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Autore: Ino chan    23/06/2014    6 recensioni
Jolie lo osserva corrucciata, sa che andrebbe molto meglio se Ted fosse lì con loro. A differenza degli altri che nascondono la testa sotto la sabbia, lei non fa che pensarci.
E’ l’abbandono di Ted che sta aggravando i sintomi della trasformazione di James, Jolie ne è certa.
[MISSING MOMENT Came back to the hell] [James Remus/Jolie]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Came back to the hell'
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INCINTA?
-Missing moment Came back to the hell.-

 

 

Jolie Potter rotola sulla pancia poi strisciando sguscia da sotto il braccio di James Remus di traverso su di lei. Non è stata una buona nottata quella appena trascorsa, la Luna Piena è vicina e James si è lamentato quasi per tutto il tempo, arricciandosi contro di lei quasi in cerca di protezione.
Jolie  lo osserva corrucciata, sa che andrebbe molto meglio se Ted fosse lì con loro.  A differenza degli altri che nascondono la testa sotto la sabbia, lei non fa che pensarci.
E’ l’abbandono di Ted che sta aggravando i sintomi della trasformazione di James, Jolie ne è certa.
Recupera gli slip dal pavimento e la canottiera dalla cassettiera. James non è stato per niente delicato la sera prima , ha lividi attorno alle cosce, poco sopra le ginocchia, e da come le fa male la schiena, probabilmente ai fianchi.
Remus l’aveva avvisata che i licantropi appena nati tendono ad essere più, come dire, famelici, per quanto riguarda l’amore. Però non si sarebbe mai aspettata di trovarsi la mattina i segni addosso.
Solo quando l’ha sentita lamentarsi per il male, James ha capito di stare stringendo troppo forte.
Seduta sul water Jolie fa la conta dei danni.
Lividi alle cosce e ai fianchi poco sopra le ossa eliache, anzi l’è andata bene. Anche se dovrà iniziare ad usare i vecchi vestiti di Nonna Black o le Palandrane di Severus se continua così.
Arrotola una manciata di carta , si pulisce , ma invece di gettarla nel gabinetto la fissa confusa.
- … Che giorno è oggi?-
Conta sulle dita mentre il suono dello sciacquone rimbomba per tutto il piccolo gabinetto -Giovedì ventidue.- esclama  guardandosi le mani aperte -OH MERLINO!-
Spalanca la porta, sale sul letto, su James che mugola di dolore a trovarsi i piedi della ragazza piantati sulla schiena.  Tira su la testa dal cuscino con una smorfia e la guarda sfogliare febbrilmente il calendario a muro.
I protagonisti nelle foto magiche vengono sbalzati in ogni direzione -Jolie?-
Jolie alza su di lui un espressione da coniglio illuminato dai fari di un auto.
-Che c’è?- James si gira sotto le coperte e si mette a sedere grattandosi la testa -Ehi?-
Gli occhi gli cascano inevitabilmente sui lividi che ricopiano perfettamente l’impronta delle sue mani, storce la bocca mentre una fitta di senso di colpa gli riverbera dentro. Maledizione.
-Mi dispiace. Non volevo farti male, è che non controllo bene la mia forza.- allontana le coperte, si alza, ma Jolie lo  scarta sulla sinistra e imbocca la porta lanciandogli il calendario fra le mani.
James sospira lasciandosi cadere di nuovo a sedere sul letto -Merda.- bofonchia buttandosi di nuovo schiena al materasso.

-EMMIE!-
Nella fumosa cucina di Grimmauld Place, Emmie sta allattando il piccolo Sam. La giovane signora Black a sentirsi chiamare alza gli occhi dal figlio che succhia beato per poi strizzarli a alla vista dell’amica che inciampa nei suoi stessi piedi e finisce  praticamente distesa sul tavolo.
-Ahia!- esclama per simpatia sistemandosi il bambino nell’incavo del braccio.
Jolie si tira su con una smorfia di dolore stampata in faccia e dopo un momento di confusione dovuto allo shock della spettacolare caduta,  afferra l’amica per le spalle e inizia a scrollarla con forza-Occhio che mi fai cadere il bambino!- si lamenta questa mentre Sam lo fa con un gridolino arrabbiato. A furia di venire scrollato assieme alla madre, ha perso la presa sul suo seno a metà poppata.
-Ecco, per una volta che mangiava.- Emmie strofina il capezzolo contro la boccuccia del bambino, ma questo gira la testolina - Sarai contenta spero.-
-Ho un ritardo.-
Emmie alza lentamente la testa dal figlio per puntare gli occhi verso l’amica che la sovrasta -Ripeti.-
-Ho un ritardo di due settimane.-

-CHE COSA?-
Joel al secondo piano dell’abitazione incrocia lo sguardo del padre, come lui in attesa di usare il bagno -E’ Emmie?-
-O è lei o abbiamo in casa una sirena antiaerea.-

-Dovrei fare la pipì su questo?-
I test di gravidanza magici non sono altro che degli stecchi tipo termometri su cui si deve orinare, proprio come quelli babbani. Emmie annuisce e Jolie apre lo scatolo e fa scivolare fra le mani il bastoncino di plastica bianca con un piccolo LED al centro.
-Ok.- esclama entrando in bagno a passo quasi marziale reggendo il test quasi fosse un alabarda pronta da usare.
Emmie lancia uno sguardo verso il figlio -Per te ce la fa?-
-EMMIE MI SONO PISCIATA SULLA MANO!-
Emmie scrolla la testa girando il piccolo per appoggiarselo su una spalla -Sono stufa di avere sempre ragione.-

-Ok, qua c’è scritto di aspettare sette minuti.-
Jolie annuisce mentre Sam, poggiato sul divano fra lei e la madre, non trova la bocca con il pollice e manda uno strillo di rabbia. Emmie lo aiuta pilotandogli la manina e Jolie sospira guardandola.
-Non so se sarei in grado di farlo.-
-Sciocchezze.-
-Non sono quel che si dice un tipo materno.-
-Non hai mai avuto figli.-
Jolie non è così sicura che ogni donna nasca programmata per essere madre, ma Emmie sembra così dannatamente convinta. Appunta lo sguardo sul bastoncino puzzolentoso di pipì poggiato sul tavolino da tea di fronte al divano mordicchiandosi l’interno di una guancia.
-Quanto è passato?-
-Due minuti.-

-Emmie sei qui?-
Le due donne si rivolgono uno sguardo terrorizzato, questo è Joel!
-Non era a lavoro?-
-Sarà tornato prima.-
-Merda.-
Quando Joel Black apre la porta, Emmie e Jolie gli rivolgono il medesimo (e falsissimo)sorriso radioso. Sono entrambe accucciate sul tavolino da tea di fronte al divano.
-Che diavolo state facendo donne?-
-Niente.-
Joel incrocia le braccia  con un sospiro e le due sul tavolino sanno che vuol dire. Ha appena tirato fuori il piccolo Malocchio che c’è in lui e se non saprà che succede, inizierà con gli interrogatori e il veritaserum.
Jolie alle spalle di Emmie sbuffa e tira su il test -Ecco.-
Joel sgrana l’occhio e fissa la moglie -E’ TUO?-
-Nostro figlio non ha un mese, secondo te?-
Joel gira lentamente la testa verso Jolie, talmente arrossita da poter quasi brillare di luce propria.
-Non ci credo.-


Non è possibile!
Manca solo un minuto al risultato e sono in cinque ad essere pressati attorno a quel povero tavolino. Emmie e Jolie ci sono sedute sopra, Joel ci è appoggiato con un gomito, così come Charlie e John.
James Remus li fissa perplesso mentre i cinque sorridono all’unisono.
-Che state facendo?-
-NIENTE!-
James aggrotta la fronte mentre passa gli occhi da Jolie a Emmie ai tre uomini -Se lo dite voi.-
-James tesoro potresti cambiare Sam?- Emmie indica il figlio ancora sul divano -Grazieeeee!-
James solleva il nipote appoggiandoselo al petto e ancora stranito esce dalla camera e i cinque attorno al tavolino quasi non cascano l’uno sull’altro tanto si rilassano.
-Però almeno James ci sa fare coi bambini.- esclama Charlie guardando verso la porta.
-Almeno?-
Jolie drizza la testa fissandolo truce -Che vorresti dire?-
Charlie si allontana dal tavolino strisciando all’indietro sul sedere -Ehm…-
-Pensa bene a quello che dici Tappo.- lo imbecca John.
-Niente…- convintissimo.
-Vorresti dire che io non sono capace?-frenetica come al solito nella rabbia, Jolie afferra il test e lo scrolla verso Charlie - Che sarei una madre snaturata.-
-Non ho detto questo.-
Jolie tira indietro il braccio, Charlie abbassa la testa e il test di gravidanza vola nel camino acceso. I cinque fissano il crepitio di fiamme che lo avvolge con la medesima espressione esterrefatta.
-E’ stato fighissimo.- esclama Joel - Bisogna ammetterlo.-

In piena fase ipocondriaca Jolie ha la sensazione che determinati odori le diano fastidio,che il seno le faccia male e che il sapore dei cibi non sia più lo stesso.
Deglutisce a vuoto davanti al piatto di cavoletti che Molly le offre e immediatamente storce il naso. Merlino che puzza.
-Che c’è tesoro non ti va?- le chiede Molly dolcemente.
-No è che…- Sto per vomitare.
Si allunga a prendere la caraffa del vino , se ne versa un bicchiere, ma prima di portarselo alle labbra, lo fissa confusa.
E se fosse incinta? No, non può bere.
Lo appoggia sul tavolino con un sospiro.
-Jolie?-
Jolie si volta e si ritrova quasi naso a naso con Sirius che prende un bel respiro arricciando il viso in un espressione concentrata -Perché mi stai annusando?- gli chiede la ragazza stranita.
-Non bere, non vi fa bene.- sussurra così da poter essere udito solo da lei.
Jolie sbarra gli occhi mentre Sirius cambia il bicchiere con il suo pieno d’acqua -OH.MIO.DIO.-



   
 
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