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Autore: _Needle_    22/06/2014    0 recensioni
''Io posso far volare l'anima con la musica e il corpo coi pattini. Basta lasciar giocare i tuoi capelli con il vento, basta togliersi tutti i pesi e le preoccupazioni di dosso e lasciarsi trasportare nell'aria, basta chiudere gli occhi e aprire la mente. Solo così si può volare davvero. E un giorno, presto o tardi, insegnerò come si vola a milioni di persone.''
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20.06.14

Caro Diario,

oggi hanno bussato alla porta di casa mia, della mia villa a Holmes Chapel. Quando ho aperto è apparso davanti a me Jhonny, il postino. Indossava i la solita divisa del lavoro: una camicia azzurrina, accompagnata da un paio di pantaloni blu scuro e da due scarpe nere e scintillanti. E, ovviamente, non manca il suo cappellino blu notte. Notai subito il pacco che teneva tra le mani, insieme al solito foglio da firmare dopo la consegna di un pacco. Il pacco non era nè grande nè piccolo. Era corto, non sono sicura sia l'aggettivo giusto da usare, e spesso. Era avvolto nella carta da pacco, fermata da un nastro, come i regali di Natale. Dopo aver osservato per qualche minuto il misterioso pacco, mi degnai di salutare il povero Jhonny che stava per spazientirsi. Poi mi ha consegnato il pacco, mi ha fatto firmare il foglio e in pochi secondi era già sulla sua bella bicicletta nera, pronto a sfrecciare per le vie di Holmes Chapel a consegnare lettere, bollette, cartoline e quant'altro. Credo si senta libero su quella bicicletta, sembra che voli, la bici il corpo e i suoi piedi le ali. Sono una cosa sola. Comunque, dopo sono tornata dentro casa, strofinandomi un'occhio con una mano e coprendomi la bocca con l'altra, che si era spalancata in un rumoroso sbadiglio. Mi sono seduta sul divano e ho visto un biglietto verde incastrato sul retro. Prima di guardare il contenuto del pacco ho letto quel bigliettino e, come pensavo a causa del colore verde, era mamma:

"Ciao tesoro! Spero ti piaccia il mio piccolo regalo,

spero ti piaccia e mi raccomando,

 fanne buon uso.

Tu e Louis mi mancate molto! Vi voglio bene. Mamma."

Dopo aver letto quel bigliettine ho confermato le mie teorie, è il suo solito scrivere biglietti su carta verde. Dice che non c'è colore migliore, che è il colore della speranza. Non a caso tutti i suoi amici la chiamano Hope, speranza. Ma dopotutto lei è così, piena di speranza e felicità. Purtroppo non è mai a casa, il lavoro la porta lontano da qui: New York, Los Angeles, Sidney, Tokyo, Milano, Parigi, Londra, Berlino, Dublino, una volta è persino andata in Africa. Quindi io e Louis, mio fratello, siamo costretti a vivere da soli, non che la cosa mi dispiaccia ma lei mi manca sempre un sacco. Il suo lavoro le permette di viaggiare, la sua passione. Lei lavora con la sua passione. Dopo aver richiuso il biglietto ho finalmente aperto quel pacco che tanto mi incuriosiva e ci ho trovato te, un diario. Un bel diario. Copertina azzurra, avanti e dietro, in velluto. Le pagine al tuo interno, nelle quali ora sto scrivendo, sono a righe. Devo dire che mamma ci ha azzaccato in pieno, oppure sapeva già che mi sarebbe piaciuto, sapeva che dandomi semplicemente il mio colore ti avrei abbellito come più mi pare e piace. Oh, come dimenticare il fantastico lucchetto argento, che ti chiuderà per la prima volta oggi, con la bellissima chiave, sempre argento, con l'impugnatura a forma di nota. Sei una cosa magnifica. Se mamma pensava non mi saresti piaciuto, ha pensato davvero male. Il colore della tua copertina, è stupendo, il mio preferito. E' il colore del cielo, è il colore del mare e il colore delle mie cuffiette. Il colore dei miei occhi glaciali. E' il colore del ghiaccio, della freddezza, dell'intelligenza, di quel qualcosa a cui pochi arrivano, con l'anima, il pensiero e sentimenti. Diario, sei il colore della musica, a mio parere. Sei come la musica. L'azzurro è come la musica. La musica, tutti possono ascoltarla ma pochi possono sentirla. La musica, l'unica che di me sa tutto e niente, l'unica che mia supporta e aiuta, l'unica che mi ''colpisce e che non mi fa male,'' l'unica che arriva a consumarmi, "fino alle ossa". Sai, si usa dire "con la musica fino alle ossa". Io non riesco a trovare modo migliore di sfogarmi, calmarmi, tranquillizzarmi se non stando stesa sul mio letto, sotto le coperte calde, al buio, con la musica fino alle ossa, con la musica fino alla fine. Io e lei siamo come Jhonny e la sua amata bicicletta. La musica, le canzoni sono le mie ali, ali verso la libertà, la tranquillità, la felicità e la vita, la vera vita, quella piena di adrenalina, di ostacoli da distruggere, di persone da amare e odiare e quella nella quale ogni volta che ti rialzi da terra sei sempre più forte.

Avrai capito ormai la mia passione più grande: la musica. Io canto. Mi piace quando canto, ma non mi riascolto mai, probabilmente smetterei. Mi dicono sempre di provare qualcosa di grosso, che mi permetta di lavorare con la mia passione, come mamma. Mi dicono di provare a diventare ciò che tutti sognano. Una cantante. Non immagino neanache quante scariche di brividi percorrono la schiena, tutte le emozioni che vanno da una parte all'altra di te come i tuoni risuonano nell'aria, l'adrenalina che ti pervade quando all'improvisi ti trovi davanti a milioni di persone che confidano in te. Che darebbero la vita solo per sentirti, toccarti e vederti dal vivo. Persone che ti amano. Persone che realizzano il loro sogno attraverso te. Che stanno bene ascoltando la tua voce, che ti considerano la loro ancora. Si, questo è il mio sogno.

Ho un'altra passione, il pattinaggio. Quando pattino mi sebra di volare, ma non come quando ascolto la mia adorata musica. Quando pattino sono una ragazza libera. Pattino a velocità impressionanti, salto, faccio giravolte nell'aria ridendo come se non ci fosse un domani, per poi riattacare i piedi a terra e guardare tutto ciò che mi si presenta davanti come una sfida. Schivo persone, alcune mi insultano addirittura. Mi invento percorsi assurdi tra gli alberi, i cespugli, i ruscelli, i sassi, le panchine, le strade e, una volta arrivata al capolinea, dopo aver percorso praticamente l'intero paese come fossi un treno ad alta velocità, chiudo gli occhi, spalanco le braccia, mi faccio accogliere tra le braccia dal vento fresco che mi trasposta, e mi immagino di essere tra le nuvole, immagino di volare con due grandi ali forti e possenti, attaccate alla mia pelle, alla mie ossa. Ma non le ho. Ma io posso volare lo stesso. Io posso far volare l'anima con la musica e il corpo coi pattini. Basta lasciar giocare i tuoi capelli con il vento, basta togliersi tutti i pesi e le preoccupazioni di dosso e lasciarsi trasportare nell'aria, basta chiudere gli occhi e aprire la mente. Solo così si può volare davvero. E un giorno, presto o tardi, insegnerò come si vola a milioni di persone. Ne sono sicura. "Se puoi sognarlo puoi farlo". Questa è la mia citazione preferita, è a dir poco straordinaria e io ci credo, ci credo con tutta me stessa.

Ora ti parlo di come sono, in tutti i sensi. Sono alta e magra. Ho i capelli neri e lunghi. Sono neri come le piume di un corvo, nere come il petrolio, nero come l'oscurità. I miei occhi sono color ghiaccio, color mare e color cielo, come prima ti accenavo. Credo dipenda tutto da come sto, credo siano il mare quando sono triste, credo siano il ghiaccio quando sono arrabbiata, credo siano il cielo quando sono felice. Sono la parte migliore di me, la parte che più io adoro, insieme alla mia schiettezza. Esatto, sono schietta, fredda e distaccata, con le persone. Poche persone sanno che dentro di me ho tutta la dolcezza del mondo, insieme a tutta l'acidità. Pochi sanno davvero del mio carattere strano, in contrapossizione a sè. Perchè com'è dolce e acido, è anche tranquillo e agitato. Sicuro e insicuro. Caldo e freddo. Deciso e indeciso. Forte e debole. E' come il mare e la montagna. Come un diavolo e un angelo. E io mostro la montagna, mostro il diavolo. Forte, freddo, deciso, acido, sicuro. Non mostro il mare e l'angelo. L'opposto della montagna e del diavolo. Oh, mi chiamo Felicity Tomlinson, gli amici mi chiamano Needle. Quindi per te sono Needle. L'unico ad aver visto tutti i lati di me è mio fratello, Louis. Lui ha i miei stessi occhi, ma ha i capelli castani. E' un pelo più alto di me. Ha 20 anni, io 19. Lui è un giocherellone, è simpatico, amorevole. Ma sa essere forte, sicuro e deciso. Ecco, lui sa essere un misto tra il diavolo e un angelo. Lui sa essere quello che vorrei. Come tutti i fratelli, siamo cane e gatto. E, ovviamente, ogni volta che ci mettiamo il broncio torniamo a sorridere dopo un abbraccio forte. Non abbiamo in comune solo gli occhi, ma anche il fatto di sentire terribilmente la mancanza di mamma quando parte e la musica, lui ha la voce più bella che io abbia mai sentito. Ha tonalità alte, ma riesce a trasmettere lo stessa cosa che trasmetterebbe una voce a toni bassi, dolcezza. La sua voce gli permette di trasmettere un pizzico di... non so, strafottenza, tipo "ehy tu, lo sai chi sono io?", però scherzando, invaso dalla dolcezza. Per questo amo sentire la sua voce cantare.

Io, Lou e la mamma abbiamo perso papà quando io avevo 15 anni, 4 anni fa. E' stato terribile il modo in cui l'ho saputo e il modo in cui l'ho detto a Louis. Come al solito ero in camera mia e Louis nella sua, avevo sete allora andai al piano di sotto per prendere un bicchiere d'acqua. Scendendo pensavo di trovare mamma che cucinava per la cena. Invece parlava al telefono. Piangeva, non capivo niente, era disperata. L'unica cosa che capì fu 'Non può essere successo, mio marito non può essere morto'. Iniziarono a pizzicarmi gli occhi, che, qualche secondo dopo, erano occupati dalle lacrime che scendevano e non si fermavano più. Iniziai a correre per le scale, volevo rinchiudermi nella mia camera e non uscire più, ma andai a sbattere contro Louis, che oramai mi stringeva forte tra le sue braccia, mi coccolava, mi accarezzava la schiena, a volte canticchiava qualcosa. Poco dopo alzai lo sguardo, puntai i miei occhi ancora distrutti nei suoi, identici ai miei. Chiunque avrebbe potuto capire quanto lui fosse preoccupato in quel momento. Balbettai qualcosa. Mi staccai da lui e gli dissi tutto ciò che avevo capito dalla mamma. Lui si catapultò dalla mamma, le rubò il telefono dalle mani e iniziò ad urlare e imprecare a chiunque ci fosse dall'altra parte del telefono. Scesi anche io. Piangevamo tutti. Non poteva essere vero. Ero in un incubo, volevo uscirne. Mamma prese la macchina e se ne andò, Louis era disperato e tirava pugni al muro. Io tornai di corsa in camera mia, nella quale restai per tre giorni, senza bere ne mangiare. La mamma riprese il sorriso e la speranza qualche settimana dopo e la riuscì a trasmetterla a Lou. Loro riuscirono a tornare a sorridere, come papà avrecce sicuramente voluto, dopo silenzi interminabili tra noi tre, dopo pianti interminabili e dopo una disperazione spaventosa. Io però non ci riuscì così facilmente. Papà non era solo papà, papà per me era un migliore amico, parlavo di tutto con lui. Mi capiva, davvero. Passai 4 o 5 mesi mangiando poco o niente, chiusa in camera. Leggendo libri infiniti e ascoltando musica, musica deprimente. Solo grazie Lou che sono ancora qui. Che sorrido e volo. Anche lui, come me, sa volare, sa essere libero. Lui è diventato tutto ciò che era per papà. L'unica cosa che ha fatto è stato picchiare Josh, il mio ex. L'ho beccato mentre baciava un altro, stavo malissimo e Louis l'ha picchiato. Dopo Josh non ho più avuto nessun ragazzo. Ho provato a uscire con qualcuno, ma non riesco a fidarmi di nessun ragazzo che non sia Louis. Se non fossimo fratelli me lo sposerei. Devi scusarmi, ti ho bagnato con qualche lacrimuccia, perdonami. Non posso non dirti che amo la mia casa. Ha due piani, di sopra ci sono le camere da letto e il bagno con la vasca, di sotto c'è la cucina, il salotto e un altro bagno, con la doccia e dove c'è la lavatrice. Camera mia ha i muri bianchi, il soffitto è dipinto come il cielo, azzurro e ci sono anche le nuovole. Il mio letto con le coperte blu è sotto la finestra che si affaccia sulla strada. Il muro, naturalmente, è tappezzato di poster di cantanti, ballerini e qualche personaggio famoso. L'armadio bianco occupa metà della parete, una parte è appogiata al muro e l'altra termina arrotondandosi. Di fianco c'è la scrivania nella quale sono appogiata ora, è di vetro con le gambe d'acciaio. Sopra c'è appogiato il mio pc e un piccolo lampadario che permette di fare luce durante la notte. Adoro camera mia. La camera di Lou invece ha i muri di un azzurrino chiaro, il solito soffitto bianco. Ha un armadio simile al mio. Il suo letto, invece, è dal lato opposto della camera e ha la scrivania, in legno dipinto di blu, sotto la finestra. Abbiamo le stesse tende, sono doppie, due in uno penso. C'è un lato su un azzurro scuro e il lato bianco, quello che si vede dall'interno. La mia e la sua camera sono sulle stesse tonalità di colore. La camera di mamma ha i muri beje, le coperte del letto matrimoniale doro con i due comodini in legno sui lati e l'armadio occupa tutto il muro davanti al letto. Lei non ha scrivanie, quindi sotto la finestra ha deciso di metterci un tappeto bianco. Dimenticavo di dirti del mio tappeto, ai piedi del letto, con disegnato la bandiera di Londra, adoro quella città, molto probabilmente andrò a vivere lì. Anche Lou ha un tappeto ai piedi del letto, ma il suo ha disegnato la bandiera stunitense. Adoro anche gli stai uniti, specialmente New York, ma per un motivo a me sconosciuto preferisco la classica Londra. C'è anche una camera per gli ospiti, è completamente bianca, il letto appoggiato al muro di lato alla finestra e un piccolo armadio davanti, coperte arancioni. E' piccola, ma accogliente. Tutte le camere hanno il parquet. Il bagno è bianco e spazioso, adoro fare i bagni nella vasca gigante. Al piano di sotto, la cucina è davvero deliziosa. Piastrelle bianche con qualche sfumatura grigia qua e là. I vari armadi, dispense o comunque quello che deve essrci in una cucina sono di un verdino chiaro, con sfumature bianche distribuite uniformente, eccetto il grande frigo nero e dalle maniglie d'acciaio. Il salotto ha un divano con la penisola, nero e in pelle, davanti c'è il telvisore con i vari scaffali o armadi o quello che sono con foto, piante e cose così. L'altro bagno è più o meno uguale a quello di sopra ma più piccolo e con la doccia. La casa è posta in mezzo ad un guardino. Davanti all'entrata parte il piccolo vialetto che porta al cancello per uscire, con gli spazi verdi attorno occupati da piccoli alberelli e cespugli. Sul retro, invece, c'è una piscina, nè grande nè piccola. Dopo 19 anni che abito qui ancora non capisco che forma abbia, però ok. C'è anche un barbecue, il garage e un mini campetto che io e Loui abbiamo creato dipingendo a terra i segni dei campi, in bianco quello da calcio. In rosso quello da pallavolo e in nero quello da basket. Le porte le creiamo con ciò che troviamo al momento oppure facciamo dei segni per terra, la rete la montiamo quando serve e i canestri sono fissati, uno è appeso sopra il garage, non molto alto per me e lui, e l'altro è fissato alla stessa altezza al muro che ci separa da casa Payne. Quella è la casa del mio migliore amico, Liam. E' un ragazzo molto dolce e simpatico, penso di potermi fidare anche di lui. La loro casa è un po' più piccola della mia, ma è davvero bella e accogliente. Comunque, è bello vivere in una casa così grande e per lo più con una piscina, è tutto il fritto del lavoro di mamma e papà. E' difficile credermi e facile parlare nella mia situazione, è facile dirlo perchè io la ho, ma, sincenramente, chi può preferire una bella casa enorme, ma vuota. Piuttosto che all'affetto e al calore di una famiglia unita? Io prefisco la seconda scelta, preferirei avere ancora un padre e una madre, che torna a casa prima di te e ti prepara la cena, dei genitori con cui bisticciare per essere tornato troppo tardi o per aver preso un brutto voto, preferirei avere una vera famiglia a tutti questi soldi, che ti danno tutto, ma non quella cosa che, a mio parere, p la più importante; l'amore. L'amore di una famiglia.

Ti giuro che sto morendo dal sonno, ma è valsa la pena di svegliarsi per riceverti. Sono sicura che mi confiderò con te ancora un sacco di volte. Ora torno a dormire ma prima voglio dirti un'altra cosa; mi sto sentendo essattamente come quando mi immergo nella musica e come quando sfreccio coi miei pattini neri e grigi. Credo di star trovando un'altra passione, scrivere. Non ho mai fatto temi spettacolari o scritto chissà quali cose, ma credo che lo scrivere te, un diario, sia liberatorio perchè posso scriverci tutto ciò che mi pare, tutto ciò che mi passa per la testa e questo mi fa impazzire dalla felicità. Mamma, oggi, non mi ha regalato semplicemente un diario dalla copertina di velluto azzurro, mi ha regalato la base per coltivare una nuova passione e questo è il regalo più bello che io potessi ricevere.

Ora torno veramente a dormire, alla prossima volta.

Needle

SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutte! E' la prima storia che provo a scrivere, spero vi piaccia questo primo capitolo^^ A chi dovesse piacere e volesse andare avanti a leggera voglio dire subito che non so quando aggiornerò perchè non ho scritto il prossimo capitolo lol
Manderò avanti questa storia come mi passerà per la mente, anche se qualche idea me la sono già fatta.
Bene, non mi dilungo ancora, vi dico solo che se avete consigli su come scrivere o su come continuare mandatemi un messaggio o lasciatemi una recensione, mi farebbe molto piacere.
Questi sono il mio profilo ask e il mio contatto kik:
kik: afro31
ask: @afro30

Un abbraccio, Afrodita^^

  
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