Alone
in the moonlight
L'ebano
della tua pelle corre liscio
sotto la sua mano bianca.
Che cosa
sei?
Tormento
nel tuo sonno e scuoti il capo
annaspando al richiamo della luna.
Squarcio
nella notte, amico, figlio,
ragazzo.
Pieno e
vuoto.
Tutto e
nulla.
Potenza e
fragilità si alternano in te e
l'una non soccombe all'altra quando la smania predatoria ti assale.
In
equilibrio sul filo del rasoio tra
uomo e bestia mentre la tenebra sopraggiunge imperterrita.
Sei tu.
La roccia
di una madre sola, l'appiglio
di una giovane fragile, l'ancora di un amico alla deriva.
Racchiudi
un universo di luminosa
oscurità, quercia perenne, accogli tra le tue fronde e
proteggi senza chiedere
nulla in cambio.
Eccola
che ti sfiora ancora.
Incontrastata
seta è il tuo corpo quando
le sue dita scompaiono tra i tuoi capelli.
Ti muovi
appena, profondamente
addormentato e indifeso.
Gioca tra
quel velluto nero che circonda
il tuo volto fanciullesco. Non ti ha mai detto quanta forza riesca a
trarre da
te, naturali nemici che i magici misteri dell'amore hanno reso amanti.
L'istinto
ti guida quando le afferri il
polso e lo porti alle tue narici per ispirarne l'essenza fino
all'ultima
goccia.
Bestiale
umanità, il lupo scalpita nell'iridescenza
dei tuoi occhi e gli artigli ti squarciano la carne per venir fuori e
segnare i
confini del tuo possesso.
Lei.
T'inebria,
ti surclassa, ti scuote la
coscienza, afferra i tuoi fianchi, ti desidera, lo senti e non potrai
tenere a
bada la belva ancora a lungo.
"Scott"
Il tuo
nome dalle sue labbra, poggiate
sulla tua fronte, viene fuori come melodia incantatrice, innescando il
tremore
che si dipana dal midollo, attraverso le tue membra, fino
all'estremità di ogni
tua cellula.
I suoi
lunghi capelli corvini ti
circondano spandendosi sul cuscino e in un attimo tutti i tuoi sensi
sono immersi
in lei.
Trattieni
un urlo disumano quando senti
nella bocca il sapore del sangue e le tue zanne che si allungano
dolorosamente.
Controllati,
controllati!
Devi
proteggerla persino da te stesso.
Lei.
La cui
pelle diafana potrebbe strapparsi
come carta se solo la toccassi adesso che le tue mani sono strumenti di
morte.
Non
avresti desiderato darle questo di
te, il lato animale che non hai cercato e del quale non riesci tuttavia
a fare
a meno.
Vorresti
allontanarla da te. Se solo ti
vedesse fuggirebbe o forse ti ucciderebbe.
Ma
l'incanto del suo corpo nella notte
ti costringe a restare immobile mentre fa di te ciò che
vuole.
"Scott"
Un altro
rantolo.
Non ti
rendi neanche conto di aver ormai
abbandonato la tua forma umana finché il ghigno non deforma
con forza la pelle
del tuo volto.
Perché,
perché non riesci a contenerlo?
Perché
il lupo balza fuori da te, pronto
ad accanirsi su di lei?
Poi,
improvviso, un raggio di luna piena
colpisce il tuo volto.
Lei ti
vede.
Urla.
Cerca di
allontanarsi ma è ormai preda delle
tue grinfie.
Spalanchi
le fauci attratto dalla vena
pulsante del suo collo.
Un
ululato agghiacciante fende la notte
e ti avventi su di lei.
"Scott!"
Apri gli
occhi e la luna illumina il
lato del tuo letto. Vuoto.
La cerchi
con le mani, il panico si
irradia da ogni fibra del tuo corpo.
Cosa le
hai fatto? Che cosa sei
diventato?
"Scott,
Scott, calmati! Era solo un
brutto sogno."
Tua madre
ti accoglie sul suo petto, ti
circonda e ti calma, ti sussurra e ti accarezza.
"Lei non
c'è. Se n'è andata."
A
malapena riconosci la tua voce
impastata dal sonno e rotta dal pianto.
"Mamma,
se n'è andata."
"Lo so,
amore mio, lo so."
Stringi
le ginocchia al petto e ti lasci
cullare. Non sai nemmeno più quanto tempo passi prima che il
respiro torni
regolare e lei possa raggiungerti nuovamente, come fa ogni notte ormai,
da
quando è morta.
Lasci che
ti prenda per mano ed
attraversi il tuo sguardo d'ossidiana.
Nessuno
potrà più farle del male.
Nemmeno
tu stesso.
Mai
più.
Dedicata a Giulia.