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Autore: skyewardlover    22/06/2014    1 recensioni
È passato un anno dalla sconfitta dell’Hydra e dalla morte di Garrett.
Il team di Coulson, nascosto in una delle basi segrete dello SHIELD, è stato rimesso in sesto e anche Fitz incomincia, finalmente, a stare bene.
I problemi, però, sembrano non essere ancora finiti. Molti traditori sono fuggiti e tocca proprio ai nostri agenti catturarli.
Ward è prigioniero nel carcere di massima sicurezza dello SHIELD e, Coulson, incarica Skye di fargli visita per proporgli un accordo.
La giovane ragazza si ritroverà ad affrontare le sue più grandi paure e a combattere contro i sentimenti che ancora la legano al suo ex A.S.
Questa storia racconta di come sia cambiata la vita del team e di come Ward cercherà la propria via per la redenzione.
Ma la squadra riuscirà a perdonarlo, dopo tutto quello che ha fatto? Ci riuscirà Skye?
In fin dei conti, resta pur sempre un assassino.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Skye, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
"La Missione"

 

“L’affetto per le persone care
è un lusso che ci si può concedere solo dopo aver eliminato tutti i nemici.
Fino al allora, chiunque tu ami,
sarà un ostacolo che ti priverà del coraggio e corromperà il tuo giudizio.”
 
 
 
L’agente Ward era rinchiuso, nel carcere di massima sicurezza dello SHIELD, da un anno, mentre il resto del team di Coulson era stato mandato in una base segreta per essere “rimesso in sesto”.
 
Dopo un anno esatto dalla morte di Garret, il famigerato Chiaroveggente, l’agente Skye venne convocata nell’ufficio di Coulson.
 
- Ho un’importante missione da affidarti, Skye. -
 
- Di che si tratta, signore? –
 
- Dovresti andare in questo posto, per rappresentarmi in una trattativa di... – l’agente Coulson si interrupe un secondo, come se non riuscisse a trovare la parola giusta. – Pace? – sembrò optare, alla fine.
 
Skye raccolse, dalla scrivania del suo superiore, la cartelletta contenente tutte le informazioni sulla missione che l’attendeva.
Ma la ragazza non riuscì ad andare oltre la prima riga.
Il suo cuore perse un battito, le sue mani mollarono la presa sulla cartelletta e, mentre guardava scioccata Coulson, un centinaio di fogli ricaddero sul pavimento.
 
-Coulson, la prego, mi dica che è solo un brutto scherzo! – esclamò, Skye.
 
-Non sono mai stato così serio. –
 
- Vuole davvero perdonarlo dopo tutto quello che ha fatto?- lo accusò la ragazza, incredula. –Dopo tutto quello che ci ha fatto?-
 
-Nei documenti della missione ci sono molte informazioni che spiegano il perché di ciò che l’agente Ward ha fatto, ma no. Non ho alcuna intenzione di perdonarlo- spiegò con tono pacato, ma autorevole, il vice direttore dello SHIELD. – Resta comunque il fatto che Ward è un nemico che si è arreso, un nemico che conosce tutti i segreti dell’Hydra e lo SHIELD intende sfruttarlo per eliminare qualsiasi traditore possa essere rimasto in vita. –
 
-Ma perché io? L’agente May è molto più qualificata, persino lei sarebbe...- provò a ribattere Skye, in preda ad una crisi di panico.
 
-So perfettamente che io e l’agente May saremmo in grado di gestire la cosa, il punto è: tu?- le domandò, passando dall’altra parte della scrivania, per guardare diritto negli occhi la ragazza.- Saresti in grado di gestire questa cosa? –
 
-Non posso, Coulson. Non posso essere lucida o imparziale con lui.-
 
-Devi riuscire a farlo, devi essere capace di mettere la missione prima dei tuoi sentimenti. –
 
-Come ha fatto Ward?- chiese, Skye. Gli occhi le diventarono lucidi pronunciando quel nome. Era passato un anno dall’ultima volta in cui il nome del suo ex A.S. le era sfuggito dalle labbra.
 
- Ward ha fatto di questo principio la sua vita, un buon agente sa che a volte è necessario spegnere quello che si prova per una buona causa, ma sa anche che questa opzione deve essere presa in considerazione solo come ultima possibilità. –
 
-Anche lui era convinto di lottare per una buona causa.- gli fece notare Skye, a mezza voce.
 
-E’ questo che dovrebbe distinguerti da lui.- la rimproverò con tono gentile, Coulson, mettendole una mano sulla spalla, per confortarla.
-Sii un buon agente, Skye. Impara a gestire i tuoi sentimenti, a soffocarli ogni tanto e impara a riconoscere il bene dal male. Devi dimostrare di...-
 
-Avere dedizione per un bene più grande, lo so. - annuì la ragazza ad occhi bassi, ripetendo le stesse parole che aveva usato Ward con lei.
-Non credo di esserne capace.- ammise, alzando di nuovo lo sguardo verso Coulson, cercando di trattenere le lacrime.
Lei non era uno specialista, non era stata addestrata a vivere in quel modo.
 
-Dovrai imparare, altrimenti non potrai essere un’agente dello SHIELD. -
 
-Ma, signore… -
 
-Niente ma, Skye. Sei stata promossa, in brevissimo tempo, ad agente di livello sei per un motivo, perché siamo rimasti in pochi e ancora meno sono le persone rimaste di cui mi fido. Devi dimostrare di poter essere un agente di livello sei, se vuoi rimanere in squadra. –
 
La ragazza rimase in silenzio per un lungo momento.
Sapeva che la missione che le stava affidando Coulson era molto al di sopra delle proprie capacità, ma non aveva altra scelta. Lo SHIELD era l’unica famiglia che avesse mai avuto, il team di Coulson, fatta eccezione per Ward, erano le uniche persone alle quali avrebbe affidato la propria vita, senza il minimo indugio.
Non poteva permettersi di perdere anche loro.
 
Deglutì, prima di annuire timidamente, accettando l’incarico.
 
Coulson sorride soddisfatto, battendo le mani.
-Preparati, parti domani mattina.-
 

 

“Ricorda quello che ti ho insegnato. Rispetta il discorso che ti sei preparata, non lasciargli il tempo di parlare se non è questo che vuoi.” le aveva detto May, prima che Skye salisse sull’aereo che l’avrebbe portata presso il carcere di massima sicurezza dello SHIELD.
“Devi recitare, come se fosse una poesia.”
 
Doveva restare calma. Aveva ripetuto il discorso che si era preparata, per tre volte da quando l’aereo era decollato, ma non riusciva a mettere un freno alle sue emozioni.
D’altronde, la presenza dell’agente Tripplet non migliorava le cose, il suo sguardo attento non la perdeva di vista un solo secondo. Sembrava alla ricerca del minimo segnale di cedimento, se si fosse accorto dei timori di Skye, sicuramente avrebbe interrotto la missione e sarebbero tornati da Coulson.
 
A quel punto, Skye sarebbe finita in guai seri.
 
“Tripp verrà con te a fare visita a Ward. Non temere, è solo una precauzione.”
Le aveva detto Coulson, nel vano tentativo di tranquillizzare la ragazza.
 
Odiava il suo superiore per averle fatto questo, per averla ficcata in una situazione simile. Come poteva pretendere tanto da Skye, dopo tutto quello che era successo tra lei e Grant?
Ma forse Coulson non aveva tutti i torti.
 
Troppe volte aveva permesso all’amore e ai suoi affetti di esserle di intralcio e, per questa sua debolezza, era stata tradita dalle persone alle quali più teneva. Non si sarebbe lasciata ingannare mai più.
 
Ma avere fiducia nelle persone significava davvero questo?  Debolezza?
 
Se c’era una cosa che in tanti anni aveva imparato, nell’essere sbattuta tra una famiglia e l’altra, era che nessuno resta per sempre, prima o poi, tutti se ne vanno.
 
 


La cella in cui era diretta si trovava dieci piani sotto terra.
Dopo cinque minuti passati in quei corridoi oscuri, illuminati solo dalla flebile luce di piccole lampadine, iniziò a sentirsi soffocare.
 
Come aveva potuto sopravvivere lui, per un anno intero, là sotto?
 
È quello che si merita.
Si ripeté, Skye.
 
-Sono qui per il traditore.- annunciò la ragazza, esibendo il proprio distintivo, quando si trovò davanti la prima guardia che sorvegliava una porta blindata.
 
L’uomo alzò gli occhi su di lei, per poi spostare lo sguardo su Tripp ed infine tornare su Skye.
-Se volevate interrogarlo, temo rimarrete delusi.- disse la guardia, sorridendo compiaciuto –L’ultima volta che l’agente May è venuta, gli ha rotto la mascella.-
A quel punto, la guardia scoppiò in una risata di gusto e poi fece strada ai due agenti, oltre la porta blindata.
-Agente Nicholson, al vostro servizio. -
 
I tre si infilarono all’interno di un labirinto fatto di corridoi tutti uguali tra loro.
Prima di svoltare l’ultimo angolo, Skye seppe con certezza di essere arrivata a destinazione.
Non poteva vedere con i suoi occhi, ma riuscì distintamente a riconoscere i rumori di pugni e calci che venivano inferti su di un corpo.
 
Il momento era arrivato.
La porta della cella era aperta e la guardia si voltò verso di lei, concedendole l’onore di entrare per prima.
Il sipario si era alzato ed ora toccava a Skye dire la prima battuta.
 
Inspirò a fondo, trasformando il suo viso in una maschera di sicurezza e spavalderia, poi entrò.


Angolo Autrice: Salve!
Come promesso ecco il primo capitolo, dal secondo in avanti prometto che saranno più avvincenti.
Comunque, spero che la storia vi ispiri e vi piaccia.
Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima,
La vostra Skyewardlover.



*La citazione è di ORSON SCOTT CARD*
   
 
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