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Autore: DaisyBuch    24/06/2014    1 recensioni
Olivia, Yvonne e Jolene non si conoscevano, ognuna di loro aveva una storia diversa, un passato diverso. Eppure quella sera si erano trovate, ma erano rimaste coinvolte da una cassaforte. La vita delle tre ragazze sarà rovinata da un colpo troppo grosso, che le porterà ad un'avventura al di sopra delle loro aspettative.
Dal capitolo 7:
"-Per quanto tempo ancora continuerai a non guardarmi negli occhi?- le chiese Max.
Olivia dovette fare uno sforzo per rispondere e per guardarlo, quindi ci concesse un po’ di tempo prima di farlo e un grande respiro per l’autocontrollo. Avrebbe potuto rispondergli peggio, ma la ragione le ricordava che quella sera avrebbero avuto bisogno del suo aiuto.
-Fino a che non me ne andrò.- rispose Olivia. Finì in una sorsata il caffè e si alzò dalla tavola. Lui ovviamente non disse niente, non reagì. Lui non faceva mai niente."
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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cap8 Olivia spiegò a tutte loro l’incontro che aveva fatto con il signor Warlett, di come non l’aveva riconosciuta e del perché fosse a Las Vegas.
-E’ chiaramente qui per l’asta.- convenne Jolene, che dopo aver appreso la notizia aveva deciso di fare un tè per tutte quante.
-Dite che vuole partecipare comunque anche se non ha trovato la collana?- chiese Yvonne, che non si riusciva a spiegare alcune cose. Istinto femminile o meno, qualcosa non le quadrava.
-Forse sa che siamo a Las Vegas e ci sta cercando.- propose Jolene ad Yvonne.
-Di sicuro non pensa che andremo all’asta. Perché dovrebbe?- si chiese Olivia provando a ragionare a voce alta.
-Bene, in ogni caso le mosse più pericolose le farò io questa sera, dato che sono l’unica che sicuramente non conosce.- disse Olivia.
-Si, ma come mettiamo la collana al suo posto?- si chiese ancora Jolene, che stavolta non aveva un piano preciso.
-E’ un’asta,- sottolineò Yvonne,- sono andata a molte aste, e so per certo che prima che la merce sia presentata al pubblico, tengono una lista di tutto ciò che deve venire presentato e un luogo in cui man mano arrivano gli oggetti.- Olivia e Jolene rimasero a bocca aperta, non avevano tenuto conto che lei studiava proprio la materia che faceva al caso loro. Yvonne alzò le spalle, -Mi fingerò un’intenditrice d’arte oppure una possibile ricca cliente. – concluse.
L’idea non era male, Yvonne sull’aereo già stava pensando a come entrare nel mausoleo, ma c’erano ancora da calcolare la sicurezza e lo staff addetto alla merce, non sarebbe stato così facile.
-Beh, la collana la lasciamo nel magazzino.- disse Jolene e le altre annuirono.
-Quale collana?- chiese Max, apparendo dal nulla. Olivia arrossì subito quando lo sentì ed Yvonne si accorse che né Jolene né Olivia avevano intenzione di rispondergli, perché non sapevano cosa rispondergli.
-Ehm, la mia. Vale un sacco di soldi.- inventò Yvonne. Max per fortuna non fece domande e sparì di nuovo.
-Dobbiamo stare attente a non parlarne ad alta voce.- disse Jolene.
Avevano deciso di apportare alcune modifiche al look per non farsi riconoscere dal signor Warlett e dalla polizia, che sicuramente le stava cercando, successivamente avrebbero studiato un piano per agire.
Yvonne, che doveva recitare la parte della critica d’arte, optò per indossare una camicia bianca e dei pantaloni lunghi a vita alta neri, così da apparire abbastanza elegante e sofisticata da essere scambiata per una professionista. Il tutto era coronato da un paio di occhiali da vista ed una coda alta. Specialmente per Jolene dovettero impegnarsi perché era quella più in pericolo di tutte, lei avrebbe recitato la parte della ricca che partecipava all’asta perciò decisero di vestirla firmata da capo a piedi con tutti i capi più costosi di Yvonne.
-Così non basta, ti riconosceranno.- si abbattè Yvonne. Era solo vestita diversamente, serviva un cambiamento più radicale. Yvonne ed Olivia ci pensarono un attimo e poi, anche se l’idea non sarebbe di certo piaciuta a Jolene, ad Yvonne venne in mente una cosa.
-Forse ho trovato il modo, ma non ti piacerà.- cominciò a dire.
-Ho rubato io la collana. Dovrà piacermi per forza.- disse convinta Jolene.
Yvonne lo disse prima all’orecchio di Olivia, e questa sbottò a ridere.
-Dai, farò qualsiasi cosa.- si lamentò Jolene.
-Jail, come ti vedi.. rossa?- chiese Yvonne toccandole i capelli e ridacchiando.
I capelli per Jolene erano sacri, il suo color cioccolato era stato difficile da ottenere  ed inoltre non li tagliava quasi mai, solo quando erano irrimediabilmente rovinati.
Jolene boccheggiò davanti alle due, incapace di affrontare la cosa. No, i miei capelli no. Pensò Jolene.
Yvonne le mise una mano sopra le spalle, la capiva benissimo.
Jolene deglutì, -Non voglio guardare però.- acconsentì.
-Sei una donna coraggiosa.- annuì piena di compassione Yvonne.
-Smettetela voi due, sono solo capelli,- alzò gli occhi al cielo Olivia, -cominciamo a chiamare un parrucchiere invece.- disse avvicinandosi al telefono.
-Un parrucchiere?- chiese inorridita Yvonne fermando Olivia, - il signor Warlett è in città perché sa che siamo qui e tu vuoi uscire? Per di più mentre si sta “trasformando”.-
-Io non mi sto trasformando.- si spaventò Jolene.
-E come pensi di tingerle i capelli? Con l’inchiostro?- chiese sarcastica Olivia.
-Oh no, niente inchiostro!- fece eco Jolene.
-Ma dico, per chi mi avete presa?- chiese esasperata Yvonne. Inchiostro? Cosa aveva fatto per meritarsi simili accuse?
Si calmò un attimo e poi proseguì, - porto sempre con me una tintura bionda, in caso mi si scurissero i capelli.- spiegò Yvonne.
-Scurirsi? Ma se sono quasi bianchi!- disse incredula Olivia.
Yvonne si schiarì la voce. –Ad ogni modo,- disse lanciando un’occhiataccia ad Olivia, che era chiaramente gelosa del suo colore, - in bagno ci sono delle tinture scure, possiamo mischiare i colori.- concluse Yvonne.
Olivia la guardò allucinata, Jolene stava per mettersi a piangere.
-Cioè, fammi capire, vuoi mischiare due tinture e provare l’esperimento sui capelli di Jolene?- chiese Olivia, -ma dico, sei matta?-
-L’ho già fatto altre volte.- si difese Yvonne.
-Ed ecco i risultati.- risero Olivia e Jolene.
-Ok, allora andate in città.- proseguì Yvonne. Arrivate a quelle sole due opzioni, Jolene ed Olivia capirono che l’unica via era proprio quella. Si guardarono per un attimo, Jolene cercava di prendere le forze.
-Ok, ci sto.- disse dopo un po’, -Ma userò solo quella bionda, non voglio mischiare.-  queste erano le sue condizioni.
Yvonne accettò, e si misero a lavoro tutte e tre.

Più tardi, mentre le lacrime di Jolene si mischiavano all’acqua del risciacquo dei capelli, era giunta l’ora della verità. Jolene era rimasta fedele alla sua convinzione: non voleva guardarsi allo specchio.
Jolene si mise seduta sullo sgabbello, Olivia ed Yvonne le tolsero l’asciugamano che le copriva i capelli.
-Al mio tre.-disse Yvonne. –Uno, due.. tre!- i lunghi capelli le scivolarono sulle spalle.
Jolene strinse gli occhi per non guardare.
Olivia ed Yvonne li guardarono ma non si fecero uscire alcun commento. Yvonne li fissava con assoluto orrore, Olivia si mise una mano davanti alla bocca.
-Come sono? Ditemi che sono decenti, vi prego.- chiese Jolene, che non aveva il coraggio di guardare.
-Sei un’idiota.- mimò con la bocca Olivia, rivolta ad Yvonne.
-Ragazze? Allora?- si cominciò a preoccupare Jolene. Olivia intimò ad Yvonne di parlare.
-Ehm,- riuscì a dire Yvonne. Poi si bloccò, e si massaggiò la fronte.
-Ditemi che non so verdi o cose simili.- pregò Jolene.
-No, ehm, sono belli. – riuscì a dire Yvonne. Olivia si battè una mano sulla faccia.
-Lasciami apportare qualche modifica.- disse Yvonne, incoraggiandola ed incoraggiandosi. Jolene non le avrebbe più parlato.
Prese le forbici ed una ciocca di capelli.
-Che fai?- chiese con la voce tremante Jolene.
-Pensa alla collana Jail.- disse Yvonne e prima che Olivia potesse impedirglielo, una lunga ciocca di capelli cadde a terra.
-Me li hai tagliati?!- disse sbarrando gli occhi.
Olivia trattenne seduta Jolene. –Adesso non ti riconosce proprio nessuno.- si scusò Yvonne.
-Io ti ammazzo Yvi!- disse gridando Jolene.
-Ora sono solo io quella riconoscibile, dovresti ringraziarmi.- Yvonne prese il phon e cominciò ad asciugarle i capelli, dopo un po’ Jolene si calmò. La colpa era la sua, questo non dava il diritto ad Yvonne di tagliarle i capelli  ma le aveva tagliato solo la frangetta, forse ci stava bene. I capelli erano tirati indietro ed ancora non poteva vederli, ma con grande stupore di Olivia ed Yvonne questi con l’asciugarsi si arricciarono naturalmente, e la frangetta al lato destro divenne incredibilmente amabile.
-Non sei così male.- concluse Olivia. Il colore era la parte peggiore.
Max entrò nel bagno perché aveva sentito le ragazze gridare e fare casino. Curioso, entrò con una scusa.
-Ehi Olly hai visto la mia di…- chiese ed entrando si bloccò alla vista di Jolene.
Lei lo guardò speranzosa e preoccupata allo stesso tempo, -Che c’è?- chiese. Da dietro Yvonne ed Olivia fecero segno di stare zitto o di dirle che era ok.
-W-wow, stai..benissimo.- disse a malapena Max. I capelli di Jolene erano di uno strano arancio acceso, che non si aspettava per niente da lei.
Jolene, risollevata decise di guardarsi allo specchio. Si alzò e fissò la figura davanti a se.
Yvonne ed Olivia trattennero il fiato.
-Aaaah!- urlò Jolene. –Sono un cazzo di semaforo! O MIO DIO!- continuò ad urlare. Max se la svignò alla svelta, Olivia si tappò le orecchie. Yvonne provò a scusarsi ma Jolene non glielo permise.
-Io ti ammazzo!- le gridò.



   
 
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