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Autore: Psiche_delia    23/06/2014    4 recensioni
Un giorno una scrittrice amatoriale che si perdeva le parole per strada, lesse una frase:
"Non sei fregato veramente, finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla". Indubbiamente qualcuno a cui raccontare la storia, la loro storia, ce l'avevo e di questo non ho mai potuto ringraziarvi abbastanza, ma per la buona storia.. Beh qualcuno deve aiutarmi a renderla tale, e quel qualcuno siete voi!
Io sono Psiche e questa è "Tu sei il protagonista", la mia storia, la vostra storia, la storia di Mika e Demian!
Buona Lettura!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morgan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi ci sono, hanno preso forma nella mia mente. Ogni nome ha un suo significato..oppure no, ma ognuno ha una sua personalità.

A lui piaceva cantare, lo faceva sentire vivo. Cantando i suoi ricordi riaffioravano, anche quelli brutti, ma non ho detto che per lui cantare fosse anche piacevole. Certe volte una lacrima o due scendeva dai suoi occhi di ghiaccio, per poi venire asciugata da una mano familiare che lo faceva tornare con i piedi per terra, ma i mostri non scomparivano. Si affievolivano, si placavano ma rimanevano vigili dentro di lui.

-NICK! VAI A RISPONDRE TE PER PIACERE?- non si spiega ancora come mai in quella casa, non ci fosse un giorno in cui, ci si svegliasse dal letto con calma e tranquillità. No era sempre svegliato da qualche urlo, o come quel giorno da un campanello.
Decise comunque di non far innervosire la pazza, anche se gli voleva un mondo di bene, Rebecca era facilmente irascibile. Scese come tutte le mattine e andò ad aprire la porta.

-Luca, Filippo.. che ci fate voi qui alle…- controllò l’orologio attaccato sopra l’angolo cottura tanto per cambiare.
-Alle 6.30 di mattina?- disse innervosito ai due amici davanti alla porta.
-E dai Nick su non ti scaldare.. volevamo farti una sorpresa.. non ci fai entrare?- disse il primo quello più alto. Nicholas si spostò dal ciglio della porta per farli entrare per poi dirigersi in cucina.
Prese un bicchiere e lo riempì di latte, per poi addentare un biscotto ai cereali e miele.
-Seriamente perché siete qui?- domandò poi calmo. Non gli piaceva avere visita la mattina, soprattutto così presto.
-Dobbiamo provare Nick, manca pochissimo ai provini e noi non siamo ancora al massimo delle nostre capacità-  disse poi Filippo il più serio in quel momento dopo Nicholas.
Aveva ragione, mancava pochissimo ai provini e loro avevano provato poco e niente, non erano pronti,  come aveva detto Filippo non erano carichi abbastanza.
-Ok vado a chiamare Becka  e poi iniziamo va bene?- chiese in fine per conferma il biondo. I due ragazzi annuirono per poi continuare a chiacchierare dopo che se ne fu andato.

Non la trovava, in cucina non c’era, in bagno neanche, e la sua stanza era vuota. Anche le sue ciabatte erano ancora posizionate precise vicino al letto. Qualcosa non quadrava. Decise perciò di fare un salto in terrazza.

La trovò lì, affacciata a guardare il bellissimo panorama sul Colosseo. I genitori della ragazza avevano spesso fior di quattrini, per permettere alla figlia di vivere dove voleva, e quando aveva adocchiato questo piccolo loft con terrazza che si affacciava sul Colosseo non aveva accettato alcun no, avrebbe dovuto averlo a tutti i costi.

-Becka.. che ci fai qui fuori- disse poi notando che era scalza. Si preoccupò ancora di più.. odiava camminare senza scarpe o ciabatte.
-Volevo stare un po’ da sola.. quanto è belo questo posto- disse sognante, ma in quello sguardo vide anche molto di più.. sofferenza amarezza, solitudine.
-Cos’è successo Bec?- lei sapeva che quando la chiamava Bec poteva fidarsi di lui.
-Papà ha avuto un incidente sta mattina, stava venendo da me per risolvere delle pratiche per questo appartamento.- disse piatta fredda, senza nessuna emozione.
Decise di non disturbarla di farla sfogare di non porle domande.. sarebbe stato peggio.
-Loro vivono dall’altra parte di Roma, è partito presto per venire qui.. un pazzo ubriaco della sera precedente gli è andato contro, urtandolo con l’auto.- quando poi vide una lacrima solcarle la guancia sinistra scattò, l’abbracciò da dietro poggiando il mento nell’incavo della sua spalla. Li la ragazza si sciolse, si girò ed iniziò a piangere più forte, singhiozzava e non riusciva a calmarsi, ma doveva sfogarsi e questo Nicholas lo sapeva.
-A-adesso è r-ricoverato in o-o-ospedale ed è g-rave- singhiozzò ancora.
-Non preoccuparti Bec andrà tutto bene, tuo padre è forte e determinato, non lascerà da solala sua bambina- cercò di consolarla, odiava vederla indifesa, la sua tigre pazza sclerotica non era così debole.. ma attimi come questo sono umani e vanno presi con delicatezza.
Erano scesi dalla terrazza ed erano tornati in camera della ragazza, avevano discusso molto, e alla fine erano arrivati ala soluzione più giusta. Dato le condizioni di suo padre, Rebecca non si sentiva di rimanere così lontana da casa e dalla sua famiglia, così decisero che  si sarebbe trasferita a casa di sua madre per stare più vicina a suo padre.

Non le aveva chiesto del gruppo, sapeva che non ce l’avrebbe fatta a cantare in quella situazione e di certo lui non l’avrebbe forzata. Il provino sarebbe stato per un altro anno.

Quindi scese in cucina e ritrovo i suoi amici come li aveva lasciati, allegri e carichissimi.
-Ragazzi, Rebecca parte.. suo padre ha avuto un incidente e non se la sente di rimanere qui lontano da lui. E si sente ancora meno di cantare..- disse dispiaciuto passandosi una mano tra i crini biondissimi e lisci.
Se i due ci rimasero male, non lo dettero a vedere. Si salutarono come al solito, con la certezza che si sarebbero visti la sera stessa nel solito locale.
 

La sera dopo aver accompagnato Rebecca da sua madre, iniziò a prepararsi per la serata. Vedeva il suo sogno svanire davanti agli occhi ogni metro più lontano da Rebecca, ma non poteva farci nulla.
Si spogliò ed entrò in doccia, l’acqua fredda lo faceva rilassare, sentiva tutta la rabbia sbollire e i brividi accarezzarlo come fosse una mano gentile. Lui era arrabbiato. Non con la ragazza,  era la sua migliore amica ed aveva un problema.. la capiva ooh si la capiva perfettamente. Era arrabbiato con se stesso. Si era fatto inutili castelli in aria, di come fosse spettacolare cantare in un arena piena di gente, davanti a giudici qualificati come Morgan. E poi in un attimo, in un pomeriggio, in un giorno il suo sogno si è cancellato, svanito davanti ai suoi occhi come un sasso fa svanire il riflesso nell’acqua.
Si asciugò e si preparò con poca voglia, scelse dei jeans neri stretti e una semplicissima camicia bianca. Indossò un paio di scarpe da ginnastica a caso e scese dal loft, pronto per una serata all’insegna della noia e della depressione.

-Dai NICK, TOGLITI QUELL’ESPRESSIONE TRISTE DALLA FACCIA- gli urlò Luca in un orecchio. Erano appena arrivati al locale e già voleva tornarsene a casa.  Il moro non la smetteva di urlargli addosso di divertirsi.. ma a lui non andava proprio, così si sedette in uno dei divanetti che non si sa come fossero riusciti ad ottenere e iniziò a sentire i cantanti emergenti che c’erano sul palco.
Tutti con poca esperienza, ogni ragazzo o ragazza che saliva su quel palco, non aveva quella scintilla che ti ammaliava, come faceva Rebecca. Quando la ragazza cantava tutti rimanevano a bocca aperta per la sua energia e carica.

Era annoiato  e anche innervosito da alcune performance davvero… raccapriccianti. Quando una ragazza salì sul palco.
Il suo look lo colpì subito. Portava una gonna a vita alta a fiori con sopra una magliettina corta con il segno della pace, degli stivaletti marroni e una fascia sulla fronte coloratissima. Portava con se anche una chitarra classica.

Quando iniziò a cantare un suo inedito rimase a bocca spalancata.. non aperta proprio spalancata. Aveva una voce armoniosa ma anche decisa e forte, cantava pezzi allegri ma con significati intensi. Quando finì nessuno nel locale parve averla notata.. tranne Luca e Filippo che come lui la guardavano con occhi fuori dalle orbite.
Con uno sguardo, si capirono. Tra calci e gomitate riuscirono ad arrivare in prossimità del palco.
-Hei tu.. si tu hippie vieni qui- la chiamò poco gentilmente Filippo ricevendo una gomitata da Luca.
La ragazza si avvicinò con aria allegra, aveva dei lunghi capelli biondissimi e gli occhi da cerbiatta di un colore indefinito.. sembravano d’ambra.
-Ciao.. su quel palco sei stata fenomenale- la salutò poi Nicholas cercando di essere il più gentile possibile. La ragazza infatti sembrò sorpresa dal complimento guardando il resto della sala che non le aveva prestato la minima attenzione.
-Davvero? Beh grazie.. io sono Irene- disse la ragazza in tono amichevole, protendendo la mano. La stringemmo tutti dicendo i nostri nomi.
-Irene ti va di prendere un drink con noi?- chiese poi Luca, sapevamo tutti cosa aveva in mente. Voleva proporle un affare.
-Non bevo mi dispiace sono astemia- disse Irene con un sorriso gentile in volto.
-Allora una coca-cola va bene?- insistette ancora una volta il riccio, la bionda si decise ad accettare cosi ci dirigemmo verso il bancone.
 
Quando salimmo in macchina tutta la depressione delle ore prima era svanita.. avevano trovato la ragazza perfetta per il loro gruppo. La sua voce era perfetta. E con un affiatamento del genere ai provini avrebbero fatto scintille.
 
Allora, questi sono i personaggi, non sono tutti anche perché in un capitolo poi era abbastanza pesante non credete? Sono stata molto contenta delle vostre recensioni, anche se non meritavo di certo tutti quei complimenti, che sono sicura non ripeterete per questo capitolo.. anche perché ammetto di non aver messo il massimo nel scriverlo.


Ho un altro giochino da farvi.. Ovviamente tutte avrete notato che: Irene, Nicholas, Luca e Filippo formano un gruppo, mancano due settimane al provino e i ragazzi devono scegliere un nome da dare al loro gruppo.
In una recensione se vi va potete scrivere un nome adatto ad un gruppo musicale. Badate bene, deve essere abbastanza originale anche perché i loro componenti sono abbastanza strani (guardate Irene). E inoltre dovrete (sempre se vi va) scrivere nella recensione, anche una canzone di un gruppo che potrei fargli cantare ai provini.
Come ho detto la storia di questa fan fiction è in mano vostra quindi io a seconda delle vostre recensioni scriverò i prossimi capitoli.
Quindi vi ripeto se volete dare il nome al gruppo scrivetemi una recensione con un nome originale. Oppure potete darmi una mano con il nome di u pezzo scritto da una band a vostro piacimento, che sia comunque inerente ai personaggi (sempre Irene) quindi, niente One direction. Calmatevi non ho nulla contro quella band anzi mi piace moltissimo, ma non credo che un hippie canterebbe una loro canzone e neanche Nicholas a dir la verità.
Spero che vi divertiate a scegliere un nome ed un testo.. un bacione
Psiche_delia


Lui è Nicholas, in memoria al gransissimo Paul Walker.                                                                        


                                                                                                                                                          Lei è Irene
                                                                 
   
 
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