Libri > La ragazza drago
Segui la storia  |       
Autore: _Angel_Blue_    24/06/2014    12 recensioni
E se i draconiani fossero dei normalissimi adolescenti senza nessun potere che hanno una vita come qualsiasi altro giovane della loro età? Se anche i loro nemici fossero degli esseri umani? Cosa succederebbe?
Sofia era una ragazza normale, le piaceva leggere libri, stava sempre chiusa in casa dove George, con pazienza infinita, le faceva da professore. Forse non aveva degli amici ma perlomeno la sua vita era tranquilla e non doveva pensare ai veri problemi della gioventù.
Poi tutto cambiò, così repentinamente che non ebbe neanche il tempo di protestare o evitare il continuo susseguirsi di catastrofi. Tutto si capovolse e si ritrova di fronte ad una realtà molto più dura da accettare, costretta a dover frequentare una vera scuola per “socializzare” con gli altri.
Con addosso un uniforme orribile, un carattere burbero e sgarbato, il prof decise di iscriverla nell'istituzione Dragoni, dall'apparenza normale quando qui è tutto tranne che ordinario. E tra una lezione con insegnanti impossibili, tra un bacio qua e là, tra segretarie troppo rigide, pettegolezzi e party notturni, Sofia scopre un mondo del tutto nuovo, un mondo che ha sempre voluto evitare, che cambierà la sua vita in una una frenetica corsa verso l'adolescenza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'An Impossible Love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"La luce del giorno svanisce mentre ti osservo da lontano,
L'oscurità viene reclamata dal cielo e voglio solo che tu sappia:

si presume che dovremmo stare a chilometri di distanza,
ma qualcosa mi avvicina,
si presume che dovremmo stare a chilometri di distanza,
ma la gravità ci avvicina,
vicino alla tua pelle,
ribellione nel profondo,
hai preso il sopravvento su di me e sembra che non posso nuotare,
la parte superiore di me stesso,
io sono sotto il tuo controllo,
chiedendoci come siamo arrivati fin qui,
le anime non sono destinate per cose come questa,
I nostri mondi non sono mai stati destinati a scontrarsi,
Ti conviene lasciarmi fuori mentre
hai qualcosa da lasciare alle spalle."

 -Dank Walker

Capitolo 12

Fabio

-Nidhoggr ci ha fatto una visita- fu tutto ciò che lei disse appena misi un piede dentro l'appartamento.
Digrignai i denti con rabbia e serrai i pugni con forza, le unghie sembravano voler trapassare la pelle. Vedendo tale reazione, appoggiò una sua mano gentile sul mio braccio e sorrise con dolcezza. -Non sei obbligato a patire tutto questo... Con il mio lavoro posso mantenere la bambina-
Sospirai con stanchezza. -Guardati, sei esausta e la tua amica non può fare la babysitter costantemente, poi, voglio ricordarti che quella bambina ha il mio stesso sangue, quindi devo aiutarvi-
-Non parliamo di queste cose...- troncò la conversazione lei. -Hai detto che andrai ad una festa? Anche Nidhoggr ci sarà?-
Valutai le risposte, non volevo di certo preoccuparla ulteriormente con i miei inutili problemi, aveva già molto a cui pensare, ma dopotutto lei mi conosceva talmente bene che avrebbe intuito se mentivo o no. Optai per la sincerità. -Si, devo fare un lavoro per lui-
-Che tipo di lavoro?-
Certe volte odiavo la sua curiosità. -E' per una ragazza che gli sta creando qualche seccatura- risposi evasivo.
Mi lanciò un'occhiata fugace e i suoi occhi s'illuminarono di colpo. -Ti sei innamorato!-
Sobbalzai per quella sua repentina frase e sgranai gli occhi, incredulo. -Ma che diavolo dici? Io? Innamorato? Ma quando mai?-
-Sei arrossito!- Per avere 19 anni tendeva ad avere un comportamento infantile ed irritante. -E dimmi, com'è!? Quando potrò conoscerla!? Dai, Fabio, dimmelo! Dopotutto siamo come due migliori amici!-
-Questo non è di tua incombenza! Ti ho già detto di non mettere il naso nei miei affari!-
-Fabio, hai solo 17 anni, tra poco compierai 18, non essere così noioso! Sarai andato a letto con un'infinita di ragazze, ma è la prima volta che ti vedo così protettivo nei confronti di una giovane, state insieme? Ti sei dichiarato?-
-La smetti?- borbottai mentre mi allontanavo da quell'uragano e mi dirigevo in cucina a passo lento. Aprii uno scaffale e presi un bicchiere di vetro, versai un po' d'acqua e iniziai a bere tutto d'un fiato. Lei mi aveva seguito fin lì e mi stava rivolgendo un sguardo duro da dietro quei suoi occhi nocciola. -Non dovresti andare da Willow? Sei madre, diamine, non posso fare tutto io!-
-Tranquillizzati, sta dormendo nella sua stanza- replicò. -Ma se vuoi andare a questa festa devi dirmi il suo nome-
-Perché t'interessa così tanto? Lo sai che le uniche ragazze che amo siete tu e Willow-
-E' diverso, Fabio-
-E' pur sempre amore- bofonchiai, sembravo quasi Sofia, lei e il suo irresistibile broncio. Il solo ricordo mi fece sorridere e, ovviamente, a lei non passò inosservato.
-Stavi pensando a lei! Non ti ho mai visto sorridere così! Oh mio dio! Ti sei innamorato sul serio!- trillò eccitata. -Fabio Szilard, devi assolutamente dirmi il suo nome!-
Alzai agli occhi al cielo e maledii i dei dell'olimpo. -Sofia Schaflen- risposi vago, sperando di calmarla ma lei corse verso di me e mi abbracciò con slancio. -E cosa succederà con lei...?-
-Non lo so, una cosa alla volta, devo fare una cosa alla volta...-

***

Sofia

Un cielo sereno dalle mille sfumature iniziava a sparire lentamente verso Ovest per rimpiazzare un buio tenebroso. Nella notte c'era un vento gelido per niente spiacevole, le foglie degli alberi sfrusciavano pigri mentre il riflesso dell'acqua del lago Albano sembrava sovrastare su quel magnifico paesaggio. Tutto era in ordine e impeccabile. Mi voltai con una luce raggiante negli occhi e osservai le varie decorazioni. Dai vari pini pendevano decorazioni arancioni dove si poteva vagamente leggere la parola “Halloween”, lo spazio era illuminato dalle candele a forma di zucca e da alcuni lampioni, vari tavoli rivestiti da una tovaglia nera, risiedevano in forma irregolare vicino alla villa e di certo il cibo non mancava. C'erano anche alcuni steri dove più tardi il Dj avrebbe fatto partire varie canzoni scelte dai guardiani. Ero emozionata e ogni cellula del mio corpo fremeva eccitante. Mancavano pochi minuti per l'inizio della festa e non vedevo l'ora di enunciare il mio discorso agli esclusi.
Feci un ultimo giro, per controllare le ultime cose, ed infine entrai in casa dove trovai i guardiani ad aspettarmi con i loro costumi. Lidja indossava un costume da strega simile al mio e le stava d'incanto, Karl era un mix tra il dottor Jekyll e il signor Hyde, Ewan aveva deciso di diventare Jack Sparrow e Chloe era un Avatar. Sembravamo un gruppo d'imbecilli ma la cosa non m'importò più di tanto e andai verso di loro con un sorriso da ebete stampato nella faccia.
-E' tutto pronto?- domandò Lidja, spruzzava felicità da tutte le parti ed era emozionata quanto me.
-Si, possiamo dare inizio alla festa-

***

Gli invitati non tardarono ad arrivare, i primi a fare il loro ingresso furono i draconiani, poi gli esclusi e solo più tardi anche i viverniani. Io ero in continuo movimento, mi assicuravo che le cose filassero lisce, chiacchieravo con tutti (eccetto i viverniani, non sarei caduta così in basso, per me potevano persino buttarsi al lago) e la musica, a volte rock, a volte metal, a volte lento, era un piacevole suono di sottofondo che mi confortava. La maggior parte dei ragazzi ballavano, alcuni sotto la luce delle candele, altri più in là, sotto l'ombra degli alberi per avere un po' più di privacy, altri ragazzi erano andati a farsi un giro nelle vicinanze (dopotutto la festa era in un luogo aperto) e qualche coppia di amanti avevano deciso di andare sulle sponde del lago a godersi il tenue bagliore della luna. Io e Lidja ci divertimmo ad osservare i costumi altrui e cercavamo di indovinare chi poteva esserci dietro. Vedemmo una ragazza vestita da fiore che gironzolava vicino ai tavoli delle bibite, poi notammo vagamente un ragazzo coperto da un lenzuolo bianco (secondo lui era un fantasma, per essere più precisi: Casper), c'era un transformer rosso e un gruppo di teletubbies (che, ovviamente, facevano parte dei Draconiani). Tutti si stavano divertendo, persino i viverniani, quindi potei fare un sospiro di sollievo e godermi del tutto la serata. Il prof, per non disturbare, aveva deciso di andare al lavoro e finire alcune cose e Thomas era misteriosamente sparito dal nulla. Lung non si fece vivo e io iniziavo a preoccuparmi seriamente, ma mi dimenticai quasi immediatamente di lui quando percepii due mani soffici che si soffermavano sui miei fianchi. L'ultima volta che ero stata in una festa, ero ubriaca (cosa che avevo deciso di non ripetere, quindi fino a quel momento mi ero limitata a bere succo d'arancia), avevo ballato con Ofnir (sono rimasta traumatizzata da quel giorno) e, come ciliegia sulla torta, avevo vomitato sul vestito della povera Nida. Così, cercai inutilmente di voltarmi, ma il ragazzo, notando la mia reazione di allerta e disagio, mi tenne stretta impedendomi di vederlo in faccia e parlò con voce soave e seducente. -Sembri alterata, Zucca- disse un Fabio divertito.
1... 2... 3... respira e ispira, respira e ispira, training autogeno, Sofia, training autogeno -COSA CREDEVI DI FARE!?- sbottai subito dopo, rossa in viso mandando a quel paese quella tecnica di rilassamento che mi aveva consigliato Lidja.
Fabio mi teneva in modo tale da averlo dietro alle spalle e ad un certo punto percepii il suo respiro caldo lungo il mio collo. -Vuoi che me ne vada?- domandò, dal tono sembrava offeso ma siccome si trattava di Fabio Szilard, sapevo che stava solo fingendo.
-Fai quello che ti pare- replicai secca.
Fui scossa da un brivido quando sentii la sua mano indugiare sulla cerniera del vestito. -Se lo dici tu...-
Mi accorsi che aveva allentato la presa sui miei fianchi, così, afferrandomi a quella sua distrazione, mi voltai con la mano alzata, pronta a dargli uno schiaffo sulla guancia. Tuttavia  lui fu più scaltro, riuscì a bloccarmi in tempo e tirandomi per il braccio, mi avvicinò al suo petto. I nostri visi a poca distanza. -E' così che tratti i tuoi ospiti- si burlò lui.
-Non posso perdere il tempo con te- sibilai indispettita. Ora che lo avevo di fronte potei guardarlo meglio e analizzare il costume che si era infilato. Fabio indossava un borsalino, dei pantaloni larghi e marroni dove pendeva una liana, una camicia bianca e un giacchetto di cuoio nero. Scoppiai a ridere appena mi accorsi quale personaggio stava cercando di imitare. -Indiana Jones? Sul serio? Ti credevo più originale- lo punzecchiai.
Lui mi rivolse un sorriso astuto e mi fissò dritto agli occhi. -Si, ma vestirsi da strega è ormai passato di moda, Zucca, non ti credevo così... noiosa-
-Tu... razza d'imbecille, ricordami di non invitarti più alle mie feste- bofonchiai offesa. -Adesso toglimi le tue luride mani da addosso, ho delle cose da fare- cercai di divincolarmi ma Fabio sembrava deciso a non mollarmi, così gli lanciai un'occhiataccia in grado di piegare un'intera popolazione.
-Mi devi un ballo- fu tutto ciò che disse e come sempre, non ebbi tempo di replicare che mi aveva già introdotto nei suoi soliti giochetti. Mi trascinò in pista e la gente, vedendoci, ci fece passare come se fossimo chissà-che-tipo-di-persone-importanti. Ma visto da un certo punto di vista era proprio così, io, Thuban, che ballavo con uno dei più fidati “servi” di Nidhoggr, che un tempo aveva assunto la carica di Eltanin portando al successo i Draconiani. Una scena inaudita.
Fabio mi avvolse con le sue braccia e io, per seguire l'esempio delle altre ragazze, appoggiai le mie mani dietro al suo collo. Ondeggiammo per un po' e io lanciavo occhiate nervose da tutte le parti. Ero fottutamente a disagio e volevo calpestare Szilard.
-Ci stanno osservando tutti- mormorai titubante.
-Ignorali- rispose lui.
-Non ci riesco, oddio, cosa penseranno di me?-
-Devi rilassarti-
-Rilassarmi? Come puoi chiedermi qualcosa di simile!? Sei ancora un viverniano!-
Lui sbuffò con drammaticità e mi avvicinò ulteriormente a sé. -Hai paura che ci vedano così?- domandò.
-Fabio ma che cosa...?-
Non mi lasciò finire la frase che con un gesto fulmineo mi aveva già preso per il collo, avvicinando il mio viso al suo. Le nostre fronti si toccavano e lo spazio tra le nostre labbra era troppo ridotto. -Oppure che ci osservino così?-
Il cuore mi batteva talmente in fretta che temevo che uscisse dal petto per gareggiare in una corsa di 100 metri. Stavo tremando e non per il freddo. -Smettila- gli ordinai.
Lui m'ignorò e inchinò la testa per lasciarmi una scia di baci sul collo. Dio, voleva uccidermi oppure voleva rovinare la mia reputazione. Desideravo con tutta me stessa allontanarmi da lui per poi, dargli un pugno dritto a quella bellissima mascella. Fortunatamente, riuscii a controllare quel mio istinto assassino che tanto voleva uscire. Rimasi congelata e, nonostante i capelli di Fabio insieme al suo petto m'impedivano una migliore visuale, sapevo che ci stavano osservando tutti.
-Sai- mormorò lui a bassa voce. -Non capisco perché ti debba nascondere dietro un'insignificante scusa e mettere in ballo la storia che un viverniano non possa stare insieme a una draconiana quando in realtà la tua è solo paura di affrontare i sentimenti che provi per me-
Sgranai gli occhi e inarcai un sopracciglio.
Auch, colpita e affondata.
Mi lanciò un sorriso sbieco prima di baciarmi la fronte, la punta del naso e solo infine, l'angolo della bocca.
-So che vuoi questo maledetto bacio, quasi quanto lo voglio io- continuò malizioso. -Ma arriverà solo quando ammetterai di provare qualcosa per me, come vedi, Schaflen, anche io ho delle condizioni-
-Che?- balbettai. -E se non la ammettessi mai?- Cosa molto probabile. -Mi stai ricattando?-
-Se non lo fai, beh, pazienza, posso eccitarti e farti soffrire in altri modi- replicò con noncuranza. Il mondo in cui lo disse mi lasciò senza fiato, ero perdutamente e catastroficamente attratta da lui, a chi potevo mentire?
-Sei uno stronzo senza cuore- sputai.
-Si, uno stronzo per cui hai perso la testa- strusciò il naso contro il mio e di certo non ci voleva i migliori dei psicologi per capire che si stava divertendo. Amava prendersi gioco di me e stuzzicarmi, ormai ero diventata una pedina nelle sue mani e non ci sarebbe voluto molto prima che cedessi.
-Lo sai che sono fidanzata, vero?- gli ricordai.
-Giusto, infatti ho un'altra condizione- Alzai gli occhi al cielo, esasperata. Non era lui quello che doveva provarci con me? Da quando si erano capovolti i ruoli? -Se non lo lasci entro oggi, lo farò io-
-COSA!?- con un sobbalzo mi allontanai da lui e lo guardai incredula. -Non devi interferire nella mia vita amorosa, diavolo! E che significa che lo farai tu?-
Fabio si avvicinò col fare felino e mi parlò nell'orecchio. -Sbaglio o nelle tue condizioni mi vietavi di flirtare con le altre o di non farci sesso? Mia cara Schaflen, anche io desidero altrettanto, non voglio Lung tra i piedi se no mi vedrò obbligato a fare in modo che sia lui a lasciare te, raccontandogli di quella volta nella tua stanza oppure quando eri disposta a baciarmi qualche giorno fa a scuola nell'aula vuota-
1... 2... 3... respira e ispira, respira e ispira, training autogeno, Sofia, training autogeno. -Tu piccolo bast...- Niente da fare, quella tecnica con me non funzionava.
-Purtroppo devo lasciarti- sghignazzò lui, interrompendomi. -Ci vediamo più tardi- e sparì come un fantasma tra una folla sbigottita.
Imprecai a bassa voce e sorpassai vari studenti che mi fissavano curiosi.

***

Credevo che la serata non potesse peggiorare. Purtroppo mi sbagliavo. Dopo l'interessante dialogo tra me e Fabio, entrai spedita a casa, sembravo un animale inferocito e dovevo tranquillizzarmi. Salii le scale, diretta alla mia camera e una volta aperta la porta avrei potuto trovare di tutto ma non una Lidja scossa da singhiozzi nel mio letto.
Corsi verso di lei. -Lidjia! Cosa è successo?- quasi urlai, l'abbracciai da dietro scuotendola leggermente.
-Scusami, sto rovinando la tua magnifica festa- disse lei tra le lacrime.
-Che si fotta la festa!- replicai. -Tu sei molto più importante- presi da un mobile una scatoletta e tirai fuori un fazzoletto. Glielo porsi amabilmente e senza mai smettere di abbracciarla, ci sdraiammo nel letto.
-Adesso dimmi tutto- le ordinai.
Lei si asciugò con foga le lacrime e fece una smorfia addolorata. -Ewan- mormorò. -Quel deficiente! Lo odio, lo odio, lo odio!-
Scossi la testa con impazienza. L'argomento Ewan e Lidja era un vero tabù, lei si era sempre accontentata di dirmi “Siamo solo amici”, “E' come un fratello”, “Io? Gelosa di quelle stronze? Mai.”, “Tra me ed Ewan non ci sarà mai nulla oltre l'amicizia”. Per me era ovvio lontano un chilometro che il povero ragazzo provasse qualcosa ma Lidja sembrava averlo fatto finire in una Friendzoned senza una via d'uscita. La mente di Lidja era un mistero, un labirinto senza fine così iniziai a smettere di farle domande aspettando che sia lei quella a parlare e dirmi quali erano i suoi veri sentimenti.
-Ero disposta a provarci- iniziò a dire. -E neanche dopo venti minuti lo ritrovo con una ragazza nuova, come se la mia dichiarazione non lo avesse neanche sfiorato!-
Sembrava che anche Lidja aveva problemi nel paradiso.
-Un motivo per cui non mi ero mai dichiarata era per paura di venire ferita da lui, non volevo che calpestasse il mio cuore come se fosse un affare comune da giocarci di tanto in tanto-
Wow, dopotutto non ero la unica ad avere la stessa paura. Le accarezzai la testa e cercai di consolarla. -Vedrai che aggiusterete tutto, vuoi che ti lasci sola?-
Lei annuii debolmente. -Posso dormire da te?- chiese con un filo di voce.
-Certo! Non c'è neanche bisogno di chiedermelo
Mi alzai riluttante e prima di chiudere la porta, spensi la luce. Mi parve di sentire un “Grazie di esserci”, ma quando mi voltai Lidja sembrava essersi già addormentata.
Sospirai con aria stanca, inconsapevole che mi aspettava molto altro.

***

Appena mi ritrovai tra la folla quasi ubriaca che ballava come se non ci fosse un domani, iniziai a cercare Ewan da tutte le parti. Speravo che tutta la questione fosse un malinteso di Lidja, Ewan stravedeva per lei e dubitavo che fosse così stupido da flirtare con la prima passante o perlomeno ci speravo. Stavo cercando di sorpassare alcuni ragazzi che facevano movimenti osceni che loro consideravano “ballo moderno” quando delle voci familiari mi chiamarono.
-Sofia!- urlarono contemporaneamente Carlo, Martina e Sara. Era la prima volta che li incrociavo da quando era iniziata la festa e
 non passavano di certo inosservati con quei costumi. Carlo era Superman, Martina Catwoman e Sara... Flash? Ci voleva del fegato per andare in giro così.
-Hei, ragazzi!- li salutai. -Vi state divertendo?-
-Ma certo!- rispose una Martina felicissima.
-E' bellissimo, le decorazioni, il cibo, il lago... Oddio, vivi nel Paese delle Meraviglie!- s'intromise Sara.
-Ed è fortissimo giocare a nascondino tra i fitti alberi- continuò Carlo.
I tre fratellastri erano davvero emozionati. -Giocare a nascondino? Non direte sul serio? Ma quanti anni avete, cinque?- li stuzzicai.
-Non si è mai troppo giovani- cercò di dire con saggezza Carlo.
-Concordo con lui- mormorò Martina.
Sorrisi divertita ma rammentando il motivo per cui mi trovavo lì, assunsi un'espressione seria. -Ragazzi, per caso avete visto Ewan?-
-Si- rispose Sara. -Stava insieme a quella draconiana... Credo si trattassi di Valeria, li ho intoppati mentre...-arrossì di colpo. -Sai, quelle cose un po' intime, c'era un'atmosfera così erotica... Hey, ma che ti prende?-
Ero impallidita come un cadavere. Non potevo crederci, Ewan con Valeria...? Cosa diamine si era fumato? Alzai di colpo la testa e fissai duramente Sara. -Dimmi dove li hai visti!-
-Vicino al lago, stavano sotto ad un albero di pino, c'era una pietra enorme vicino a loro... Vuoi dirci che succede?-
-Mi dispiace ma credo che oggi commetterò il mio primo omicidio- ringhiai inferocita e senza lasciare altre spiegazioni mi voltai, addentrandomi tra gli alberi. Corsi come una matta e neanche dopo qualche secondo, arrivai tra le rive del lago. Sapevo perfettamente dove si trovava l'enorme pietra di cui aveva parlato Sara e temevo cosa avrei incontrato, ma niente sarebbe riuscito a calmare quel drago che si dimenava dentro di me. Avrei preso Ewan per i tesori di famiglia e mi avrei fatto spiegare il motivo di quella sua cazzata colossale. Come poteva ferire così a Lidja? Stavo pensando a metodi di tortura quando udii dei gemiti provenire da dietro una roccia. Bingo, li avevo trovati. Cautamente mi avvicinai e ciò che vide mi lasciò con la bocca aperta: Ewan che baciava da tutte le parti il corpo di Valeria. Non ci pensai due volte e saltai fuori.
-COSA DIAVOLO CREDI DI FARE, RAZZA DI CITRULLO!-
Valeria lanciò un urletto spaventato ed Ewan sobbalzò.
-Sofia!- disse, la sua voce era un po' strana e io inchinai la testa, confusa... Lui non poteva essere...
-Se vuoi puoi unirti anche tu, io, Lidja e te!- Oh cazzo, era ubriaco! E poi... Cosa c'entrava Lidja?
Abbassai la testa e vidi alcune lattine vuote di Vodka... -Cristo, cosa pensi di fare?- esclamai sconvolta.
-Cosa c'è di male a dichiarare il mio amore a Lidja!- prese per il fianco Valeria ed iniziò a baciarle il collo. Lei mi lanciò uno sguardo malvagio da dietro quel suo costume da strega, uguale a quello di Lidja, e solo allora compresi tutto. Avevano ingannato Ewan, facendolo ubriacare e lui, confondendo Valeria con Lidja, aveva iniziato a flirtare con la viverniana davanti alla ragazza in questione, che sentendosi umiliata e tradita, era scappata dalla festa. Sapevo che tutto quel piano non era opera di Valeria, dietro a tutto ciò poteva esserci solo lui, la Grande Viverna, Nidhoggr.
-Maledetto!- sibilai alterata. Notando una lattina di Vodka ancora piena, la raccolsi e gliela versai addosso a Ewan. -Svegliati, coglione! Sei proprio un deficiente!- imprecai.
Valeria si alzò da quel giaciglio improvvisato e sorrise beffarda. -Alla fine ci sei arrivata... Che dire, sei più intelligente di quanto fai credere agli altri- si burlò. Si aggiustò il vestito e girando i tacchi, mi lasciò sola con un Ewan che parlava da solo. -Ora vado a letto, mamma!-
-Fanculo!- gridai al cielo e lanciai un'occhiataccia a quel Ewan-bambino.
-Non si dicono le parolacce, sorellina- balbettò lui.
Perché nelle feste doveva sempre andare tutto a rotoli? Stavo pensando a come uccidere Ewan una volta che avrebbe ripreso la conoscenza quando udii dei passi avvicinarsi.
-Ti serve aiuto?- mi canzonò una voce.
-Non è il momento, Fabio...- Mi voltai a guardarlo. Era appoggiato con noncuranza su un albero e aveva un sorriso sarcastico sulla labbra. -Aspetta...- aggrottai la fronte e lo guardai attentamente. -Tu che ci fai qui?-
-Ti ho seguita e devo ammettere che è stata una scena epica vederti delirare davanti ad un Ewan privo d'intelligenza propria... La tua drammaticità è disarmante-
-Stai zitto- bofonchiai. -Piuttosto aiutami...- Lanciai un'occhiata a Kuma che si era addormentato come un sasso. Chi glielo avrebbe spiegato a Gillian? -Potresti portarlo fino alla villa...? Povero, domani starà a pezzi... So come ci si sente dopo la sbornia- dissi pensierosa.
Fabio, miracolosamente, decise di aiutarmi e senza dire una parola, prese Ewan da sotto le braccia ed iniziò a trainarlo. Io lo seguii, ritrovandomi quasi a correre. Quando raggiungemmo il luogo della festa, tutti i ragazzi in circolazioni non smettevano di fissare Ewan con aria incredula mentre lo indicavano. Riuscii a fare un sospiro di sollievo solo quando varcammo la soglia della porta. Dissi a Fabio di appoggiarlo sul divano e lui obbedì. Mi accasciai stancamente su una sedia e mi strofinai gli occhi. Sbadigliai sonoramente e Fabio sorrise divertito. -Sei distrutta, eh Zucca?-
-Già, e devo ancora fare il mio discorso- battei le mani sulle cosce e mi alzai. -La mia giornata qui non è ancora finita-
Due dei cinque guardiani erano fuori gioco e pensare che sia Ewan sia Lidja mi avevano promesso il loro appoggio durante il discorso, erano solo rimasti Chloe e Karl, così, cercando di rincuorarmi con la loro presenza, decisi di andare a cercarli. Fabio mi seguii fino a fuori ed ero fottutamente consapevole dei suoi occhi su di me. La festa non era ancora finita, la musica continuava con il suo assordante corso e ringraziai di non avere dei vicini a cui dare fastidio, a quell'ora avrebbero già chiamato i carabinieri. Io intanto mi chiedevo come i ragazzi potevano continuare a ballare come se nulla fosse quando io ero già esausta e non vedevo l'ora di andare a dormire. Mi accorsi che quasi la metà degli invitati si erano precipitati sulle rive del lago e io, curiosa, andai a controllare. Quando mi voltai a vedere Fabio, mi accorsi che non c'era più, era sparito senza lasciare tracce. Io sbuffai stizzita mentre borbottavo a bassa voce su quanto erano stupidi i ragazzi di oggi. Camminai a passo lento, cercando di godermi la brezza notturna ma diventò praticamente impossibile quando sentii delle voci.
-Dicono che è da quella parte!- Indubbiamente si trattava di Mattia.
-No, cretino, è dall'altra!- Quella voce era di Becca.
Seguendo il rumore dei loro passi e delle loro voci, riuscii a trovarli e con la poca luce che c'era riuscii a distinguere i loro costumi. Mattia era qualcosa di simile a un cane mentre Becca era... sembrava una specie di fata Winx.
-Ragazzi!- li chiamai. -Aspettatemi-
-Sofia!- esclamò Mattia sorpreso. -Tu da queste parti?-
Io non potei non inarcare un sopracciglio. -Che significa “Tu da queste parti?”, vorrei ricordarti che questa è la mia festa- replicai sarcastica.
Il ragazzo arrossì come non mai ed iniziò a balbettare imbarazzato. -No.. beh... pensavamo... anzi... pensavo.... siccome parlano di custodi... fossi tu... sei sempre tu la loro vittima...-
Guardai sconsolata a Becca. -Puoi tradurre?-
-Certo, Mattia sta dicendo che si sorprende di vederti qui siccome era convinto che eri tu la vittima di cui stavano parlando prima i viverniani, dicevano che si trattava di un custode e ultimamente sei sempre tu la loro preda preferita-
Impallidii. -Cosa hanno fatto i viverniani?-
-Uno scherzo, stavano vantandosi di aver buttato un custode nel lago, perciò io e Mattia volevamo assicurarci che fosse vero, pensando che si trattava di te-
Non ci pensai due volte e senza lasciarle il tempo di finire iniziai a correre verso il lago. Ma cosa pensavano di voler fare i viverniani? Perché avevano preso di mira gli altri custodi se secondo loro ero io la vera minaccia? Non capivo, non riuscivo proprio a capire come funzionasse la mente perversa di Nidhoggr. Più di una volta rischiai di finire con la faccia a terra, ma non rallentai l'andatura e nonostante inciampassi con ogni ramo, non mi preoccupai più di tanto. I viverniani avevano già messo KO Lidja ed Ewan, quindi rimanevano solo Chloe e Karl... Maledizione! Perché proprio uno di loro? Perché non me? Cosa ottenevano con gli altri custodi? Da quando ero arrivata ero diventata io oggetto di derisione, non gli altri Draconiani. Mi chiedevo con frustrazione cosa avesse spinto a Nidhoggr a cambiare obiettivo. La faccenda in sé puzzava, c'era qualcosa dietro e io avrei scoperto cosa. Quando arrivai, notai la quantità di gente aggruppata, tutte rivolte verso un unico punto. Tra spintoni e imprecazioni riuscii a sorpassarli e la scena che si aprii ai miei occhi mi riempii di rabbia e tristezza.
La vittima era Karl.
Era zuppo d'acqua e aveva un'aria malconcia. Gli stronzi l'avevano lasciato a terra, tremante come una foglia e siccome nelle loro vene circolava la cattiveria e non il sangue, l'avevano denudato lasciandolo solo con i boxer. Il povero Karl era pallido, quasi bianco, gli occhi velati di paura e umiliazione, era debole per il freddo e non si muoveva. Riprendendomi dallo stupore iniziale, m'inginocchiai vicino a lui e lanciai un'occhiataccia a tutti presenti, viverniani, draconiani ed esclusi. -COSA AVETE DA GUARDARE, RITORNATE ALLA FESTA!- urlai con voce autoritaria, emanavo un'aura intimidatoria e vedendo quanto ero fuori di me, i ragazzi decisero di obbedirmi per una buona volta e si allontanarono tra borbottii confusi. Avvolsi con le mie braccia le spalle di Karl, assumendo un comportamento protettivo, quasi materno, sperando che il calore del mio corpo potesse bastare. -Oh, mi dispiace tanto, Karl!- mormorai con le lacrime agli occhi. -Perché i draconiani non ti hanno aiutato? Se ne stavano lì impalati a fissarti con pietà- sibilai con rabbia.
-Non prendertela con loro, non sono i tuoi veri nemici- disse una voce nell'oscurità. -Ofnir li aveva minacciati, se lo avessero aiutato anche agli altri draconiani sarebbe capitato lo stesso...-
-Fabio, possibile che ti ritrovo dappertutto!- sbottai. -Anziché apparire e sparire come un vampiro, puoi venirmi ad aiutare, può morire d'ipotermia, cazzo!-
-Non preoccuparti, non fa così freddo quindi non morirà d'ipotermia, al massimo avrà un po' di febbre e raffreddore-
Guardai Karl, che non smetteva di tremare. -Ha ragione, Sofia- balbettò. Sussultai quando udii la sua voce e fui felice di sapere che stava ancora bene.
Senza che glielo chiedessi, Fabio si tolse il suo giacchetto e coprì Karl, infine, come aveva già fatto con Ewan, lo prese da sotto le ascelle e lo alzò. -Oggi non è la tua giornata, amico-
-Non chiamarmi amico!- borbottò Karl.
Fabio sorrise e lo trascinò fino alla villa, ignorando i sussurri della gente. Io lo seguivo pensierosa e fulminavo con lo sguardo ogni viverniano che mi capitava di incrociare. Volevo fare uno sterminio di massa di viverniani e la cosa era molto evidente. Bruciavo di rabbia, volevo evocare una maledizione per lanciargliela a Nidhoggr, per essere così bastardo con tutti. Solo allora mi ricordai qualcosa d'importante.
-Merda!- esclamai. -Non ho ancora fatto il mio discorso!-
Vidi come Fabio si bloccava e voltava la testa per guardarmi. Nei suoi occhi balenò una luce che non riuscii a identificare e mi fissò come se fossi completamente impazzita. -Vuoi ancora fare il discorso? Nonostante 3 dei 5 guardiani siano fuori combattimento?-
Lo guardai stranita. -Si-
Scosse la testa e bofonchiò qualcosa sull'irresponsabilità di alcune ragazzine. Solo allora si accese una lampadina nel mio cervello. -TU!- lo chiamai. -Tu ne sapevi qualcosa di tutto questo, non è così?-
Speravo di sbagliarmi ma il mio istinto diceva di no.
-Come, scusa?-
-Hai capito bene!-
-Ma se ho voltato le spalle a Nidhoggr, come facevo a sapere che sarebbe successo tutto ciò?- si giustificò.
-Finora ti ho sempre intoppato nella scena del crimine!- ribattei inferocita.
-Ragazzi, mi fa male la testa, perché non litigate più tardi, lontani dai miei timpani- s'intromise con voce fievole Karl. Fabio si voltò senza dire un'altra parola e mi lasciò con il dubbio che c'entrasse qualcosa in quei stupidi scherzi. Continuammo ad avanzare, tra noi era calato un silenzio spettrale, l'unico suono era quella prodotta dal Dj, più ci avvicinavamo alla festa, più la musica si faceva forte e stridente. Io rimasi con il broncio per tutto il tragitto e lanciavo di tanto in tanto qualche occhiata fugace a Fabio. Entrati nella villa, portammo Karl nell'altro divano, vicino ad Ewan che dormiva beato. Li lasciammo entrambi lì, a riposare.
-Come glieglo spiegherò tutto questo al prof?- sussurrai sconsolata. Ero riuscita a tirare fuori una canottiera e un paio di short del professore e con l'aiuto di Fabio, vestimmo un Karl senza forze. Presi due piumoni e coprii sia lui che Ewan. Poi, come una ritardata, ricordai una cosa. -Se è vero che per questa sera le prede sono i custodi... Questo significa...- mi coprii la bocca con orrore e maledii la mia ignoranza.
1... 2... 3... respira e ispira, respira e ispira, training autogeno, Sofia, training autogeno -CHLOE!-


Note dell'Autrice (che è ancora viva):

Ehm... *tossisce con imbarazzo*
Si, lo so, non aggiorno da tre settimane e due giorni, mi dispiace veramente tanto *s'inginocchia* ma la scuola mi sta uccidendo come non mai e il tempo di scrivere non ne ho. Comunque, siccome i pagellini del primo quadrimestre dovrebbero arrivare questa settimana, i prof hanno deciso di lasciarmi un po' in pace siccome smetteranno per un periodo con le verifiche e le interrogazioni, per il prossimo mese dovrei trovare di nuovo un ritmo e come facevo una volta: cercherò di aggiornare due volte a settimane, se no, aggiornerò ogni Sabato o Domenica.
Si, lo so, il capitolo è una totale schifezza, ma il bacio Sofia e Fabio si avvicina... Eh eh eh
Manca poco per scoprire l'identità della ragazza di Fabio... Eh eh eh
Nuovi personaggi importanti appariranno... Eh eh eh
E... Ci saranno molte sorprese (Da sottolineare che mancano 18 cap per la fine di questa storia e non siamo neanche arrivati alla metà)
Bene gente, a quanto pare la nostra adorata Viverna ha preso di mira per questa notte tutti i custodi e ha deciso di lasciare in pace Sofia (?) Secondo voi perché? Muahahah
Manca solo Chloe alla lista... Oppure l'ultima vittima sarà Sofia? Cosa faranno i viverniani questa volta? La festa non è ancora finita e per scoprire cosa accadrà ai nostri amati personaggi dovete leggere il seguito di questa pazza storia (Yeahhh)
Per oggi niente spoiler (Odiatemi)
Un grazie speciale alle 32 anime che hanno messo questa storia tra le preferite (Vi amo), alle altre 30 che l'hanno messa tra le seguite (Si, amo anche voi) e alle ultime 6 che l'hanno messa tra le ricordate (Amo tutti!)
Ovviamente un grazie particolare ai recensori, vorrei ringraziarvi uno a uno ma siete veramente in tanti quindi sappiate che leggo ogni vostra recensione ed è grazie a voi se ho abbastanza ispirazione per scrivere questa totale assurdità di FanFicion, mi fa piacere cosa ne pensate, quindi: CONTINUATE A RECENSIRE!
Un bacio,
dalla vostra pazza:

marty_598

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > La ragazza drago / Vai alla pagina dell'autore: _Angel_Blue_