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Autore: Julia Bex    22/06/2014    3 recensioni
Kate Beckett è la tata della figlia di Richard Castle, lavora e nel frattempo studia al Comunity College, nell'attesa di poter entrare in Accademia. Ad Alexis Kate piace, e il sentimento è reciproco, ma la giovane donna si renderà conto molto presto che per lei non si tratta solo di lavoro, i sentimenti per il padre della piccola vanno infatti molto oltre l'aspetto professionale e in seguito sarà proprio lui a darle man forte quando le cose con suo padre si complicheranno ancora di più.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Capitolo 14
 
Quando Kate ed Alexis tornarono a casa, erano ormai le sei di sera passate e Castle stava preparando la tavola per la cena. Alzò gli occhi su di loro quando entrarono. “Eccovi qua!” esclamò, “stavo per inviare una pattuglia a cercarvi. Hai comprato tanti bei vestiti, zucca?” baciò Alexis sulla fronte non appena si sedette a tavola, non prima di aver posato tutte le borse in salotto.
 
“Eccome!” disse Alexis, sorridendo raggiante. “Abbastanza da riempire il mio e il tuo armadio!”
 
“Wow, sarà un bel colpo per il mio portafoglio, eh?” scherzò Castle, riprendendo la carta di credito dalle mani di Kate. Le loro dita si sfiorarono per un momento e i due si guardarono intensamente, finché Castle non fu costretto a distogliere lo sguardo, distratto dalla voce di Alexis.
 
“Io e Kate ci siamo anche fatte le unghie!” gli disse emozionata, mostrandogli le unghie pitturate. “Vedi?”
 
Castle sorrise. “Vedo, vedo! E quanto è costato?” chiese guardando Kate.
 
“A te niente,” disse Kate, scuotendo la testa. “Ho offerto io.”
 
“Oh Kate, non avresti-“
 
“E’ apposto Castle,” insistette. “Avrei dovuto comunque farlo prima o poi, e le su unghie non sono costate praticamente niente dato che sono così piccole.” Disse l’ultima parte della frase con voce infantile, solleticando la pancia di Alexis facendola ridacchiare.
 
“Grazie ancora, Kate.” Disse Alexis, abbracciando Kate per la vita, che sorrise accarezzandole i capelli.
 
“Nessun problema, Lex.” Disse baciandole la fronte. “Adesso perché non mettiamo tutto in ordine prima di cena e ti cambi la mia maglietta con una nuova delle tue?”
 
Alexis fece spallucce “D’accordo.” Disse, saltando giù dalla sedia e correndo in salotto per prendere le sue borse.
 
Castle colse al volo l’occasione e baciò Kate sulla guancia prima che Alexis potesse vederli. “Grazie,” sussurrò “per averla portata fuori, oggi, intendo. E per aver pagato per la sua manicure. E per…essere qui. Grazie.”
 
Kate gli sorrise, poi guardò Alexis, che era visibilmente in difficoltà con le borse tanto che quasi le rovesciò, ridacchiando. Kate e Castle sorrisero. “E’ stato un piacere.” Disse Kate, senza staccare lo sguardo dalla bambina. “Davvero.”
 
Castle le sorrise dolcemente, prima di notare qualcosa. “Hey, hai fatto qualcosa hai capelli?”
 
Kate arrossì. Quel ragazzo era così perfetto. Perché deve per forza essere il mio capo?
 
Kate e Alexis portarono di sopra e sistemarono i loro nuovi vestiti (tutti quelli di Kate erano stati pagati da lei stessa, salvo un paio di capi che riservava per occasioni veramente speciali) e liberarono dagli armadi tutti quelli tropo piccoli o troppo rovinati per essere usati. Quelli piccoli sarebbero andati in beneficenza, mentre quelli rovinati li avrebbero dati alla signora Hopper che viveva due piani sotto e che lavorava in casa come sarta. Diceva sempre come fosse brava a riciclare qualunque cosa.
 
Quando furono finalmente tutti seduti a tavola per cena, Kate rimase stupita di che buon odore aveva. “Mmm,” disse, annusando il preparato che Castle stava servendo nel piatto di Alexis. “Ha un odore buonissimo Castle; che cos’è?”
 
Castle sorrise. “Sono i miei speciali spaghetti alla bolognese; uno dei piatti preferiti di Alexis.” Sorrise a sua figlia posandogli il piatto colmo davanti. Alexis lo guardò sospettosa.
 
“Che cosa hai fatto sta volta?” domandò Alexis.
 
Castle strabuzzò gli occhi. “C-come?” chiese. “Che cosa-?”
 
“L’ultima volta che mi hai preparato uno dei miei piatti preferiti era perché il mio pesciolino rosso era morto. La volta prima avevi ristretto Scimmia Pina nella lavatrice. E quella prima ancora, mamma si era trasferita in California. Quindi stavolta cos’è? Kate se ne andrà?”
 
Castle rimase sorpreso di come gli occhi della bimba si riempirono in fretta di lacrime alla sola idea di perdere la sua tata. Kate le strinse la mano. “No Alexis,” disse rassicurandola. “Te l’ho detto, non vado da nessuna parte.”
 
“Già,” disse Castle. “Kate non se ne va, zucca. Io però si, a dire il vero. Intendo, per qualche giorno.”
 
“Dove?” chiese Alexis, sollevata dal fatto che Kate non la stesse lasciando. Continuava a tenerle la mano, comunque.
 
“Austin,” rispose Castle. “in Texas. Ho finito il manoscritto e devo andare la per consegnarglielo.”
 
“Che cosa ci fa in Texas?” chiese Alexis.
 
“Terrorizza qualche povero cowboy che ha violato il contratto, probabilmente.” Disse ironicamente Castle. “Il punto è che devo andare laggiù per qualche giorno per consegnarglielo a mano dato che rimarrà là per un mese e che è lei che legge tutti i miei manoscritti, quindi non ho davvero scelta.”
 
Alexis si rattristò. “Non potresti semplicemente darlo da leggere a Dave o Annie o a chiunque altro?”
 
“No se vuoi che tuo padre mantenga la testa sul collo e magari in futuro qualche fratellino.” Rispose Castle senza pensare. Si insultò mentalmente quando Alexis gli rivolse uno sguardo interrogativo.
 
“Che vuoi dire?” chiese, i suoi occhi pieni di confusione.
 
Castle guardò Kate in richiesta d’aiuto e lei roteò gli occhi, scuotendo la mano di Alexis per ottenere la sua attenzione. “Tuo padre voleva solo dire che deve per forza consegnare il manoscritto a Gina oppure lei si arrabbierà molto. Ho conosciuto Gina e non credo che tu voglia vederla arrabbiata.”
 
Alexis scosse la testa, sapendo benissimo a cosa si riferiva. Poi tornò a rivolgersi a suo padre. “Per quanto starai via?” gli chiese.
 
“Due giorni credo, tre al massimo. Sarò di ritorno prima ancora che tu sappia che sono partito.” Le prese la mano, quella che Kate non stava stringendo.
 
“Quando?” chiese Alexis.
 
“Venerdì.” Rispose, “Quindi sarò tornato in tempo per il Ringraziamento, okay?”
 
“Okay,” disse Alexis, annuendo. “nonna starà qui?”
 
“Venerdì, si.” Disse Castle. “ma lei e quel suo nuovo fidanzato hanno grandi piani per il weekend quindi andrà via Sabato. Avrai Kate, comunque.” Alexis sorrise alla sua tata.
 
“Okay.” Disse Alexis. “Ora possiamo mangiare? Sto morendo di fame!”
 
Castle e Kate risero lasciando andare entrambi la mano di Alexis e Castle servì la cena nei loro piatti. Mangiarono in completo silenzio per tutto il tempo, Castle e Beckett si scambiarono sguardi quando erano certi che la piccola non li notasse.  


Eccomi eccomi, scusate se ci ho messo più del previsto ma è stata una settimana infernale!
Questo capitolo è abbastanza corto quindi penso che pubblicherò il seguito domani, la parte divertente sta per arrivare ;)
Grazie mille per le bellissime recensioni che lasciate sempre, fanno sempre molto piacere e appena posso risponderò a tutti!
Alla prossima (prestissimo)
XX
J
  
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