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Autore: MissDiggory    18/08/2008    3 recensioni
avete mai pensato che tutto quello che zia row ha scritto potesse essere vero? e se Harry Potter arrivasse nella vostra scuola? scusate l'errore è una one shot^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti! Mi presento mi chiamo Erica, ho quasi 16 anni (il 13 dicembre), frequento l'I.S.A. un istituto d'arte di Castelamassa della provincia di Rovigo.

Ho quattro grandi passioni: Robert Pattinson, i libri di Harry Potter, Twilight e Tiziano Ferro. Insomma sono una normale studentessa Babbana ma una settimana fa mi è successa una cosa molto strana, lasciate che vi racconti...

 

Avevo appena finito la verifica di matematica, non avevo studiato, non sapevo niente quindi decisi di farla finita, buttai giù qualche risposta e consegnai chiedendo il permesso di uscire dalla classe per non disturbare, avevo voglia di rileggere il sesto di Harry Potter, tanto per restare allegra, andai alla cattedra in fondo al corridoio, mi sedetti e iniziai a leggere, a metà del primo capitolo mi bloccai: qualcuno stava salendo le scale.

Chiusi il libro con un colpo secco, senza neanche il bisogno di tenere il segno, ormai lo sapevo a memoria, e mi voltai preparandomi a ribadire che la mia classe stava facendo verifica e io avevo già finito, rimasi paralizzata.

Un ragazzo di non più di sedici anni ricambiava il mio sguardo.

Rimasi incantata guardandolo: capelli nerissimi e indomabili, nascosti dietro un paio di occhiali pieni di scotch due occhi verdi brillanti e appena visibile dietro un ciuffo ribelle una sottilissima cicatrice a forma di saetta.

Avrei potuto aspettarmi di vedere chiunque salire quelle scale, mi ero fatta tanti di quei viaggi con Robert che saliva quelle scale per venire da me oppure Tiziano, ma lui no. anche perchè, diciamocelo, non era reale, non assomigliava neanche lontanamente a Daniel Radcliffe eppure, era lui, non c'erano dubbi, era Harry Potter.

"Harry Potter" non era una domanda era una constatazione, per me più che altro, se stavo sognando svegliatemi, almeno avrei potuto studiare di più.

Lui mi guarda un po' sconcertato, di certo non si aspettava di sentirsi chiamare per nome da una Babbana, magari ha pensato che fossi una maganò o qualcosa del genere.

Resto un secondo a fissarlo negli occhi, c'è del dolore e tanta tristezza in quegli occhi verdi, sarò babbana ma certe cose le vedo.

"chi sei?" mi chiede, in un italiano dal forte accento inglese.

"mi chiamo... Erica" dissi continuando ad osservarlo incantata, di certo non perchè era bello, ma era sempre Harry Potter, dannazione, non poteva essere reale, era solo il frutto della genialità di J.K. Rowling, ne avevo la prova in mano, come poteva esistere realmente?

"Come fai a sapere il mio nome?" domandò, poi indicò la sedia vicino alla mia, "posso?"

"certo. Diciamo che... ehm..." mi bloccai, non sapevo cosa raccontargli.

"fa niente" disse sorridendomi, "come mai sei qui e non a lezione?"

Feci spallucce e risposi "verifica di mate, ho fatto una schifezza, quindi appena l'ho finita sono scappata qui"

"quanti anni hai?" mi chiede, sorridendo.

"quasi quindici" risposi arrossendo, chissà quanti ne avrà lui, cavolo secondo i libri adesso dovrebbe avere più di trent'anni invece ne dimostra sedici. "tu?"

"sedici" rispose. "ho bisogno di parlare con qualcuno che non conosca la mia storia... ma tu... tu sai già come mi chiamo, quindi forse mi conosci già.."

Tesoro, forse sei più famoso nel nostro mondo che nel tuo, vorrei dirgli ma mi ero trattenuta, anche perchè se non si sarebbe confidato con me, come fece.

"prego" dissi divertita.

"non dirai a nessuno quello che sto per dirti? e non mi darai del pazzo, vero?" disse, le condizioni per sapere la verità, pensai, niente di chè, sempre più facile.

annuii. Lui sospirò e cominciò a raccontare:

"nel mondo a cui io appartengo sono molto famoso, solo perchè i miei genitori sono morti per salvarmi e io non si sa come sono sopravvissuto a un assassino solo quando avevo un anno, ho vissuto con i miei zii materni, persone terribili, mi impedivano di fare qualunque cosa e si comportavano come se io non esistessi, a scuola non avevo amici, mio cugino terrorizzava tutti e nessuno voleva avere a che fare con me... ah, ho vissuto per 10 anni in uno sgabuzzino del sottoscala, poi iniziarono ad arrivare lettera anonime indirizzate a me..."

Mi raccontò tutta la sua storia filo per segno uguale fino all'ultima virgola alla trama dei romanzi.

"...adesso ho sedici anni, quasi diciassette, il preside della scuola è morto, assassinato da chi credeva fosse suo alleato lasciandomi il compito di uccidere l'assassino dei miei genitori, ma è questo il problema, non sono sicuro di potercela fare, non ho nessuno di cui potermi fidare tranne i miei amici, la mia vita è appesa a un filo perchè... 'l'uno non può vivere se l'altro sopravvive' quindi o io uccido lui o lui ammazza me... non so cosa fare..."

"c'è un modo per ucciderlo, no? te lo ha detto il tuo preside"

"cosa cercare i pezzi della sua anima e distruggerlo? lo so, ma se uccide qualcuno di importante per me prima che io uccida lui?"

"è... da quello che mi hai detto nel tuo mondo c'è una specie di guerra, no? è naturale che ci siano vittime... se tu perderai qualcuno dalla sua parte morirà, perchè vorranno vendicare la vittima, no?"

"sì.. forse sì" disse scettico.

"sei pessimista, eh?" ma in quel momento mi accorgo che ha saltato un particolare, per me molto importate. "Cedric"

"cosa?" rimase sorpreso non aveva chiamato per nome nessuno, sebbene spesso fosse stato sul punto di lasciarsene scappare qualcuno.

"Cedric Diggory... non hai detto niente su di lui" dissi tesissima."è morto?"

"sì... perchè, come fai a conoscerlo?" rispose lui.

Qualcosa mi si ruppe dentro, fino a quel momento avevo covato la speranza che se lui era vero forse lo era anche lui, e in quel momento quella piccola speranza si ruppe nel mio petto.

"niente... vai avanti"

"non importa... grazie" disse alzandosi.

"hai finito?" dissi ingenuamente.

"sì" mi fece l'occhiolino e disse "volevo solo raccontare la mia storia a una bab... una ragazza del tuo mondo e vedere la sua reazione"

Finsi di essere indignata.

"quindi mi hai usata?"

Scoppiammo a ridere insieme, era proprio divertente.

Mi alzai anche io, nascondendo il libro in modo che non lo vedesse e mi sporsi dandogli un bacio sulla guancia e gli bisbigliai all'orecchio "vincerai... è scritto".

Mi sorrise un ultima volta, mi voltai per prendere il libro da un cassetto e sentì un lieve pop alle mie spalle. Quando mi girai lui non c'era.

Avanzai sorridendo verso l'aula mentre suonava la campana.

Quando entrai in classe, la professoressa mi guardò e mi fece un sorriso a quarantadue denti e mi consegna la mia verifica, ma perchè le prof di mate devono essere così sadiche?

10

Avevo preso 10.

Rimasi a bocca aperta, poi scoppiai a ridere.

"grazie, Harry" bisbigliai tornando al posto.

"cosa?" disse una mia amica guardandomi.

"I believe in magic"

 

***

 

me lo lasciate un commentino? *_* XD

  
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