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Autore: moni_cst    23/06/2014    7 recensioni
Castle e Beckett dopo un periodo di separazione, per motivi di lavoro, si concedono una vacanza nell'arcipelago delle Isole Keys e, mettendosi sulle orme di Hemingway, si ritrovano coinvolti in un omicidio con testimone.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Cap. 2 SAPORE DI SALE


Fissa intensamente quegli occhi dello stesso colore del mare, mordendosi il labbro e, in cuor suo, non ha più dubbi: la cena può aspettare.


Kate si gira di colpo, lo prende per mano e lo trascina in fretta all’interno.

“I gamberoni sono al fresco e penso che ci rimarranno ancora per un po’” sussurra con voce suadente mentre sta di nuovo con le labbra incollate alle sue, indietreggiando a piedi nudi.

Castle prova a dire qualcosa, toccandosi con la mano lo stomaco che non cessa di brontolare, ma le sue parole sono fagocitate dalla bocca di Kate che non smette di assaporarlo in ogni dove. Si ferma solo un momento per cercare di richiudere la porta allungando la mano, mentre Rick rimane sempre più confuso, perso nel sapore salino della pelle della sua musa. Le dita non riescono ad arrivare al ciglio e un desiderio improvviso le si insinua dentro. Senza pensarci due volte, spinge con forza il suo corpo contro quello di Rick facendogli perdere l’equilibrio e conducendolo contro l’uscio di casa che si richiude sbattendo con un fragoroso rumore. Castle rimane frastornato, stretto tra la porta e la sua donna che gli ha preso le mani, le ha intrecciate alle sue e le ha sollevate fino alle spalle, appoggiandole alla parete. Sente il suo bacino che gli si spinge contro e una gamba che si solleva e lo circonda. Vorrebbe toccarla e accarezzarla ma Kate è riuscita ad immobilizzarlo e lo sta divorando.

Non poterla toccare si rileva ben presto una tortura.

La sua bocca insaziabile esplora ogni meandro del suo viso, la lingua si insinua veloce nel padiglione auricolare facendogli venire fremiti che si percuotono in tutto il corpo. Cerca di assaporare il suo collo, di assaggiare di nuovo quella pelle dal forte sapore salino che lo ha stregato pochi attimi prima, ma Kate glielo impedisce. Più veloce di lui, l’ha anticipato mordendogli la spalla all’attaccatura con il collo. Kate non sente più niente all’esterno, ha isolato le sensazioni che le vengono dalla sua pelle e l’eccitazione continua a salire.

Si sente padrona del suo corpo e delle sue magnifiche reazioni e vuole bearsi della vista che ha di fronte a lei.

Il torace del suo uomo è ancora umido per il bagno appena fatto.

Le piace.

Le piace molto.

Lente goccioline scendono verso l’ombelico seguendo percorsi che assecondano la muscolatura tesa.

Vuole assaggiarle.

Vuole gustare la sua pelle e il suo sapore, unico e familiare.

Non sa più se è acqua di mare o se è la normale traspirazione del corpo, logica conseguenza dell’umidità dell’aria e dell’eccitazione che li ha travolti. Non riesce nel suo intento, in quanto non ha nessuna intenzione di smettere quel gioco di dominanza che le sta dando così tante soddisfazioni.

Non può abbassarsi perché lascerebbe andare le mani.

Ma lei lo vuole così.

Incatenato davanti ai suoi occhi.

Suo.

Solo suo.

Solo suo e di nessun altro.

Morde con forza il muscolo teso ai lati dell’ascella e poi cerca di sfiorare con la lingua la pelle arrossata, cosicché l’urlo di dolore e di sorpresa di Castle si trasforma, in breve, in veri gemiti di piacere.

Sembra impazzita.

Cerca di lambire ogni parte raggiungibile del corpo del suo uomo per saziarsi del suo sapore e calore.

Rick, inizialmente preso alla sprovvista, non riesce a reagire immediatamente, bloccato e impietrito dall’ardore della sua compagna. Poi, non vuole interrompere quella beatitudine che Kate gli sta regalando.

Puro godimento di corpo e anima.

Il fisico sta inevitabilmente beneficiando di tutte quelle attenzioni, a volte dolci, subito dopo carnali.

Il suo spirito sta beandosi della vista della donna, sua ragione di vita, che sudata, affannata e eccitata si sta strusciando con tutte le sue membra addosso a lui, in un impeto irrefrenabile di ardore e desiderio.

Quando Kate cerca con la sua proverbiale flessibilità di sfilargli il costume da bagno utilizzando le dita prensili del piede che da dietro lo ha cinto, decide che è ora di farle vedere il suo essere uomo altrettanto insaziabile e passionale, come e quanto lei.

Forza sulle mani e si libera, prendendola in braccio e portandola velocemente verso la camera da letto.

Riesce anche a buttare lì una battuta, vedendola confusa e sorpresa.

“Scusa! Prove di matrimonio. Dovevo!” alludendo al fatto che sta varcando la soglia della stanza.

Kate smarrita per il gesto repentino e di come facilmente si sia fatta prendere alla sprovvista,  non fa più resistenza accasciando il viso sulle sue spalle senza smettere di torturare la sua pelle.

“Sul letto noo!” si riscuote all’improvviso dal suo stato di trance, accorgendosi quali fossero le intenzioni di Rick. Vedendolo poi confuso si affretta ad aggiungere “Siamo pieni di sabbia!”

Rick si immobilizza e non sa bene cosa fare.

Kate fa un movimento per fargli capire che vuole scendere. Lui rimane un po’ contrariato, pensando che la sua donna abbia cambiato idea e lo voglia lasciare all’improvviso in quello stato di eccitazione. Sarebbe decisamente  frustrante.

Kate si guarda intorno e non vede nulla che possa utilizzare come lenzuolo da mettere sopra il letto. A quel punto, rimane un po’ indecisa sul da farsi. Ancora rossa dall’eccitazione con il respiro ancora affannato, non ha nessuna intenzione di interrompere quel momento idilliaco che stanno vivendo.

Prende la mano di Castle e lo conduce in bagno, dove ancora non sono mai entrati. Un enorme sorriso le spunta sul viso quando si accorge che non c‘è solo la doccia ma anche un’ampia vasca. 

Come se si fossero letti nel pensiero, entrambi allungano la mano verso il miscelatore dell’acqua, si sorridono e si abbracciano stretti.

“Mi sei mancata.” le sussurra tra i capelli.

“Anche tu, babe.” gli risponde, illuminandosi con un sorriso.

Si prendono il viso vicendevolmente tra le mani e si baciano con lentezza.

Hanno bisogno di ritrovarsi e di gustarsi lentamente per tornare piano nella dimensione dove si trovavano pochi istanti prima.

Lentamente, Rick le slaccia il fiocco dietro la schiena e le sfila con molta lentezza le spalline.

Guarda il seno di Kate come se fosse la prima volta.

Ne accarezza uno piano.

Lo sfiora con le dita, guardandolo intensamente, stupendosi ancora dell’effetto che gli fa.

Subito dopo gli occhi si fissano in quelli di lei.

Gioca con i polpastrelli, segnando piano il contorno dell’areola. Si concentra sempre sulla stessa parte stuzzicando, lambendo e tormentando l’oggetto del suo desiderio.

Scende piano inginocchiandosi davanti a lei.

Guarda con turbamento il rossore che le ha provocato e sente un forte pulsare che prorompe improvviso nella sua eccitazione.

Prende il seno tra le labbra e lo fagocita, succhiando forte. Sente il ventre di Kate che si protende verso di lui mentre un ansimo gutturale le sgorga dalla gola.

La desidera.

Ora come non mai.

Un impeto che non riesce più a controllare.

La vuole sentire attorno a lui, vuole ansimare mentre i muscoli le si contraggono stringendolo in una morsa fatale.

Non può più aspettare.

Toglie velocemente l’ultimo pezzo di stoffa che lo separa dalla sua meta mentre si rialza per agevolare Kate che sta cercando di sfilargli i pantaloncini. La vede che si sofferma a guardarlo con sguardo voglioso e si sente fiero e orgoglioso della sua virilità, come mai prima d’ora.

La guarda e aspetta che finisca di ammirarlo.

“Sei bello” dice sincera.

“Tu sei bella” le replica.

L’abbraccio che arriva subito dopo è prorompente, smanioso di prendersi cura di tutta la pelle dell’altro.

Le mani vagano per il corpo, accarezzando con forza la cute che scorre sotto le dita e i palmi, in cerca di sensazioni vecchie e nuove.

Kate fa un cenno verso la vasca e Rick entra nell’acqua calda porgendole galantemente la mano per non farla scivolare. Le si accomoda di fronte e, fissandolo intensamente negli occhi, gli si siede sopra accogliendolo con l’infuocato calore dell’interno del suo corpo. Un gemito di piacere esce dalla bocca di entrambi mentre Kate inizia a muoversi lentamente, lasciandosi accarezzare dall’acqua e dalle delicate mani del suo uomo.

Non riescono a staccare neanche per un attimo il contatto visivo, come se volessero imprimere il proprio godimento nelle pupille dilatate dell’altro. Ansimi e sospiri accompagnano ogni movimento del bacino di Kate, che provoca ogni volta un’ondata che si sposta e si muove insieme a loro. La loro pelle s’imporpora per il calore dell’acqua e per la forte eccitazione che sale fino alla testa con vampate intense. Boccheggiano insieme mentre, al crescendo dei loro movimenti, l’eccitamento sale fino a livelli insopportabili. I gemiti diventano così forti che Kate mette una mano sulla bocca di Rick per fermarlo, abituati ad amarsi in un appartamento nel cuore di Manhattan. Ma subito, sente la mano di Rick che gliela toglie, gliela bacia e lambisce ogni dito mentre sussurra con voce roca: “Liberati! Tranquilla! Non c’è nessuno qui che può sentirci.” Fa fatica a continuare. Fa una pausa “Lasciati andare, amore, strilla pure se vuoi.”

Realizzato questo, mormorii e parole sconnesse si susseguono nell’aria in tono sempre più alto, fin quando Kate si lascia andare ad un grido liberatorio. Inarca la schiena mentre spasmi di puro piacere la scuotono fin nel profondo dell’anima. Continua a muoversi, esausta, fin quando anche Rick lascia libero sfogo ad uno stridulo suono gutturale che gli esce dal profondo della gola.

Kate, sfiancata da quella notevole sessione d’amore, si appoggia al suo petto avvolgendolo con le braccia e lasciando andare la sua testa sulle sue spalle. Rick le bacia dolcemente i capelli mentre con le mani la stringe sempre più stretta a sé.

Dopo qualche minuto, Kate solleva il capo, lo guarda e gli sorride.

“Come stai?” le chiede.

“Svuotata.” risponde sorridendo “mi hai svuotato di tutte le energie. Ho la testa vuota, credo non ci sia più ossigeno”.

“Come?” domanda preoccupato.

“Rick, ti sto dicendo che tutto il sangue del mio corpo è affluito in un unico punto lasciando poco ossigeno al cervello! Ho dei piacevoli capogiri” lo prende in giro indicando platealmente i loro bacini ancora uniti.

E’ felice.

È spensierata e felice come le capita ogni volta che riescono a ritagliarsi un po’ di spazio solo per loro.

“Ti amo.”

“Ti amo anche io, tanto!”

 

Dopo una serata a base di chiacchiere, amore e risate, lo stomaco di Rick si fa risentire. Così allestiscono una cena nella veranda del resort alle due di notte a base di gamberoni e vino bianco ghiacciato e una buona dose di umorismo e allegria.

Rimangono svegli fino all’alba.

Molte sono le cose che si devono raccontare.

L’ilarità, la felicità e l’euforia dell’essere di nuovo insieme è più forte della stanchezza e del fuso orario. 

Nuove promesse, nuovi momenti d’amore e nuove risate li cullano fino a quando il sonno ha la meglio su di loro.

 

 

Spazio di Monica

Eccoci qui. I gamberoni sono rimasti ancora a lungo nel frigo ma alla fine sono finiti comunque in padella!

Ringrazio chi ha messo la storia nelle preferite e nelle seguite e chi ha lasciato una recensione e chi comunque ha letto.

Se qualcuno ritiene che il rating arancione non sia adeguato, basta segnalarmelo.

  
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