Nient'altro gli bastava se non avere Sasuke al suo fianco.

Naruto lentamente aprì il regalo che gli era stato donato quella mattina ma di cui si era completamente dimenticato.
Una volta strappata tutta quella carta di un colore arancio fluo fece per aprirlo ma nella stanza apparve il moro.
"E quello?" Chiese alzando un sopracciglio restando appoggiato allo stipite della porta.
"Un regalo da parte di Sai" Rispose alzando le spalle.
-Spero che non sia cosa io penso che sia- pensò il biondo ridendo senza davvero ridere. Sarebbe stato troppo imbarazzante.  
Ed eccolo: un pigiama giallo e un piccolo biglietto.
"A Sasuke e al mio primo legame" Sasuke alzò un sopracciglio -solita mossa di quanto non capiva un cazzo- e si sedette sul letto che si trovava a pochi passi da dove Naruto era seduto.
Naruto si grattò la guancia con fare impacciato e sorrise in direzione del moro.
"Carino no?"
"No"
Secco, diretto.  Tanto da far male.
"Dai Sasuke, tieni"
Così dicendo gli lanciò la parte superiore del pigiama mentre lui si toglieva la tuta rimanendo scoperto con addosso solo quei boxer così audaci (quelle rane erano pericolose) si infilò il pantalone giallo: era abbastanza largo da renderlo comodo.
"Tadaan, forza mettiti quella"  
Così il moro senza lasciarsi pregare ancora si sfilò la maglia e si mise quella ridicola camicia gialla che gli arrivava a metà coscia.
Così si sfilò i pantaloni rimanendo solo con quella...."cosa".
Naruto si era steso sul letto e aprendo le braccia gli chiedeva di stendersi lì in una muta richiesta.
Il moro, sbuffando, camminò a gattoni fino ad arrivare tra le braccia del biondo.
La schiena di Sasuke aderiva perfettamente con il torace di Naruto.
Così si addormentarono: Sasuke rannicchiato su se stesso e Naruto abbracciandolo da dietro.


"F-Freddo" Sussurrò il moro ancora in dormi-veglia, così girandosi si mise di fronte al biondo che continuava ad abbracciarlo anche se era già sprofondato nel mondo dei sogni da un bel po'.
Sasuke gli avvolse la schiena con le braccia per essergli più vicino e appoggiando la testa sul suo petto il freddo scomparve.