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Autore: Lady Atena    23/06/2014    1 recensioni
Pre&Post The Avengers
Steve è da solo, in un mondo lontano settant'anni dal suo.
Cerca una stabilità che non può trovare in un'epoca che non gli appartiene.
Il passato è troppo vicino e il presente troppo lontano.
Ma negli occhi di Tony si riflette un futuro per cui vale la pena tentare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scudi troppo spessi.'
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Personaggi: Bruce, Tony.
Prompt: Visione distorta.
Lanciata da: Claudia De Sessa.

Steve entrò in cucina, osservò Bruce sorridere poggiando una tazza fumante davanti a Tony. Tony mugolò, sbadigliò appoggiando le spalle contro lo schienale e accennò un sogghignò socchiudendo le iridi castano scuro.
“Grazie, mammina” disse, con tono strascicato.
Steve raggiunse il frigo, lo aprì e prese una bottiglia di latte.
“Di nuovo le ore piccole, Stark?” chiese.
Bruce si sedette, strinse la tazza di camomilla davanti a sé e sorrise alzando il capo.
“Buon giorno, Steve” salutò.
Tony bevve il caffè, tirò fuori la lingua sentendola bruciare e soffiò allargando le gambe.
“Non tutti vanno a dormire alle nove di sera, Cap”.
Steve roteò gli occhi, afferrò la caffettiera e la poggiò sul tavolo; si sedette afferrando uno dei biscotti dalla fruttiera al centro del mobile.
“Hai una visione distorta del concetto di sonno” borbottò.
Bruce ridacchiò, bevve due sorsi di camomilla e si tirò su gli occhiali premendoli contro il naso.
“Stavamo proprio parlando delle particolari concezioni di Tony” disse.
Tony grugnì, afferrò la caraffa di caffè e se ne versò una tazza.
“In realtà parlavamo di quanto Bruce fosse eccessivamente prudente e tu eccessivamente antiquato”.
Steve strinse le labbra, ingoiò il biscotto stringendo la presa sulla bottiglia di latte sentendola fresca sotto le dita.
“E non ti è venuto in mente di citare anche i tuoi difetti?” domandò.
Bruce sorrise, afferrò un biscotto e lo infilò nella tazza.
“Non credo che Tony li definirebbe così” rispose.
Tony inarcò un sopracciglio, agitò la mano con la caraffa di caffè in aria e scosse il capo.
“Avete tutti una visione distorta del concetto di difetti. Io non ho difetti, ho un carattere affascinante”.
Steve roteò gli occhi, allargò le gambe rilassando le spalle e sorrise.
“Avrei detto esasperante”.
Bruce si chinò in avanti, rigirò la tazza tra le mani.
“Inoltre una persona che ha come migliore amico l'Altro Tizio non dovrebbe parlare di visioni distorte” aggiunse.
Tony passò lo sguardo da uno all'altro, sbuffò e sogghignò scuotendo il capo.
“Non è giusto. Vi siete alleati contro di me” si lamentò.
Si alzò, lasciò la tazza e strinse la caffettiera.
“Me ne vado con il mio unico amico” aggiunse, con tono di stizza.
Steve inarcò un sopracciglio, Bruce scosse il capo scrollando le spalle. Tony si allontanò con il capo alzato, stringendo la caffettiera. Steve abbassò il capo, schioccò la lingua sul palato.
“È un tipo strano, eh?”.
Bruce tirò fuori il biscotto dalla camomilla, sorrise e alzò le spalle.
“Ha una visione distorta perfino dell'amicizia” rispose.
Steve annuì, si voltò osservando vicino al lavandino una tazza con il suo nome sopra; sorrise arrossendo e lasciò andare la bottiglia di latte.
“Eppure, per quanto distorta, è sincera” mormorò.
  
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