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Autore: HZLNL_1D    23/06/2014    9 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bad memories and new threats.

-Bennet.-  quella voce. Non le era mancata per niente.
Haley si irrigidì, il suo respiro divenne pesante e la tensione in quel tavolo era così tesa che chiunque se ne sarebbe accorto. Non voleva girarsi, non le andava proprio a genio di incontrare quei due occhi verdi, sapendo che ci avrebbe trovato solo rabbia e odio. 
Le due amiche si scambiarono uno sguardo.
Le iridi grigie di Abbie fisse in quelle azzurre di Haley.
Rimasero così, a fissarsi. 
Abbie cercava di capire cosa avrebbe potuto fare per aiutare l’amica, il tono di voce di Ashton era piuttosto chiaro e si poteva benissimo capire che era arrabbiato con Haley. 
-Tranquilla.- le mimò Haley cercando di tranquillizzare l’amica, che annuì. 
-Bennet, sei sorda?- il biondo sbatté violentemente le mani sul tavolo azzurro, facendo sobbalzare entrambe le ragazze. 
Haley chiuse gli occhi e fece un lungo sospiro. 
Aveva paura di quel ragazzo, ma era stanca di farsi trattare così quando non aveva nessuna colpa. Ne aveva davvero abbastanza. 
Si girò di scatto, cercando di reggere lo sguardo di fuoco che il biondo gli stava lanciando. 
-Cosa vuoi!?- 
-Devi smetterla. Stai giocando con il fuoco, Bennet. Io ti ho avvertita. Stai per caso cercando di farmi arrabbiare? Perché ci stai riuscendo.- il tono di voce del ragazzo non era alto, aveva pronunciato quelle parole taglienti in un sussurro, avvicinando sempre di più il suo viso a quello della ragazza, che cercava di dimostrarsi forte.
-Io non sto facendo niente. Credo che tu abbia qualche problema.- la ragazza si alzò di scatto ritrovandosi di fronte a lui. Strinse le mani in due pugni,cercando di controllare la rabbia. Sapeva che questo suo comportamento avrebbe portato delle conseguenze, ma adesso non le importava. Non voleva continuare a farsi sottomettere così.
-Te lo ripeto: stai attenta, Bennet.- il ragazzo la strinse tra il suo corpo e il tavolo, senza distogliere nemmeno per un attimo lo sguardo dagli occhi di lei.
Rimase a fissarla ancora, per poi lanciare uno sguardo di fuoco anche a Abbie e uscire dalla sala della mensa. 

Tutti la stavano guardando, anche Calum.
Chiuse gli occhi, cercando ancora una volta di controllare quell’ondata di emozioni che la colpiva ogni qualvolta che aveva un incontro con quel ragazzo.
Si ricompose e come se nulla fosse, dopo essersi passata le dita tra i capelli spostandoli verso dietro, tornò a sedersi.
Nella sala era tornato a regnare il vocio di tutti i presenti, mentre nel tavolo delle due ragazze regnava assoluto silenzio.
Haley sapeva che l’amica la stava guardando, in attesa di spiegazioni, ma non alzò lo sguardo. 
Prese nuovamente la forchetta di plastica, cominciando a scartare con malavoglia la verdura dentro al piatto.
-Haley?- eccola. Haley sapeva che quella semplice parola era una richiesta a delle spiegazioni.
-Mm?-
-In che guai ti sei cacciata?- A quel punto Haley alzò lo sguardo. Abbie era seria, mai stata così seria prima di allora.
I lineamenti tesi e le labbra serrate.
-D-di cosa parli?- 
-Haley, tutti sanno che Irwin non è il tipo con cui ‘stringere amicizia’ e di certo il dialogo che avete appena avuto, non è quello che si ha tra normali amici.-
-Abbie, lo so bene.- Haley si arrese, lasciando cadere la forchetta sul vassoio. 
-E allora? Puoi spiegarmi?- il tono di Abbie era basso, ma abbastanza udibile da far sentire il suo tono di voce che pretendeva risposte.
-Io… uhm, devo andare. È tardi.- Haley si alzò velocemente dal tavolo, prendendo distrattamente la borsa. 
-Haley, aspetta!- Abbie si alzò, cercando di tenere il passo dell’amica, ma senza risultati.
-Ci vediamo pomeriggio Abbie!- Haley la salutò con un veloce gesto della mano, per poi velocizzare il passo e uscire di corsa dalla sala.

Non sapeva come comportarsi, l’unica cosa che sapeva per certo era che si sentiva in colpa per come era scappa via dall’amica qualche ora prima. 
Era delusa da se stessa, odiava avere problemi, ma odiava ancora di più scappare da essi. Si era promessa che li avrebbe sempre affrontati, mentre ora si ritrova ad osservare l’amica a qualche metro di distanza e cercare le parole giuste da dire.
Era arrivata persino a pensare di tornarsene a casa e di disdire l’appuntamento, ma proprio quando stava per rivalutare l’ipotesi, l’amica cominciò a sbracciarsi cercando di attirare la sua attenzione.
-Ehi, Abbie.- disse Haley con un debole sorriso.
-Pronta per fare shopping?- rispose l’amica, sfoderando un bellissimo sorriso.
-Si, certo. Abbie volevo scusarmi per come mi sono comportata oggi.- 
-Haley, tranquilla. Parleremo più tardi, abbiamo molto da raccontarci, entrambe.- le sorrise la ragazza, tranquillizzandola. 
Si scambiarono un abbraccio e subito dopo Abbie trascinò, letteralmente, Haley dentro il centro commerciale.

Era forse il decimo, o dodicesimo, negozio da cui uscivano senza nulla in mano. Nessun abbigliamento andava bene per le due amiche, che ora erano stancamente gettate su una panchina.
-Abbie, sto veramente valutando l’ipotesti di starmene a casa domani!- sbuffò Haley spazientita. 
-Cosa?! Assolutamente no. Troveremo qualcosa.- rispose Abbie, scattando in piedi e cominciando a guardarsi intorno, mentre il suo vestitino jeans svolazzava a ogni suo movimento.
-Posso sapere cosa stai facendo?- chiese Haley perplessa, mentre osservava l’amica che faceva più giri su se stessa, borbottando a ogni negozio che fissava.
-Ecco! Trovato, andiamo!- un sorriso a trentadue denti tornò a splendere sul sorriso di Abbie, mentre tirava per un braccio un Haley annoiata.
-Abbie ci sono almeno centosettanta negozi in questo centro commerciale, hai intenzione di girarli tutti?- sbraitò Haley.
-Forse, se serve si, li gireremo tutti. Ma credo che troveremo gli abiti perfetti lì!- disse Abbie indicando un enorme vetrata, con sopra una semplice ma bella scritta rossa ‘H&M’.

-Troppo colorato.- si lamentò Abbie.
-E menomale che questo sarebbe stato il posto in cui avremmo trovato gli abiti perfetti!- disse Haley, imitando le parole che mezz’ora fa Abbie le aveva detto.
-Smettila, non sei d’aiuto così!- sbuffò Abbie, sbattendo ripetutamente il piede a terra come una bambina capricciosa.
-Io non sono d’aiuto? Ti ho mostrato almeno venti vestiti e nessuno ti andava bene!- disse Haley in preda ad una crisi isterica. Fare shopping non le era mai piaciuto.
-Ok, calmiamoci. Abbiamo ancora tempo. Sono solo tre ore che giriamo per negozi.- disse Abbie calma, facendo si che Haley alzasse gli occhi al cielo. 
Haley stava proprio per rispondere all’amica, quando un vestito attirò la sua attenzione.
-Abbie! Vieni qui. Adesso.-
Abbie lasciò perdere i vestiti che stava osservando con una faccia indignata e schifata, catapultandosi di fronte ad Haley che ora le mostrava con un sorriso a trentadue denti un abito nero a fascia, con un corpetto trapuntato e una gonna in chiffon foderata in jersey lucido. Gli occhi di Abbie si illuminarono, mentre fissava meravigliata il vestito.
Le piaceva davvero tanto.
-Ma… è bellissimo, Haley!- 
-Su, cosa aspetti, provalo!- Haley le passò il vestito, spingendola, letteralmente, dentro al camerino bianco. 
Haley si sedette nel divanetto nero in pelle e si osservava intorno, aspettando che l’amica uscisse dal camerino.
-Abbie, tutto bene?- 
-Si, sto uscendo!- appena Abbie finì di parlare, la tenda in velluto rosso si spostò, mostrando un Abbie sorridente fasciata meravigliosamente da quell’abito.
-Ti sta benissimo Abbie!- disse sinceramente Haley, guardando contenta l’espressione felice dell’amica.
-Lo prendo, assolutamente! Ora tocca a te, dobbiamo trovare qualcosa per te!- il tono di voce di Abbie, risultò ad Haley più come una minaccia in quel momento.

Dopo una trentina di minuti, Haley uscì dal camerino bianco con l’ennesimo paio di jeans. 
-No, non ci siamo.- Abbie scosse la testa, bocciando anche quest’ultimo paio di jeans.
-Abbie è il settimo paio di jeans che non ti piace! Sono esausta, davvero.- disse Haley buttandosi senza forze, sul divanetto di pelle nera. 
-Se solo ti decidessi a mettere un misero vestito!- 
-No, Abbie. Non mi va di indossare un vestito domani!- sbuffò ancora Haley.
-Aspettami qui. Questa volta vado a sceglierti io qualcosa!- 
Haley annuì distrattamente, mentre fissava la parete bianca di fronte a lei. 
Improvvisamente, senza un motivo preciso, cominciò a pensar ai due ragazzi biondi.
Ashton e Noel. 
Nessuno dei due ragazzi le piaceva, non la convincevano e le trasmettevano entrambi un sacco di spiacevoli sensazioni.
Ashton le aveva dato un valido motivo per provare queste sensazioni, ma non Noel. Eppure lei sentiva di dover stare alla larga, sapeva che nemmeno lui fosse un ragazzo di cui fidarsi. 
Non capiva il perché, ma il suo corpo le diceva di stare alla larga da entrambi i ragazzi.
-Prova questi!- Abbie la scosse dai suoi pensieri, lanciandole un paio di shorts e un top.
Haley cominciò a guardarla perplessa. 
-Non guardarmi in quel modo, vai subito a provarlo!- le impose Abbie, guardandola con aria minacciosa.
-Ma… -
-Haley, ora!- urlò la bionda indicando il camerino.
La mora si alzò, lasciando andare l’ennesimo lamento del pomeriggio, chiudendosi dentro il camerino.
Osservò meglio gli abiti che Abbie aveva scelto per lei e dovette ammettere che erano proprio carini, ma aveva qualche dubbio che le sarebbero piaciuti su di lei.
Mise gli shorts Denim neri a vita alta e con dei bottoni a vista davanti. Poi prese il top turchese chiaro corto e aderente in jersey, a maniche corte, che le lasciava scoperto l’ombellico.
Rimase a fissarsi allo specchio e l’abbinamento le piaceva, ma non ne era proprio convinta. 
-Haley, se non esci di lì tra cinque secondi vengo a prenderti dai capelli!- Abbie urlò appena, giusto per farsi sentire da Haley che usci sbuffando sonoramente dal piccolo stanzino bianco.
-Sei perfetta!- disse la bionda battendo le mani.
-Abbie, veramente non so se… - 
-Haley, dico davvero. Sei perfetta. Semplice, ma perfetta. Ti stanno benissimo. Prendili!- Abbie le si avvicinò e le sorrise, convincendola a comprare quei vestiti.

Le due ragazze uscirono, finalmente, soddisfatte dal negozio con le loro buste. 
-Pensavo non ce l’avremmo più fatta.- rise Haley, ora più tranquilla.
-Sempre la solita pessimista.- disse con aria superiore Abbie, per poi ridere insieme.
Sembrava che le due ragazze si fossero dimenticate dei piccoli inconvenienti accaduti qualche ora prima, ma non era così.
Entrambe ricordavano tutto e entrambe sapeva già di dare delle spiegazioni l’una all’altra.
-Ora, cosa si fa?- chiese Haley guardando il suo cellulare per controllare, inutilmente, se qualcuno l’avesse cercata.
-Andiamo a farci belle- le disse ammiccando e portandola al terzo piano del centro commerciale. 
Era la prima volta che Haley ci andava, ma poteva dire di averne avuto già abbastanza. 
L’edificio era enorme, con almeno centosettanta negozi all’interno, tra cui negozi di abbigliamento, profumeria e a quanto pare, anche saloni di bellezza.
-Sappi che non farò niente ai miei capelli!- la avvisò Haley mentre entravano nel salone.
-Niente di niente? Non vuoi cambiare? Tipo fare un colore o qualcosa di simile?- le fece labbruccio Abbie.
-Non so, non ci ho mai pensato.- Haley fece spallucce.
-Potresti fare una tinta che ti faccia da riflettente.- disse Abbie felice.
-Sarebbe?- Haley rise, guardando la faccia scioccata dell’amica. Non aveva mai avuto niente a che fare con tinte, o robe simili. Non aveva la minima idea di cosa stesse parlando Abbie.
-Una specie di tinta, cioè il tuo colore rimane lo stesso solo che avrai dei riflessi diversi… magari rossi?- disse con un sorriso sul volto, sperando di convincere l’amica.
-Rossi? Credi stiano bene?- le chiese Haley perplessa.
-Si, vuoi provare?-
-Proviamo.- disse Haley ricambiando il sorriso dell’amica e battendole il cinque.

-Sono davvero esausta, mi hai distrutta oggi!- si lamentò esausta Haley mentre si buttava goffamente sulla sedia del bar.
-Esagerata! Si vede che non sei abituata a fare un po’ di salutare shopping!- la derise Abbie.
-Un po’? salutare? Abbie sono almeno sei ore che siamo fuori e direi che questo pomeriggio è stato tutto meno che salutare!- le disse Haley facendola ridere, per poi seguirla a ruota mentre alzava gli occhi al cielo.
-Smettila di lamentarti, e ordiniamo questo gelato!- 
Le ragazze mangiarono il loro gelato tra risate e battute, stanche ma felici del pomeriggio passato insieme.
Haley guardò la ragazza, ora completamente bionda platino, di fronte a lei e pensò che era un sacco di tempo che non passasse un pomeriggio così spensierato.
Oltre quel piccolo momenti in cui si era ritrovata a pensare a quei due ragazzi, non aveva pensato ad altro se non a cercare dei vestiti o al suo nuovo colore di capelli.
-Grazie… - disse Haley, senza pensarci su.
-Per cosa?- le chiese Abbie, interrompendosi dal fare commenti sul cameriere carino che le aveva servite poco fa.
-Per questo pomeriggio, mi sono divertita.- disse Haley facendo spallucce, come se per lei la cosa avesse poco peso, ma non era affatto così.
-Senti Haley… vorrei parlarti di una cosa che oggi non ti ho detto.- disse improvvisamente Abbie, diventando seria.
-Si, dimmi.- 
-Però, promettimi che non prenderai e te ne andrai. Cioè ascolta tutta la storia e se dopo non vorrai più stare in mia compagnia lo capirò, ma prima ascolta tutto, ok?!- gli occhi di Abbie divennero lucidi e istintivamente Haley le strinse una mano, come per infonderle sicurezza o fiducia.
-Abbie, stai tranquilla.-
-Allora… hai presente Noel? Si, certo che ce l’hai presente. Va beh, io e lui ci conosciamo da molto tempo. Dal primo anno, insomma. Il primo anno entrambi eravamo amici, ma nessuno dei due era popolare ovviamente. All’inizio stavamo sempre insieme, ma poi con il passare del tempo abbiamo cominciato a fare amicizie diverse, a prendere altre strade. Lui si è inserito tra uno dei gruppetti popolari e venerati della scuola, mentre io… beh, io ero rimasta sempre io. Al secondo anno, dopo un anno di completo silenzio tra me e Noel, una mattina si è avvicinato con il suo gruppetto invitandomi ad una festa. Io pensai che fosse perché voleva riavvicinarsi, che magari gli mancavo. Come lui mancava a me. Così quel sabato sera andai a quella festa.
Ti risparmio i dettagli e arrivo al punto: quella sera persi la verginità con uno del gruppo di Noel, James.
Fin qui penserai che non c’è molto di strano, ma quella sera tutto quello che successe non fu per volontà mia. Noel e il suo gruppo mi fecero ubriacare fino allo sfinimento e quando non mi reggevo neanche più in piedi da sola, beh.. Mi hanno… - un singhiozzo ruppe il discorso di Abbie. Haley non sapeva cosa dire, era scioccata. Estremamente dispiaciuta per Abbie e schifata da morire per quei ragazzi, Noel compreso. 
-Abbie, non devi per forza continuare.- 
-No, voglio raccontarti tutto.- Abbie bevve un sorso d’acqua dal suo bicchiere, per poi continuare. -Mi hanno portato in una stanza e mentre James si divertiva con me, gli altri stavano lì a guardare e ridere. Anche Noel. Dopo quella sera, si diffuse per la scuola la voce che io fossi andata a letto con James di mia spontanea volontà e che poi fossi andata anche con il resto del gruppo, ma ovviamente nessuno seppe la verità. Chi poteva credere a me e non a loro? Nessuno ovviamente. Da quel giorno tutti cominciarono a pensare che fossi una facile. Per il primo periodo mi disperavo, non volevo più andare a scuola e speravo con tutto il cuore che qualcuno scoprisse la verità. Ma non successe, ma comunque superai la cosa. Ovviamente ti sembrerà strano, ma sono diventata forte. L’ho fatta pagare a James con le mie stesse mani e adesso sembra che tutti si siano dimenticati di tutto. Certo, c’è chi mi reputa ancora una facile, ma non m’importa. 
Adesso sono felice, mi diverto e so difendermi. Tranne con Noel, lui è ancora il mio punto debole.- finisce il suo racconto con lo sguardo perso e un sorriso malinconico si fa spazio sul suo viso.
-Abbie, mi dispiace davvero tanto. Non pensavo che… -
-Haley, non importa. Sono stata io a volerlo raccontare, mi fido di te.- disse Abbie, per poi sorriderle sinceramente.
In quel momento Haley si sentì ancora di più in colpa per non averle detto niente su Ashton. Abbie le aveva confidato quello che per lei era stato uno dei periodi più brutti della sua vita probabilmente, il minimo che potesse fare era raccontagli di Ashton.
-Vuoi ancora sapere cosa c’entro con Ashton?- le chiese Haley preparandosi a raccontarle tutto. 
-No.- disse Abbie.
-Cosa? No?- Haley era confusa, si aspettava tutt’altra risposta dall’amica.
-Haley, no. Solo… tutti sanno che tipo è Irwin e oggi era visibilmente arrabbiato con te. Non so perché, ma ti prego stai attenta. Qualsiasi cosa, vieni da me. O magari a Josh, sarebbe meglio ancora. Lui è un poliziotto, potrebbe essere più utile. Irwin è pericoloso! Ha già fatto del male in passato, Haley.- le disse Abbie a bassa voce, come se avesse paura che lo stesso Ashton avrebbe potuto sentirle.



-Te l’avevo detto io, Calum! Ma tu no, non mi dai mai ascolto! Nessuno mi da mai ascolto!- Ashton diede un altro calcio alla scrivania ad angolo, nella camera di Calum.
-La smetterai mai di fare irruzione così nella mia camera? O è chiedere troppo!?- sbottò Calum raccogliendo quello che l’amico rompeva.
-Sai cosa ho visto oggi? Lo vuoi sapere?- gli chiese Ashton con il viso ormai rosso dalla rabbia. Chiunque si sarebbe intimorito nel vederlo così, ma non Calum.
-Si tratta di Haley, vero?- chiese Calum con un tono tra il dispiaciuto e arrabbiato.
Era davvero dispiaciuto per la ragazza e la situazione in cui si era cacciata senza volerlo, ma era arrabbiato sia con lei che con Ashton.
Aveva chiesto a lei di stare lontano da qualsiasi cosa che la potesse cacciare ancora di più nei guai, ma il giorno dopo si fa vedere in giro con il peggior, o uno dei tanti, nemici di Ashton.
Mentre lui sembra proprio che vada a caccia di Haley.
-Era al centro commerciale, con Abbie Lorence.-
-Non vedo quale sia il problema!- gli disse seccato Calum, gettandosi sul letto, mentre ripetutamente si passava le mani sul viso.
-Ho sentito tutto, o quasi tutto, quello che si dicevano!- 
-Spero tu stia scherzando. A volte penso che tu stia diventando ossessionato da questa ragazza Ashton…- Calum rise, cercando di mascherare la verità in quelle parole.
-Io… non sono ossessionato. Sento solo il bisogno di tenerla d’occhio, solo per il semplice fatto che non posso rischiare che parli. Ed è proprio questo che farò.- 
Calum si mise a sedere, fissando l’amico nella speranza di capire cosa gli passasse per la testa.
-Ashton cosa hai sentito esattamente?- 
- All’inizio parlavano di Noel, a quanto pare ha fatto qualcosa a Lorence, non ho ben capito cosa ma credo confermi il fatto che sia un coglione.- le mani di Ashton si strinsero in due pungi, così forte da far diventare le nocche bianche. Calum si accorse del cambiamento dell’amico e cerco di farlo ritornare in sé.
-E di te? Cosa dicevano?- 
-Non sono riuscito a sentire proprio tutto, ma ho sentito quello che mi bastava.- 
-Cioè? Avanti Ashton smettila di fare il misterioso e parla!- lo riprese Calum, ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
-Ha detto a Bennet di stare attenta e che sono un tipo pericoloso. E di parlare con Josh Bennet.- lo sguardo di Ashton era duro, la rabbia stava tornando a prendere il sopravvento.
-Ashton, calmati. Magari non è come sembra, magari hai frainteso.- 
-Calum, è tutto chiaro. Devo assicurarmi che lei non dica niente, a nessuno. Ed è quello che farò.- furono le ultime parole di Ashton, prima che uscisse dalla stanza dell’amico, chiudendosi la porta alle spalle.


________Spazio autrice________

Scusatemi. Scusatemi. Scusatemi. ♥
Sono una cacca, scusatemi.
Lo spazio autrice di questi ultimi capitoli, si sta sempre aprendo con me che mi scuso, pft.
No seriamente, non volevo fare passare una settimana o quello che è, ma ho appena finito il capitolo.
Ok sarò breve, spero che il capitolo vi piaccia e non vi annoi.
È venuto decisamente un po’ più lungo rispetto agli altri, spero solo che non vi annoiate a leggerlo.
Qui scopriamo un po’ del passato di Abbie. Ve lo aspettavate?
Beh fatemi sapere un po’ tutto: cosa ne pensate del racconto di Abbie, del pomeriggio delle ragazze passato insieme, di Ashton. Beh di tutto, dai. C’è da commentare questa volta ahahah almeno credo.
Mi scuso per eventuali errori, ma sono di fretta anche questa volta. 
Ovviamente ho riletto, anche se di fretta, probabilmente mi sarà scappato qualche errore.
Vi volevo ringraziare per le recensioni che mi lasciate e anche a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite. ♥
Vi adoro.♥
Prima di andare, vorrei chiedervi se vi va di dare un’occhiata nel profilo di Elisa_CrazyMofo.
Ok, ora evaporo.
Fatevi sentire, vi aspetto.♥
Baci,
Giada♥
  
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