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Autore: moni_cst    19/06/2014    11 recensioni
Castle e Beckett dopo un periodo di separazione, per motivi di lavoro, si concedono una vacanza nell'arcipelago delle Isole Keys e, mettendosi sulle orme di Hemingway, si ritrovano coinvolti in un omicidio con testimone.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Cap 1.  MIAMI

 

L’aeroporto internazionale di Miami è affollato di gente di ogni tipo. Turisti che arrivano dall’Europa per godersi un po’ del sole e del caldo della Florida. Fuori dal terminal arrivi, una pletora di persone ispaniche cercano di offrire i loro servigi alternativi ai viaggiatori, cercando di attirarli con prezzi stracciati. L’offerta si adegua alla domanda: il servizio taxi abusivo, la typical accomodation per il turista che vuole immergersi meglio nelle dinamiche della vita reale del posto, oltre ovviamente alle accompagnatrici e agli accompagnatori personali, molto richiesti da uomini e donne che viaggiano soli.

Kate guarda l’orologio al polso e alza gli occhi per cercare il volo di Castle su uno degli schermi appesi in alto.

 

Airline

Flight

From

Time

Status

American Airlines

069

Madrid

14:20

Now 14:15A

 

 Finalmente, fra poco, di nuovo insieme.

Castle torna da un tour promozionale in Europa ed è stato via tre settimane. Lei è rimasta al distretto a lavorare e a sbrigare le ultime incombenze prima del matrimonio. Due giorni prima, durante una delle loro lunghe conversazioni telefoniche, hanno deciso di ritagliarsi un week-end lungo a Miami per stare un po’ insieme in tranquillità prima di tornare alla solita routine. Routine…di certo la loro vita non aveva nulla di monotono ma alla fine qualche giorno di vacanza, tra l’altro imprevista,  non dispiaceva affatto a nessuno dei due.

Il suo volo da New York era arrivato qualche ora prima, così Kate aveva nel frattempo noleggiato una macchina e fatto un po’ di spesa.

Un brivido di freddo le percorre la schiena e scende nelle gambe nude sotto il vestito leggero che indossa. La ventilazione forzata dell’aria condizionata dell’aeroporto si insinua anche dentro le narici.

Aria fredda, finta.

Si massaggia il collo e poi porta istintivamente una mano sulla pancia. Apre il palmo e spera di diffondere il calore della mano alla pelle infreddolita all’interno del vestito.  Si chiede se è il freddo a procurarle quella sensazione allo stomaco o se è invece l’emozione di rivedere Castle.

Getta nuovamente un’occhiata all’orologio e si accorge che sta lì davanti a quello schermo da quasi 5 minuti. Alza gli occhi e un sorriso si apre nel suo volto alla vista della parola landed sotto lo status del volo.

Stringe la borsa a sé e si avvicina in corrispondenza delle larghe porte scorrevoli che permettono ai viaggiatori di uscire.

Quando lo vede, gli occhi le brillano per la felicità e affretta il passo verso di lui, quasi corre. Gli butta le braccia al collo mentre Castle lascia andare il trolley e la solleva facendole fare un mezzo giro in aria.

“Come al cinema” gli sussurra in un orecchio sorridendo emozionata.

“Certamente!” risponde lo scrittore. “Mi sei mancata!”

Castle la rimette giù e si sofferma a guardarle ogni centimetro del suo viso.

“Anche tu.” Lo carezza su una guancia e lo prende per mano trascinandolo in fretta verso l’uscita, per il desiderio di stare con lui il prima possibile in un luogo privato e per uscire da quel freddo gelido dell’aeroporto.

Come le porte scorrevoli si aprono, un muro di aria calda e umida li investe togliendo loro il respiro per un attimo.

Al contatto con il sole accecante che li costringe a socchiudere gli occhi, la pelle infreddolita gode dell’immediato tepore che la raggiunge.

“Vieni, ho già noleggiato la macchina e fatto un po’ di spesa.”

“Dove mi porti? Hai detto che era una sorpresa e non mi hai voluto nemmeno dire dove alloggeremo,  niente di niente!”

“Vieni, ora ti racconto tutto. Questa è la nostra macchina!” Con fare teatrale allarga le braccia e indica una Mustang anni ’60 rossa fuoco.

“Kate! Non sarà questa la macchina che hai preso, vero? Questa sì che è una sorpresa!”

“Non ti piace? Si addice con il tema del nostro weekend.” risponde lei allungandogli le chiavi.

Per tutta risposta Castle si porta un pugno alla bocca nel maldestro tentativo di coprire uno sbadiglio.

“Jet lag?” gli domanda.

Rick annuisce col capo.

“Potresti guidare tu? Non sono tanto lucido, mi sa”.

“Basta che non mi rinfacci che non ti ho fatto guidare quando non sono in servizio.” lo incalza sorridendo.

Si avvia dalla parte del guidatore soffermandosi ad infilare la chiave nella serratura del portabagagli per poterlo aprire.

Castle prende il suo grande trolley e lo sistema a fatica nello stretto spazio a disposizione, spostando le buste termiche con la spesa.

“Questa macchina è una meraviglia ma non ha l’aria condizionata! Kate, spero che la tua spiegazione sia abbastanza interessante, altrimenti dovrai farti perdonare per benino.” cerca di fare la faccia contrariata ma in realtà in questo momento salirebbe anche su un risciò pur di stare insieme a lei.

“Sei pronto?”

“Sempre.”

La Mustang si accende al primo colpo, Kate ingrana la retromarcia ed esce dal parcheggio. Rick mette una mano sulla sua appoggiata al cambio, perché non può resistere ancora senza avere un contatto con lei.

“Ti dispiace se mentre andiamo passiamo a Miami Beach per Ocean Drive?” gli domanda, poi si gira verso di lui e lo vede annuire.

“Di sicuro. Certo!” le risponde con entusiasmo, poi prosegue “allora, Kate, inizia ad illustrare i tuoi piani”.

“Abbiamo un resort prenotato a Key West.” fa una pausa per vedere se Rick ha qualche tipo di reazione.

Niente.

Allora continua “Nell’arcipelago delle Keys dove…” sorride perché vede Castle che sgrana gli occhi. “Possiamo visitare tutti i posti che hanno ispirato il mio scrittore pr...”

“Hey non sapevo che preferissi Hemingway a me.” la interrompe con tono offeso.

Kate sorride.

Sapeva che avrebbe reagito così  e si pregusta già  il momento in cui quella sera a letto, nel momento più improbabile di tutti, avrebbe tirato fuori quella storia per stuzzicarla e torturarla un po’ con sapienti giochi  tattili.

Un semaforo li costringe a rallentare e fermarsi. Alcuni ragazzi con i rollerblade li sorpassano bussando al finestrino lato passeggero.

“Bella macchina, nonno!” gridano rivolti a Rick.

Kate scoppia ridere.

“Uh, Castle,  non ti offendere. Saresti un nonno fantastico! E, per la cronaca, sei tu il mio preferito e non solo come scrittore.” lo stuzzica con malizia.

Si sporge per sfiorargli una guancia poi con una mano gli sposta il viso ancora imbronciato e lo bacia sulle labbra gentilmente.

Rick sta ancora guardando quei ragazzi che lo hanno chiamato nonno e, incurante delle attenzioni di Kate, sostiene

“Tutta colpa di questa macchina!”.

Kate continua a stuzzicarlo, sorridendo nelle sue labbra, finché è costretta a ripartire quando scatta il verde.

“Insomma non mi dire che non ti piace un resort a Key West?”

“No, no. Quello mi piace eccome. Mi piace ogni posto, basta che stiamo insieme” poi prosegue “Ma stare a Key West… insomma è qui che Hemingway ha scritto Addio alle Armi! Viveva qui con sua moglie, la seconda mi sembra.”

Kate lo guarda compiaciuta: l’entusiasmo di Rick la fa impazzire, la riempie di gioia. La sua eccitazione per qualsivoglia cosa della vita è esaltante. Lo adora ogni volta che si infiamma quando cerca di convincerla che tutto ha un senso preciso, ben delineato dal volere supremo dell’Universo. Né lei né Castle sono particolarmente religiosi ma, questo suo approccio alla vita le ricorda tanto alcuni consigli di sua madre. La sua era una famiglia cattolica la cui religiosità si era andata esaurendo, vinta dall’agnosticismo imperante tra i newyorkesi.

Mentre la Mustang scorre veloce in Ocean Drive, un variegato campione  del genere umano si presenta ai loro occhi. Pura ostentazione di volgarità, di rifacimenti plastici e di chiassosità, esibiti come vanto.

Proseguono percorrendo la strada sopraelevata che congiunge Miami alle isole dell’arcipelago Keys, raccontandosi piccoli ed insignificanti aneddoti a cui l’altro non ha partecipato e ammirando la barriera corallina a cui si stanno avvicinando.

Kate parcheggia accanto ad una casetta di legno circondata da un giardino molto ben curato delimitato da una staccionata bianca. Intorno ci sono mangrovie e palme che rendono questo un paradiso terrestre.

Scendono dalla macchina, prendendo bagagli e spesa, e si avviano per il vialetto verso la porta di casa ritrovandosi dietro l’angolo una vista mozzafiato.

Una distesa di sabbia bianca a pochi metri dalla casa li separa dall’acqua cristallina del mare che assume tonalità diverse man mano che si allontana lo sguardo verso il largo. Il verde-azzurro vicino alla riva si scurisce pian piano fino a diventare di un blu cobalto intenso.

Una leggera e tiepida brezza li accoglie nella loro romantica dimora.

Velocemente entrano in casa e sistemano la spesa nel frigo. Poi, senza neanche disfare i bagagli, si spogliano e indossano il costume per immergersi immediatamente in quella meravigliosa distesa celeste che hanno di fronte.

Amoreggiano nell’acqua come due adolescenti, non rendendosi conto minimamente del tempo che passa. Si beano delle amenità della natura che li circonda e della privacy indiscussa che quella location riserva loro.

Si baciano e si accarezzano con delicatezza sussurrandosi dolci parole tra le labbra mentre i loro corpi si strusciano contro, cercando quel contatto così a lungo mancato. Poco dopo, iniziano a nuotare verso il largo aumentando progressivamente velocità, come se si fossero messi d’accordo prima. Una gara a chi per primo raggiunge un punto indefinito nel mare.

Non importa quale.

Non importa dove.

Non importa vincere o perdere.

Conta solo che il vinto può godere dell’abbraccio consolatore del vincitore.

Ritornano verso riva piano, nuotando lentamente abbracciati, muovendo ognuno il proprio braccio libero mentre continuano a godere del sapore del sale nella pelle e nelle labbra dell’altro.

Il sole è sceso all’orizzonte e si tuffa nella stessa acqua in cui sono immersi. Una gradazione di colori mai vista prima li avvolge in tutto il suo splendore. Il turchese dell’acqua in cui sono avvolti scurisce in una violacea distesa di acqua ferma, striata da bagliori di rosso, sempre più intensi all’avvicinarsi del sole. Il cielo arancione si infiamma nel globo rosso tuffato nell’acqua mentre gabbiani bianchi volano rasenti in cerca del pasto serale.

Quando l’ultimo semicerchio rosso scende sotto l’acqua, Rick e Kate, ancora sgocciolanti, si avviano abbracciati verso casa.

“Comincio ad avere fame” afferma lo scrittore per giustificare un rumoroso brontolio proveniente dal suo stomaco.

“Vado a togliere i gamberoni dal frigo” risponde pronta Kate dirigendosi verso l’angolo cottura.

Castle la guarda immobile per un momento, indeciso su quale fame assecondare per prima. Poi la trattiene per un braccio, facendola voltare all’improvviso e, approfittando di averla colta di sorpresa, si avventa sulle sue labbra mentre le sue mani scivolano verso il basso sulla sua schiena.

Kate risponde con entusiasmo al suo ardore e indietreggia appena trascinandolo con sé. Le sue mani circondano la sua schiena ancora bagnata e, scendendo, si insinuano fulminee dentro il costume. Si blocca all’improvviso, staccandosi da lui. Fissa intensamente quegli occhi dello stesso colore del mare mordendosi il labbro e, in cuor suo, non ha più dubbi: la cena può aspettare.

  

Spazio di Monica:

Questa storia ho iniziata a scriverla mesi fa e sembrava che tutto facesse sì che non la portassi a termine compreso il ladro che, rubandomi la borsa, mi ha anche sottratto la chiavetta USB dove avevo i file in un'unica copia.

La trama della storia è un riadattamento del n.185 di Julia (Ed. Bonelli)

E questa volta faccio tanti ringraziamenti: a chi ha letto in anteprima, a chi ha sopportato la lunga gestazione di questa storia dandomi sempre ottimi consigli per i banner e soprattutto all’amica che mi ha recuperato i file dal suo pc (benedetta donna, grazie grazie grazie) e ha sempre una gran pazienza con me. :-*

E grazie ovviamente a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui.

  
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