Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: MissDeppDixon    22/06/2014    2 recensioni
Dopo la guerra contro Capitol City, Peeta e Katniss possono finalmente vivere felici. Ma a volte le crudeltà possono non finire, ed è quello che succederà ai nostri sfortunati innamorati, però la vità li terrà in serbo anche cose meravigliose, sarà dura per loro
Spero di avervi incuriositi
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Mi sveglio di scatto. Un altro incubo mi è venuto a far visita stanotte, tante ombre scure si aggirano nella mia mente. Mi giro e guardo Peeta, dorme tranquillo. Sorrido per un attimo, poi sento piangere, mi sale l'ansia. Inizio ad agitarmi, tanto da svegliare Peeta. Mi prende le mani e mi guarda:- Katniss, è solo Prim, nostra figlia- inizio a comprendere e scendo, ma lui mi ferma -vado io, tu stai qui tranquilla, tra poco torno- Lo sento uscire ed andare verso la stanza, apre la porta e si avvicina al letto 
-Piccola, tutto bene??-
-Papà ho avuto un incubo, ho sognato che la tu cercavi di uccidere la mamma, papà è vero che hai degli scatti brutti che mamma chiama "momenti di riflessione"?- sento solo silenzio, ho paura, quindi mi alzo e vado a spiare, vedo che prende le mani di Prim e sorride:
-Vuoi che ti racconti come io e la mamma ci siamo conosciuti e cosa è successo dopo?-rimango in silenzio, anche io voglio ascoltare, la bambina sa che abbiamo partecipato agli Hunger Games, ma so che Peeta non le direbbe mai tutte le atrocità che abbiamo passato lì dentro, è ancora troppo piccola, ha solo 9 anni.
-Certo-dice con un sorriso
-Allora, la mamma faceva ancora le medie quando la vidi la prima volta, con suo padre al forno del distreto 12, c'era qualcosa in lei che mi attirava. Scoprii, il giorno dopo, che veniva nella mia stessa scuola, ogni mattina quando tornava a casa la seguivo, poi però dovevo cambiare strada perchè andavo in panetteria. Un pomeriggio brutto e piovoso vidi, dalla finestra della panetteria, la mamma accovacciata a terra, fradicia e sicuramente affamata. Devi sapere che da quando la mamma ha perso il papà, ossia tuo nonno, doveva badare alla sua famiglia, la sprella era troppo piccola e la madre era ancora scioccata dalla morte del marito. Allora prendo due oanini e li brucio apposta, mi prendo uno schiaffo da mia madre e una bella ramanzina ma fortunatamente mi manda fuori a care il pane in pasto ai maialini, inizio a lanciarli, poi me ne rimangono due in mano, guardo verso la mamma e noto che fissa il pane, non esito a tirarglieli tutti e due e a rientrare.- -Papà!-dice lei in tono di rimprovero-non si tratta cosi una povera ragazza, il pane glielo dovevi portare tu, non dovevi lanciarglielo-Peeta la guarda stupita e poi sorride, sicuramente ripensando a quello che mi disse nella grotta, durante i primi Hunger Games, sorrido anche io e continuo ad ascoltare:
-Lo so tesoro, e me ne pento anche io, però almeno restai alla finestra fino a quando la mamma non prese il pane e se ne andò. Il giorno dopo, finita la scuola, eravamo fuori e stavamo tornando a casa, cercai di attirare la sua attenzione ma lei distolse lo sguardo e, per qualche motivo, raccolse un dente di leone.-
-Oh papà che cosa dolce! Anche io da grande voglio avere un marito come te-
dice lei con occhi sognanti, sorrido e so che lo sta facendo anche lui:
-Sono sicuro che lo troveri, anche meglio di me...-dice esitando un pò, vorrei essere lì ed abbraccirlo, ma lo fa lei al posto mio
-Poi papà cosa succede?- incalza la bambina
-Ah giusto, ogni giorno la seguivo fino a quando non ci dividevamo. Poi arriva quello sfortunato giorno, quando lei si offre volontaria al posto...
-non riesce a finire la frase, sta per avere un crollo, me lo sento -della sorella-dice Prim prima che lui possa impazzire -si giusto-risponde lui sorridendo, si riprende e continua
-Quando la vedo salire e affiancarsi ad Effie Trinket volevo offrirmi volonatrio per lei, ma non potevo. Effie mette la mano nella brocca, estrae il foglietto e dice il mio nome, scioccatio salgo anche io, stringo la mano alla mamma, in quel momento volevo dirle tutto quello che mi sono tenuto dentro negli anni precedenti, però le parole non mi uscivano. Poi sai cosa succede vero?-
-Si papà, giocate e vi fingete innamorati, così vincete, poi rigiocate e dovete fingervi innamorati anche lì, ma tutti sapevano che non stavate fingendo, poi non so cosa succede- Peeta la guarda e le prende di nuovo le mani:
-Quelli furono gli ultimi Hunger Games e tutti noi giocammo ad un gioco molto più difficile di quello dell'arena, che di fronte a quei "giochi" sembrava una passeggiata. Sia io che la mamma abbiamo combattuto per riuscire a vivere tranquilli come adesso, e ci riuscimmo, finalmente io riabbraccia la mamma. Dopo che tutto fu finito ci sposammo, poi nascesti tu e dopo 4 anni Finnick, tuo fratello-Peeta si alza e fa per andarsene, io intanto ritorno in camera e mi siedo sul letto, poi sento Prim dire:
-Papà, ami la mamma vero o falso?-Prim adora fare il giochino del vero o falso, come il papà...
-Verissimo-dice Peeta-buonanotte Prim-e spegne la luce -Buonanotte papà-risponde lei, dopo un pò sento che già si è addormentata, su questo ha preso dalla madre.
Peeta torna in stanza: -ancora sveglia?-mi dice lui mettendosi affianco a me
-non solo, ho anche sentito tutto quello che hai raccontanto a Prim- lui mi guarda con la faccia da cane bastonato-io...-inizia, ma lo zittisco con un dito
-Mi è piaciuto ascoltare quello la nostra "storia d'amore", ma dimmi, perchè non le hai detto del...di quello che è successo dopo?-le ultime parole mi escono strozzate
-Credo sia ancora un pò piccola per certe cose, Prim è molto curiosa, chiederebbe cos'è un depistaggio e cosa mi hanno fatto, le ho preferito nascondere la cosa per ora-mi fa un mezzo sorriso, poi i suoi occhi si incupiscono, afferra il cuscino e lo stringe tra i denti, da lui escono gridolini strozzati. Inizio a diventare anche io isterica, cerco di parlargli ma lui non mi ascolta, fissa un punto lontano. Ho paura di toccarlo, non vorrei farlo cadere in un stato di trance acuta. Poi so cosa fare, mi alzo dal letto e vado a chiudere la porta della stanza dei bambini, chiudo anche la nostra e poi mi piazzo davanti a lui. Inizio a chiamarlo ma lui gira la testa, più alzo la voce più gli scatti sono veloci. Ricordo quando ebbe quell'attacco di isteria durante l'incursione a Capitol City, dentro la cucina di quella casa abbandonata, con Boggs morto ed io sul punto di avere un crollo. Ricordo che lo chiudemmo in un armadio e lui continuava a gridare e a martellare con i piedi fino a perdere i sensi. Quando la guerra finì e tornammo nel 12, durante una "seduta" per via telefonica con il dottor Aurelius mi chiese come stava Peeta, gli risposi che a volte ha "i suoi attacchi" e se per favore mi diceva come potevo calmarlo, disse di mettermi di fronte a lui e chiamarlo, se inizia a dare di matto devo iniziare ad accarezzarlo e ad assicurargli che va tutto bene ma non devo mai dire "ibridi" oppure "depistaggio" o "Hunger Games" mentre si trova in quello stato, potrebbe uccidere tutti sul posto. Allora cerco di fare quello che mi ha detto, come immaginavo dopo quattro o cinque volte che lo chiamo inizia ad impazzire e a gridare più forte, gli metto una mano tremante sulla guancia, mi avvicino con cautela all'orecchio e gli sussurro che va tutto bene e che non c'è nulla da temere. Lui si calma un pò, ma le sue pupille sono ancora dilatate. Allora cerco di abbracciarlo, lui non fa nulla per respingermi e allora lo chiudo tra le mie braccia, che si certo non saranno come le sue, ma che hanno un effeto benefico su di lui. Infatti inizia a calmarsi e a rilassare i muscoli. Dopo un pò si alza e mi guarda con aria di scusa, ma so che non è colpa sua; gli sorrido e lui mi bacia timidamente, poi mìci mettiamo sotto le coperte. Prima di chiudere gli occhi gli ripeto le parole che mi disse lui qualche anno fa, quando vedevo Prim, ancora piccolissima, giocare nel prato, su quello che è un vero e proprio cimitero:
-Andrà tutto bene, io ho te e tu hai me, insieme possiamo superare tutto, lo sai-sento che si gira e mi abbraccia -lo so-

__________Spazio Autrice__________
Questa è la prima storia scritta da me. Spero che il primo capitolo vi piaccia, non è granchè ma sarà una grande storia, piena di avvenimenti belli e brutti
Recensite ;)
Ciaoo :D
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MissDeppDixon