Harry pensò che una piccola rossa di nome Lily e una piccola bionda di nome Petunia ridevano di nuovo insieme. Stavolta la magia non le avrebbe separate, anzi, le avrebbe unite. Per sempre.
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Teddy Lupin | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 2 - Famiglia

 

«Tesoro, sai benissimo che stai sbagliando. Non dovresti andartene da lì, quella è la tua famiglia e ti vogliono bene. Ne soffrirebbero»

«Ma nonna, io non posso approfittare di loro, capisci?»

La nonna gli sorrise così tanto, che sembrava brillare di luce propria. La sua voce si affievoliva sempre di più, Teddy sentiva che quel sogno stava per finire…

«Tesoro mio, tu sei come un figlio per Harry e dovresti restare, davvero. Appartieni a loro e lo sai…» la nonna si alzò e iniziò a camminare, dopo aver fatto un cenno all’amato nipote. Teddy iniziò a correre ma non riusciva mai a raggiungerla. Era stremato; continuava a chiamarla ma questa non si voltava… fin quando….

 

 

«Teeeeeddyyyy… Alzati, su! Mamma dice che la colazione è pronta e che ha bisogno del tuo aiuto, tra poco arrivano gli ospiti!!» Un marmocchio dai capelli indefiniti tanto scompigliati, saltò sul letto di Ted Remus Lupin, quel 31 dicembre.

Teddy finalmente aprì gli occhi dopo aver mugugnato qualcosa di indefinito; volse il suo sguardo a sinistra in cerca del marmocchio e, non appena si volse a destra, vide un James Sirius Potter sfoggiare un sorriso a trentadue denti che stava a dieci centimetri dal suo viso.

«AAARGHH! Jamie, maledizione! Mi hai messo paura!»

James scese in fretta dal letto e uscì ridendo come un forsennato dalla stanza di Ted, che considerava come un punto di riferimento da quando era nato, e come un fratello maggiore da quando viveva lì, precisamente 6 anni ormai. Ted, fino ai suoi 11 anni, aveva vissuto con la sua nonna materna, Andromeda. Quest’ultima però si era ammalata ed era morta in pochi mesi. Il piccolo, al suo primo anno ad Hogwarts, era subito stato accolto in casa del suo padrino, che aveva fatto di tutto pur di farlo stare bene e gli aveva dato, assieme a Ginny, tutto l’amore possibile di una famiglia. Ted era felice in quella casa, quella famiglia la sentiva sua. Ma sapeva che in realtà Harry e Ginny non erano i suoi genitori e così, per non recare più loro alcun disturbo dato che doveva loro tanto per tutto quello che avevano fatto per lui, aveva deciso che compiuti diciassette anni e uscito da Hogwarts, si sarebbe trovato un lavoro e avrebbe preso casa a Londra, da solo. I suoi genitori e sua nonna Andromeda gli avevano lasciato un gruzzoletto niente male, che gli avrebbe permesso di poter realizzare quest’idea.

Qualche mese prima aveva comunicato questa decisione ad Harry e Ginny, e loro, seppur riluttanti e tristi per la decisione del grande di casa, avevano approvato. L’avrebbero appoggiato in tutto ciò che lo avrebbe reso felice, anche se questo comportava un allontanamento da lui.

Mentre Ted si alzava dal letto e tastava con i piedi il pavimento in cerca delle sue pantofole, vide sulla sua scrivania poco più in là un quotidiano di annunci. Si alzò e lo afferrò, rileggendo gli annunci di lavoro e gli affitti che aveva cerchiato qualche giorno prima. Voleva mostrarli a Harry e sapere cosa ne pensava. Non aveva mai fatto niente in vita sua senza aver chiesto un parere al suo padrino.

 

 

«Buongiorno tesoro, le tue frittelle ai mirtilli sono pronte!» disse Ginny che fece capolino dalla cucina, con un sorriso stampato in faccia non appena vide Teddy entrare in sala da pranzo.

«Grazie, Gin! Buongiorno anche a te»

Mentre Ted prendeva posto a tavola tra Harry e James, poggiò sul tavolo il giornale, che attirò subito l’attenzione del secondo.

«Dov’è Al?» chiese Teddy, non vedendo il secondo piccolo Potter in tavola.

«Ha fatto colazione molto presto ed è salito subito in camera sua» rispose James riluttante

«E come mai?» chiese Ted, mentre addentava la prima frittella della giornata.

«Ha detto che doveva cercare una cosa per Rose…» disse Harry distrattamente, mentre sfogliava la gazzetta del profeta che era appena arrivata.

Ginny prese posto in tavola accanto a Lily, esattamente di fronte a Teddy e al fianco opposto di suo marito.

James non aveva staccato gli occhi dal giornale di Teddy, mentre cercava di leggere qualcosa seppur fosse molto distante da esso.

Sembrava combattuto, infine si rivolse a Ted e disse

«Teddy, perché hai portato giù questo giornale?»

Harry, Ginny e Lily lo notarono, e fissarono Ted interrogativi, in attesa di una risposta da quest’ultimo.

«Beh, ecco… Io ho trovato degli annunci interessanti…»

Subito Harry afferrò il giornale e la sua espressione si incupì, Ginny si avvicinò al marito e dopo aver capito a cosa si riferiva Teddy, lo guardò visibilmente triste e preoccupata.

«Che annunci?» chiese ancora James che ora sembrava preoccupato. Lily guardava con gli occhi sbarrati alternativamente Teddy e James, il primo imbarazzato e il secondo piuttosto curioso.

Teddy guardò prima Lily e poi James e, impacciato ma cercando di sorridere, disse

«Dopo che… dopo che mi sarò diplomato, molto probabilmente prenderò casa da solo e mi cercherò un lavoretto…»

Lily abbassò il capo, triste, e sua madre la strinse a sé con un braccio.

La reazione di James fu diversa.

Si alzò e si parò davanti a Ted, con un’espressione corrucciata in viso «Ma perché vuoi andartene?»

«Beh, io… Voglio… voglio trovare la mia strada e ho già approfittato troppo di voi…» disse con tatto al piccolo, che prontamente rispose, quasi urlando

«Ma noi siamo la tua famiglia! Perché vuoi abbandonarci?»

 Ted cercò di assumere adesso un’espressione autorevole, tipica da fratello maggiore.

«James, non è così semplice…»

«Si invece, tu non ci vuoi più bene, non è così?» il maggiore di casa Potter corse via dalla sala da pranzo, mentre ricacciava indietro le lacrime che minacciavano di uscire. Salì in camera sua e, dopo aver sbattuto la porta dietro le sue spalle, scoppiò in lacrime sonoramente.

Ginny guardò il marito e seguì il figlio in camera, mentre Lily non si muoveva dal suo posto, e fissava Teddy.

«Io… io non volevo ferirlo»

Harry sorrise tristemente al figlioccio e gli strinse la mano che aveva poggiato sul tavolo, come per dargli forza.

«Tesoro, sai quanto ti adora… Sei come un fratello per lui, non vorremmo mai che tu andassi via da qui, lo sai…»

«Allora… Allora perché non gli dici che deve restare qui?» chiese Lily spiccia

«Tesoro, non posso… Teddy è grande e…»

«E vuole andare via… vero?» chiese Lily a Teddy, speranzosa di ricevere un no come risposta. Teddy però annuì, seppur tristemente, così la piccola si fece rabbiosa

«Allora è vero, non ci vuoi più bene… Anche per me sei mio fratello, sai? Esattamente come James e Albus, solo che tu mi tratti come una principessa! E se te ne vai, chi si prenderà cura di me?» disse Lily, prima di lasciare anche lei la stanza in lacrime.

Teddy a quel punto si alzò dalla sedia, a dir poco triste.

«Ted, se vuoi possiamo ancora parlarne…» disse Harry titubante

«No, lascia stare…»

 

«Harry, tesoro! Potresti andare tu ad aprire?»

Harry si diresse a grandi falcate verso il portone d’ingresso, con i marmocchi di casa che saltellavano alle sue spalle. Erano tutti eccitatissimi, erano già arrivati tutti i Weasley tranne Ron e la sua famiglia e i Paciock.

Aprì la porta e sorrise radioso.

«Neville! Professore, vieni qua!» disse Harry sorridendo, con fare solenne, accogliendo tra le sue braccia l’amico che rise di rimando.

«Ciao Hannah! Dov’è la piccola… Alice, ciao tesoro!» disse Harry, avvolgendo prima la moglie e poi la figlia dell’amico.

«Ciao principessa, hey campione!!! Harry, dov’è il mio figlioccio?»

Neville avvolse in un unico abbraccio sia James che Lily, mentre Albus stava nascosto dietro un vaso enorme, ridacchiando. Faceva sempre questo giochetto quando Neville lo veniva a trovare, si nascondeva perché gli piaceva quando il suo padrino lo trovava e gli faceva il solletico. E Neville che lo sapeva, stava al gioco ogni volta.

«Heeeey sciocchino… Sono qui!» strillò una vocetta

«Ahhhh, eccotii! Vieni qua, ti faccio vedere io chi è lo sciocchino qui!»

Il rito iniziò, mentre tutti si dirigevano verso l’enorme sala da pranzo dei Potter.

Teddy parlava con Victoire che lo guardava incantata e rideva, Molly e Lucy, le figlie di Percy, ammiravano la grande e ricca libreria di casa (seppur avessero ancora rispettivamente dieci e nove anni, mostravano di avere l’animo studioso del padre), Dominique, Louis, Fred e Roxanne giocavano con un gioco di società che aveva portato loro George, per tenerli buoni, direttamente dal negozio Tiri Vispi Weasley. Avevano tutti loro più o meno la stessa età; mentre Victoire era la più grande dei nipoti di Molly e Arthur Weasley, frequentava il sesto anno a Hogwarts e, come tutti in famiglia, era una Grifondoro. Proprio come Ted, che però frequentava il settimo anno.

Non appena Harry varcò la soglia della sua sala da pranzo, un’altra scampanellata raggiunse le sue orecchie, così si riprecipitò dinuovo verso l’ingresso, con dietro il suo trio di bambini.

Aprirono la porta e, mentre tutti erano stati colti di sorpresa, Lily aveva urlato gioiosa e si era tuffata tra le braccia dell’ospite inaspettato.

«AAAAAHHH! Lunaaa!»

Luna Lovegood, amica di Harry e migliore amica di Ginny, si era presentata davanti a casa Potter, rendendo più che felice la sua figlioccia Lily.

La avvolse in un abbraccio tenero e successivamente abbracciò Harry e i piccoli.

«Luna, avevi detto che non saresti venuta! E’ un piacere averti con noi!»

«Oh, beh, sai… Raccoglievo dei Plimpli d’acqua dolce quando mi sono resa conto che mi stavo annoiando, così sono subito venuta qui. Spero di non disturbare…»

Harry sorrise radioso, divertito dal tono della sua amica. Era felice che almeno lei fosse sempre la stessa, dopo quella terribile guerra che avevano combattuto insieme.

Un altro scampanellio, l’ultimo della giornata, annunciò l’arrivo di Ron, Hermione, Hugo e Rose…

«Finalmente, Granger! Ti facevo una puntuale!» disse Harry divertito a Hermione, che alla frase dell’amico lanciò un’occhiataccia al marito, che arrossì. Si avvicinò ad Harry e gli sussurrò «Miseriaccia Harry, ho preso l’automibole…»

«Automobile, Ron» lo interruppe Harry divertito

«Si, insomma… quella! Credevo di sapere la strada e invece… ci siamo persi un paio di volte! Non dire mai più niente riguardo al nostro ritardo, o Hermione mi ucciderà!» disse Ron, che fece ridere nuovamente il suo migliore amico, che avvolse le sue spalle con un braccio e disse

«Avanti Ron, sbrigati ad entrare, o dovrai sorbirti la predica di tua sorella!»

Così Ron attraversò l’uscio di casa Potter e si diresse con Harry in tavola, dove tutti li attendevano già.



Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo della storia, spero vi piaccia! Ringrazio Babyramone per aver recensito! alla prossima -Marauder11
  
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