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Autore: SweetPandemonium    19/08/2008    8 recensioni
- Perché allora nelle tue canzoni hai detto quelle cose su di me? Hai uno strano modo di dimostrare il tuo amore –
- Tu hai sentito solo quello che volevi sentire Gerard. –
New ff! Questa volta i protagonisti sono Gerard e Bert. <3<3 spero vi piaccia -///
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: My, Chemichal, Romance, The, Used
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata a rompere con un’altra ff! Questa volta i protagonisti sono Gerard e Bert che sono una coppietta slashabile al massimo! Da panicoo! xD d’oh!

Comunque. Le solite cose.

Tutto quello che scrivo è tutto frutto della mia fantasia. Nulla è vero.

Non ci guadagno nulla e non è mia intenzione offendere nessuno.

Adoro con tutta me stessa sia i McR sia i The Used, gli voglio un bene dell’anima e gli auguro tutta la felicità del mondo con le loro mogli e fidanzate. (ma poi Bert sei fidanzato? Se no, io sono libera eh! xD)

Ora Buona Lettura e lasciate qualche recensione ok?? Please! -///-

Better Than Then

Prologo

Gerard’ Pov

Usciamo dalla macchina che ci ha portato dall’aeroporto all’hotel e il caldo subito ci accoglie.

C’è un’afa terribile e il sole è molto forte.

Mi infilo gli occhiali da sole e mi allargo la cravatta, sistemandomi la giacca sull’avambraccio e rimanendo in camicia.

Subito veniamo accolti dalle urla e gli applausi dei nostri fan che ci aspettano, come al solito, davanti alle porte dell’albergo.

Ci avviciniamo, sempre tenuti sotto controllo dalle guardie del corpo e iniziamo la solita routine, facendoci fotografare e firmando autografi.

Mi giro giusto in tempo per vedere una ragazza con strani capelli viola afferrare Frank e stampargli un succoso bacio sulla guancia. Io scoppio a ridere mentre il mio chitarrista mi guardava afflitto.

Fa sempre così ma so benissimo che gli piace tantissimo ricevere quelle attenzioni.

Faccio scorrere lo sguardo sulla piccola folla. È contenuta in confronto a quelle a cui siamo abituati. La mia attenzione viene attirata poi da due ragazze che si tengono un po’ discostate dai fan rumorosi.

Una ha lunghi capelli neri, leggermente mossi, che incorniciano un viso abbastanza chiaro e delicato.

Invece l’altra ha i capelli più corti, biondi sulla parte superiore e ciocche nere in quella inferiore, con il volto un po’ squadrato ma con occhi chiarissimi.

La bionda saltella, ride e batte le mani, mentre la sua amica la guarda, sorridendo del suo entusiasmo.

Noto poi che la ragazza dagli occhi chiari indossa una T-shirt nera sulla quale primeggia la scritta “My Chemical Romance” in rosso.

Sorrido impercettibilmente e porto lo sguardo sull’altra ragazza. Quest’ultima invece ne indossa una sulla quale si distingue benissimo un cuore legato ad una corda, con la scritta, subito sottostante “The Used”.

Che? I The Used??

No, non può essere. No, sicuramente mi sto sbagliando.

Mikey me lo avrebbe detto. Si sicuramente. Annuisco convinto.

I miei pensieri un po’ sconnessi si interrompono quando incontro lo sguardo della mora che ora è posato su di me.

Mi abbasso gli occhiali e la ragazza si stende la T-shirt, privandola di ogni piega, per farmela vedere bene e un sorriso divertito si stende sul suo viso.

Qualche secondo dopo però la sua amica gli tira una leggera gomitata nelle costole sussurrandogli qualcosa all’orecchio e mi rivolge subito dopo un sorriso nervoso.

La mia attenzione viene attirata subito dopo da Ray che mi prende per un braccio e mi porta all’interno dell’Hotel salvandomi dalle “grinfie” delle fan.

Arriviamo per primi alla reception e chiediamo le chiavi delle nostre stanze.

Mentre la giovane donna cerca la prenotazione sul computer, abbasso lo sguardo sul bancone e vedo il depliant del festival a cui dobbiamo partecipare.

Lo apro e leggo gli altri gruppi che dovrebbero essere presenti, per togliermi ‘sto dubbio che mi sta tormentando.

Il primo nome della lista è proprio quello della mia band, poi continuo a far scorrere lo sguardo lungo tutta la lista e mi blocco quando leggo quel nome, quello di cui avevo tanta paura: The Used.

Cazzo! Porca puttana!

Le mie imprecazioni mentali vengono interrotte dalla donna che mi porge le chiavi

- Stanza 202 – dice con un sorriso – è in camera con suo fratello – aggiunge poi.

Gli faccio un sorriso sforzato e ringrazio.

Bene. Così potrò ucciderlo senza avere testimoni.

Trovo Mikey vicino all’ascensore e senza guardarlo in faccia entro con lui e saliamo al terzo piano, dove si trova la nostra stanza.

Appena entriamo lui si stende sul letto.

Lo guardo per qualche secondo e poi, senza nessun tipo di preavviso, inizio ad urlare.

- NON CI POSSO CREDERE! –

Mikey salta letteralmente sul letto.

- Santo Dio Gee!! Perché cazzo hai urlato in quel modo?! E a cosa non puoi credere?! –

Lo ignoro e continuo a tenere il tono della voce decisamente alto.

- NON CI POSSO CREDERE! NON POSSO CREDERE CHE L’HAI FATTO! TU SEI MIO FRATELLO, NON DOVRESTI TRAMARE ALLE MIE SPALLE! –

Mikey si gratta la testa visibilmente nervoso.

- Di c-cosa stai parlando Gee? No-n capisco. –

Mi avvicino al letto e riduco gli occhi a due fessure.

- Ah, non capisci? Te lo spiego io! Ci sono anche i The Used a questo festival. Tu lo sapevi e non me lo hai detto, non è forse così? –

Il mio dolce fratellino si alza dal letto e senza darmi mai le spalle, indietreggia verso la porta.

- Ah, ci sono anche loro? No-non lo sapevo. Te lo giuro. –

- Si! Ci sono! E tu lo sai sapevi benissimo! Tu hai parlato con Brian riguardo il festival! Tu e…Frank! Non ci posso credere anche lui?! –

Mikey incontra la porta con le spalle.

- NON AZZARDARTI A TOCCARE QUELLA MANIGLIA MICHAEL JAMES WAY! – mi guarda con occhi spalancati e subito alza le mani in segno di resa.

- Dai Gee-fratellone calmo. Per favore. È vero lo sapevamo ma…sapevamo anche che se te lo avessimo detto non avresti accettato di partecipare e…sarebbe stato un ingiustizia nei confronti dei nostri fan, non credi anche tu? – tenta tenendosi sempre pronto a scappare.

- Stronzate Mikey! – tuono ancora – mi avete portato qui con l’inganno perché sperate in una riappacificazione con quel…quello…oddio! Non so neanche come definirlo! -

Sto per impazzire. Mi butto sul letto e cerco di riprendere la calma.

Sento i passi di Mikey sul pavimento e poi si siede vicino a me.

- Ehi Bro…dai tranquillo. Il festival durerà poco. Solo una settimana. E se non vuoi parlargli…non importa. – mi dice accarezzandomi dolcemente i capelli.

- Perché Mikey? – sussurro. Voglio sapere perché mi ha portato qui a soffrire.

- Gee, sono tuo fratello e riesco a vedere quando non stai bene. Mi ricordo benissimo, come se fosse ieri, le notti di un anno fa quando mi piangevi tra le braccia. Odio vederti soffrire e lo avrei ucciso, giuro. A costo di farmi una vita in carcere, lo avrei voluto uccidere. Ma Frankie me lo ha intelligentemente sconsigliato. – sorrido debolmente – Ho avuto la pessima idea, e ora mi accorgo che è pessima, di portarmi qui, così avresti potuto riprendertelo o invece mandarlo una volta per tutte a fanculo, così almeno avresti potuto liberarti per sempre di lui. Ero semplicemente stanco di vederti soffrire. – conclude.

Io mi accorgo di avere gli occhi lucidi, e anche lui.

- Scusa Gee, davvero. Scusa. Mi dispiace, ho fatto una cazzata, ma io…- inizia.

- Tranquillo Mikey. Prima o poi avrei dovuto rincontrarlo e affrontarlo. Meglio prima che poi, no? –

Dico, interrompendolo. Lui fa un mezzo sorriso.

- Io ho fame – dichiaro poi rompendo il silenzio che si è venuto a creare – vado giù al ristorante a mangiare qualcosa, vieni con me? –

- Mmh…no grazie. Devo parlare con Frankie e poi sono stanchissimo. Penso che mi farò una doccia e poi un bel pisolino –

Sorrido leggermente, annuisco e salutandolo con la mano, esco dalla porta.

Bert’s Pov

Entro sbuffando nell’aeroporto e mi metto lo zaino in spalla.

Subito noto una folla di persone fuori dalle porte di vetro ed emetto un gemito di disappunto.

- Ma chi me la fatto fare!! – sussurro. Sarà la cinquantesima volta che lo dico da quando ci siamo imbarcati.

- E falla finita Bert! – mi dice Quinn dandomi una pacca sulla spalla.

- Senti, guarda che io non ci volevo venire! E sono ancora in tempo per prendere il prossimo aereo.- dico, sbuffando.

- Lo sappiamo qual è il problema. Ma tanto prima o poi lo avresti dovuto rivedere. – dice Jeph, intromettendosi nella conversazione.

Io grugnisco.

È vero che prima o poi lo avrei rivisto ma, anche se non mi piace ammetterlo. Ho paura.

Ho paura che vedendolo tutto lo sforzo che ho fatto durante quest’anno è mezzo per dimenticarlo vada a puttane.

Ho paura che la scusa “l’ho lasciato per il suo bene” non reggi più.

Ho paura che lui sia rimasto esattamente la stessa persona che mi ha fatto innamorare e che niente è cambiato.

- Ragazzi, non sono in vena di autografi – dico.

- Sinceramente io sono in vena solo per farmi un lungo, lungo sonno. – dice Dan.

Io concordo con lui.

- Ok, allora ci facciamo portare subito alla macchina. –

- è lontano l’hotel? – chiedo, sbadigliando e stiracchiandomi.

- Non molto – risponde Jeph, che è sempre lui a parlare con il manager.

Anche perché io, al manager, gli sto antipatico.

Quinn gli fa venire i nervi a fior di pelle.

E a Dan semplicemente non va di parlarci perché è a lui che sta antipatico il manager.

Quindi l’unico che rimane è lui.

- Meno male. Ho voglia di un lungo bagno nell’idromassaggio. – dico, sognante.

- Ora pensiamo ad arrivarci all’albergo. – dice poi Quinn, prima di aprire le porte dell’aeroporto ed essere avvolto dal casino che fanno i nostri fan.

Speriamo bene.

Vale

  
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