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Autore: Lady Atena    23/06/2014    1 recensioni
Dopo due invasioni più o meno aliene sventate per miracolo e tre settimane di convivenza, Thor comincia a supporre che tutti quei fenomeni di magia non possano essere solo un caso.
Raccolta DISOMOGENEA, avvertimenti all'interno del capitolo stesso.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti d'Avengers.'
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Seconda settimana e quattro giorni.

Steve spalancò la porta di camera sua, Tony rizzò il pelo piantando le unghie nella coperta e soffiò dimenando la coda. Steve sospirò, avanzò e lo sollevò per la collottola.
“Dodici volte. Sono dodici volte che riesci a fuggire” disse.
Tony arricciò il nasino, dimenò le zampe con le unghie tirate fuori e miagolò ripetutamente muovendo il capo a destra e a sinistra. Steve roteò gli occhi, lo poggiò sul palmo della propria mano e si sedette abbassando il capo.
“Natasha ti ha perfino comprato una cesta di gomitoli. Cos'hanno che non va?” chiese.
Tony si sedette, alzò il muso ed emise una serie di miagolii di diversa intensità alzando e abbassando il capino marrone. Saltò giù dalla mano di Steve atterrando sulle sue gambe, girò in tondo un paio di volte e si accoccolò nell'incavo delle sue gambe. Steve avvampò, lo spostò portandolo sulla sua coscia; si morse il labbro sentendo le orecchie bruciare ed espirò pesantemente.
“Non provarci nemmeno, Stark” borbottò.
Tony soffiò, gattonò nuovamente nell'incavo delle gambe di Steve e poggiò il capo sull'inguine del soldato; sollevò gli occhi felini e i baffi gli tremarono iniziando a fare le fusa. Steve sospirò, gli carezzò il capo sentendo il corpo di Tony tremare sotto il suo palmo. Percepì le fusa diminuire, abbassò il capo guardandone gli occhi chiusi e sorrise. Gli baciò il naso umido, lo sollevò poggiandolo sul suo cuscino e scosse il capo sospirando.
“Alla fine, sei davvero adorabile” mormorò.
Indietreggiò, uscì chiudendo la porta. 

La sera stessa.

Steve entrò in cucina, spalancò gli occhi vedendo Tony seduto sulla sedia. L'inventore alzò il capo, sogghignò poggiando le spalle contro lo schienale della sedia e allargò le gambe socchiudendo gli occhi castano scuri.
“Hai visto un fantasma?” chiese.
Bruce ridacchiò, si voltò stringendo la tazza di camomilla e addolcì lo sguardo tirandosi su gli occhiali.
“È tornato così nel primo pomeriggio, senza che nessuno facesse niente”.
Tony accentuò il sogghigno, allargò le braccia e guardò Steve negli occhi.
“Il bacio del vero amore” disse.
Steve avvampò, si voltò ed uscì. Bruce si voltò verso Tony, Tony alzò le spalle e piegò il capo.
“Te lo racconterò poi. Ora ho proprio bisogno di inventare qualcosa”.
  
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