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Autore: ImUnique    24/06/2014    1 recensioni
-mi hai lasciata senza niente- gli dico con le lacrime agli occhi. Lui mi fissa sconvolto. Come se fossi stata io a distruggere il suo mondo. E voltandosi se ne va via lasciandomi ancora una volta sola.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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-Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria-

Era una fresca giornata di primavera. E accennava a fare un po' caldo, cosa alquanto insolita a Londra. Non è la città più conosciuta per essere calda e afosa già in pieno aprile, anzi, tutto il contrario; di solito è molto più probabile che piova e faccia comunque freddo anche se si è in prossimità dell'estate. Ma poco importava a Chantal. Era una giornata speciale quella. E cosa gliene poteva importare a lei se faceva caldo o freddo? 
Anche se avesse piovuto lei avrebbe comunque affrontato la giornata con il sorriso stampato sulle labbra.

Dei mugoli provenivano dal suo letto. Non appena un raggio di sole le andò a baciarle il volto lei tirò subito le candide coperte di cotone fin sopra alla testa. Non era una persona molto mattiniera, e chi lo era(?), ma lei era particolare. Anche se avesse messo la svegli alle sei del mattino in qualunque caso si sarebbe svegliata alle otto e mezza. 

-Chantal ti vuoi muovere?-

Gridò qualcuno fuori dalla sua porta; dopo la chiamata seguì un continuo e fastidioso rumore di nocche che battono sopra alla porta. 

Chantal si mise seduta sul letto, ma gli occhi non accennavano ad aprirsi. Si grattò la nuca e prese tra le dita una ciocca di ricci ribelli. A scuola era chiamata anche cavatappi, per la forma dei suoi bellissimi ricci neri. Si passò una mano sulla fronte e finalmente scese dal letto. Gli occhi rimasero serrati. E infatti andò prontamente a sbattere contro la porta del bagno di camera sua. Quando gli aprì si massaggiò il naso e sottovoce mandò delle bestemmie conto il legno dove era appena andata contro. 

Arrivata davanti allo specchio si fermò a scrutare il suo volto. "Non voglio presentarmi così oggi", pensò tra se e se. Stranamente odiava guardarsi allo specchio; così non appena guardava il suo riflesso subito distoglie a lo sguardo. Decise di non truccarsi subito, si lavò molto velocemente e poi se ne andò giù al piano inferiore da sua nonna. 

Un profumo di uova e bacon inondava la cucina. Inutile dire che nonna cucinava da dio, per quanto un inglese possa cucinare bene. Seduto a tavolo c'era già Junior, il fratellino minore di Chantal, che però non le assomiglia per niente. Ma tutt'e due erano belli ma morire. 
-alla buon'ora.- disse con un sospiro  la nonna di Chantal mentre le metteva un po' di uova strapazzate nel piatto. -agiata per oggi?- chiese la nonna con una punta d'entusiasmo nella voce. Chantal si era già dimenticata di cosa sarebbe accaduto in quella giornata. Eppure le sarebbe dovuto importare molto. Lei si limitò a sorridere e ad annuire. Ma non ricordava; non appena un'immagine di ciò che avrebbe dovuto fare nel pomeriggio le abbozzava a venire in mente scompariva subito. Così un po' in imbarazzo chiese a sua nonna cosa sarebbe dovuto succedere in quel giornata di così speciale. 

Sua nonna la guardò quasi come fosse sconvolta dalle parole di Chantal. -torna Zayn...-
Disse lei con un po' di malinconia nella voce -non dovevi vederlo all'aeroporto?-.

"Cazzo" pensò subito la ragazza. Ma non fece notare il suo momento di panico alla nonna e subito chiese con nonchalance:-che ore sono nonnina cara?-
-le otto e mezza nipotina lecca culo.-
"Merda sono in ritardo cazzo". Pensò subito.

Svelta si alzò dal tavolo e corse diritta fino in camera. Si truccò più velocemente che poté date le circostanze, e si mise gli stessi abiti che aveva indossato il giorno prima. 
Tanto poco gliene importava a Zayn cosa avrebbe messo Chantal.

Quando ripassò dalla cucina salutò Junior e nonna e veloce uscì di casa.
Rovistò nella sua borsa alla ricerca delle chiavi dell'auto, che trovò dopo un po' di tempo. Quando le vide le venne l'istinto di buttarle a terra e gridare loro contro 'vaffanculo', ma non lo fece era già in ritardo, figuriamoci se avesse voluto perdere ancora tempo. 

Quando arrivò all'aeroporto erano già le nove. Effettivamente lei abitava li vicino, ma per sua sfortuna ad aspettarla sull'autostrada c'era una bella coda di macchine. 

Girò per tutto l'aeroporto di Heathrow alla ricerca del gate 7.
 -ma dove cazzo è?- disse seccata ad un tratto quasi fiondandosi su una  panchina lì vicino. Sentì qualcuno picchiettarle sulla spalla. Chantal un po' perplessa e in preda alla rabbia si girò quasi gridando 
-cosa c'è!?- ma si calmò subito alla vista di due occhi marroni. 

Un sorriso più che bianco si accese sul volto del ragazzo. Subito lei si gettò tra le sue braccia e quasi le scesero  delle lacrime di gioia. 
-mi sei mancata. Tu e la tua dolce pelle cioccolata-
Sussurrò lui al suo orecchio. 

Chantal si spostò e gli diede un buffetto sulla spalla. In questi ultimi mesi si era preoccupata soprattuto del fatto che potesse essere diventato un ricco montato. Ma per il momento nulla era combinato in Zayn. 


-angolo autrice-
Salve giovini. Premetto che è una storia dedicata e basta sulla mi amica amorosa Chantal. Ciao cucciola. Se lasciaste una recensione ve ne sarei immensamente grata perché voglio sapere che ne pensate. Baci e spero di continuare presto questa storia. 
  
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